MARK WAHLBERG E IL DIPLOMA A 42 ANNI
Anche Mark Wahlberg, come Johnny Depp, ha trascorso una giovinezza travagliata, costellata dall’uso di droghe e piccoli crimini che lo hanno portato non solo a lasciare la scuola, ma addirittura a finire in carcere all’età di sedici anni!
Mark Wahlberg ha concluso gli studi a 42 anni
Mark tuttavia, dopo anni di recitazione, a 42 anni ha dato una svolta alla sua vita portando a termine quanto aveva lasciato da ragazzo, diplomandosi! Per farlo ha seguito una scuola on-line, che gli ha così permesso di coniugare lo studio con il suo mestiere di attore!
Mark e il suo diploma!
HILARY SWANK E IL PENTIMENTO DI AVER LASCIATO GLI STUDI
L’attrice Hilary Swank ha lasciato la scuola a causa di un rapporto controverso con gli insegnanti, che si lamentavano del fatto che spesso parlasse durante le lezioni e che, a detta dell’attrice, coglievano spesso l’occasione per sottolineare che il suo lavoro di attrice, più che tale, era “solo” un hobby.
Hilary Swank si è pentita di aver lasciato la scuola
Per questo motivo Hilary, due volte premio Oscar, ha scelto di lasciare gli studi per dedicarsi a tempo pieno al cinema. Nonostante ciò, l’attrice si pente della sua decisione e non ne va molto fiera, e si dispiace di non essere riuscita a trovare la forza e l’ispirazione per portare a termine il suo impegno nello studio.
RYAN GOSLING, DAL CANADA A LOS ANGELES A 17 ANNI
A diciassette anni Ryan Gosling aveva le idee già molto chiare, ed era più che intenzionato a diventare un attore. Per poter realizzare il suo sogno, non solo ha lasciato la scuola, ma addirittura il suo paese! Ryan si è trasferito dal Canada a Los Angeles, terreno molto fertile per le giovani promesse della recitazione.
Questo “salto”, però, a Ryan sembra non essere pesato, dato che la scuola per lui era fonte di mortificazione e di stress. Ha rivelato, infatti, di essere stato messo in classi per ragazzi che presentavano difficoltà nell’apprendimento sia alle medie che alle superiori, e questo gli causava frustrazione e insoddisfazione.
RIHANNA E L’INSEGUIMENTO DELLA CARRIERA MUSICALE
Ormai molto chiacchierata e conosciuta anche nel settore del make-up grazie alla sua linea di trucchi Fenty Beauty, anche Rihanna fa parte delle star che hanno abbandonato la scuola. A soli 16 anni, la cantante barbadiana ha firmato un contratto discografico con la Def Jam.
Era però già chiaro che il futuro di Riri sarebbe stato nella musica: a 15 anni, assieme a sue due compagne di classe della Combermere School, dove aveva cominciato a studiare, aveva addirittura formato un trio musicale!
PATRICK DEMPSEY, DALLA SCUOLA ALLA GIOCOLERIA
Anche se è molto noto per aver interpretato un dottore, Patrick Dempsey ha lasciato la scuola a 17 anni! Inizialmente, però, non ha abbandonato gli studi per perseguire la carriera di attore, bensì quella di mago e giocoliere!
Successivamente è passato al teatro, che è stato un trampolino di lancio per iniziare a recitare anche in televisione e poter vestire i panni del celebre Dottor Sheperd in Grey’s Anatomy!
Bellezze, volete saperne di più sulle celebrity e il loro rapporto con la scuola? Allora non perdetevi:
1) LE STAR DISLESSICHE CHE HANNO AFFRONTATO LA DISLESSIA
2) LE CELEBS CON IL QI PIÙ ALTO DI TUTTE
3) 9 CELEBRITY CHE ERANO COMPAGNE DI SCUOLA
4) LE STAR CHE HANNO SUBITO E SCONFITTO IL BULLISMO
Mark Wahlberg dopo il diploma ha avviato anche una campagna per invogliare gli adolescenti a riprendere gli studi
Ragazze, voi sapevate che queste celebs avevano lasciato la scuola? Qualcuna di voi ha fatto la stessa scelta, e se sì, come mai? Avete poi ripreso gli studi come abbiamo fatto io e Mark Wahlberg, oppure siete state soddisfatte della vostra decisione come Ryan Gosling? E che cosa ne dite dei rimpianti di Hilary Swank? Fatemelo sapere nei commenti! Un super beso!
Diciamo che non sempre il titolo di studio fa una persona. Conosco persone con la terza media intelligentissime e che sanno come comportarsi al mondo e laureati ignoranti, addormentati o che solo perché hanno la laurea pensano di essere una spanna sopra gli altri.
