RIMOZIONE DELLO SMALTO SEMIPERMANENTE: SOLVENTE VS LIMA

Lo smalto semipermanente è sicuramente uno di quei prodotti lanciati sul mercato anche con l’idea che le persone possano applicarlo e rimuoverlo da sole nella maniera più semplice e rapida possibile.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro

Eppure, non sempre è semplice eseguire al meglio questi passaggi: soprattutto per quanto riguarda la rimozione del colore, infatti, ci sono non pochi metodi e non poche scuole differenti. Lo scopo? Evitare i danni da semipermanente per cui, molto spesso, questo prodotto viene demonizzato.

IL SOLVENTE PER LO SMALTO SEMIPERMANENTE

Il solvente o remover agisce solamente se il primo strato di smalto semipermanente viene rimosso tramite la lima. Come si fa? Sfregando proprio la parte ruvida direttamente sull’unghia, utilizzandola quindi “di piatto”.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro



Dopodiché, il solvente, messo in contatto con l’unghia tramite dischetti di cotone per circa 5/10 minuti, scioglierà lo smalto residuo, permettendo di sollevare lo smalto come fosse una pellicola e portandolo a una rimozione facilitata. Questa tecnica si chiama rimozione smalto semipermanente peel off.

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GeekerChip, Kit rimozione smalto semipermanente. Prezzo: 6,99€ su amazon.it

Esistono diversi kit per togliere lo smalto semipermanente seguendo questa tecnica che risultano pratici e funzionali, da avere in casa se ci si diletta con la manicure fai da te. Ma torniamo al punto cruciale: il remover rovina le unghie? Questi solventi, insieme alla rimozione meccanica dello smalto, purtroppo possono effettivamente provocare l’assottigliamento e l’indebolimento delle unghie.

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Credits: Foto di Pexels | Andrew Wilus

RIMUOVERE LO SMALTO SEMIPERMANENTE CON LA LIMA

Usare solo la lima per eliminare lo smalto semipermanente è sicuramente la tecnica più utilizzata e anche la più semplice. Si tratta di una rimozione meccanica e non necessita dell’ausilio di prodotti specifici.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro

Prima di iniziare a praticare la limatura in casa, però, bisognerebbe prendere qualche precauzione. La cosa migliore sarebbe fare un bel corso base in modo da capire meglio: come si lima, dove si lima e fino a dove si può limare. Ecco perché in questo caso è bene affidarsi agli esperti!

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Via Giphy

Ci vogliono infatti lime specifiche distinguibili l’una dall’altra dalla loro abrasività comunemente espressa in grit. Maggiore è il numero di grit, più fine e meno abrasiva sarà la lima.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro

Per la rimozione dello smalto semipermanente, generalmente viene utilizzata una lima con grana da 180 grit

Per la rimozione dello smalto semipermanente, generalmente vengono utilizzate lime per unghie grana 100/180, mai più bassa perché si potrebbero involontariamente creare dei solchi visibili e traumi all’unghia anche seri da riparare.

Nel peggiore dei casi, infatti, la rimozione dello smalto attraverso la limatura o una manicure non realizzata a secco può portare anche ad infezioni o funghi oltre a causare innumerevoli danni alla struttura delle unghie.

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Avoya, Lime per unghie 100/180 (10 pezzi). Prezzo: 12,49€ su amazon.it

A tal proposito, può essere utile essere a conoscenza di tutti quegli escamotage su come rinforzare le unghie da attuare comodamente a casa, in autonomia. Partire da una buona base fa sicuramente la differenza.

LO SMALTO SEMIPERMANENTE ROVINA LE UNGHIE? I CONSIGLI PER UN UTILIZZO SICURO

Giungiamo a una conclusione, a questo punto. Sappiamo che il semipermanente è un’ottima soluzione per avere mani impeccabili e senza difetti, ma c’è – come avrete capito – da chiarire che di per sé non va a rinforzare le unghie, perché semplicemente aggiunge uno strato più duro a quello naturale.

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Via Giphy

Al contempo, non rovina le unghie né le indebolisce, ma la sua rimozione rappresenta sicuramente uno stress per le nostre mani. Come procedere quindi? Vi diamo alcuni consigli da seguire per uno smalto semipermanente sicuro.

#1 NON ESAGERARE: LIMITARSI A UNA SOLA APPLICAZIONE AL MESE

Appurato che la rimozione dello smalto semipermanente, anche se eseguita correttamente, rappresenta una sorta di trauma per l’unghia, vi consigliamo prima di tutto di non esagerare con applicazioni troppo ravvicinate.

