ALIMENTI RICCHI DI SALE: QUALI SONO?
- Un eccessivo consumo di sale, con alimenti ricchi di sale, rappresenta un rischio per la salute.
- La quota di sale generalmente utilizzata in Italia supera quella raccomandata per una sana alimentazione.
- Il nostro palato è in grado di abituarsi a un minor quantitativo di sale, soprattutto se la riduzione avviene gradualmente.
- Oltre a imparare a salare meno, è utile conoscere e limitare gli alimenti ricchi di sale.
- Le spezie, le erbe aromatiche e gli odori sono un valido aiuto per esaltare il sapore dei piatti.
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Gli alimenti più ricchi di sale comprendono vari condimenti, cibi conservati e trasformati. Inoltre, ci sono alcuni alimenti definiti “fonti nascoste” il cui tenore di sale è inferiore, ma che ritrovandosi quotidianamente e in grandi quantità nella nostra alimentazione concorrono all’assunzione di sale giornaliera.
Ragazze, vi interessa conoscere quali sono gli alimenti ricchi di sale? Volete capire come ridurre l’assunzione di sale? Allora non perdetevi questo post! Siete pronte? Iniziamo subito!
IL SALE È UN INGREDIENTE MOLTO UTILIZZATO NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
Il sale, ovvero il cloruro di sodio, rappresenta la principale fonte di assunzione dei minerali cloro e sodio nella nostra dieta.
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Nell’industria alimentare, il sale è ampiamente utilizzato per le sue proprietà conservanti e organolettiche. Il sale è un ingrediente impiegato non solo per conferire sapidità, ma anche per esaltare il gusto e correggere aromi sgraditi.
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Il tenore di cloro e di sodio negli alimenti varia principalmente in funzione della quantità di sale aggiunto e risulta particolarmente elevato per alcune operazioni come l’essiccazione, la conservazione sotto sale o in salamoia.
CONSUMO DI SALE ED EFFETTI SULLA SALUTE
Un eccessivo consumo di sale favorisce l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa che rappresenta un importante fattore di rischio per diverse malattie, tra cui quelle che coinvolgono il cuore, i vasi sanguigni e i reni.
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SALE, MENO È MEGLIO
Inoltre, un’elevata assunzione di sale è stata associata anche ad altre problematiche come l’osteoporosi in conseguenza delle maggiori perdite renali di calcio, un nutriente importante per il nostro benessere.
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare i 5 g di sale al giorno. Questo valore che non è molto, infatti, corrisponde a un cucchiaino da tè, tiene conto sia di quello già presente negli alimenti che di quello aggiunto.
LE FONTI DI SALE: DISCREZIONALE E NON DISCREZIONALE
Possiamo distinguere le fonti di sale introdotto con la dieta in discrezionale e non discrezionale. Le cosiddette fonti discrezionali rappresentano il sale aggiunto a tavola o nella cucina casalinga.
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Invece le fonti non discrezionali comprendono il sodio naturalmente presente negli alimenti freschi (frutta, verdura, carne, pesce, latte…) o aggiunto durante le trasformazioni e il confezionamento di un prodotto a livello artigianale o industriale.
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In Italia si stima che l’apporto di sodio discrezionale sia del 35%. Per quanto riguarda le fonti di sodio non discrezionale, il 15% è già presente naturalmente negli alimenti mentre il 50% deriva da quello aggiunto nei prodotti industriali, artigianali o a livello della ristorazione collettiva.