Ciao a tutte!

Oggi parliamo di un bel progetto dell’artista e fotografa e australiana Natalie McComas: “In this Skin” è una mostra fotografica che ritrae persone con grandi voglie su viso e corpo.

Ci sono bambini, rock star, uomini e donne, teenager e anziani, e non mancano i gemelli omozigoti: l’intento del progetto è esplorare gli effetti che una grande voglia in primo piano ha avuto sulle loro vite.

In questo modo l’autrice spera di comunicare con chi ha una condizione simile, “to feel special and beautiful in their own skin” (per sentirsi speciali e belli all’interno della propria pelle”). Se volete saperne di più su come è nato il progetto e conoscere le storie di alcuni dei protagonisti, non vi resta che leggere il post!

ClioMakeUp-grandi-voglie-2Credits per tutte le immagini dell’articolo: @vsco.co

Natalie ha raccontato che il suo progetto è nato in seguito all’incontro con Patience Hodgson, cantante della band indie rock The Grates.

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Patience ha una voglia grande e vistosa che si estende su tutto il braccio sinistro, accorpando anche il seno e la scapola sinistri. Nonostante sia un personaggio pubblico, Patience sembra perfettamente a suo agio nella sua pelle.



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“Quello che mi piacerebbe che accadesse con la mostra di Nat” ha spiegato Patience “È che le persone nella mia stessa situazione arrivassero a capire che ci sono tante scelte per loro: possono rimuovere la voglia con il laser, coprirla col trucco o semplicemente lasciarla così com’è. Stai solo vivendo una vita destinata ad essere forse “più unica” di quella che sarebbe stata in ogni caso. E reagire a questa cosa non sarà un problema.”

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Patience è colpita da quella che in gergo medico si chiama Sindrome angio-osteoipertrofica, una malattia congenita che colpisce la normale crescita dei vasi sanguigni, alterandola. “Amo la mia voglia colorata. Quando ho caldo è rosso-viola come una prugna, e quando c’è freddo diventa blu vivido. Mi piace pensare che sia una sorta di barriera protettiva che mi protegge dall’ignoranza e dalla non accettazione.

“Il fatto che Patience veda la sua voglia come un vantaggio, e non una disabilità, è qualcosa che sta ispirando molte persone” scrive Natalie nel suo sito web.

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Dopo aver pubblicato le prime immagini sul suo sito internet, Natalie ha ottenuto una borsa di studio grazie a VSCO Artist Initiative, che offre finanziamenti, consulenza e promozione agli artisti che vengono selezionati. Nel corso dei successivi due anni, la fotografa è stata contattata da oltre 150 persone, provenienti da 26 paesi, che chiedevano di essere fotografate per fare parte del suo progetto.

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Tra questi, la giovane Milena e la sua sorella gemella.

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“Durante l’adolescenza, è stato difficile sopportare il confronto con la sorella e ha anche subito episodi di bullismo a causa della sua voglia” ha riferito Natalie.

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Uno dei problemi è che, forse, la maggior parte delle persone non ha mai visto una voglia grande come quelle che Natalie ha reso protagoniste della mostra “Forse, se ricorderanno le foto della mostra e le storie di quelle persone, saranno più preparati… E le loro reazioni saranno più compassionevoli!”

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“Durante il progetto, a un certo punto ho avuto davvero la sensazione di stare fotografando delle opere d’arte viventi. Hanno sul corpo dei tatuaggi della Natura, credo che sia una cosa meravigliosa e dovrebbero amarla.” Tuttora Natalie sta ricevendo richieste da persone con grandi voglie in tutto il mondo e sta raccogliendo finanziamenti in modo da poter viaggiare e raccontare le loro vite.

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Nella prossima pagina abbiamo raccolto alcune testimonianze delle tante persone che hanno contattato Natalie per raccontare le loro esperienze, e vi mostreremo altre immagini toccanti e meravigliose!

 

51 COMMENTI

  1. Mia nipote è nata con una voglia sul viso e la cognata la fatta rimuovere (?) con il laser. Cosa che avrei fatto anche io se si trattasse di mia figlia. Io sono di quelli che vedono le voglie come un difetto.
    Ammiro tantissimo però le persone che si amano così come sono e hanno la forza di accettarsi esattamente per quello che sono. Le ammiro tantissimo.

  2. Io ti ringrazio. A me dispiace di essere così, a volte me ne vergogno. Ma è più forte di me.
    Altro mio nipote (tutti a me!) ha la (come la chiamate voi)
    ” R moscia”.
    Miei cognati non l’hanno portato da logopedista – cosa che non capirò mai.
    Per loro è una cosa “simpatica”. Per me no.
    Mi dispiace che quando parlo con mio nipote devo concentrarmi assai.