L’ideale sarebbe fare lo smalto semipermanente una sola volta al mese. Se preferite cambiare colore di smalto molto spesso, è meglio optare per uno smalto normale.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro

Piccolo suggerimento: per non annoiarvi del vostro semipermanente, scegliete colori nude che si abbinano praticamente con tutto, a differenza dei colori molto accesi che possono finire per stancare lo sguardo.

#2 USARE SOLO PRODOTTI DI BUONA QUALITÀ

Le sostanze chimiche presenti nei solventi e anche in alcuni smalti, come la formaldeide, possono essere dannose per l’unghia. Quest’ultima, per esempio, è una sostanza che può risultare tossica e corrosiva se utilizzata in maniera massiccia.

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CND Shellac, Kit smalto semipermanente per principianti. Prezzo: 99,99€ su amazon.it

Un primo passo è scegliere prodotti di qualità, dallo smalto semipermanente migliore – che solitamente contiene cheratina – al solvente più adatto alle vostre esigenze. Un ottimo investimento è rappresentato dai kit semipermanente di marche prestigiose e apprezzate anche dai professionisti, come Shellac.

#3 LA LIMA PER RIMUOVERE IL SEMIPERMANENTE VA SCELTA CON CURA

Prestate attenzione anche all’utilizzo di lime sbagliate o troppo corrosive: una lima non adatta può favorire lo sfaldamento e l’assottigliamento dell’unghia.

Come vi abbiamo anticipato, è meglio scegliere sempre lime unghie con grana 180, le più indicate per la rimozione del semipermanente.

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Credits: Foto di Pexels | Karolina Grabowska

Cercate di non sfregare mai in modo troppo energico. Se avete per natura unghie fragili e che tendono a sfaldarsi, sarebbe preferibile evitare il fai da te e rivolgersi quando possibile a persone qualificate e professionisti.

#4 LAMPADA SEMIPERMANENTE: QUALE SCEGLIERE?

Quando si acquista la lampada per il semipermanente si pone sempre questo dilemma: meglio lampade UV o lampade LED? Vi suggeriamo di scegliere le seconde, perché le LED emettono solo raggi UVA che, tra tutti i raggi UV, sono i meno pericolosi e dannosi.

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NAVANINO, Lampada LED. Prezzo: 21,99€ su amazon.it

Ovviamente i raggi utilizzati a livello estetico non hanno grossi rischi, ma assicuratevi sempre che la lampada che adoperate sia a basso voltaggio.

Se siete interessate a saperne di più sul tema unghie e cura delle unghie, non perdetevi questi post:

1) COME REALIZZARE LE UNGHIE A MANDORLA

2) SHELLAC: I COLORI DI SEMIPERMANENTE TOP PER UNGHIE FAVOLOSE

3) COME METTERE LO SMALTO SENZA SBAVATURE

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Via Giphy

Ragazze, anche per oggi è tutto! Questo era il nostro focus sullo smalto semipermanente, incentrato specialmente sulla fatidica domanda: “rovina le unghie?”. Che ne pensate? Qual è la vostra esperienza? Diteci tutto nei commenti, un grande bacio dal TeamClio!

25 COMMENTI

  1. Io sono felicissima e, onestamente, mi spiace averlo scoperto solo da 3 anni!
    Ormai è una droga… non posso più farne a meno!
    Da circa due anni, ogni 15 giorni, mi concedo un’ora dalla mia estetista per il cambio: le mie unghie non sono mai state così bene!
    Con smalto ed acetone mi si sfaldavano al secondo “cambio”, con il semipermanente e le giuste tecniche di rimozione (leggera limatura a togliere il sigillante ed il solvente per sciogliere lo smalto) le mie unghie sono forti e resistenti.
    La mano curata è un buon biglietto da visita!

  2. Ho le unghie che crescono molto in fretta e rifarlo ogni 15 giorni dell’estetista sarebbe un impegno oltre che un costo davvero eccessivo. A casa non ho mai provato ma anche in quel caso penso che non avrei voglia di rifare tutto da capo ogni due settimane.
    Inoltre l’ho fatto per qualche estate di fila sulle unghie dei piedi (dove la ricrescita si vede in modo meno eclatante) ogni 3-4 settimane e le unghie mi si sono rovinate eccome !! Sui piedi c’è poi l’inverno in cui le unghie possono recuperare nascoste al calduccio nelle calze, sulle mani no.