E poi ci sono io che sono diplomata xD Vabbè scherzi a parte, è giusto frequentare la scuola, per una questione di cultura, è bello diplomarsi o laurearsi quando si ha un obbiettivo nella vita ed è bello così, è giustissimo così, anzi è fondamentale per molte figure lavorative, della serie il medico non lo fai se la laurea non ce l’hai xD.
Però chissenefrega anche se Rihanna ha la terza media, guardate che successo ha, non è mica stupida solo perché non ha completato gli studi!
Comunque per me vale di più una persona che anche se non ha fatto la scuola è una persona buona e intelligente (che intelligente non è sinonimo di andare bene a scuola) piuttosto di uno con 30 master ma che è una cattiva persona.
Avviso alla giovane/giovanissima utenza del blog: di tutte le persone che abbandonano gli studi, Rihanna e Doc Stranamore sono le ECCEZIONI, il 90% finisce sotto ad un ponte. Quindi studiate.
Ahahaha giusto!!!
Mi dispiace leggere che Hilary Swank abbia abbandonato la scuola anche a causa degli insegnanti, purtroppo a volte ce ne sono di assolutamente inadeguati; il fatto che rimpianga di non aver terminato la scuola dimostra che avere un titolo di studio, anche laddove non sia necessario per svolgere una certa attività, sia sempre un importantissimo patrimonio personale.
E’ proprio questo il punto.
Al di là delle legittime aspirazioni personali a livello professionale per cui è indispensabile ed imprescindibile conseguire un certo titolo di studi (l’avvocato senza la laurea non lo puoi fare… neppure la pratica forense puoi iniziare senza il titolo conseguito in un ateneo, all’Ordine Avvocati non ti accettano: questo tanto per fare un esempio), io credo che in via generale aver studiato costituisca una “ricchezza” personale in termini di apprendimento, di scibile, di approfondimento di vari argomenti.
Poi ovviamente si campa bene lo stesso anche senza aver frequentato una scuola… anche se con la competitività agguerrita presente al giorno d’oggi in TUTTI i campi di lavoro, mi chiedo come ci si possa presentare ai colloqui senza un adeguato titolo di studio. A momenti pure per fare la commessa in un negozio di abbigliamento, se in una posizione un po’ centrale in città, pretendono la conoscenza di più lingue straniere a livello di madrelingua. Non sto scherzando.
Sempre che si arrivi, ai colloqui…
Non va tralasciato neppure il fatto che la scuola oggi sia spesso inadeguata: a livello di programma scolastico, e a livello di preparazione degli insegnanti.
Però tra il nulla ed una mediocre preparazione a livello scolastico, meglio la seconda opzione, a mio avviso.
Mi basta accedere ai social per mettermi le mani nei capelli: l’italiano medio scrive MALISSIMO. Sintassi, consecutio temporum, ortografia: un orrore su tutto.
E questo lo trovo avvilente: assisto ad una sorta di “analfabetismo di ritorno”.
Mi è capitato di fare la beta reader per amici con velleità di scrittori: una cosa sconfortante, le più basilari regole di ortografia e di sintassi completamente ignorate.
Bisognerebbe capire come sia possibile che persone di trenta e passa anni “scrivano” in questo modo: a scuola cosa facevano? Dormivano?
Non siamo in tempo di guerra con le bombe che fanno saltare in aria le scuole…
Non me ne parlare…
Mi sono ritrovata a correggere esami universitari scritti in dialetto…
E la cosa più terrificante é che se insegni una materia scientifica non avresti (a detta di alcuni) il diritto di dare un brutto voto a causa degli errori nel testo!
Studiare e’ importante e lo si puo’ fare senza andare a scuola.
Si puo’ imparare, seguire le propre passioni, ci si puo’ diplomare o laureare senza dover seguire un percorso forzato. Forze non ancora in Italia, qui si.
Per quanto riguarda l’intelligenza o il genio studiare lo affina, ma o c’e’ o non c’e’:
ho visto gente che non sa fare un tubo al lavoro nonostante fossero laureati per quella specifica professione e ho visto gente non ancora laureata risolvere problemi e gestire le cose in modo efficace.
Sottoscrivo tutto. Insegno inglese nella scuola secondaria e sono sconcertata dalla situazione della scuola di oggi. Sulla preparazione degli insegnanti, me compresa, non voglio nemmeno approfondire perché non la finiremmo più: mi limito a dire che le leggi che regolano l’assunzione del personale docente sono molto, molto strane (io sono stata chiamata a insegnare al liceo con la sola laurea e niente esperienza, mentre per insegnare all’asilo a momenti ti chiedono anche un campione di DNA). Poi c’è la questione alunni: la loro ignoranza, arroganza, maleducazione e completa mancanza di interesse in qualsiasi cosa è terrificante. Non mi meraviglio poi che scrivano da schifo o facciano strafalcioni imperdonabili. Onestamente non ho niente contro chi lascia la scuola perché le motivazioni possono essere tantissime, ma anche perché l’istruzione obbligatoria ha purtroppo questo effetto collaterale, cioè ricoprire un’età molto delicata in cui sbalzi ormonali e definizione dell’identità personale si mischiano all’immaturità e alla mancanza totale di lungimiranza (i miei alunni si chiedono a cosa serva l’inglese!!!). Non a caso molti di quelli che lasciano la scuola riprendono a studiare da adulti.
