Il Pap Test è l’indagine che ha rivoluzionato la lotta al tumore del collo dell’utero. “Pap” deriva dalle iniziali del cognome del dottore che ha inventato il test, George Nicholas Papanicolaou. La sua intuizione rimase inascoltata per quasi 20 anni, ma dagli anni ’40, il Pap Test si diffuse in tutto il mondo, salvando centinaia di migliaia di donne.
Lo scopo di questo esame è quello di riconoscere le cellule che precedono l’insorgenza di un tumore o che fanno parte di una lesione tumorale già presente. Sebbene sia ormai un test di screening molto conosciuto, ci sono sempre delle domande che le donne si pongono a riguardo.
Per esempio cos’è e in cosa consiste? Quando bisogna farlo? Fa male? Se volete conoscere le risposte, non vi resta altro che andare avanti a leggere!
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CHE COS’È IL PAP TEST? A COSA SERVE? IN COSA CONSISTE?
Il Pap Test è l’esame diagnostico utilizzato per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, infatti permette di individuare eventuali anomalie cellulari. Lo scopo è individuare precocemente tumori del collo dell’utero o alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventare tali.
L’esame si effettua con le stesse modalità di una visita ginecologica e dura pochi minuti. La paziente viene invitata dal ginecologo oppure dall’ostetrica a distendersi sul lettino e a collocarsi in posizione ginecologica, cioè sdraiata a gambe divaricate e con le cosce appoggiate ai reggicoscia.
IL PAP TEST SERVE A PREVENIRE I TUMORI DEL COLLO DELL’UTERO
Con lo speculum viene dilatata leggermente l’apertura vaginale in modo da favorire il prelievo.
Ecco a voi lo speculum, che potrebbe sembrare uno strumento di tortura ma è assolutamente innocuo!
L’operatore inserisce poi delicatamente una speciale spatola e un bastoncino cotonato che servono a raccogliere piccole quantità di muco rispettivamente dal collo dell’utero e dal canale cervicale.
Su questo campione, in laboratorio, si farà l’esame citologico, sulle cellule esfoliate dal tessuto di rivestimento della cervice, esaminandole con appositi metodi di colorazione e un approfondito esame computerizzato.
PERCHÉ FARE IL PAP TEST? SOLO BUONI MOTIVI
Già all’inizio dell’attività sessuale le donne sono esposte a diversi fattori di rischio per lo sviluppo del tumore cervicale. Tra questi il più importante è l’infezione da Human Papilloma Virus (HPV), un virus che causa lesioni genitali e che è considerato la prima causa di tumore della cervice uterina.
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L’introduzione del Pap Test ha salvato la vita di milioni di donne in tutto il mondo e ha ridotto la mortalità per tumore del collo dell’utero e salvo diverse indicazioni, andrebbe eseguito da tutte.
QUANDO BISOGNA FARE IL PAP TEST? SI PUÒ FARE IN GRAVIDANZA? E SE SI È VERGINI?
Come regola generale, bisognerebbe eseguire il test ogni 1-3 anni a partire dai 25 anni o dall’inizio dell’attività sessuale. In genere di consiglia di fare il Pap Test fino ai 70 anni di età.
Anche in caso di assenza di rapporti sessuali si ritiene che una donna, a partire dai 18-20 anni, debba effettuare questo tipo di esame che non provoca nè dolore nè abrasioni.
Inoltre, la vaccinazione contro l’infezione da HPV non esonera dall’esecuzione del Pap Test. La protezione infatti assicura una copertura solo contro i ceppi del virus più oncogeni e diffusi.
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Le donne che in passato sono state sottoposte a isterectomia dovrebbero consultare il proprio medico per sapere se devono continuare a effettuare lo screening.
In genere si ritiene opportuno ripetere l’esame se l’utero è stato asportato a causa di un tumore o di una forma pretumorale, mentre non occorre se è stato tolto per altre ragioni, per esempio a causa di emorragie abbondanti.
Il Pap Test può essere effettuato anche in gravidanza, senza che questo arrechi danni al feto o al decorso della gravidanza stessa.
Le donne vergini, che non hanno mai avuto rapporti sessuali completi, possono comunque provare a eseguire l’esame. A seconda delle caratteristiche anatomiche della donna, in questi casi potrebbe però essere difficile riuscire a prelevare dal collo dell’utero il campione da esaminare. Il risultato quindi può non essere altrettanto affidabile.
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Nonostante queste difficoltà, le donne adulte dovrebbero comunque sottoporsi all’indagine perché, sebbene il rischio di cancro al collo dell’utero sia molto basso in una donna vergine, esistono rare forme che si sviluppano indipendentemente dall’infezione da papilloma virus (HPV) trasmessa da un partner.