PAURA DEL GLUTINE OPPURE…TENDENZA?
Oltre alle persone che soffrono dei disturbi appena citati e che quindi giovano dell’eliminazione del glutine dalla dieta, ce ne sono tante altre che fanno la dieta senza glutine per…moda! Infatti si sta diffondendo sempre di più l’idea che il glutine fa male e che una dieta gluten free è molto più salutare.
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Questa convinzione è nata negli Stati Uniti, dove, nel 2008, il 15-25% delle persone riteneva la dieta senza glutine “salutistica”. Da qui in poi c’è stata una vera e propria impennata nella vendita dei prodotti senza glutine, elogiata da celebrità come Gwyneth Paltrow e Oprah Winfrey.
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IL GLUTINE FA MALE? QUANDO ELIMINARLO PUÒ ESSERE UNA SOLUZIONE
L’eliminazione del glutine non può essere fatta “fai da te”, ma è indispensabile rivolgersi a un professionista che ne accerti la necessità.
La dieta senza glutine o aglutinata deve essere seguita per tutta la vita dai pazienti celiaci.
In chi soffre di sensibilità al glutine non celiaca è consigliabile eliminare il glutine, anche se ancora non è chiaro il meccanismo di questa condizione. Poi esiste l’allergia al grano, in cui è necessario eliminare questo cereale ma non bisogna eliminare tutto ciò che contiene glutine. Infine, ci può essere un miglioramento dei sintomi in chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile ed elimina il glutine.
QUANDO IL GLUTINE NON FA MALE E NON VA ELIMINATO
Probabilmente sono più le persone che hanno deciso, per moda, di eliminare il glutine, che non quelle che indossano il Living Coral, colore pantone 2019.
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Infatti le mode alimentari si diffondono a macchia d’olio (purtroppo!).
IL GLUTINE FA MALE? PERCHÉ È DIVENTATO IL “MOSTRO ALIMENTARE” DEI NOSTRI TEMPI?
Negli ultimi anni si è verificato un incremento delle diagnosi di sensibilità al glutine non celiaca e di celiachia, grazie al miglioramento delle tecniche di accertamento.
Ma non è finita qua! Infatti sembra che come cause ci siano anche l’aumento del consumo di grano, una modificazione della qualità del frumento e del glutine presenti nei prodotti e all’uso del glutine nelle industrie come additivo o come riempitivo.
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Detto ciò, a meno che non ci sia una diagnosi certa, il glutine non va eliminato dalla dieta. E se non ne siete convinti, forse non sapete che:
– gli alimenti senza glutine sono in genere più calorici, perché per mantenere sofficità e fragranza, vengono utilizzati oli e additivi.
I PRODOTTI SENZA GLUTINE HANNO PIÙ ADDITIVI RISPETTO AGLI EQUIVALENTI CLASSICI
– Diversi studi hanno dimostrato seguire una dieta senza glutine può portare a carenze di micronutrienti, come le vitamine del gruppo B, il ferro, il magnesio, l’acido folico e la fibra. Infatti chi elimina il glutine deve fare molta attenzione all’apporto nutritivo e dev’essere seguito da un professionista che indichi delle alternative adeguate.
– Un prodotto gluten free non è sano né dietetico: una merendina senza glutine rimane pur sempre una merendina.
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– Esiste un business enorme dietro ai prodotti gluten free, che dal mercato per celiaci, quindi relativamente ristretto, si è spostato al grande pubblico.
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È necessario consultare un professionista per controllare i propri sintomi, se ci sono, prima di imbarcarsi in un regime alimentare complesso che può rivelarsi controproducente e dannoso. A volte seguire le mode non è una grande idea!
Come in questo caso… Credits: @milled.com
Dott.ssa Anna Gerbaldo
DIETISTA
Fonti:
www.aiclombardiahome.it
www.celiachia.it
www.humanitas.it
www.epicentro.iss.it
www.msdmanuals.com
www.salute.gov.it
www.ilfattoalimentare.it
Di Sabatino A, Corazza GR. Nonceliac gluten sensitivity: sense or sensibility? Annals of Internal Medicine. 10.7326/0003-4819-156-4-201202210-00010.
Cooper BT, Holmes GK, Ferguson R, Thompson RA, Allan RN, Cooke WT. Gluten-sensitive diarrhea without evidence of celiac disease. Gastroenterology. 79(5 Pt 1):801-6.
Verdu EF. Editorial: Can gluten contribute to irritable bowel syndrome? American Journal of Gastroenterology. 10.1038/ajg.2010.490.
Rubio-Tapia, Alberto MD; Hill, Ivor D; Kelly, Ciarán P MD; Calderwood, Audrey H MD; Murray, Joseph A MD. ACG Clinical Guidelines: Diagnosis and Management of Celiac Disease. American Journal of Gastroenterology. 10.1038/ajg.2013.79
Commissione Diagnostica della SIAIP (Simona Barni, Stefania Arasi, Carla Mastrorilli, Davide Caimmi, Pasquale Comberiati, Lucia Diaferio, Umberto Pelosi, Francesco Paravati. Allergia al grano: approccio diagnostico. Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica.
Carlo Catassi, Luca Elli, Bruno Bonaz, Gerd Bouma, Antonio Carroccio, Gemma Castillejo, Christophe Cellier, Fernanda Cristofori, Laura de Magistris, Jernej Dolinsek, Walburga Dieterich, Ruggiero Francavilla, Marios Hadjivassiliou, Wolfgang Holtmeier, Ute Körner, Dan A. Leffler, Knut E. A. Lundin, Giuseppe Mazzarella, Chris J. Mulder, Nicoletta Pellegrini, Kamran Rostami, David Sanders, Gry Irene Skodje, Detlef Schuppan, Reiner Ullrich, Umberto Volta, Marianne Williams, Victor F. Zevallos, Yurdagül Zopf, and Alessio Fasano. Diagnosis of Non-Celiac Gluten Sensitivity (NCGS): The Salerno Experts’ Criteria. Nutrients. 10.3390/nu7064966.
In ambito alimentare se ne dicono tante, e qua abbiamo approfondito altri argomenti su cosa fa male e cosa invece sono solo bufale:
1) L’OLIO DI PALMA FA MALE? LA RISPOSTA ALLE 6 DOMANDE PIÙ COMUNI!
2) I 4 VELENI BIANCHI: FARINA, LATTE, ZUCCHERO, SALE FANNO DAVVERO MALE?
3) ALOE VERA DA BERE: 6 BENEFICI E 2 EFFETTI COLLATERALI DI QUESTA PIANTA!
Infatti noi ce ne freghiamo delle mode alimentari! Credits: @giphy.com
E voi cosa ne pensate di queste mode alimentari? Vi è mai successo che il glutine vi desse dei sintomi intestinali o extraintestinali? Siete d’accordo che non ha senso eliminarlo senza un vero motivo? Diteci la vostra nei commenti!