All’interno del mondo ClioMakeUp, si inseriscono molti interessanti eventi che abbiamo sempre il piacere di raccontarvi qui sul Blog, per poter rendere partecipi tutti voi membri della Community.
Pochi giorni fa, Clio ed Elena Dominique Midolo, CEO di ClioMakeUp, hanno partecipato come relatrici all’evento Leader del Futuro che si inserisce all’interno di un programma di incontri, indetto da The European House – Ambrosetti, rivolto a giovani, di età non superiore ai trentacinque anni, che desiderano supportare in modo mirato il proprio percorso di carriera imprenditoriale e manageriale con finestre di apertura sul mondo e sulle novità del settore, attraverso incontri e testimonianze di grandi leader italiani e internazionali e una condivisione di competenze sempre più complesse ed aggiornatissime, network ed esperienze internazionali. Leader del Futuro non è, quindi, un “corso”, ma un processo di crescita di conoscenze e di competenze, del patrimonio di relazioni, dell’apertura mentale e della prospettiva internazionale.
Clio ed Elena hanno partecipato come protagoniste e relatrici all’incontro dedicato al success case di ClioMakeUp “Trasformare un’idea in un business di successo: incontro con Clio Zammatteo ed Elena Dominique Midolo”, intervistate da Yannick Ambord di Ambrosetti. Vi portiamo con noi nel racconto dell’intervento, con tutti i punti più salienti e interessanti, aneddoti e curiosità. Siete pronti? Partiamo subito con il post.
CLIO ED ELENA RELATRICI ALL’EVENTO LEADER DEL FUTURO “TRASFORMARE UN’IDEA IN UN BUSINESS DI SUCCESSO”
Giovedì 24 ottobre 2024 si è svolto l’incontro “Trasformare un’idea in un business di successo: incontro con Clio Zammatteo ed Elena Dominique Midolo” che ha visto come protagoniste Clio ed Elena Dominique Midolo, CEO di ClioMakeUp, all’evento Leader del Futuro che si inserisce all’interno di un programma di incontri, indetto The European House – Ambrosetti, rivolto a giovani under 35 yo, che desiderano supportare in modo mirato il proprio percorso di carriera imprenditoriale e manageriale.
Clio ed Elena sono state intervistate on stage da Yannick Ambord di Ambrosetti: hanno raccontato i punti salienti della storia di ClioMakeUp, riflettendo sui risultati raggiunti e guardando anche alle sfide e ai traguardi futuri. Voi, membri della nostra amata Community, la storia di ClioMakeUp la conoscete bene, ma poterla raccontare, e così rivivere, durante un evento come questo, con un pubblico così vario di giovani, è stato molto significativo ed emozionante per Clio e per Elena e per noi del TeamClio poterla riascoltare. L’obiettivo dell’incontro a due voci è stato quello di capire come, con dedizione e concretezza, si possa trasformare un’idea in un progetto di successo.
TUTTO EBBE INIZIO DA UN’IDEA: IL PRIMO VIDEO DI CLIO SU YOUTUBE PUBBLICATO NEL 2008
Come per i migliori racconti, l’evento è cominciato dall’inizio con la proiezione del primo video pubblicato dal Clio nel 2008 su YouTube, dopo essere stata spronata da Claudio, co-founder, che ha sempre creduto in tutte le sue potenzialità.
Racconta Clio: “È la prima volta, dopo anni, che rivedo questo video per intero. È incredibile che siano passati 16 anni: fa uno strano effetto perché mi ricordo perfettamente l’emozione di quel giorno, di quanto mi vergognassi di stare davanti alla telecamera. Oggigiorno siamo abituati a professionisti di vari settori che registrano video, ma all’epoca non era così. Ero molto imbarazzata, faccio ancora fatica a rivedermi e risentirmi in video. Ammetto che, però, rivederlo mi ha fatto anche molta tenerezza. Non avevo idea di quello che poi sarebbe successo, ma il mio obiettivo era quello di raccontare il mio percorso scolastico per diventare make-up artist e insegnare quello che stavo imparando attraverso dei video tutorial. All’epoca non si guadagnava sul web, all’inizio per me era una passione anche perchè questo non era visto come un lavoro. Effettivamente non lo era, non esisteva ancora e la maggior parte delle persone e delle aziende ne era scettica”.
