Una corretta alimentazione in allattamento è fondamentale per il benessere della mamma e del bambino. Il latte materno rappresenta il nutrimento ideale per il neonato, tanto che l’allattamento al seno esclusivo è raccomandato dall’OMS per i primi sei mesi di vita.
Nella donna sana che allatta è fondamentale l’educazione ad una corretta alimentazione, volta a favorire l’apporto di nutrienti attraverso alimenti di origine naturale, poiché sono questi ad assicurare una migliore biodisponibilità dei nutrienti stessi.
È bene consigliare alla mamma che allatta un’alimentazione varia e bilanciata, attenta ai fabbisogni di questo periodo così delicato della vita. E allora vediamo qual è la giusta alimentazione in allattamento e più in particolare cosa mangiare, cosa evitare e tutti i consigli della nostra dietista, la dott.ssa Anna Gerbaldo.
UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE IN ALLATTAMENTO È FONDAMENTALE PER LA SALUTE DEL BAMBINO
Oggi si parla dei primi 1000 giorni di vita (dal concepimento fino ai due anni del bambino) come periodo chiave per la prevenzione di malattie dell’età adulta, attraverso un apporto adeguato di energia e nutrienti.
L’ALLATTAMENTO PREVIENE MALATTIE DEL BAMBINO E DELLA MAMMA
Nei primi mesi di vita svolge un ruolo fondamentale il latte materno, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “alimento ideale per una crescita sana e parte integrante del processo riproduttivo, con importanti implicazioni per la salute delle madri”.
La dieta materna influisce molto sul microbioma del latte materno in diversi modi, ad esempio alterando la composizione del latte e privilegiando la proliferazione di particolari colonie batteriche nel tratto gastrointestinale materno, influenzando in questo modo il sistema immunitario e la salute del bambino, anche in età adulta.
UN SURPLUS DI ENERGIA PER PRODURRE IL LATTE
Durante l’allattamento si verifica un aumento del fabbisogno energetico materno necessario alla produzione del latte. Per produrre circa 850 g di latte si bruciano ben 700 kcal! Tuttavia, per facilitare la perdita del peso acquisito in gravidanza, si raccomanda un aumento calorico giornaliero di circa 500 kcal.
Questo vale per i primi 6 mesi di allattamento esclusivo. Dopo il 6° mese di allattamento il fabbisogno energetico materno supplementare si riduce progressivamente, a causa della diminuzione della produzione del latte.
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LE PROTEINE PER EVITARE LA MALNUTRIZIONE
Le donne che allattano rappresentano un gruppo particolarmente esposto a rischio di malnutrizione proteica, sia nei riguardi di sé stesse che del neonato. Un introito proteico insufficiente potrebbe portare a meccanismi di compensazione, con conseguenti effetti potenzialmente dannosi nella composizione proteica del latte. Durante l’allattamento esclusivo, si raccomanda un apporto proteico con la dieta maggiorato di 21 g al giorno.
NON TUTTI I GRASSI SONO UGUALI: L’IMPORTANZA DEL DHA
Nel corso dell’allattamento non è necessario modificare l’assunzione complessiva dei grassi, mentre è importante la loro composizione. Il DHA è il principale acido grasso polinsaturo contenuto nel cervello umano e nei bastoncelli della retina, ed è indispensabile per lo sviluppo psicomotorio e visivo del bambino nei primi mesi di vita.
È infatti contenuto in concentrazioni rilevanti nel latte materno. Per la madre, l’assunzione adeguata di omega-3 riduce il rischio di depressione post partum.
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Per far fronte alle richieste aumentate di DHA, si consiglia il consumo di 2 porzioni di pesce alla settimana, inclusi i pesci cosiddetti “grassi” (sgombro, salmone, anguilla, capitone, aringa), o “semigrassi” (triglia, cefalo, carpa, sardina). In alternativa, può essere utilizzato un integratore alimentare.
I MICRONUTRIENTI: COSÌ PICCOLI MA COSÌ IMPORTANTI
Benché presenti nella dieta in quantità ridotte, vitamine e minerali svolgono un ruolo fondamentale per il normale funzionamento dell’organismo.
Tale ruolo è ancora più importante durante l’allattamento. Un apporto inadeguato di micronutrienti e una bassa qualità nutrizionale della dieta, possono avere importanti conseguenze negative sia per la madre e sia per lo sviluppo del bambino.