Una mancanza di fibre allontana la nostra dieta dai principi di una sana alimentazione. La fibra, grazie alle sue azioni, assume infatti un ruolo importante per promuovere la nostra salute.
Tutte le informazioni hanno puramente scopo divulgativo e non sostituiscono in alcun modo il parere di un esperto. Per indicazioni specifiche rivolgetevi sempre al vostro medico e al dietista, nutrizionista di riferimento.
Ragazze, volete capire quali sono i segnali della mancanza di fibre? Vi interessa sapere quali alimenti ne sono ricchi? Allora, non potete perdervi questo post! Siete pronte? Iniziamo subito!
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FIBRE, CHE COSA SONO?
La fibra alimentare, secondo la definizione FAO e WHO, è costituita da tutti i carboidrati non disponibili, a eccezione dei mono e disaccaridi, che non siamo in grado di digerire e assorbire a livello dell’intestino tenue.
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LA FIBRA NON È CONSIDERATA UN NUTRIENTE
Questo gruppo è rappresentato da una grande varietà di composti di natura chimica diversa, ciò che li accomuna è la nostra incapacità di utilizzarli direttamente come fonte di energia.
Infatti, i nostri enzimi non sono in grado di digerire le fibre che così raggiungono l’ultimo tratto dell’apparato digerente dove diventano un nutrimento per il microbiota intestinale.
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Quando le fibre derivano da prodotti di origine vegetale veicolano anche altri composti utili e favorevoli come i polifenoli.
LE FUNZIONI DELLE FIBRE
Per capire quali sono le possibili conseguenze di una mancanza di fibre, vediamo gli effetti e le funzioni di questi composti.
Le fibre alimentari regolano la funzionalità intestinale grazie al loro ruolo nell’aumentare la massa fecale e velocizzare il transito.
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In questo modo diminuiscono, inoltre, il tempo necessario per il transito intestinale riducendo il tempo di contatto con potenziali sostanze dannose. Si aggiungono alle funzioni delle fibre il rallentamento dello svuotamento gastrico, la promozione della sazietà e la riduzione del carico glicemico del pasto.
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Le fibre alimentari, in particolare quelle solubili, intervengono sul metabolismo lipidico andando a ridurre l’assorbimento intestinale del colesterolo e aumentando la sua escrezione tramite le feci.
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Dopo aver discusso dei benefici derivanti dal consumo di fibre prendiamo in considerazione i possibili effetti negativi. Le fibre possono interferire con l’assorbimento di alcuni minerali, tra cui ferro, zinco e calcio. Questo effetto è riconducibile all’azione complessante di alcuni composti come i fitati contenuti, ad esempio, in cereali e legumi.
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Dato che nella popolazione italiana l’introduzione di fibre deriva soprattutto da alimenti che veicolano anche una buona quota di minerali, in assenza di particolari disturbi gastrointestinali, il loro consumo non si associa a una carenza di questi micronutrienti.