QUALI SONO LE CAUSE DELL’OZIOFOBIA
La paura del tempo libero al giorno d’oggi è sempre più diffusa. Come già sottolineato, ad avere una grande responsabilità è la società in cui viviamo. Il mito della produttività e dell’efficienza fa quasi sentire inadeguati se, invece, ci si ritrova – per una ragione o per un’altra – con molto tempo libero a disposizione. In linea generale, si vuole fare sempre meglio ed essere sempre più all’altezza, per cui non fare nulla non è contemplato, neppure se si sente di aver bisogno di una pausa.
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Spesso l’oziofobia va di pari passo con l’atelofobia, ovvero la paura dell’imperfezione. In una società come la nostra, sempre più produttiva e nel segno della performance, l’idea di prendersi una pausa e di ritrovarsi senza scadenze, impegni oppure obiettivi può davvero fare paura, così come quella di fallire e rivelarsi inadeguati rispetto agli standard abituali.
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C’è da dire che, inoltre, la mancanza totale di pianificazione in alcuni individui è motivo scatenante di forte apprensione. La routine, per quanto frenetica e a tratti opprimente, diventa una sorta di comfort zone e ci fa sentire al sicuro: spezzarla provoca smarrimento e paura.
ESISTONO DEI RIMEDI? I CONSIGLI SU COME SUPERARLA
Quando l’oziofobia prende il sopravvento e l’idea di staccare la spina dalle abitudini di tutti i giorni fa davvero paura – al punto da condizionare seriamente la vita di chi ne soffre – è importante riconoscere prima di tutto di avere un problema e rivolgersi a professionisti del settore, psicologi o psicoterapeuti.
IL PRIMO PASSO PER USCIRNE? RICONOSCERE DI AVERE UN PROBLEMA E CHIEDERE AIUTO
Parlare delle emozioni che si provano, anche con chi ci sta vicino, è un ottimo punto di partenza. Non bisognerebbe mai vergognarsi di chiedere aiuto e di ammettere di avere un problema.
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Per superare l’oziofobia è importante capire che il tempo libero non rappresenta un ostacolo alla produttività, ma può essere anzi uno strumento per raggiungere più velocemente l’obiettivo. Ridurre i propri impegni e rallentare i ritmi, di tanto in tanto, è necessario: la mente si libera, il corpo si rilassa e, in vista di una successiva ripresa, è più semplice ritrovare la giusta motivazione.
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Bisognerebbe lavorare di più sulla propria flessibilità per riuscire ad adattarsi meglio ai cambiamenti, anche nella routine di tutti i giorni. In alternativa, una buona idea è quella di programmare i momenti di ozio e tempo libero: così facendo, l’inattività inizierà progressivamente a fare meno paura e a diventare parte della propria routine quotidiana. Imparare a godere del riposo e a riconoscerne il valore è fondamentale.
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Ragazze, anche per oggi abbiamo concluso. Questo era il nostro focus sull’oziofobia (o emofobia in psicologia), ovvero la paura di non fare niente e del tempo libero. Come sempre, a questo punto, passiamo a voi la parola: cosa ne pensate? Avete mai sofferto di questo disagio o conoscete qualcuno che ne soffre? Ditecelo nei commenti, un bacione dal TeamClio!