  3. Anche io ho fatto la gaffe di chiedere a un’amica che ne ha una sul braccio se si fosse scottata, ma mi ha giusto risposto tranquilla che ci era nata, senza problemi. Una mia compagna delle elementari poi ne aveva una sul viso e ricordo che la vedevo come un’isoletta carina 🙂
    Piuttosto, mi chiedo. Scusate l’ignoranza… ma queste voglie richiedono qualche cura particolare, tipo protezione maggiore al sole?

  4. A me la erre moscia invece infastidisce solo se la persona mi è antipatica, altrimenti o non la percepisco o la trovo carina :p

  5. Buongiorno a tutte! Io ho sempre appoggiato in ogni caso la teoria del vivi e lascia vivere nel senso che anche da bambina non sono mai stata una di quelle scassap….che prendono in giro e ora da adulta non sono una gran criticona..quindi penso che alla fine se hai voglie o macchie e senti di tenerle fregatene e tienile se invece le vuoi rimuovere perché non ti accetti lo fai ma x te stessa/o non x piacere agli altri. Penso solo che bisogna guardare di meno la gente con occhio critico..tutto qui. Poi se proprio si vuole esprimere un consiglio o un’opinione d’accordo ma con delicatezza perché la persona a cui ci si rivolge potrebbe soffrire non poco x le parole che si pronunciano. Detto questo non sono in disaccordo con zuzana anzi anch’io avrei portato a far sparire col laser la voglia a un figlio/a se avesse avuto disagio ma solo x proteggerlo/a da commenti poco gradevoli che gli avrebbero fatto apparire sta cosa più grave di quanto in realtà fosse. Un abbraccio a tutte

  6. Mio figlio ha una R strana: praticamente non si sente, sembra quasi da pronuncia inglese ihihihi. Abbiamo provato con esercizi di ogni tipo, nulla: lui proprio non li vuole fare, dice che gli sta bene così. Fatto sta, però, che adesso alle scuole medie, ha come seconda lingua straniera il Tedesco: Ero nel panico, temevo che lo prendessero in giro o che si sentisse frustrato. E, invece, sopresa: Ha una pronuncia tedesca da fare invidia, è una gioia per me sentirlo, e lui è contento. In sostanza, quello che è comunemente chiamato un difetto, in lui lo vedo come un’opportunità e gli dico che potrà tranquillamente viaggiare per l’Europa e parlare come un vero inglese o come un vero tedesco / francese. ☺ Quando mia madre cerca di forzarlo o lo prende in giro, io gli dico che potrà diventare chiunque voglia essere, con qualsiasi R voglia usare. (NB. La R è un fonema tipico presente in alcune lingue, ma assente in altri). Però ti ringrazio per la sincerità.

  7. Un progetto davvero bellissimo.. Io ho una mini voglia sul viso…in particolare ulla fronte molto vicino ai capelli..color caffè…ma in confronto a quelle delle persone mostrate nel post non è niente.. Io non ho avuto nessun tipo di problema al riguardo.. Ho avuto altri problemi..tipo prese in giro x la mia timidezza ecc..

  8. Una mia amica ha questo tipo di problema.. So che non è mai andata dal logopedista perché mi diceva fosse ereditario..infatti lo aveva anche sua nonna e suo fratello.
    Io invece a piccina facevo fatica a dire la “r” e dicevo la “l” eheheh…mia mamma mi ha portata dal logopedista e ho imparato subito a pronunciare la r in modo corretto.. Un difetto k invece mi hanno fatto notare pochissime persone è k secondo loro pronuncio male “gli” …cosa x cui non ho mai fatto niente xk moltissime persone nn me lo hanno mai fatto notare..

  9. Eh. A me fanno schifo i lombrichi. Così i miei “amichetti” di scuola materna me li lanciavano addosso.
    Ci vuole una certa fantasia per essere cattivi.

  10. Io ho ‘r’ ed ‘s’ “moscie” vi lascio immaginare come possa essere difficile x me pronunciare qualsiasi parola.. sono stata sempre mira dei bulletti e dei “simpatici” a scuola. X questo sono sempre stata timida con le persone k nn conosco bene.. Xò da 3 anni ho un negozio quindi sono “costretta”a parlare con persone k nemmeno conosco e mi ha aiutato ad essere un po più aperta,xò qnd esco dal mio negozio ritorno timida e con le persone k non conosco cerco di parlare il meno possibile.. Non sono mai andata a fare logopedia non dì qnt mi possa aiutare..

