EVA, UN ALLEATO PREZIOSO PER LA DIAGNOSI PRECOCE

Il giovane messicano ha pensato di introdurre una tecnologia nel reggiseno che permette l’analisi dei dati in tempo reale grazie ai sensori collegati all’applicazione mobile.

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Il reggiseno sarebbe stato concepito per le donne con predisposizione genetica per il tumore al seno. Si tratta di una soluzione per niente invasiva, oltre che molto semplice, dato che ogni donna indossa abitualmente il reggiseno.

In un’intervista a El Mundo il ragazzo ha spiegato: “Perché un reggiseno? Perché ci permette di avere i seni nella stessa posizione e non deve essere indossato per più di un’ora alla settimana”.

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“Insieme, offriamo alle donne una migliore possibilità di vita”

IL REGGISENO CHE DIAGNOSTICA IL CANCRO: COME FUNZIONA?

Eva utilizza circa 200 biosensori che tracciano la superficie del seno e controllano la temperatura, la forma ed il peso. L’aumento di temperatura in un dato punto può indicare un maggior afflusso sanguigno, con un’alta probabilità che i vasi sanguigni alimentino un tumore.

Un app disponibile per iOS e Android monitora tutti i dati che possono essere quindi sempre controllati.

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Sono sufficienti tra i 60 e 90 minuti con il reggiseno per ottenere un buon tracciato e rilevare i cambiamenti del seno

Come spiegava Julian, non è necessario indossare Eva tutti i giorni: sono infatti sufficienti tra i 60 e 90 minuti a settimana per ottenere un buon tracciato che sia in grado di rilevare cambiamenti al seno.

Ovviamente il reggiseno che diagnostica il cancro non vuole e non è da intendersi come sostituto dei controlli medici, ma è più un alleato molto valido per tenere sotto controllo i parametri. Quando si rende conto che i dati possono avere subito una variazione sospetta, ogni donna dovrebbe rivolgersi ad un medico per approfondire con appositi esami.

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Credits: higia.tech

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

Ogni anno, solo in Italia, vengono diagnosticati 48 mila nuovi casi di tumore al seno, il più frequente nel sesso femminile. Ma la probabilità di debellare il cancro al seno, se diagnosticato in tempo, arriva a sfiorare il 100%. Innanzitutto dobbiamo dire grazie ai continui progressi della medicina e degli screening per la diagnosi precoce.

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La probabilità di debellare il cancro al seno, se diagnosticato in tempo, arriva a sfiorare il 100%

Come si legge sul sito dell’AIRC, la prevenzione del tumore al seno deve cominciare a partire dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. È indispensabile poi affidarsi a dei controlli medici periodici dal ginecologo o da uno specialista senologo. A partire dai 50 anni è prevista la mammografia ogni due anni.

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Bellezze, a proposito di seno e di come prendersene cura, vi lascio i post in cui ne abbiamo parlato:

1) SENO BELLISSIMO: LE 10 REGOLE PER UNA SCOLLATURA WOW SEMPRE!

2) COME CAMBIA IL SENO IN GRAVIDANZA E COME PRENDERSENE CURA? 

3) TUTTO SULLE TETTE: COME AVERE UN SENO SANO E SODO 

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Ragazze, avevate già sentito la notizia del reggiseno che diagnostica il cancro? Pensate possa essere un’invenzione rivoluzionaria per noi donne? Per ora l’arma più importante che abbiamo per proteggerci è la prevenzione, che non va mai sottovalutata. Un bacione grande! 

