I SINTOMI DELLA GERMOFOBIA: COME SI MANIFESTA
Passiamo, adesso, ai sintomi della germofobia. La paura dei germi cambia il modo di vivere delle persone che risentono di questo disturbo, interferendo in maniera pesante e opprimente con il normale svolgimento delle attività quotidiane e nondimeno con la vita sociale.
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Si diventa dei maniaci della pulizia e dell’igiene, perché qualsiasi forma di contatto – sia con superfici che con le persone – viene vista come potenziale fonte di pericolo. I sintomi e i modi di manifestarsi di questo disturbo psicologico sono davvero tanti.
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Ecco i più diffusi:
- igienizzare continuamente superfici e mani
- evitare il contatto fisico con gli altri
- non condividere mai gli oggetti personali
- evitare luoghi affollati
- evitare il contatto con gli animali
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Quando la persona germofobica si sente esposta al pericolo di germi può manifestare anche sintomi fisici tipici degli attacchi di panico, come tachicardia, senso di oppressione al petto, sudorazione improvvisa ed eccessiva e nausea.
COME SI CURA LA GERMOFOBIA
La cura per la germofobia consiste sostanzialmente in un’adeguata terapia psicologica che fa uso di tecniche cognitive-comportamentali. In parole semplici, lo specialista cerca di far capire al paziente che la sua paura dei germi è completamente irrazionale.
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Nei casi più gravi possono essere somministrati farmaci per tenere a bada i sintomi di depressione e ansia.
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L’INTERVENTO DELLO PSICOLOGO È FONDAMENTALE, SPECIALMENTE SE COESISTONO ANCHE PROBLEMI DI ANSIA E DEPRESSIONE
Ci sono, però, alcuni comportamenti che possono fungere da “auto-aiuto”, precisando che niente sostituisce l’intervento dello psicologo. Chiunque soffra di germofobia deve cercare di condividere la propria paura con gli altri e, in qualche modo, di correggere i propri timori su germi e batteri. Il modo migliore per farlo è informarsi e capire, prima di ogni cosa, che non tutti i batteri e i germi sono “cattivi” e che entrare in contatto con essi non equivale necessariamente alla morte.
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Bisogna rifuggire in ogni modo dalla sindrome della capanna che, nei mesi scorsi, ha accomunato moltissimi di noi. Naturalmente non parliamo solo di isolamento fisico, ma anche di isolamento mentale ed emotivo.
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Se la germofobia è stata scatenata da un evento traumatico, come il lockdown, è fondamentale cercare di tornare gradualmente alla normalità e, nei limiti del possibile, tentare di ricostruire una propria dimensione sociale e di condivisione.
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Chiudersi a riccio non è mai la soluzione e chiedere aiuto è di vitale importanza.
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Bene, ragazze, anche per oggi è tutto. Questo era il nostro focus sulla germofobia, una patologia piuttosto diffusa che può diventare anche molto invalidante. Passiamo a voi la parola, a questo punto: vi è mai capitato di conoscere qualcuno con questo tipo di disturbo oppure avete provato voi in prima persona questo disagio? Diteci tutto nei commenti, un bacione dal TeamClio!