E poi, cosa trita e ritrita ma vera: se non si ha voglia non solo di studiare, ma anche di stare in classe con altri ragazzi e imparare a comportarsi bene, meglio togliersi dalle scatole evitando così di trascinare a fondo anche quelli più bravi e motivati.
Avendo studiato, sono la prima ad asserire che un titolo di studio non significa per forza essere svegli, intelligenti ed aver la chiave del successo! Si può avere due lauree ed un dottorato ed essere rozzi ed ignoranti! Ci tengo a precisare però che al giorno d’oggi (parlo per le nostre generazioni, visto che dal tuo anno di nascita siamo quasi coetanee, non quelle dei nostri genitori) mi sembra pochino mollare la scuola a 14 anni… Queste star c’è l’hanno fatta benissimo comunque, è vero, ma se guardiamo la maggioranza della gente della nostra generazione che ha solo la terza media, credo che la situazione sia molto diversa! Con questo non voglio dire che tutti debbano essere laureati, x carità, ma se fossi madre, non farei mollare a mia figlia la scuola a 14 anni per fare la modella. Poi una cosa la voglio dire: a prescindere dal nostro titolo di studio, tutti dovremmo essere rispettosi degli altri, capire quando finisce il nostro ambito di conoscenza e inizia la nostra ignoranza… Qualcosa su cui tutti i tuttologi che impazzano sul web di questi tempi dovrebbero ponderare… Scusa lo sfogo, ma sono amareggiata da quante st****e leggo sul web nel mio settore di lavoro da pseudo sedicenti esperti che non sanno nulla e danno aria alla bocca. E la gente ascolta lor piuttosto che far credito a chi sa di cosa parla…. E questa gente deride magari chi magari un minimo di conseguenza c’è l’ha perché su quelle cose ci lavora e ci ha studiato. E intanto le st***e impazzano in giro
Mamma mia che tristezza… Anche io vengo da una formazione di studi (universitaria) scientifica e mi ricordo benissimo che la filosofia ricorrente in materia era: che ti frega il congiuntivo, tanto è coi numeri devi essere bravo!
Mi vergogno profondamente di ció
Stessa storia per amici di formazione giuridica o umanistiche, per cui il loro settore di studi li giustifica a fare 22+2 con la calcolatrice dell’iPhone. ma dove c’è scritto esattamente che quando ti iscrivi all’università sei tenuto a dimenticare quello che (dovresti) avere imparato alla scuola dell’obbligo e dovrebbe costituire le fondamenta di una persona?
Quoto quasi tutto quello che hai detto, però credimi che Rhianna è un’eccezione… Sara brutto da dire, ma, per gli standard della società di oggi, mollare la scuola a 14 anni è limitante (parlo di un giovane, non di un 60enne). Poi è ovvio che c’è una (piccola) parte di persone che riesce comunque a ottenere un successo enorme con la terza media, ma non sono neanche lontanamente la regola.
Diciamo che secondo me un diploma è importante averlo (poi vabbè è vero che ci sono scuole superiori veramente disastrate in giro, ma per quanto a poco servano, meglio di nulla) Quest ovviamente è assai diverso da dire che tutti dobbiamo avere il dottorato di ricerca o che chi ha laurea è una persona migliore di chi è diplomata… Nè è vero che l’intelligenza è proporzionale al titolo di studio.
Infatti, studiare e’ importantissimo. E ci sono vari modi per farlo. Non si finisce mai di imparare.
Piu’ che altro io mi riferisco a chi non segue il percorso classico dell’andare a scuola ma viene educato a casa o autodidatta, ecc.
Il commento sull’ universita’ e l’intelligenza era perlopiu’ un bonus.
Sì sì, forse sono stata fraintesa. Sono pienamente d’accordo sul fatto che a scuola bisogna andare al giorno d’oggi, non è più come 30 anni fa, che bastava chiedere e il lavoro te lo davano subito e a tempo indeterminato anche senza nessun titolo di studio. Ora come ora fatichi a trovare lavoro con la laurea, quindi penso che sia fatica per tutti. Chiaro che Rihanna non è la regola, anzi è una mosca bianca, si è salvata proprio perché ha talento vero. Quello che cercare di ribadire io, è che il titolo di studio non fa l’intelligenza della persona, appunto come dici tu 🙂 Il mio commento non incitava minimamente ad “abbandonare gli studi, tanto si può avere successo lo stesso.”