CHALLENGE SOCIAL #NONEWCLOTHES: DI COSA SI TRATTA
- Difficile non aver sentito parlare della challenge social #NoNewClothes, promossa dall’ONG Remake in collaborazione con l’ONU.
- Si tratta di una vera e propria sfida a non acquistare nuovi capi di abbigliamento per 90 giorni, soprattutto dalle piattaforme di fast fashion come Shein.
- La challenge #NoNewClothes mira a sensibilizzare i consumatori sulle tante conseguenze negative che derivano dagli acquisti presso i colossi come il “gigante” cinese. Queste sono ormai disastrose, sia in termini ambientali che per quanto riguarda le condizioni dei lavoratori.
- Partecipare alla challenge è semplicissimo: basta aderire a una petizione presente sul sito di Remake, facilmente raggiungibile anche via social.
- L’iniziativa durerà per l’intera estate.
Credits: @remakeourworld Via Instagram
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sulla challenge social #NoNewClothes: come aderire e perché vale davvero la pena farlo.
FAST FASHION: LE CONSEGUENZE SULL’AMBIENTE E NON SOLO
Il mercato del fast fashion non è una novità. Zara ha fatto il suo esordio sul mercato negli anni ’80, ma è stato con il passare dei decenni che i ritmi sono diventati sempre più frenetici: oggi, non a caso, si parla addirittura di ultra fast fashion.
Credits: Foto di Unsplash | Becca McHaffie
OGGI SI PARLA DI ULTRA FAST FASHION: LA MODA SI FA USA E GETTA E I CAPI SPESSO SI INDOSSANO SOLO UNA VOLTA
Colossi come Shein sfornano centinaia di migliaia di nuovi prodotti ogni giorno, puntando su sconti effettivamente convenientissimi che fanno leva sulle dinamiche che caratterizzano il cosiddetto shopping compulsivo. Tutti vogliono tutto e subito: la moda è usa e getta e sembra quasi impossibile pensare di indossare uno stesso capo due volte. Scarsa qualità e trend che si alternano senza sosta fanno il resto.
Credits: @greenpeace_ita Via Instagram – Una slide esplicativa di Greenpeace sul caso Shein
Le conseguenze di questo modello di business sono disastrose e devastanti. Il mondo è costellato di discariche a cielo aperto, con rifiuti tessili che ormai è impossibile smaltire. Le emissioni di carbonio sono sempre più ingenti e i lavoratori sono sottoposti a ritmi di produzione semplicemente disumani.
IN COSA CONSISTE LA CHALLENGE SOCIAL #NONEWCLOTHES
Una piaga sociale che è sotto gli occhi di tutti e che ha portato alla nascita di un’iniziativa davvero importante. L’ONU, in collaborazione con l’ONG Remake, ormai da alcuni anni lancia la challenge social #NoNewClothes, una vera e propria sfida che si rivolge ai consumatori con l’obiettivo di farli riflettere sulle loro abitudini.
La campagna si svolge in estate, dal 1° giugno al 1° settembre, e invita a non acquistare vestiti nuovi per almeno 90 giorni, soprattutto dai grandi colossi del fast fashion come Shein.
Credits: @remakeourworld Via Instagram – La locandina social della challenge
Non comprare vestiti nuovi equivale al dischiudersi di un’infinità di scenari come saper utilizzare e sfruttare al meglio quello che già si ha nell’armadio oppure prediligere il riuso, tra second-hand e vintage.
Credits: @remakeourworld Via Instagram – L’iniziativa invita a sfruttare appieno i capi che già si possiedono
Potrebbe sembrare un’inutile goccia nel mare, ma non è affatto vero. Così facendo, ognuno di noi riduce il proprio apporto di carbonio aiutando l’atmosfera e limita i rifiuti che manderà in discarica. Inoltre, questo comportamento oculato permette ai consumatori di risparmiare.