COME NASCE IL ROSA SHOCKING?
- La storia del rosa shocking è la storia di una donna, della volontà di rompere le regole e poi di un colore diventato iconico
- Nasce dalla mente della stilista italiana Elsa Schiaparelli per connotare il carattere forte e audace di un profumo
- Poi passa alla ribalta grazie agli abiti sfoggiati dalle attrici del grande schermo come Marilyn Monroe
- Un colore irriverente e brillante diventato nel tempo simbolo di femminilità
- Che oggi è diventato di super tendenza anche grazie alla Barbiemania e alle tendenze moda e beauty
Credits: @schiaparelli, @historytraveler76, @cocochanelando, @earthtones.mp3 Via Instagram, La storia del rosa shocking affonda le sue radici nella Parigi degli anni Trenta
COS’È IL ROSA SHOCKING?
Brillante, vivace, intenso. Non rosa, non fucsia, non viola. Il rosa shockig è un colore a sè, quasi inclassificabile. È rosa, però, se ci pensate è molto diverso dal rosa tradizionale che può venirci in mente quando parliamo di “rosa”. Un fucsia meno saturo forse. Ma non un bubblegum. Insomma, è una tinta unica che coniuga in sé tanti aspetti cromatici. A proposito, l’istituto internazionale dei colori, Pantone, ci è venuto in soccorso classificando il colore rosa shocking come Pantone 219C. Un colore che è stato definito entusiasmante, edificante e celebrativo, che segnala l’entusiasmo per il futuro. Un colore che ha abbracciato generazioni e momenti storici senza mai passare inosservato, anzi diventando quasi uno stile di vita.
Credits: @pantone Via Instagram, Pantone ha classificato il rosa shocking come Pantone 219C
LA STORIA DEL ROSA SHOCKING INIZIA CON ELSA SCHIAPARELLI
Ma quello che non tutti sanno è che dietro questo colore così particolare c’è una stilista italiana: Elsa Schiaparelli. Romana di nascita ma parigina d’adozione, Elsa Schiaparelli è stata una delle stiliste più rilevanti della storia della moda della prima metà del Novecento. Ribelle per carattere, fugge a Parigi per scappare dall’oppressione della famiglia. Qui frequenta la Parigi bene degli intellettuali e delle avanguardie. Fu amiche fedelissima di Salvador Dalì -a cui si ispirò per numerosi abiti passati alla storia-, tanto quanto fu rivale giurata di Coco Chanel. D’altronde l’allure bon-ton e borghese di Mademoiselle, poco c’entrava con la sperimentazione di colori e forme proposta invece da Schiaparelli.
Credits: @cocochanelando Via Instagram, Elsa Schiaparelli ha reso iconico il rosa shocking
IL PROFUMO SHOCKING DI SCHIAPARELLI
Sperimentazione creativa che, quasi senza volerlo un giorno le aprì le porte verso un nuovo business che ebbe poi un’influenza irreversibile anche nella sua moda. Nel 1936, infatti, Elsa lanciò il primo profumo firmato dalla sua maison e creato dal naso Leonor Fini.
Nel 1936 Elsa SCHIAPARELLI lanciò il primo profumo creato da Leonor Fini
Nella sua autobiografia Shocking life, Elsa racconta che per scaramanzia voleva che il nome di questo profumo iniziasse con la lettera “S”. «Trovare il nome per un profumo è problematico perchè qualunque parola del dizionario è stata registrata», racconta nel suo libro la stilista. «Il colore mi balenò davanti agli occhi come un lampo: brillante, impossibile, imprudente, gradevole, energico, come tutta la luce, tutti gli uccelli e tutti i pesci del mondo messi insieme, un colore proveniente dalla Cina e dal Perù, non occidentale; uno colore “shocking”, puro e non diluito. Così chiamai il profumo Shocking. La presentazione sarebbe stata “shocking” e la maggior parte degli accessori e degli abiti pure», ha spiegato Schiaparelli.
Quindi fu proprio il colore della boccetta di questo profumo, realizzata in questo rosa particolarissimo, che diede vita ad una tinta che poi utilizzò nei suoi abiti.
Credits: @historytraveler76 Via Instagram, Dietro la storia del rosa shocking c’è la scelta del packaging del primo profumo del brand
A fare la storia del rosa shocking è stato poi uno dei primi capi che Elsa Schiaparelli realizzò con questa tonalità: una cappa da sera Phoebus, oggi custodita al Musée de la Mode Galliera di Parigi, e contraddistinta da un sole ricamato sulla spalla, disegnato dal pittore Christian Bérard (che si dice sia stato anche uno degli ispiratori di questo rosa acceso, già da lui usato in molti quadri). Elsa aveva regalato questa cappa a Daisy Fellowes, suprema it-girl degli anni ’30, protagonista dei salotti parigini, che fece diventare il capo e il colore subito super voluto.
Credits: @olivier_gabet Via Instagram, La cappa Phoebus di Daisy Fellowes