Ciao ragazze!! Oggi vorrei parlarvi di un progetto speciale, di cui ho scelto di essere la testimonial perché secondo me parla di bellezza e di disabilità in maniera positiva ed innovativa. Perché innovativa? Non tanto perché abbia realizzato un trucco speciale o con prodotti super high-tech, ma perché ho avuto una co-protagonista d’eccezione: una ragazza sorda.
L’idea mi è stata proposta da Lucia, che durante i suoi studi ha approfondito la tematica dell’inclusione sociale tanto da fondare un gruppo di lavoro chiamato De-LAB (www.delab.it) specializzato in Business Inclusivo e nella progettazione di iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa…il progetto mi e’ piaciuto moltissimo e…oggi sono orgogliosa di presentarvelo!
In questo caso, Lucia voleva realizzare un progetto che permettesse anche a persone con percezioni sensoriali differenti di poter godere dei contenuti trasmessi via tutorial sui Social Network.
Ma facciamo un passo alla volta: l’ inclusione sociale è la capacità di una società di garantire il benessere di tutti i suoi membri, riducendo le disparità. Una società inclusiva è una società solidale, in cui si collabora con soggetti diversi per armonizzare le differenze e valorizzare tutte le potenzialità.
Tutti noi dovremmo sforzarci di fare attenzione all’uso dei linguaggi, ed ecco perché anche io ho deciso di mettermi in gioco in prima persona per questa iniziativa. Quando Lucia mi ha contattata aveva in mente di applicare questo concetto al diritto alla valorizzazione di sé all’interno delle comunità disabili e aveva bisogno di una testimonial che potesse lanciare il video ed attirare l’attenzione sul suo progetto e sul tema del diritto alla cura di sé/buon vivere.
Perché ha scelto proprio la cosmesi? Secondo Lucia (e io concordo al 110% 🙂 ) la cosmesi può essere uno strumento che aiuta a capirsi meglio e a valorizzarsi, soprattutto se, come accade a chi purtroppo soffre di una disabilità, spesso ci si sente marginalizzati ed esclusi. Inoltre il tema della bellezza, spesso considerato frivolo e inutile, ha un ruolo importante nella vita di tutti noi perché insegna a prendersi cura di sé e a volersi bene.
Quando ci siamo conosciute, Lucia mi ha detto che quello che NON voleva fare era un video fruibile solo da poche persone, un video che non coinvolgesse tutti noi utenti della rete. In poche parole bisognava evitare il cosiddetto “effetto-ghetto”, che differenzia ancora di più la fruizione dei prodotti di comunicazione tra utenti normodotati e diversamente abili. La caratteristica più interessante della sua proposta è che il video viene realizzato in maniera inclusiva dalla A alla Z, cioè pensato e creato proprio in collaborazione con membri del pubblico a cui e’ indirizzato, in questo caso persone sorde.
Per dare vita a questo progetto è stato ideato, sviluppato e registrato un metodo per riuscire a trasmettere contenuti legati al “buon vivere” partendo dal mondo della cosmesi ….ma molti altri settori e temi potrebbero essere adatti per questo genere di video di comunicazione sociale.
Come abbiamo creato questo video? Innanzitutto insieme a me (ero emozionatissima era la prima volta che facevo un tutorial cosi’ dopo 500 e passa video eheheh) c’era anche una squadra affiatata, composta da persone sorde, esperti di videomaking, trucco e LIS (Lingua dei Segni Italiana). Abbiamo lavorato tutti insieme alla stesura del copione, per far si’ che riflettesse le necessità comunicative degli utenti di entrambe le comunità. Poi abbiamo registrato il video, con l’esperto, in questo caso io, e la persona sorda che comunicano in simultanea i contenuti del tutorial. La cosa bella è proprio questo scambio alla pari, in cui non c’è distanza ma affiancamento di due persone che usano linguaggi diversi.
Quando ci siamo trovati a Milano per girare il tutorial mi sono accorta che, in questo progetto, niente è lasciato al caso. Per esempio, ho subito ricevuto delle linee guida certificate dall’ ENS (Ente Nazionale Sordi) per prepararmi a gestire la comunicazione nei confronti di persone sorde, segno dell’attenzione che è alla base di questo video: molto lavoro non si vede direttamente in video ma c’è …e il risultato è che nessuno si è sentito escluso!
Tra le altre sorprese del pomeriggio, mi ha colpito vedere come i ragazzi che hanno creduto in questo progetto fossero così affiatati e desiderosi di mettersi alla prova su argomenti difficili, alle volte perfino tabù…. ecco perché affrontarli col sorriso è stata la vera sfida e la cosa che ho ammirato di più!
Scommetto che vi ho incuriosito, volete vedere il tutorial vero? Eccolo nella prossima pagina!