COME RICONOSCERE IL LINFEDEMA? QUANTE PERSONE SOFFRONO DI LINFEDEMA?
- Il linfedema è una patologia a carico del sistema linfatico di cui si parla ancora troppo poco, ma che non è così rara.
- L’incidenza del linfedema oggi è di una 1 persona su 20 che soffre di questa malattia: in tutto il mondo, quindi, le persone che soffrono di linfedema sono circa 300.000.
- Ogni anno, a marzo, si celebra la Giornata Mondiale del Linfedema, una ricorrenza che ha come obiettivo la diffusione della consapevolezza su questa patologia.
- Le cause del linfedema sono di diversa natura, ma diversi pazienti arrivano a soffrirne in seguito a trattamenti oncologici, resi necessari per il trattamento di tumori, come quello al seno per esempio.
- Non c’è da confondere il linfedema con il semplice problema della gambe gonfie: si tratta, infatti, di una patologia cronica.
- Se la diagnosi del linfedema viene effettuata con tempistiche precoci, oggi esistono valide possibilità di cura che vedremo più avanti.
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Quando si parla di linfedema, non tutti sanno esattamente a cosa ci si riferisca: infatti, si tende a sovrapporre questa patologia cronica del sistema linfatico alla semplice problematica di gambe gonfie o al lipedema, termine che invece indica un accumulo cronico di grasso sottocutaneo. Nel caso del linfedema, al contrario, si assiste a un progressivo accumulo di liquidi a carico degli arti inferiori o superiori; si tratta di una patologia che può avere cause congenite (si parla quindi di linfedema primario) oppure secondarie, come i trattamenti oncologici per la cura dei tumori. In questo post cercheremo di trattare con completezza il tema del linfedema, scoprendone insieme cause, sintomi, diagnosi e cure ma sottolineando, ancora una volta, come sia necessario sempre rivolgersi a un medico specialista per il trattamento della propria personale condizione di salute.
Siete pronti a scoprire tutto quello che c’è da sapere sul linfedema? Vi aspettiamo qui sotto nel post!
CHE COS’È IL LINFEDEMA: UNA BREVE PANORAMICA DI QUESTA PATOLOGIA CRONICA E PROGRESSIVA
Diversamente da quanto si possa pensare, il linfedema non è una malattia rara, ma colpisce fino a 40.000 italiani ogni anno. Si tratta di una patologia cronica che consiste in un accumulo di liquidi a causa di un’alterazione del drenaggio linfatico e che provoca gonfiore localizzato, generalmente a carico degli arti superiori o inferiori (braccia e gambe).
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La differenza tra linfedema e lipedema è cruciale: nel secondo caso, infatti, si tratta di un accumulo di grasso nei tessuti. Nonostante esteriormente si assista comunque a gambe o braccia gonfie, le due patologie non sono assolutamente “sovrapponibili” né i termini sinonimi.
Il linfedema è una patologia a carico del sistema linfatico che ha un carattere evolutivo, ciò significa che è progressiva.
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SINTOMI DEL LINFEDEMA: A COSA PRESTARE ATTENZIONE PER UNA DIAGNOSI TEMPESTIVA
Come riconoscere il linfedema, quindi, e non andare a confonderlo con del gonfiore che ha carattere transitorio e si va a risolvere spontaneamente? Prima di tutto, è importante osservare i classici sintomi del linfedema, che sono:
- gonfiore a un arto, anche improvviso, che sembra ridursi con il riposo
- dolore localizzato all’arto colpito
- al tatto, si ha la sensazione di durezza e infiammazione.
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SE COMPAIONO SINTOMI DEL LINFEDEMA, MEGLIO NON INDUGIARE PER ARRIVARE PRESTO ALLA DIAGNOSI
Per comprendere se gonfiore e fastidio a braccia o gambe possono nascondere una condizione più seria, come il linfedema, è importante rivolgersi al proprio medico curante che saprà darci le corrette indicazioni per ottenere, eventualmente, una diagnosi. Visto che è importante, ai fini della cura del linfedema, arrivare a una diagnosi il prima possibile dalla comparsa della patologia, il consiglio è di non indugiare e farsi visitare da uno specialista il prima possibile dalla comparsa di sintomi sospetti.
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Ma come si effettua la diagnosi di linfedema? Prima di tutto si procede per diagnosi differenziale: si vanno, cioè, a escludere altre patologie che potrebbero avere la stessa manifestazione sintomatologica. Il medico, poi, procederà a un attento studio della storia clinica del paziente, per poi eventualmente sottoporlo ad alcuni esami come la linfoscintigrafia: in questo caso si riuscirà a valutare lo stato del sistema linfatico e osservare eventuali deficit e compromissioni che potrebbero indicare la presenza della patologia.