L’ALBINISMO NELLA MODA E CONNIE CHIU, LA PRIMA SUPERMODELLA CON QUESTA CONDIZIONE

Le fotografie di Nariyana hanno colpito moltissimo l’opinione pubblica, ma la bimba siberiana non è affatto la prima potenziale modella albina che la moda corteggia. Va menzionata a questo proposito senza ombra di dubbio la cinese Connie Chiu, classe 1969.

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Connie Chiu è stata la prima supermodella albina

Connie ha un primato, ovvero quello di essere stata la prima supermodella albina. Nata ad Hong Kong, si è trasferita con i genitori all’età di 7 anni in Svezia, un paese dalle condizioni climatiche più favorevoli per la sua pelle.

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L’albinismo, infatti, oltre alle note conseguenze estetiche, comporta con sé anche quelle derivate dall’assenza di melanina, tra cui figurano un’elevatissima sensibilità al sole e, in molti casi, problemi più o meno gravi alla vista.



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Il trasferimento ha fatto in modo che, anni dopo, Connie entrasse a far parte del mondo della moda, in cui si è distinta anche per l’unione tra i suoi tratti somatici orientali e i suoi colori chiarissimi. A 25 anni, dunque, ha iniziato a posare per fotografi di moda famosissimi come Terry Richardson, Paul Burley, Heidi Niemala e Morten Smidt!

STEPHEN THOMPSON E LA RIVOLUZIONE FASHION DI GIVENCHY

L’albinismo è presente anche nel mondo della moda maschile, come testimonia il volto della collezione primavera-estate 2011 di Givenchy, Stephen Thompson. Negli anni ’90, come ha fatto Connie Chiu, ha contribuito infatti a rivoluzionare questo mondo, grazie al suo aspetto particolarissimo.

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I primi passi di Stephen nella moda non sono stati per lui però molto gradevoli, poiché l’estetica in voga in quegli anni ha fatto in modo che i suoi lavori prevedessero per lui di interpretare dei cliché, come quello del classico uomo-angelo, facilmente interpretabile grazie ai suoi colori.

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È negli anni 2000, però, che Stephen ha avuto pane per i suoi denti e, nel suo piccolo, ha potuto portare avanti la sua “rivoluzione”.

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Da quel periodo in avanti, infatti, la moda ha cominciato a ricercare un’estetica più alternativa, gender fluid e particolare, svincolandosi dagli stereotipi che avevano caratterizzato le decadi precedenti. Galeotto è stato l’incontro tra lui e Ricardo Tisci, il direttore artistico di Givenchy: il resto, è storia!

DIANDRA FORREST, UNA DELLE TOP PIÙ QUOTATE DI SEMPRE

Bellissima, alta un metro e ottanta, albina e afroamericana: ecco Diandra Forrest! Oggi è una delle top model più quotate ed è diventata volto del brand di make-up Wet & Wild, tuttavia le cose per lei non sono andate sempre bene e la moda, nel suo caso, è stata una grande occasione di riscatto.

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Durante l’infanzia e l’adolescenza, infatti, il suo aspetto tanto unico quanto particolare l’ha fatta sentire diversa dagli altri e a disagio. Solo quando ha cominciato a lavorare nella moda a 18 anni ha iniziato non solo ad accettare il suo albinismo, ma anche ad esserne orgogliosa.

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“Volevo rendere normale l’albinismo”

In un’intervista a Glamour, infatti, Diandra ha detto riguardo il suo obiettivo iniziale di modella: “Volevo rendere normale l’albinismo”. Ora Diandra è anche collaboratrice di Assisting Children in Need.

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Questa associazione della Tanzania ha una funzione molto importante, ovvero quella di combattere e prevenire ogni tipo di discriminazione verso chi soffre di albinismo, non solo in Tanzania, ma anche in tutto il mondo.

SHAUN ROSS, AD OGGI UNO DEI VOLTI ALBINI PIU CELEBRI DELLA MODA

Concludiamo con uno dei volti più celebri dell’albinismo nella moda contemporanea, ovvero Shaun Ross. Questo modello afroamericano sarà noto a molte di voi per la sua partecipazione a Tropico, il cortometraggio ideato dalla cantante Lana del Rey, ma anche per il video E.T di Katy Perry e quello di Pretty Hurts di Beyoncé, in cui compare.

