Oggi è il 25 novembre, giorno in cui ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nota spesso anche come “giornata contro il femminicidio”. In questa giornata così rilevante, vogliamo cogliere l’occasione per parlare con voi di una tematica molto importante, ovvero il femminismo, non solo per celebrare le lotte e le conquiste portate avanti e raggiunte dalle donne che ci hanno preceduto, ma anche per ricordarci che non bisogna mai smettere di lottare per i nostri diritti e la nostra dignità, non solo poiché appartenenti al genere femminile ma in quanto, prima di tutto, esseri umani.
Per questo motivo abbiamo scelto di soffermarci in particolar modo sull’evoluzione di questo movimento, parlandovi delle differenze e delle particolarità delle sue diverse ondate, ciascuna delle quali è caratterizzata da un determinato tipo di rivendicazioni in relazione al contesto storico e culturale in cui è situata. Insomma ragazze, dalle suffragette a Sex & The City, passando per I monologhi della vagina fino ad arrivare ai social network, scopriremo insieme tutto quanto: seguiteci nel post!
IL FEMMINISMO DELLA PRIMA ONDATA: SUFFRAGETTE ED UGUAGLIANZA GIURIDICA
Con femminismo della prima ondata, definizione nata nel 1968 assieme a quella successiva di seconda ondata per merito della giornalista Martha Weinman Lear, si intende tutto quell’insieme di lotte e manifestazioni da parte delle donne in vista della parità di diritti e di condizioni con gli uomini, situato tra la prima metà del 19esimo e quella del 20esimo secolo.
Martha Weinman Lear
Il suo focus primario sono state le questioni legate all’uguaglianza giuridica e, uno dei principali traguardi che ha raggiunto è stato l’ottenimento del suffragio universale, per cui sono passate alla storia specialmente le suffragette inglesi.
Emmeline Pankhurst, una delle principali voci delle suffragette, mentre tiene un discorso a Trafalgar Square
Le suffragette sono state fondamentali per l’uguaglianza giuridica
Con questo termine (inizialmente dispregiativo) venivano indicate le donne attiviste per il diritto di voto, e che hanno fatto sentire la propria voce anche con metodi estremi quali, ad esempio, lo sciopero della fame.
Anche il personaggio di Sybil, nella serie tv Downton Abbey, si batte per il diritto di voto
Alla fine di questa prima ondata, però, è seguita una staticità delle condizioni delle donne a scapito dell’ottenimento di nuovi diritti e libertà ottenuti, sia personali che politici.
Ciò ha portato ad una crisi del primo movimento femminista a partire dagli anni ’20 del 20esimo secolo. Durante i due conflitti mondiali, tuttavia, le donne cominceranno a rivestire ruoli che prima erano una prerogativa esclusivamente maschile a sostegno dello sforzo bellico, preparando il terreno per la successiva ondata.
In tante nazioni, le donne sono state incitate non solo a dare il loro contributo come forza lavoro, ma anche ad unirsi alle sezioni femminili degli eserciti
LA SECONDA ONDATA FEMMINISTA: RIVOLUZIONE SOCIALE…
La seconda ondata femminista, riconducibile agli anni ’60 e originatasi inizialmente negli Stati Uniti per poi diffondersi al resto del mondo, si è incentrata, a differenza di quella che l’ha preceduta, su tematiche relative al ruolo sociale della donna e alla sua sua emancipazione, sotto tutti i punti di vista.
Emancipazione, sotto ogni punto di vista: ecco l’obiettivo del femminismo della seconda ondata
Il contesto in cui questa ondata di femminismo è nata presentava, infatti, problematiche tangibili e che vincolavano profondamente l’esistenza delle donne. C’erano ancora, ad esempio, una persistente considerazione che fossero inferiori ed assoggettabili agli uomini in ogni campo, la mancanza di opportunità lavorative pari a quelle maschili, e il fatto che il totale carico della cura della prole e della gestione della casa fossero esclusivamente una competenza femminile.
