COS’È L’ALLERGIA GRAMINACEE E COME SI RICONOSCE? QUALI SONO I SINTOMI E COSA NON MANGIARE?
- L’allergia graminacee è una delle allergie più diffuse e riguarda i pollini delle graminacee, che comprendono tantissime specie.
- Quali sono le graminacee? Ne fanno parte, per esempio, frumento, orzo, avena, segale, mais e riso.
- Purtroppo, i sintomi dell’allergia graminacee sono tanti e molto fastidiosi, in alcuni casi perfino invalidanti. Riguardano, prevalentemente, il sistema respiratorio.
- Se si è allergici alle graminacee bisogna prestare attenzione anche all’alimentazione: ci sono cibi consentiti e cibi vietati, per via di quella che gli esperti chiamano “cross reattività”. Spesso insorgono sintomi molto simili a quelli della celiachia.
- Antistaminici e decongestionanti sono i farmaci più impiegati nel trattamento dell’allergia graminacee, ma non mancano rimedi naturali in grado di alleviare i sintomi più comuni come l’utilizzo dell’aloe vera.
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Come abbiamo anticipato, l’allergia graminacee è una delle più diffuse. Si stima, infatti, che ne soffra il 15% circa della popolazione ed è molto frequente anche nei bambini. A farla scatenare sono i pollini delle graminacee durante il periodo della fioritura.
Come per tutte le allergie, gli allergeni contenuti nei pollini se inalati da chi è allergico causano una reazione anomala del sistema immunitario che risponde con sintomi dei più diversi, dai semplici starnuti alle eruzioni cutanee.
Cominciamo a conoscere meglio l’allergia graminacee, quali sono i periodi di fioritura a cui bisogna prestare maggiore attenzione e quali i suggerimenti da tenere presenti quando ci si mette a tavola, visto che anche la dieta gioca un ruolo importante.
ALLERGIA GRAMINACEE: COS’È E IN CHE PERIODO SI VERIFICA
L’allergia alle graminacee è caratterizzata da un’ipersensibilità del sistema immunitario nei riguardi dei pollini delle graminacee. Fanno parte di questa “famiglia”, tra le tante specie, frumento, gramigna, avena, farro, kamut, mais, miglio, segale, riso e orzo.
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Oltre a questi cereali, chi è allergico alle graminacee deve evitare anche il contatto o l’ingestione di cibi che hanno proteine in comune con i pollini in questione. Si parla, in questo caso, di reazioni crociate, ma approfondiremo il discorso alimentazione più avanti.
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IL PERIODO DELL’ALLERGIA GRAMINACEE HA IL SUO CULMINE IN PRIMAVERA
Il periodo di fioritura delle graminacee in Italia ha una durata che va da fine aprile a fine ottobre, con picco nei mesi di maggio-giugno e un ritorno più lieve in autunno, a settembre. Non è raro che l’allergia alle graminacee e alle betullacee coesistano. Queste ultime, però, fioriscono prevalentemente in inverno.
DAGLI STARNUTI AGLI OCCHI GONFI, QUALI SONO I SINTOMI
Come avviene per tutte le allergie, i pollini delle graminacee vengono riconosciuti come pericolosi dal sistema immunitario che, quindi, produce anticorpi, le immunoglobuline, e stimola i mastociti (cellule immunitarie) a liberare nell’organismo istamina, una sostanza che favorisce l’infiammazione.
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I sintomi dell’allergia graminacee riguardano prevalentemente il sistema respiratorio. I principali sono:
- secrezione nasale abbondante
- starnuti
- tosse
- asma
- dispnea
- naso chiuso
- nodo in gola
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Non mancano neppure sintomi che riguardano la pelle e le mucose, come:
- bolle
- brufoli
- dermatite
- prurito
- occhi gonfi e viso gonfio
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Se ne affiancano altri di carattere più generico, come mal di testa, gonfiore addominale e diarrea (specialmente in caso di assunzione dei cibi da evitare) e sensazione diffusa di stanchezza, già normalmente presente in primavera.
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La cura con antistaminici e decongestionanti è attualmente la più efficace contro l’allergia graminacee.