Yannick Ambord: “Elena, tu sei stata parte di ClioMakeUp praticamente dal giorno zero”.
Risponde Elena: “Io arrivavo dall’università in cui mi occupavo di sociologia della cultura, sociologia dei processi culturali, cultural studies, quindi argomenti inerenti alla comunicazione e all’’industria culturale. Proprio per questo motivo, quando Clio e Claudio hanno iniziato ad avventurarsi in un’idea che aveva come piattaforma principale il new media è stato naturale per noi iniziare un dialogo. Questo video è la rappresentazione tangibile dell’ “invent missing” che si recita in molti manuali. Invent missing significa individuare una nicchia vuota e colmarla con la propria creatività e questo è quello che ha fatto Clio. Clio non ha inventato qualcosa di nuovo perché, in modi differenti, i tutorial sono sempre esistiti, anche se non erano codificati in questo modo, ma l’ha declinato a modo suo. Sono affezionata a questo video di YouTube del 2008 che è stato la radice della nostra collaborazione perché ho visto l’idea e ho visto un manifesto a-programmatico. Cosa significa? Io vedevo una persona mossa da un’idea, da creatività e da una voglia di costruire qualcosa di nuovo senza, però, l’ambizione di diventare qualcuno o di conseguire successo economico. Clio ha iniziato a fare quella che oggi è una professione qualificata non perché voleva fare la guru, la YouTuber, la Creator o l’influencer, ma perchè voleva condividere competenza e know how”.
IL PASSAGGIO DA UN’IDEA ALL’AZIENDA CLIOMAKEUP
Si prosegue il racconto di ClioMakeUp con il passaggio da idea ad azienda.
Yannick Ambord: “Uno degli aspetti fondamentali di questo passaggio credo sia il coraggio. Cosa ne pensi Clio?”
Clio: “Inizialmente si trattava per lo più di lavorare per terzi, ovvero creare dei contenuti per altri brand. La vera startup l’abbiamo costruita nel 2016/2017 quando abbiamo creato il nostro brand di prodotti ClioMakeUp, ma erano passati quasi 10 anni dal primo video. Devo ammettere che è stata dura perché già nel 2009/2010 quando ho avuto il primo grande boom, anche grazie al programma in televisione, le persone mi consigliavano di agire subito per creare qualcosa sulla scia del successo. Noi abbiamo, però, voluto far sempre tutto da soli, non avevamo investitori, non avevamo conoscenze esterne o esperti del settore che avrebbero potuto darci uno slancio. Abbiamo veramente lavorato da zero da soli: mi sono rivolta a Elena che ha iniziato a fare ricerca per la creazione della mia linea di make-up. I terzisti bravi all’inizio non mi volevano, non aprivano le porte a tutti, volevano i grandi brand e, anche se avevo già molti follower, non erano interessati a lavorare con me. Mi sono intestardita, siamo andati avanti, abbiamo continuato a creare un rapporto di fiducia con la Community e a studiare tanto”.
Yannick Ambord: “C’è stato un momento in cui avete capito che questo progetto editoriale potesse diventare un’azienda, un brand che potesse raccontare la vostra storia?”
Racconta Clio: “Secondo me sì, quando, come raccontava prima Elena, abbiamo individuato una nicchia vuota: una Community di persone che desideravamo sapere la mia opinione sui prodotti e che, poi, di conseguenza, desideravamo avere i miei prodotti proprio perchè sapevano e vedevano che mi impegnavo a studiare, a testare, a provare. E inoltre, sapevano che capivo le loro esigenze”.