Questa pubblicità delle cravatte Van Heusen lo dimostra bene, recitando: “Mostrale che è un mondo da uomini”
…MA ANCHE SESSUALE E POLITICA
Il femminismo della seconda ondata ha posto l’accento anche su quella che può essere definita come una vera e propria rivoluzione sessuale, che ha rivendicato, per la prima volta nella storia, come le donne potessero e dovessero essere indipendenti nella scelta dell’avere o no delle gravidanze, e di come avessero pari diritto ad una vita sessuale libera tanto quanto quella maschile.
Nella serie tv Mad Men, questa scena descrive molto bene lo scontro di mentalità del periodo. Peggy, dopo essersi fatta prescrivere la pillola anticoncezionale, subisce violenza verbale dal suo ginecologo, che le dice: “Ti toglierò questo medicinale se ne abusi. Costa 11 dollari al mese, ma non credere che ci sia bisogno di diventare la squillo della città per trarre il massimo dai soldi che hai speso”
Tra gli anni ’60 e ’70, inoltre, si toccano questioni altrettanto importanti come la parità di stipendio tra entrambi i sessi, o l’accesso delle donne a tutte le cariche lavorative e politiche. In questi anni, la legge comincia anche ad aprire gli occhi in relazione alla violenza domestica, smettendo di considerare i membri femminili della famiglia come totalmente subalterni all’autorità di quelli maschili.
Manifesti femministi italiani degli anni ’70, uno dei quali recita il famoso slogan “Io sono mia”
Grazie del post bellissimo!!!!!!!
Bravissima, le mamme hanno un ruolo fondamentale nel trasmettere concetti così importanti fin dai primi anni di vita. Nel nostro piccolo possiamo davvero compiere piccole (e grandi) rivoluzioni.
Grande 🙂 E tua figlia è un mito! 😀
Bellissima la storia del femminismo e bellissimo il video alla fine: un ritmo da filastrocca che porta un messaggio potente!
Bello questo post e bellissimo il primo disegno! Il video l’avevo visto qualche giorno fa e mi aveva fatto pensare un sacco… sono fiduciosa e certa che le prossime generazioni si troveranno a vivere in un mondo più equo, sta a noi lo sforzo di aprire definitivamente la mente alla transizione.
Io vedo che tante tappe che erano state conquistate negli anni 60/70, per noi donne di oggi non vengono più rispettate e anzi, si sta tornando indietro. E l’insensato e irrazionale utilizzo dei social e del web in generale, sta riportando indietro la società e le menti in un mondo arcaico? Mi viene un mentecatto il post di mesi fa sulle mamme panchine. Sono donne convinte di essere un oggetto e cresceranno figlie che crederanno che sia giusto che siano viste come un oggetto e figli convinti nel profondo di essere “padroni” di una cosa, non i compagni alla pari di una donna. E il web sta aumentando queste cose perché le menti più deboli iniziano a crederci.
Non sono fiduciosa, per niente.
Grazie ❤
Anche io la vedo nera…
Le donne sono femministe e si sostengono solo se sei laureata in ingegneria o in medicina o in legge e lotti per arrivare al vertice della carriera, non vuoi figli o rimandi fino ai 40 anni, convivi e non ti sposi, viaggi in giro per l’Europa zaino in spalla da sola e ti apri un mutuo per un’attività in proprio.
Se non sei laureata, sei contenta di fare la cassiera, a 25 hai 2 figli e fai volentieri la casalinga, non fai parte di nessun partito politico, se ti fai troppi selfie in costume (così sgambato poi!!) e guidi la macchina se proprio devi perché il traffico della città ti spaventa un po’ e ti mette solo che ansia, allora ti viene rivolto uno sguardo di pena mista a disgusto, perché dovresti vergognarti a non fare usufruire dei diritti che le donne hanno conquistato tanto duramente e mercifichi il tuo corpo mostrandolo in continuazione.
Questo è diventato il femminismo.
Te lo ripeto… sei fantastica… e con te mi divertirei un sacco! Bacione cara e buona domenica
Bravissima!!!
Le mamme pancine sono un fenomeno allarmante. Anche noi ne siamo rimaste profondamente sconvolte.