A COSA SERVE LA MINDFULNESS E PERCHÉ DOVREMMO PROVARLA TUTTI NEL 2022?
Con l’avvio della pandemia di Covid-19, ormai quasi due anni fa, purtroppo molti di noi hanno sperimentato alcuni disagi psicologici (e non solo) legati alla situazione in corso. L’emergenza ha portato, per esempio, a sviluppare una sorta di ansia da limbo, il languishing o torpore emotivo e, in generale, tutta una serie di disagi legati all’incertezza.
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In cosa la mindfulness potrebbe aiutarci? Essendo basata sulla concentrazione sul momento presente, può essere un valido aiuto proprio in questo periodo di totale incertezza.
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VIVERE IL PRESENTE È L’OBIETTIVO DELLA MINDFULNESS
Imparare a focalizzarci sul momento presente è di vitale importanza per uscire dall’impasse che questa difficile situazione ha generato. Se non possiamo cambiare la realtà esterna, quindi, proviamo a modificare il nostro approccio, muovendo un passo per volta verso la serenità della mindfulness.
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A cosa serve la mindfulness, quindi? Come dicevamo prima, ragazze, la pratica di questa meditazione ha come obiettivo farci ritrovare il benessere dovuto al concentrarsi solo sul momento presente, sospendendo ogni tipo di giudizio sulle nostre sensazioni e guardando la realtà in maniera distaccata e non “inquinata” da sentimenti ed emozioni.
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Più facile a dirsi che a farsi, sicuramente: ecco perché per ottenere benefici dalla mindfulness ci vuole tanta pratica e pazienza!
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UNA SEDUTA DI MINDFULNESS, COME FUNZIONA E I PASSAGGI CHIAVE IN BREVE
Ormai sicuramente molte di voi si staranno chiedendo come funziona una seduta di meditazione mindfulness, non è vero? Beh, sappiate che anche se potrebbe far pensare alla pratica dello yoga Nidra, si differenzia per un punto fondamentale: questa tipologia di yoga punta al relax dopo la pratica, mentre la mindfulness, al contrario, vuole risvegliare l’attenzione sul momento presente.
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Generalmente per praticare la mindfulness si parte da una posizione seduta, poi si chiudono gli occhi e si comincia a respirare profondamente. Diversamente da quello che alcuni pensano, l’obiettivo non è assolutamente entrare in una fase di “trance”, bensì ci si deve concentrare sul proprio respiro e sui movimenti dell’addome, cercando di svuotare la mente.
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L’obiettivo è passare dalla consapevolezza del respiro alla consapevolezza di sé, delle proprie emozioni e pensieri e del mondo che ci circonda. Ovviamente, come si può immaginare, non è un percorso veloce e lineare. Servono costanza e pratica.
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Le prime sessioni di mindfulness durano generalmente una decina di minuti al massimo, ma il tempo della pratica può estendersi quando migliora la propria esperienza e capacità.
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Ragazze, anche per oggi il post è terminato. Cosa ne pensate della pratica della mindfulness? E voi, avete mai fatto meditazione guidata o da sole? Se sì, continuate a praticarla? Fateci sapere tutto nei commenti, un bacione dal TeamClio!