COME SPIEGARE LA SECONDA ONDATA DI CORONAVIRUS AI BAMBINI E COME AIUTARLI A SUPERARLA?

  1. Questa seconda ondata di Coronavirus e le restrizioni conseguenti al nuovo lockdown stanno avendo effetti negativi anche sull’equilibrio psicofisico dei bambini.
  2. Uno studio ha messo in evidenza l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nei bambini. Si verificano anche disturbi del sonno, irritabilità e perfino problemi a gestire ansia e attacchi di panico.
  3. La chiusura delle scuole, la quasi totale assenza di socialità e l’uso obbligatorio delle mascherine sono sfide difficili per i più piccoli, ma non impossibili.
  4. Gli adulti non devono sottovalutare la loro capacità di adattamento e cercare di supportarli in ogni modo.
  5. Fondamentale la trasparenza: i genitori non devono fingere che vada tutto bene e, soprattutto, non alimentare troppe aspettative circa il ritorno alla normalità. Bisogna costruire un nuovo equilibrio, calibrato in funzione della realtà e del presente in cui viviamo.

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Credits: Foto di Unsplash | Kelly Sikkema

Con la seconda ondata di Coronavirus, gli adulti si affannano annaspando tra difficoltà lavorative, economiche e sociali. Dal canto loro, i bambini, però, non stanno vivendo di certo meglio la situazione in cui ci troviamo.

Per la seconda volta si vedono privati delle loro abitudini. Basti pensare alla chiusura delle scuole in molte aree d’Italia, ma anche all’impossibilità di frequentare gli amichetti, vedere i nonni o praticare sport. Anche il semplice utilizzo della mascherina crea in loro dubbi e perplessità, specialmente nei più piccoli.

Cerchiamo di fare chiarezza in collaborazione con la Dott.ssa Grazia Sciarillo, Psicologa-Psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico specializzata in Prevenzione, consulenza e trattamento del disagio in età evolutiva.

IL DISAGIO PSICOLOGICO DEI BAMBINI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Si parla tanto del disagio psicologico di noi adulti e, per quanto riguarda questa seconda ondata, la parola chiave è ansia da limbo. Ci sentiamo sospesi, cristallizzati in una dimensione che non ci appartiene e la sensazione di impotenza che ne deriva è frustrante e opprimente.

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Credits: Foto di Unsplash | Alvison Lucas Hunter Arnuero



Questa tipologia di disturbo non sembra riguardare i più piccoli, ma ciò non significa che i bambini non stiano risentendo dell’attuale situazione. L’isolamento del primo lockdown ha avuto un impatto fortissimo sull’equilibrio psicologico dei più giovani.

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Credits: Foto di Unsplash | Jan Kopriva

La Dott.ssa Sciarillo ci spiega: “L’isolamento ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni fino ai 18 anni. Questo è quello che emerge da una ricerca dell’Ospedale Gaslini di Genova“.

Tra i disturbi più comuni rientrano l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia. Sì, anche nei bambini molto piccoli.

NELLA SECONDA ONDATA DI COVID-19 SUBENTRA LA STANCHEZZA DA PANDEMIA: LE ENERGIE SI ESAURISCONO

L’attuale seconda ondata di Covid-19 e il nuovo conseguente lockdown stanno esercitando un’ulteriore pressione sui bambini, proprio come accade per gli adulti. “In questa seconda fase l’OMS definisce la condizione diffusa con il termine di ‘stanchezza da pandemia’. Prende la forma di esaurimento di energie e prevalgono sentimenti di demotivazione, alienazione e disperazione. Si tratta di un vero e proprio trauma che si riattiva a ogni ondata e mette in crisi l’equilibrio adattativo delle nostre vite“.

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Credits: Foto di Unsplash | Marcin Jozwiak

Come fare, quindi, a sostenere i bambini in questo delicato momento?

PER SPIEGARE AI BAMBINI LA SECONDA ONDATA, BISOGNA FARLI ADATTARE AL CAMBIAMENTO SENZA TROPPE ASPETTATIVE

Sono passati ormai 8 mesi da quando il Coronavirus ha messo piede nelle nostre vite e tutti – inutile negarlo – attendiamo impazienti che questo ospite indesiderato scompaia, restituendoci la normalità di un tempo.

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Credits: Foto di Unsplash | Izzy Park

Eppure, secondo la Dott.ssa Sciarillo, non c’è niente di più sbagliato. Alimentare nei più piccoli l’aspettativa del ritorno alla vita di prima non è sano: “La chiave per l’adattamento a questo stress prolungato è smettere di aspettare che le nostre abitudini tornino a essere come quelle di prima“.

I genitori devono aiutare i bambini a costruire un equilibrio nuovo, facendo leva sul cambiamento: “C’è ancora il virus che circola. Dobbiamo mettere in atto dei comportamenti a tutela della nostra salute e quella degli altri, ma è importante mettere in evidenza quello che ancora si può fare. Occorre spostare, quindi, il focus sul cambiamento e non sull’attesa che le cose tornino come prima“.

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Credits: Foto di Pexels | August De Richelieu

Specialmente i bambini più piccoli si ritrovano in uno scenario profondamente segnato dalla pandemia. Mascherine, distanziamento sociale, disinfettante mani: la realtà che stanno conoscendo e vivendo è questa. Sta ai genitori soddisfare i loro bisogni evolutivi e aiutarli nel percorso di crescita, tenendo conto di tutte le restrizioni del periodo.

MAI SOTTOVALUTARE I BAMBINI E LA LORO CAPACITÀ DI ADATTAMENTO

La capacità di adattamento innata dei bambini è la più grande alleata dei genitori in questo frangente. Noi adulti non dovremmo mai sottovalutare questa virtù dei più piccoli, una risorsa preziosa da cui faremmo bene a imparare.

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Credits: Foto di Unsplash | Kelly Sikkema

La Dott.ssa Sciarillo racconta: “Ho assistito alla scena di bambini in una scuola dell’infanzia, accompagnati dai genitori in un sabato pomeriggio nel cortile della scuola, in attesa di fare un tampone. Nell’attesa scorrazzavano sorridenti, giocavano a rincorrersi. Sono riusciti a creare un momento di condivisione e di supporto reciproco, facendo il tifo per ogni bimbo che riusciva a sopportare il bastoncino nel naso“.

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Credits: Foto di Pexels | Andrea Piacquadio

Ed è per questo che dovremmo imparare dai bambini e fidarci di loro. Spesso sono più forti di quel che pensiamo, ma ciò non vuol dire che non abbiano bisogno di aiuto e sta a noi adulti sostenerli nelle sfide che quotidianamente affrontano.

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Credits: Foto di Unsplash | Sharon McCutcheon

Dire la verità ai bambini è fondamentale, mentre fingere che vada tutto bene non è affatto una buona idea, anche perché i più piccoli carpiscono più di quanto non diano a vedere: “Possiamo verbalizzare la nostra preoccupazione, ansia e mancanza della vita prima del Coronavirus. Soprattutto se questo aspetto è predominante ed è facilmente intuibile nel comportamento. Non caricare il futuro di eccessive aspettative positive, ma vivere il presente al meglio delle risorse a disposizione al momento e delle cose che si possono fare“.

Ragazze, non abbiamo ancora concluso. Continuate a leggere il post per scoprire tante altre informazioni utili e interessanti su Coronavirus e bambini. Parleremo di scuola, socialità e molto altro!

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