Prosegue Elena: “La potenzialità per me è stata chiara nel momento in cui mi sono resa conto che, parlando con diversi interlocutori anche istituzionali, c’era praticamente totale libertà perché non capivano cosa facessimo. Gli stessi terzisti a cui, all’inizio, spiegavo ciò che faceva Clio, non capivano. Ad oggi è difficile pensarlo, per noi, per i Millenials e per le generazioni successive, è second nature l’idea dell’influencer, del creator o del volto noto che crea la propria linea o un prodotto cosmetico. Al tempo fondamentalmente la potenzialità era questa tabula rasa dove noi eravamo, in un certo senso, liberi di sperimentare e di scrivere le regole. Mi spiego: il lavoro editoriale di ClioMakeUp come influencer ha messo le basi all’influencer marketing nel settore beauty che ora studiamo sui libri. É sempre stata per noi una sfida: siamo riusciti a utilizzare quel capitale raccolto e a investire su quello in cui Clio credeva massivamente, ovvero la sua linea cosmetica proprietaria e completamente autofinanziata”.
Yannick Ambord: “Ci sono dei suggerimenti che volete dare a chi sta cercando di avviare una propria startup o che ci sta pensando?”
Clio: “È piuttosto comune pensare che tutto sia già stato fatto. Io stessa all’inizio ho spesso pensato che tutto sarebbe finito presto, non avrei mai potuto immaginare che ci sarebbe stato il boom del web. Se sapete fare bene una cosa, anche se pensate che ci sia già o che sia già stata vista, provate a dare un twist vostro, buttatevi”.
Aggiunge Elena: “Aggiungo di provarci non in solitudine. Io naturalmente non avrei mai potuto fare quello che ho fatto senza Clio e senza Claudio e, poi, ovviamente crescendo senza il TeamClio che oggi ci permette di conseguire tutti i successi, tra l’altro in maniera organica nel senso che, a differenza di altri, cerchiamo di andare piano, passo a passo, non abbiamo una crescita steroidea. Questo perchè per noi il profitto è penultimo. Questo non significa che siamo una Onlus, ma significa che il nostro obiettivo non è principalmente il successo economico e il fatturato. Il tema è che l’obiettivo non può essere il denaro. Nel momento in cui, dal mio punto vista umilissimo e molto umano, l’obiettivo diventa meramente l’accumulo, c’è un problema. Credo che sia necessario abbandonare un po’ questo paradigma per essere più liberi: la libertà aiuta molto la creatività”.
Prosegue Clio: “A tal proposito, posso farvi un esempio. Ci sono dei prodotti ai quali ho lavorato molto negli ultimi anni e che poi non abbiamo mai lanciato perché non ne ero convinta del tutto. Non si può, però, mettere da parte il lato economico perché i soldi vengono comunque spesi, ma se io non me la sento e non sono sicura di un prodotto, preferisco comunque non lanciarlo. Nel momento in cui ti bruci, ti sei bruciato”.
Elena: “La questione sta proprio negli asset di autorevolezza e di credibilità che per chi offre un servizio o un prodotto sono fondamentali. Molto importante anche il tema della fretta. Io credo che viviamo in un tempo molto impaziente, l’albero, però, cresce e deve avere tempo per dare i suoi frutti. Questo ce lo siamo spesso dimenticato, è una questione di forma mentis, siamo ormai abituati a fruire di contenuti velocissimi e quindi ci aspettiamo tutto subito. È una modalità di pensiero che estendiamo a tutto, ma non è da estendere alle idee e al business, secondo me”.
Yannick Ambord: “Infatti voi avete aspettato 8/9 anni per passare dal progetto editoriale all’azienda. L’avete fatto al momento giusto e, se tornaste indietro, magari fareste in modo accelerato?”
Clio: “Anche parlando con la Community ho sempre spiegato che io vado piano, con i miei tempi. Ho avuto bisogno di trovare i prodotti giusti, le persone giuste con cui lavorare: all’epoca non avevamo neanche una sede o un Team. Con i primi soldi che abbiamo guadagnato siamo riusciti a creare i primi prodotti ClioMakeUp che sono stati 12 rossetti. Ricordo che le persone all’epoca si aspettavano una linea completa, ma non c’è l’avrei mai fatta, né con i tempi, né con i soldi. La linea si sta ampliando man mano, ancora adesso non è del tutto completa perché ci prendiamo i nostri tempi. Non abbiamo sentito particolare pressione, è stato tutto piuttosto naturale, anche grazie alla gavetta e all’esperienza che mi sono fatta negli anni precedenti”.