  3. Anche io qualche anno fa mi sono fatta incantare dal semipermanente e poi anche dalla ricostruzione in gel. Ho sempre fatto tutto da sola e devo dire che mi ero anche ben impratichita, però che l’unghia naturale ne abbia risentito è un dato di fatto. Nel caso del semipermanente, poi, di sicuro sbagliavo qualche step perché mi durava pochissimo, si sollevava presto e lo staccavo facilmente come una pellicola. Ma dopo questi trattamenti le mie unghie si piegavano anche solo a guardarle: le continue limature e il ‘peso’ dei prodotti applicati le avevano assottigliate ai livelli della carta velina. Mi ricordo che le dovetti accorciare e curare con prodotti idratanti per qualche mese prima di farmele ricrescere. Ora uso solo smalti normali con un buon topper 🙂

  4. Mi sarebbe piaciuto provare ma ho sempre avuto paura di rovinare le unghie!
    Ho sentito però parlare dello smalto permanente Shellac che dicono non abbia bisogno di limatura nella rimozione.
    Qualcuna lo ha provato?

  5. Come fai a dire che le tue unghie sono forti e resistenti se da tre anni non le lasci senza semipermanente?
    Io l’ho fatto solo una volta, per il mio matrimonio. Prima di farlo avevo delle unghie forti e molto lunghe e per il giorno del matrimonio volevo una manicure impossibile da rovinare. Ora l’ho rimosso da 2 settimane, le unghie sono fragili e si continuano a spezzare anche se le tengo cortissime.
    Mai più.

  6. All’inizio lo facevo saltuariamente e lo toglievo da sola: così si rovinano le unghie.
    Bisogna farlo fare da professioniste e non il fa da te!

  7. Non ho esperienza diretta del semi permanente, però una mia conoscente l’ha fatto per diversi mesi e quando ha smesso aveva le unghie visibilmente indebolite. È vero che le mani curate sono un buon biglietto da visita, ma personalmente preferisco tenere le unghie non troppo lunghe con uno smalto chiaro o nude (mi piace molto il base coat della Kiko). E in alcuni periodi le tengo ben limate senza smalto per diverse giorni di seguito.

  8. l’ho fatto solo una volta per Natale. Le unghie si sono rovinate e sono rimaste graffiate finchè non sono ricresciute dalla base. Vista l’esperienza non ho più osato (le unghie sono uno dei miei punti di forza, mi è pianto il cuore a vederle così) però credo che sia stato un caso: una mia amica lo fa sempre e non ha le unghie rovinate, mia madre lo fa abbastanza spesso e a volte sono rovinate, altre no. Credo dipenda molto dalla manualità di chi lo fa.

  9. Lo adoro! Ma purtroppo mi rovina le unghie. Ho provato a farle io, mia mamma, varie e varie estetiste anche superspecializzate. Son proprio le mie unghie che se lasciate al naturale e maltrattate da saponi e vita quotidiana sono meravigliosamente forti e sane, appena penso di farci qualcosa mi si sfaldano, seccano, spezzano.

  10. Vado di manicure normalissima e almeno un giorno a settimana non metto nulla per far respirare le unghie!

  11. Anxhe a me incuriosiva ma sai, anche se in limi devi tenerti l’impacco di acetone 10 min sulle mani e non è una botta di salute nemmeno quella anzi!

  12. Buongiorno ragazze, io ho provato lo smalto Shellac e devo dire che mi sono trovata benissimo! Si rimuove con un impacco di solvente senza praticamente toccare la lima. Nel mio caso è bastato tenere l’impacco un paio di minuti e lo smalto è venuto via senza problemi. La mia estetista, anche se le mie unghie sembrano migliorate da quando uso il semipermanente, mi ha comunque consigliato ogni tanto di sospenderne l’applicazione in modo da lasciare all’unghia tempo e modo di “respirare”…insomma la mia esperienza con Shellac è positiva e mi sentirei di consigliarlo! 🙂