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Shaun purtroppo, come ha rivelato più volte in ospitate ed interviste, da adolescente è stato vittima di bullismo a causa della sua condizione, ma anche lui, a soli 16 anni, ha trovato nel mondo della moda un’occasione di riscatto.

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Non solo, infatti, ha posato per magazine prestigiosi come Vogue, i-D, Another Man, GQ e Paper Magazine, ma ha anche sfilato per i celeberrimi brand di moda Alexander McQueen e Givenchy.

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Ora Shaun, come Diandra Forrest, si occupa in prima persona di combattere le persecuzioni e la discriminazione spesso presenti contro gli albini, sensibilizzando l’opinione pubblica su questa condizione e cercando di eliminare i pregiudizi nei suoi confronti!

Ragazze, volete saperne di più sui progetti fotografici e il rapporto tra la moda e persone dall’aspetto unico? Allora vi consigliamo di leggere anche:

1) #VITILIGO, IL PROGETTO FOTOGRAFICO CHE IMMORTALA LE PELLI UNICHE

2) WINNIE HARLOW, LA MODELLA CON LA VITILIGINE CHE HA CONQUISTATO LE PASSERELLE!

3) VITILIGINE E CORAGGIO: UNA MODELLA RIPUDIA IL FONDOTINTA E RACCONTA LA SUA LOTTA PER ACCETTARLA!

4) PAOLA ANTONINI, LA MODELLA DISABILE CHE CI OFFRE UN ESEMPIO DI CORAGGIO

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Ragazze, voi conoscevate già Nariyana, la Biancaneve Siberiana? E invece avevate già visto al lavoro Diandra, Connie, Stephen e Shaun? Qualcuna di voi ha avuto esperienza diretta con l’albinismo, e che cosa ne pensate della presenza sempre maggiore di modelle e modelli con questa condizione nel mondo della moda? Diteci la vostra nei commenti! Un bacione dal TeamClio!

7 COMMENTI

  1. Sono sempre stata attratta dal colore diverso della mia pelle, dei miei capelli, occhi…..mi perdo negli occhi di ghiaccio come in quelli nerissimo, amo la pelle nera e mi affascina la pelle lattea, lunare…so che qui si parla di una malattia e ciò comporta dei problemi fisico/psicologici…ma io li trovo bellissimi, particolari, “diversi” nel senso nobile del termine.
    Non posso che provare immensa stima per questi genitori, quando in tantissimi la darebbero in pasto al business per avere soldi….loro pensano solo al bene della bambina, dovrebbe essere la normalità ma non lo è, li stimo.

  2. Certo che, nella mia modesta opinione, questo Stephen Thompson è proprio un gran bel figliuolo eh… Comunque io ho sempre trovato gli albumi molto affascinante ed eterei. Comunque sapete che tutti gli albini che ho visto (ne avrò visti 4-5, uno faceva il pendolare sulla mia stessa linea di treno quando andavo all’università) sono più chiari di quelli qui in foto ed hanno gli occhi rossi… Mi pare anche di ricordare dai ricordi scolastici che l’albinismo totale che prevede la totale assenza di melanina nell’individuo, comporta gli occhi rossi per totale mancanza di melanina negli occhi (che è quella che determina il colore degli occhi nelle persone) e quindi i vasi sanguigni sono a vista e non coperti dalla melanina come nei non albini. Queste persone invece hanno occhi azzurri o addirittura neri, mi chiedo se è perché hanno comunque un minimo di melanina oppure perché nelle foto ritoccano il colore col potoshop? In questo secondo caso, il fatto di alterare una caratteristica cosí peculiare degli albini mi parebbe un po’ in contrasto col discorso dell’accettazione dell’albinismo nella moda… Ma è in dettaglio! Come già detto trovo questi moduli tutti molto affascinanti proprio per la loro ‘peculiaritá’

  3. Fanno bene i genitori a non accettare le proposte dei fotografi e manager. Fate godere l’infanzia ai bambini e non bruciate le tappe

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