Lo shopping compulsivo è un disturbo vero e proprio che, se molto grave e caratterizzato da determinati sintomi, diventa un problema serio riconosciuto in psichiatria e trattato con appositi farmaci.
Nella maggior parte dei casi, però, è possibile correre ai ripari prima che questo tipo di comportamento degeneri e si aggravi. Come? Capendo prima di tutto quali sono le cause che ci portano ad acquistare in modo spasmodico e incontrollato, specialmente nel periodo dei saldi, e secondariamente mettendo in atto alcuni rimedi ed escamotage che aiutano ad acquistare in modo consapevole e anche a risparmiare.
Curiose di saperne di piĂą su come controllare lo shopping compulsivo con i saldi e su come uscirne? Allora, iniziamo: via con il post!
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LO SHOPPING COMPULSIVO ESISTE DAVVERO, MA COME SI MANIFESTA?
Spesso banalizzato, quello dello shopping compulsivo è in realtà un problema serio che viene riconosciuto in psichiatria e trattato alla pari di tanti altri disturbi del comportamento. Non stiamo parlando semplicemente di essere spendaccioni, ma di sentire un bisogno irrefrenabile di comprare e di spendere. In sostanza, spesso si finisce per accumulare “roba” senza sapere neppure perché né tantomeno cosa farsene.
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Secondo gli esperti, esistono dei sintomi che caratterizzano lo shopping compulsivo e che permettono di fare una distinzione tra chi ama semplicemente fare acquisti e a volte ha difficoltà a controllarsi – in questo caso, la situazione è ancora risolvibile! – e chi, invece, è ormai vittima del proprio shopping.
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Le donne sembrano essere le più predisposte, in particolar modo a partire dall’adolescenza e nella prima età adulta. Ci sono dei segnali di allarme che andrebbero riconosciuti: pensare allo shopping continuamente, per esempio, è un primo campanello da tenere in considerazione.
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Allo stesso modo, è pericoloso comprare pensando di poter cambiare il proprio umore e per appagare il proprio senso di frustrazione o di insoddisfazione. Certo, può succedere a tutti in particolari momenti di crisi, ma se diventa un’abitudine è opportuno fare attenzione e correre ai ripari.
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C’è chi addirittura si sente male se non riesce a fare shopping, proprio perché acquistare è ormai una dipendenza (come quella dalla droga o dall’alcool).
QUALI SONO LE CAUSE E COME SI CURA IL PROBLEMA QUANDO DIVENTA PATOLOGICO
A questo punto, cerchiamo di capire quali sono le cause e, per riuscirci, focalizziamoci sul profilo di chi solitamente risente di shopping compulsivo. Questo disturbo riguarda prevalentemente persone desiderose di affermare il proprio status nella società , sfoggiando per esempio abiti sempre nuovi e accessori firmati, oppure persone introverse e con problemi di ansia, depressione e scarsa autostima.
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Questa seconda categoria è probabilmente quella più ricca e “affollata”. Include persone che tendono a concepire lo shopping come una cura, una sorta di balsamo per lenire i propri problemi o mettere da parte almeno per un momento tensioni e preoccupazioni.
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Si finisce, però, per cadere in un circolo vizioso. Spesso, infatti, realizzare di non sapersi controllare nei negozi e di aver speso più di quanto ci si possa permettere non fa che accrescere la frustrazione.
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Inoltre, sappiamo bene che l’attuale situazione – che ci coinvolge tutti da oltre 2 anni – legata all’emergenza Covid-19 ha notevolmente influenzato il nostro modo di vivere e le nostre abitudini, oltre che le nostre emozioni.
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Così come per molti altri disagi estremamente diffusi – tra cui la Zoom Fatigue, per esempio – scaturiti proprio dal trascorrere molto tempo in casa, anche lo shopping compulsivo ha subito una vera e propria impennata specialmente per quanto riguarda l’online.
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LO SHOPPING COMPULSIVO si CURA CON TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE E ANCHE CON FARMACI
Qual è la cura? Prima di tutto una terapia cognitivo-comportamentale, spesso supportata dalla partecipazione a gruppi di auto-aiuto. In alcuni casi, gli specialisti possono prescrivere anche dei farmaci. Sta sempre allo specialista, inoltre, capire se i problemi con lo shopping rappresentano davvero una patologia o se ci sono dei margini di miglioramento su cui poter lavorare apportando semplicemente alcune modifiche ai propri comportamenti.