  11. Ma sai che anche io ho notato su me stessa questa cosa del pronunciare “gl” in modo strano. Non sarei nemmeno in grado di dirti in cosa differisce il suono della mia pronuncia rispetto a quello degli altri, ma sento che è diverso. Ad ogni modo, come te, pochissimi se ne sono accorti (solo i nonni), però se lo faccio notare a qualcuno, mi dice che effettivamente è vero che lo pronuncio male. Pensavo di essere l’unica sulla faccia della terra xDxD

  12. Avete un atteggiamento positivo e questo vuole dire molto.
    Ps: nella mia lingua madre ci stanno un sacco di consonanti tutti ammucchiati. Tipo ‘vlk’ (lupo) o ‘zmrzlina’ (gelato).
    Un casino.

  13. Io gliel’ho corretta con la logopedista. Mi spiace non trovare un modo soft per dirlo ma è un suono che non sopporto, figuriamoci sentirlo mentre parla mio figlio! Non diceva bene la esse composta e la erre e ora parla perfettamente. Idem per le voglie, avrei cercato con ogni mezzo di levargliela soprattutto dal viso, non sopporto la cattiveria della gente e cercherei di risparmiargliela in ogni modo

  14. Anche io ho la r moscia e non la sopporto, ma credo sia oramai tardi per correggerla. Non capisco proprio perché i miei genitori non mi abbiano portato dal logopedista..spero che i tuoi cognati cambino idea.

  15. mmm..io sono del nord..allora non capisco…ehehe…..ma comunque mi hanno detto i miei genitori che quasi non si sente ehehe..

  16. siamo in due eheh =) nemmeno io so bene come spiegarlo.. sembra k come fanno gli americani con l’inglese lo “mangio” ma si nota pochissimo XD

  17. Ciao TeamClio, bel progetto!!! 🙂
    Boh fanno bene a non rimuoverli o a rimuoverli nel caso vogliano. 🙂

  18. io di voglie ne ho due, entrambre molto piccole, una caffelatte sulla coscia a forma di cuore che hanno anche le mie cugine, e una rosso fragola sul palmo della mano che si vede decisamente di più..il bello è che non me ne sono mai “resa conto” fin quando alle superiori mi chiesero se mi fosse bruciata o mi mangiassi le pellicine sino all’interno del pollice :/

  19. Penso che se la voglia è sul viso sia da un lato più facile camuffarla col trucco, dall’altro colpisce di più chi ti guarda per cui…credo che se l’avessi avuta lì avrei cercato di cancellarla in ogni caso. Sul corpo, per quanto vistosa, dopo un po’ la gente si abitua a vedertela. Io ho problemi di macchie solari e chi mi guarda in faccia me le guarda comunque o mi chiede se ho cercato di curarle o prevenirle. Nonostante la protezione solare ricompaiono puntuali ogni estate. Ormai ci ho fatto l’abitudine.

  20. Penso a mio figlio quando l’ha chiesto ad una signora, io ero già in imbarazzo, la signora gli ha spiegato che soffriva di psoriasi.
    A volte ci facciamo troppe pare…

  21. Purtroppo senza cattiveria le voglie di primo acchito ci stupiscono e magari ci chiediamo cosa siano (come la signora che chiese all’altra se sua figlia si era ustionata). Basta poco per sentirsi in imbarazzo nell’essere al centro dell’attenzione. Se pensi che c’è chi si sente a disagio solo perché ha i capelli rossi…

  22. Si hai ragione. Io intendevo cmq le persone che agiscono senza avere delicatezza e tatto verso i problemi altrui. Avete stupore x una cosa insolita ma ingenuamente senza cattiveria non è assolutamente una colpa. Io spero sempre che le persone in generale abbiano un occhio meno critico verso gli altri, soprattutto verso chi ha problemi che possono essere poi più o meno gravi. Ripeto senza cattiveria se ci si sorprende x una cosa che non si vede tutti i giorni non è grave. Un saluto