Elena: “Dal punto di vista più prettamente business, un momento significativo è stato quando abbiamo lanciato la linea: quasi tutti pensavano che nessun altro brand avrebbe più investito su ClioMakeUp editore, ma il valore del pluralismo, che ha sempre caratterizzato ClioMakeUp, ci ha permesso non solo di raccogliere investimenti perché Clio ha continuato e continua a fare contenuti anche per altri. L’anno in cui abbiamo lanciato la linea ClioMakeUp il nostro fatturato editore è raddoppiato”.
Clio: “Quell’anno ero anche incinta, quindi temevo che non mi avrebbe più chiamato nessuno perché avevo una mia linea e anche perchè ero incinta. Il concetto di donna lavoratrice e mamma era ancora un tabù”.
Yannick Ambord: “Come mai hai scelto Elena come Amministratore Delegato?”
Clio: “Dopo qualche mese dal lancio del mio canale YouTube sono stata contattata da un’azienda. Dal mio punto di vista non avevo competenze riguardo la parte contrattuale, avevo la mia passione, il mio know how e la mia creatività. Ho, quindi, pensato di contattare Elena che è stata la persona che, non solo ha capito, visto e compreso il mio talento, ma mi ha aiutato a potermi esprimere al 100% occupandosi di alcune parti di cui io non riuscivo a occuparmi ed è quello che fa tutt’ora”.
Elena: “La sua idea aveva bisogno di una struttura e di un impianto. Quello che ho cercato di fare è preservare il suo core: l’ideazione di contenuto e di creazione di prodotto”.
Yannick Ambord: “Quindi i ruoli tra di voi sono ben divisi. Ci sono momenti di sovrapposizione?”
Clio: “Quando ci sono decisioni importanti, nuovi progetti, nuovi contratti ci incontriamo per capire la fattibilità e anche se me la sento. Sento davvero molta responsabilità di essere comunque il volto, la portavoce dell’azienda: soprattutto all’inizio è stato molto difficile far capire che, oltre a me, ci fossero tante altre persone, un intero Team”.
Yannick Ambord: “In merito al tema delle divergenze interne, cosa succede tra di voi?”
Elena (ridendo): “Le divergenze più grandi succedono quando dobbiamo andare a degli eventi e Clio non vuole partecipare. Clio è molto collaborativa, ma poco mondana.
Noi, per quanto mi riguarda, abbiamo un legame quasi telepatico, raramente mi trovo disallineata rispetto a quella che è la sua posizione. Su tutto ciò che è importante siamo molto allineate”.
Aggiunge Clio: “Uno dei motivi per cui ho chiesto a Elena di lavorare con me è perchè non volevo un agente, ma volevo una persona che accettasse e capisse anche i miei no”.
Yannick Ambord: “Come vi comportate con la delega?”
Clio: “Delego molto anche al Team. All’inizio non delegavo praticamente niente, ma con il tempo ho imparato che delegando posso concentrarmi sulle cose importanti. Per esempio con il Blog, ho iniziato a scrivere i primi articoli, ma non era fattibile farli tutti: abbiamo delegato una persona che mi potesse supportare e ora c’è una vera e propria redazione”.
Elena: “Per molto tempo era impossibile delegare perché non c’erano le risorse per farlo. A un certo punto abbiamo raggiunto una dimensione che mi ha permesso di delegare, mi sono resa conto che la delega è il più grande incentivo che si può dare”.
UNA VISIONE VERSO IL FUTURO
L’evento si chiama Leader del Futuro, quindi:
Yannick Ambord: “Elena, il tuo obiettivo è stato quello di diventare Amministratore Delegato? E com’è stato il passaggio da manager ad Amministratore Delegato?”
Elena: “Per quanto mi riguarda, non avevo questa ambizione, ma sono molto felice di esserlo. Il mio percorso è sicuramente atipico, abbiamo creato un’organizzazione e in quanto artefice a livello strutturale dell’organizzazione, mi sono guadagnata naturalmente questa posizione. La mia è stata per un po’ una figura ibrida, ma nelle aziende già strutturate c’è un career path più rigido che, se seguito, può di fatto portare, nel momento in cui ci sono competenze e relazioni, a questo grande passaggio”.
