CHE ARGOMENTI USARE PER PARLARE DI GUERRA CON I BAMBINI QUANDO CI FANNO DOMANDE A RIGUARDO
Come abbiamo già accennato poco fa è bene non eludere mai le domande dirette che ci fanno i nostri bambini. Ovviamente la nostra spiegazione e i pensieri sulla guerra per bambini che possiamo proporre loro devono differenziarsi in base all’età.
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Generalmente si consiglia, come dicevamo prima, di non parlare spontaneamente del conflitto con i bambini della scuola dell’infanzia o più piccoli perché non sono in possesso degli strumenti emotivi per affrontare il tema della guerra.
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Se però dovessimo ricevere una richiesta di aiuto e di spiegazioni da parte dei nostri figli, è fondamentale ritagliarsi del tempo per parlare con loro della guerra, fornendo tutta la nostra attenzione.
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È normale per i bambini avere paura della guerra, ed è altrettanto normale che richiedano affetto e supporto alle figure di riferimento, come i genitori.
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USIAMO MAPPE E DISEGNI PER PARLARE DELLA GUERRA AI BAMBINI
Le frasi e argomenti per spiegare la guerra ai bambini da utilizzare devono differenziarsi in base all’età del piccolo: in generale, comunque, ai bambini aiutano molto le spiegazioni semplici e pulite, con poche parole, magari accompagnate da una mappa o una cartina che li aiuti a comprendere visivamente la distanza che intercorre tra il loro domicilio e il conflitto vero e proprio. È fondamentale che i bambini sentano di non doversi occupare in prima persona della “risoluzione” della guerra, che la vedano come una cosa che accade lontano da loro, per continuare con la propria vita.
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Per rassicurare i bambini sulla guerra, quindi, diamo loro tutta la nostra attenzione e non perdiamoci in spiegazioni dettagliate su politica e geografia: limitiamoci a stare loro vicini fisicamente e a rispondere in modo preciso ai loro dubbi e richieste di rassicurazioni.
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COSA NON FARE: GLI ERRORI DA NON COMMETTERE QUANDO SI PARLA DI GUERRA CON I BAMBINI
Uno degli errori che si possono involontariamente commettere quando si affronta il tema della guerra con i bambini è di riempirli con troppe informazioni e teorie che non sono in grado di comprendere, che li possono confondere. Allo stesso modo dare troppi dettagli cruenti e realisti sul conflitto può spaventare i bambini, soprattutto i più piccini.
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Anche non rispondere ai dubbi, cambiare argomento e glissare può essere uno sbaglio, perché il bambino ha per natura bisogno di rassicurazione. La presenza del genitore è fondamentale, sempre, perché funziona come “filtro” per la realtà circostante, conflitto incluso.
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A questo proposito, un grave errore è quello di lasciare i bambini davanti alla TV da soli, perché non possiamo sapere quali immagini e informazioni passeranno davanti ai loro occhi, con il rischio che possano uscire sconvolti e ancora più confusi.
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La parola d’ordine per parlare ai bambini della guerra quindi è sempre la presenza costante e rassicurante di noi genitori: spieghiamo il conflitto chiaramente, diamo ai bambini una chiave di lettura chiara e rassicurante e stiamo loro vicini se sviluppano la paura della guerra, dando loro gli strumenti per capire che il conflitto è una realtà lontana che non dovranno affrontare né risolvere direttamente.
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Anche per oggi è tutto con questo post. Cosa pensate di questi consigli per spiegare la guerra ai bambini nel modo migliore? Vi è già capitato di dover affrontare l’argomento con i vostri figli? E se sì, che strategia avete utilizzato? Fateci sapere nei commenti la vostra esperienza, nel frattempo un abbraccio dal TeamClio!