  23. Io ho la “R” moscia, è bello leggere cosa ne pensate…..

    A prescindere dal fatto che la mia è lieve (non è tipo “V”), tanto che spesso le persone si accorgono che la ho dopo mesi che mi conoscono, non tutte le “R” sono correggibili con la logopedia! Alcune dipendono dalla conformazione della lingua -es. frenulo corto- o del palato…
    Sinceramente voler correggere a tutti i costi la R moscia (a meno che non sia di quelle DAVVERO marcate e fastidiose) è al pari di chi tenta di rendere destrimani bambini i mancini!
    A me da piccola (come a tutti quelli che ho conosciuto con la R moscia) non me ne poteva fregare di meno della R… mi hanno anche mandata dal logopedista ma la vedevo come una cosa bruttissima e lo odiavo perché non capivo dove fosse il mio problema, visto che appunto per me non era un problema…
    Per fortuna alla fine per risolvere avrei dovuto far un’operazione che mi sono rifiutata di fare… Penso che se una persona voglia correggere la R moscia ci può pensare tranquillamente con la sua testa una volta cresciuto un po’, se è un complesso!! Non che decidano i genitori così a caso… Se un bambino si sente a disagio e vuole farlo ben venga, ma che lo decida lui/lei!

    PS: c’è un’amica di mia mamma che da almeno 20 anni finge di avere la R moscia! (è un po’ da pazzi lo so…)

  24. ciao! Premetto che anche io ho la r moscia ma non l’ho mai visto come un problema…
    Una mia amica aveva S – R – C “mosce”… mi dispiace dirlo ma quando parlava sembrava Paperino 🙁 Non so perché si è decisa ad andare dal logopedista a 20 anni e ha risolto… Ancora non capisco perché persone complessate per questi difetti non vadano appunto dal logopedista per cercare di correggerli, se creano così tanti problemi… si può fare anche da adulti 😉

  25. Da portatrice sana di R moscia ti dico che hai fatto strabene a seguire la volontà di tuo figlio! Se per lui fosse stato un problema avrebbe fatto di tutto per correggerlo, ma evidentemente non lo era 😉
    Comunque ho notato che con “difetti” di questo tipo, se il soggetto è il primo a fregarsene se ne fregano anche gli altri…. Più invece uno si complessa, più è facile che i bulletti lo prendano di mira 🙂

  26. Che commozione, che bel post! Se penso a tutte le paranoie che mi faccio inutilmente, c’è da imparare parecchio da queste persone.

  27. È un punto di vista, credo..Io ad esempio sono rimasta colpita quando arrivata qui in Italia ho visto in TV o sentito alla radio gente con la R moscia o un altro difetto di pronuncia. Da noi in Slovacchia è impensabile, la cosa non esiste. Se vuoi fare la carriera come giornalista o non so, prima di tutto devi parlare correttamente. Alla perfezione.
    Qui non è così.
    Poi coi bimbi dipende dai genitori, dall’importanza che danno alla cosa. Dovrebbe essere una cosa positiva – cosa c’è di male nel migliorare?
    Ma se per il bimbo il logopedista è un disagio, tanto vale che la R se la tiene così com’è.

  28. Io un angioma molto esteso sulla coscia destra, è cresciuto con me ed ora si è esteso fino sulla pancia. C’è stato un periodo della mia vita in cui avrei voluto cancellarlo definitivamente anche perché continuava ad estendersi velocemente. Ora non ci faccio più caso. Ho una piccola macchia caffelatte sul braccio destro e parte di schiena ricoperta con il ricordo dei miei continui eritemi solari… in poche parole ero davvero già tatuata prima di esserlo realmente. Il progetto è davvero molto bello e sarebbe il caso di riproporlo anche qui in Italia dove ahimè c’è tanta ignoranza sul “diverso”.

  29. Io la R moscia non l’ho mai vista come un problema, anzi… mi piace pure!!
    però c’era l’insegnante di tedesco di mia sorella che aveva la R… la S… e davvero, l’ho sentita pure io, quando parlava sembrava Paperino sul serio! Va bene tutto, ma già il tedesco è difficile da imparare (l’ho studiato anche io in una scuola diversa con diverse insegnanti), con un’insegnante con tutte quelle difficoltà di pronuncia mia sorella il tedesco in 5 anni l’ha imparato a modo suo.
    E poi ti lascio immaginare quanto la prendessero in giro.
    La R moscia non la vedo come difetto, ma se un bambino ha tutti quei difetti di pronuncia tutti insieme magari una visita dal logopedista gliela farei pure fare! (soprattutto per evitargli anni di prese in giro)

  30. Ma del tipo che “coniglio, tovaglia, tagliere” diventano “Coniio, tovaia, taiere”? Ce l’hanno anche un paio di persone che conosco 🙂

  31. Cara, visto che sei molto superficiale e tieni alle apparenze, cerca di imparare meglio l’italiano: utilizzo dell’h per il verbo avere, congiuntivo al posto dell’indicativo, ecc. ecc. In parole povere, STUDIA!

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