Ci sono tante persone single che amano esserlo e altrettanti che, invece, ne soffrono parecchio. Questa condizione di paura di rimanere soli e di timore di non trovare l’amore può tradursi in una vera e propria fobia che prende il nome di anuptafobia, detta anche sindrome di Bridget Jones’.

In questo post della sua rubrica, il Dottor Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta, Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva ci spiegherà che cos’è la anuptafobia, la paura di restare single, quali sono le caratteristiche principali, come si manifesta e ci spiegherà come superarla con utili consigli professionali. L’argomento vi ha incuriosite? Lasciamo subito la parola al Dottor Femia.

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ANUPTAFOBIA: QUANTA PAURA ABBIAMO DI RIMANERE SOLI?

“L’anuptafobia, detta scherzosamente anche ‘sindrome di Bridget Jones’, è la paura di rimanere single per tutta la vita e coincide con una sorta di identificazione dello stare senza un compagno con la solitudine esistenziale tout court.

La paura di rimanere soli, dunque, e il timore di restare single per sempre si associano nell’anuptafobia a sentimenti di inadeguatezza, tristezza, ansia e indegnità.

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Si sa che la paura della solitudine rappresenta uno scenario temuto che spesso induce sentimenti di vera angoscia, umore nero e che si manifesta da e con credenze radicate di inettitudine, di scarsa amabilità e di scarso valore.

Una paura esistenziale che sembra essere molto diffusa, oggi più che mai. Da questa condizione generano diversi problemi psicologici e vissuti generalizzati di disagio psichico.

CHE COS’È LA ANUPTAFOBIA

Ma cosa si intende precisamente con anuptafobia? Letteralmente a-nuptis vuol dire senza le nozze, ‘anuptis fobia’ quindi paura di non sposarsi.

La descrizione psicologica è quella di una paura irrazionale e irragionevole di non trovare una persona con cui esercitare il proprio bisogno affettivo di attaccamento, di protezione, vicinanza e amore; quindi, di condivisione e di appartenenza. Dunque, il timore, spesso ingiustificato, di essere condannati ad una condizione di solitudine, in qualche senso anzi di meritare la solitudine quasi come una punizione, o di non essere proprio in grado di avere una relazione sentimentale appagante e reciproca.

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Si associano a questo stato mentale sia comportamenti di inibizione e ritiro, sia comportamenti di ricerca spasmodica e disordinata di un partner o di una partner con un atteggiamento fallimentare e confirmatorio”.

Ragazze, non è finita qui. Nella prossima pagina il Dottor Femia ci spiegherà quali sono le caratteristiche della anuptafobia, la paura di rimanere single, come si manifesta e ci darà utili consigli professionali per superarla. Continuate a leggere.

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