Chi non ha mai pronunciato, o pensato, la frase: “che noia!”? La noia induce un senso di malessere e di insoddisfazione, temporanea o duratura, data dall’assenza di azione, di stimoli interessanti, dalla ripetizione monotona delle stesse situazioni e degli stessi eventi.

In ambito psicologico, la noia può aiutare a far luce su aspetti più interessanti, spesso nascosti. Un’emozione sentinella che può rappresentare, in realtà, il segnale di un disagio più ampio che può manifestarsi in diversi modi.

In questo post il Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta. Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva, ci parlerà in maniera approfondita della noia, con utilissime informazioni, riflessioni, come, per esempio, sugli errori che si fanno per noia, e preziosi consigli professionali. Siete pronte? Lasciamo subito la parola al Dottor Femia.

Cliomakeup-noia-emozioneCredits: Foto di Pexels | Cottonbro Studio

CHE NOIA! UN’EMOZIONE SENTINELLA

“La mia noia rassomiglia all’interruzione frequente e misteriosa della corrente elettrica in una casa: un momento tutto è chiaro ed evidente, qui sono le poltrone, lì i divani, più in là gli armadi, le consolle, i quadri, i tendaggi, i tappeti, le finestre, le porte; un momento dopo non c’è più che buio e vuoto. (A. Moravia)

La noia un tempo era un’emozione che potevano provare solo pochi privilegiati, ovvero chi poteva permetterselo, chi aveva appunto tempo per il non fare niente. Invece, questa emozione non conosce differenze, anzi spesso chi lavora tanto tende a sperimentarla anche di più e, proprio per questo, inizia ad iperprodurre per non rimanere ‘in stallo’.

Questa emozione sembra essere associata alla tristezza e alla demoralizzazione e, allo stesso tempo, è legata a comportamenti di disinibizione, impulsività e rabbia.

La noia potrebbe essere vista come un’emozione “sentinella” che spesso segnala un disagio più ampio che può manifestarsi in modi diversi, ma comunque si caratterizza per uno stato di stallo in termini di scopi e obiettiviuno stato che segnala sofferenza frustrazione.

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Credits: Foto di Pexels | Pixabay



SPESSO SI HA IL TIMORE DI DIRE CHE CI SI STA ANNOIANDO

Invece, spesso si ha timore di dire che ci si sta annoiando, come se fosse un’emozione caratterizzata da uno stigma secondo cui annoiarsi è da viziati e viziosi. E, in effetti, la noia è stata a lungo trascurata in ambito clinico, seppure ben descritta in letteratura.

Attualmente viene definita come uno stato emotivo doloroso caratterizzato da uno stallo transitorio rispetto ai propri scopi di vita. Dunque, questa emozione non merita giudizio, ma osservazione e comprensione: come detto, spesso cela un marcato stato di sofferenza psichica, può segnalare una problematica più generale e spesso la presenza di un vissuto depressivo.

LA NOIA VIENE ATTUALMENTE STUDIATA E TRATTATA COME LE ALTRE EMOZIONI DI BASE

Potrebbe trattarsi di un latente stato di frustrazione di cui la noia agisce da carburante. Attualmente questo tipo di emozione, per fortuna, non è più la Cenerentola che era fino a poco tempo fa, e viene studiata e trattata come le altre emozioni di base, al pari della paura, della vergogna, della rabbia.

Soprattutto sembra interessante il rapporto che intercorre fra questo tipo di esperienza emotiva e le altre emozioni a cui siamo abituati a pensare. In particolare, sembra utile interrogarsi sul rapporto fra noia e tristezza, noia e rabbia e noia e stati di ansia. Oltre a fare attenzione alla noia in condotte problematiche come il gioco di azzardo, l’iper-sessualitá, i disturbi dell’umore.

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Credits: Foto di Pexels | Connor Gardenhire

In effetti, ad oggi, la clinica ha iniziato a studiare l’influenza della noia nei fenomeni di disregolazione emotiva e nella ricerca patologica di sensazioni forti, nell’ambito dell’abuso di sostanze che inducono dipendenza e nella natura di alcuni stati dissociativi transitori con cui pare essere correlata.

La noia, dunque, nasconde vuoto e solitudine e riflette l’andamento attuale in cui abbiamo sempre paura di perderci qualcosa, di non stare al passo con i tempi”.

Ragazze, non abbiamo ancora finito. Nella prossima pagina, il Dottor Femia continuerà a parlarci della noia, di tutti gli errori che si fanno per noia, della sindrome di FOMO e ci fornirà utili consigli professionali. Continuate a leggere.

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