Yannick Ambord: “Clio il tuo obiettivo qual era?”
Clio: “Il mio obiettivo era puramente creativo. Quando ho iniziato a studiare make-up mi è stato chiesto cosa avrei voluto fare in futuro e la mia risposta è stata ‘avere una mia linea di trucco’. Imprenditrice sicuramente, ma soprattutto creare prodotti”.
Yannick Ambord: “Quali sono i prossimi passi? Cosa succederà domani e dopodomani?”
Elena: “In questo momento stiamo attraversando una fase di grande ristrutturazione in quanto abbiamo acquisto delle skill molto alte: abbiamo, per esempio, per la prima volta una figura molto strutturata, il chief commercial officer. La sua entrata ha portato alla definizione di molti processi che un’azienda nata dal basso non aveva e ci sta permettendo di lavorare molto a livello processi e flussi. Ci stiamo, in un certo senso, riorganizzando per affrontare delle sfide che ci porteranno, tra le altre, alla grande distribuzione. Siamo la prima azienda direct to consumer beauty in Italia, ma qui è molto importante anche il paese geografico, quindi presidiare il territorio. I nostri obiettivi sono sostanzialmente la crescita armonica, organica, e l’obiettivo più immediato è sicuramente migliorare il nostro brick and mortar footprint”.
Clio: “Oltre a tutto ciò di cui ha parlato Elena, uno dei miei obiettivi è quello di cercare un nuovo modo di comunicare. I social rispetto a una volta sono cambiati, trovare un balance tra azienda e vita privata”.
Elena: “Ringrazio Clio per questo intervento perché effettivamente il futuro presenta per noi azienda, che ha come volto una creator, una sfida molto grande. Nell’ultimo anno e mezzo grazie alle varie evoluzioni tecnologiche e anche un certo livello di attenzione normativa, il settore sta cambiando molto velocemente. Abbiamo avuto la fortuna di essere stati coinvolti al Tavolo Tecnico Agcom, è stato per noi e per me personalmente molto illuminante perché la regolamentazione sta ponendo dei paletti che necessariamente porteranno dei limiti a quello che si può fare e non fare online, a quello che si può far vedere o non si può più far vedere. Non verrà limitata la libertà di espressione, ma cambierà il modo di fare questo lavoro e credo che sia già cambiato. Bisogna, quindi, continuare a reinventarsi”.
Guardando verso il futuro, è importante anche ricordare i momenti più belli.
Clio: “Uno dei momenti più belli per me è stato quando abbiamo ‘fatto click’ e i prodotti sono andati online sul ClioMakeUpShop. Io e Claudio eravamo a New York all’epoca, mentre Elena e il Team in Italia: nonostante tutto siamo riusciti a creare un brand a distanza, per me è stato incredibile vedere le persone comprare online i prodotti ClioMakeUp, si fidavano di me senza aver mai visto neanche un prodotto”.
Elena: “Aggiungerei anche un’altra delle mie più grandi gioie, e credo di parlare anche per Clio: la nascita dei miei figli. La mia primogenita è nata nel 2010 e il mio secondogenito nel 2014, un momento clou in cui stavamo costruendo l’azienda dal nulla. Per me questo è motivo di grande orgoglio: conciliare vita familiare con incarichi apicali, non aver dedicato la mia vita solo ed esclusivamente al lavoro, un aspetto che, personalmente, come donna, mi arricchisce e mi fa sentire valorizzata ancora di più.”
L’evento Leader del Futuro è stata un’importante occasione per ripercorrere la storia di ClioMakeUp, riflettere sui risultati raggiunti fino ad ora e anche guardare con determinazione alle sfide e ai traguardi futuri.
Ci teniamo a ringraziare ancora The European House – Ambrosetti e a fare ringraziamento speciale a tutti i partecipanti, con l’auspicio che la storia condivisa possa essere d’ispirazione, e alla nostra speciale Community che continua a supportare questo incredibile percorso giorno dopo giorno.
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