Un disagio che esiste da sempre, ma che oggi è ulteriormente amplificato dall’uso dei social network: ci stiamo riferendo alla Fear of missing out, più conosciuta con l’acronimo FOMO, ovvero la paura di essere esclusi e di essere tagliati fuori.
Perché alcune persone provano paura di essere esclusi guardando il feed dei social? Perché alcuni hanno il timore di non essere al passo con i tempi o, ancora di più, con gli altri? In questo post il Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva, ci spiegherà nel dettaglio che cos’è la FOMO, quali sono le sue caratteristiche, da che cosa può essere causata e utili consigli professionali per non rimanerne vittima. Siete pronte? Allora via con il post.
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LA FOMO UNA NUOVA PAURA? WOW – TOP – LIKE – LA PAURA DI ESSERE TAGLIATI FUORI
“Fear of Missing Out, più conosciuta con l’acronimo FOMO, è la paura di essere esclusi, tagliati fuori. Un riconoscimento recente e un nuovo nome per descrivere un disagio che esiste da sempre, la paura di non essere al passo coi tempi e con gli altri, che con i social impazzisce, diventando dirompente e generalizzata.
Questa paura nasce dalla convinzione di poter perdere qualcosa di imperdibile, di risultare in qualche senso inadeguati. La FOMO genera ansia e tristezza, è uno stato mentale che sembra pervaso da una costante percezione di perdita e da una sorta di desiderio formulato al contrario, con una negazione che anticipa scenari temuti di esclusione – paura dell’isolamento – svalutazione di sé stessi: “Non posso perdermi qualcosa di influente, non posso essere meno degli altri“. Queste quasi regole promuovono frustrazione e inibizione.
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Francesca, in vacanza con le amiche di sempre, controlla di continuo la vita degli altri su Instagram e spesso sente di non essere all’altezza, vorrebbe costantemente essere altrove, invidia chiunque e sente in ogni istante di star perdendo eventi importanti. Non gode del ‘qui ed ora’, divaga, rumina e non si sente felice. Mentre sta cenando con le sue amiche su un terrazzo al mare, vede passare un motoscafo e pensa: “io vorrei essere lì, cosa sto a fare quassù ferma e annoiata, sono proprio una sfigata.”
IL BISOGNO DI ACCETTAZIONE E DI RICONOSCIMENTO SOCIALE C’È DA SEMPRE, MA ORA È AMPLIFICATO DALL’USO DEI SOCIAL NETWORK
Da sempre siamo stati preoccupati di essere riconosciuti, alla moda, validati, inclusi. Succedeva con il gruppo di scuola più ambito, con i balli e le feste importanti, sempre tesi e preoccupati di essere visti, di non essere esclusi. Perché, infatti, il bisogno di accettazione e riconoscimento sociale rappresenta un bisogno di base, lo abbiamo tutti e c’è dalla notte dei tempi. Tuttavia, attualmente si assiste a una mutazione, col timore di non essere accettati che viene amplificato dall’uso dei social network.
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La situazione è diventata estrema perché abbiamo sviluppato, appunto tramite i social, una sorta di abituazione a controllare la vita degli altri e a valutare la nostra mediante i like e altre manifestazioni di approvazione delle nostre attività, ma, soprattutto, dell’immagine che vogliamo dare di noi stessi. Perciò ogni volta che siamo disconnessi, e ci sentiamo quindi tagliati fuori e non visti, non approvati, tendiamo a soffrire in modo intenso, raggiungendo uno stato mentale intriso di tristezza, caratterizzato da scarsa autostima e difficoltà a gestire momenti di noia, vuoto e frustrazione”.
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