16 COMMENTI

  1. Eappena ho letto il titolo ho pensato a una cosa un po’ campata in aria e per niente utile, ma leggendo l’articolo effettivamente è una genialata.
    Ovviamente i controlli medici sono insostituibili, ma appunto potrebbe essere un valido alleato.
    Comunque mi aoffermo su una cosa: perché una mammografia solo dopo i 40 anni? Cavolo ma oggigiorno ci sono tanti casi sotto quell’eta, verso i 30! Perché non fare screening anche prima??? Io abito in Emilia Romagna, all’avanguardia e su tanti screening lì da gratuiti che in altre regioni sono a pagamento, siamo “civili”, ma sulla mammografia no. Io ho 33 anni e se voglio fare un esame lo devo fare privatamente a pagamento perché mi dicono “non hai 40 anni e non puoi farlo”. Ma che diavolo dite??? Sentivo qualcosa e ho fatto un’ecografia: quando hanno detto “nodulo” stavo morendo ma poi mi è stato specificato che è un fibroadenoma, ovvero una cosa benigna che comunque devo controllare ogni anno. Però non è giusto che ogni volta debba andare a pagamento e sborsare un centinaio di €!

  2. questo ragazzo ha avuto un’idea meravigliosa! mi sorprende che non ci abbia pensato una donna prima di lui, ma merita davvero il premio che ha vinto. Ancora più meritevole per avere assistito la mamma nel duro percorso.

  3. Che idea innovativa.
    Penso a quanto sia “di sollievo” anche per tutte quelle donne che il cancro lo hanno già passato e devono subire controlli periodici (se funziona anche per questo?).
    Così ogni volta che un dubbio, una paura, un sospetto le aggredisce, possono infilarsi il reggiseno e nella tranquillità di casa loro, dissipare dubbi, sospetti e paure o aiutare i medici ad agire prima avendo risultati certi.
    Che bello.

  4. Aggiungo che qui in Emilia Romagna da un paio di anni hanno tolto la possibilità di fare eco con la mutua (mammarie intendo) passati i 40 anni quindi se una donna tiene alla prevenzione tra i 40 e i 45 deve comunque pagare!

  5. Beh wow! Se funziona è una cosa geniale! Fermo restando che autopalpazione e controlli vanno fatti…però sarebbe un bel passo avanti!

  6. Ciao! Ad oggi la mammografia è utile solo dopo i 40 anni, per due motivi: da una parte per la struttura della ghiandola mammaria che, se troppo giovane, è troppo “densa” per così dire, e nasconderebbe un eventuale nodulo, rendendo inutile l’esame; dall’altra perché, essendo la prevalenza del cancro bassa (per fortuna!) sotto i 40 anni, per questioni statistiche, diminuisce anche l’efficacia diagnostica dell’esame. Mi dispiace per la tua situazione, ma purtroppo con le mammografie che abbiamo è praticamente inutile farle prima:(

  7. Se fossi ricca finanzierei progetti come questi, ragazzi…menti geniali come queste andrebbero incoraggiate, sovvenzionate….
    Immagino l’orgoglio di questa Madre ❤

  8. La mammografia infatti può essere troppo, ma almeno un’eco di routine dovrebbe essere fatta già dopo i 30, la prevenzione inizia così.

  9. Io ne ho uno di 3cm e mi è stato detto che potevo fare l’ago aspirato se volevo stare tranquilla, ma l’eco già diceva chiaramente che era una cosa benigna. Noi a Modena l’eco al seno non cela passano se nn hai 40 anni. Il mio medico di base mi fece una ricetta con scritto “eco bilaterale mammella” e alla prenotazione mi dissero proprio che non si poteva e dovevo andare a pagamento. Sono andata in un centro privato che fortunatamente è convenzionato con un supermercato (coop) e il prezzo è scontato, ma costa comunque 60€!

  10. Anche io ne ho sentite che non vanno nemmeno a fare una visita ginecologica perché hanno paura. Manco il dottore usasse una tagliola! Roba da pazzi visto che abbiamo la fortuna immensa di vivere in un paese dove si può fare visite e alcune gratis!

  11. Ogni anno lo controllo e addirittura ad aprile sono andata anche da un medico specialista e molto rinomato in zona perché ottimo nel campo della senologia ed è stato molto bravo e mi ha tranquillizzata. Ogni anno dice che è sufficiente un controllo.

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