  13. Buongiorno a tutte! 🙂 Ho provato il semipermanente solo una volta, all’incirca 3/4 anni fa e non sono rimasta soddisfatta, dopo 1/2 settimane mi si è sbeccato e l’effetto non era dei migliori. Ho deciso quindi di continuare con lo smalto normale, con il fai da te, fino a 3 mesi fa. In occasione di un matrimonio ho deciso di optare per il gel. Che dire, vorrei lanciare una lancia in favore della ricostruzione con il gel 🙂 Non posso pronunciarmi sullo stato delle unghie post-ricostruzione, poichè facendole solamente da 3 mesi non saprei dire se effettivamente si indeboliscano oppure no. Mi posso pronunciare però sull’effetto gel, ragazze non è assolutamente vero che con la ricostruzione la vostra unghia acquisterà volume e sarà spessa. Molto spesso si pensa che sia questo l’effetto, ma non è così, basta trovare delle brave professioniste e avrete delle unghie assolutamente normali e sottili. Tutto sta nella ricerca 😉 Io, personalmente, non sopporto l’effetto”finto che si vede” e infatti ho provato varie estetiste finchè ho trovato una ragazza bravissima. L’effetto che volevo io era quello dello semplice smalto, sottile, unghie corte. La marcia in più del gel è la durata, la lucentezza e la resistenza (unghie che non si spezzano), che solo con il gel, secondo me, si può ottenere. Quindi girls io vi consiglierei di provare e se sono spesse e l’effetto non vi convince, cercate, cercate e cercate, perchè sicuramente troverete una professionista bravissima dalle vostre parti 🙂

  14. Ciao! Lo Shellac è OTTIMO… davvero! Per rimuoverlo basta tenere in posa 10 minuti l’acetone e le unghie tornano esattamente come prima. Unica pecca: non sono venduti al pubblico ma solo ai vari saloni, quindi è necessario per forza andare dall’estetista. TUTTI gli altri smalti semipermanenti che ho comprato/provato (quindi fai-da-te) invece mi distruggono le unghie e per rimuoverli c’è bisogno di parecchio olio di gomito.

  15. Sono totalmente d’accordo con te!!! Il gel, se ben fatto, cambia la vita! Il semipermanente a volte mi si é sbeccato o rotto, ed é stato peggio di un normale smalto perché non potevo toglierlo se non quando sarebbe venuta l’onicotecnica… Se si trova quella giusta (come fare? beh, andate dall’estetista della vostra amica o conoscente a cui più ammirate le unghie ovviamente!!) , vi cambia la vita 🙂

  16. Io mi sono trovata malissimo con shellac, il semi permanente mi è durato un pomeriggio… ho dovuto richiamare l’ estetista e per fortuna ha cambiato marchio

  17. Esattamente! 😉 Io la mia devo dire che l’ho trovata “per necessità”, nel senso che dovevo assolutamente rifarle e non facendole da molto non sapevo da chi andare. Ne ho approfittato quando ho visto un’amica con la ricostruzione per chiederle il numero dell’estetista, anche se le sue unghie mi sembravano carine, ma niente di eccezionale. C’è da dire che ha superato le mie aspettative! Sono meglio di quanto avessi mai pensato 😉 Ha conquistato il mio cuore <3 anche per il fatto che usa una marca di gel buona e che ogni cliente ha la sua lima!

  18. Purtroppo prima dell’estate ho ricominciato a divorarmele e sono dovuta correre ai ripari con la ricostruzione. Vado in un posto diverso da dove le facevo prima e mi trovo benissimo! Anzi, questa ragazza si sta sbattendo per cercare di trovare un modo per farmele stare su più a lungo (a quanto pare sulle mie unghie che sono troppo porose il gel dura 3 settimane per poi iniziare a sollevarsi e quindi le mani diventano un disastro).

  19. Infatti tutto dipende dall’onicotecnica! Lo spessore dell’unghia ricostruita/gel, la curvatura e la forma dell’unghia.. In giro vedo di quelle cose che fanno inorridire!!!
    E c’è anche una cosa importante da puntualizzare: AFFIDATEVI A VERE PROFESSIONISTE E NON A CHI LAVORA IN CASA!
    In Italia la professione di onicotecnica (quindi RICOSTRUZIONE unghie, non semplice “decorazione” con smalto classico) ancora non è regolamentata a dovere. Questa attività, per la nostra legge, è assimilata all’attività di estetista e regolata dalla L. 1/1990 (fatta eccezione per la Regione Lazio, che ha istituito un corso regionale apposito per onicotecniche). Quindi le onicotecniche che eseguono la ricostruzione DEVONO per legge avere il diploma di estetista, e se vogliono aprire un “nail center” che fa ricostruzioni, sono soggette a tutte le leggi che regolano l’apertura di un centro estetico (diploma, obbligo di aver fatto apprendistato in un altro centro per tot anni ecc…).

    La mia migliore amica è estetista e vi assicuro che con le unghie non si scherza (specialmente in fase di rimozione): lei ha clienti a cui “onicotecniche” improvvisate hanno rovinato il letto ungueale e l’unghia non crescerà mai più come prima.

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