#1 PRIMA DI METTERE IN ORDINE, BUTTA CIÒ CHE NON USI PIÙ
Anzitutto, prima di mettere in ordine è necessario buttare via ciò che non si usa più e il consiglio della Kondo è di farlo in poco tempo, possibilmente in una sola volta, senza trascinarsi dietro nulla.
È inutile infatti riporre le cose in uno scatolone o in una busta e metterle da parte, perché finiranno dimenticate in cantina o in fondo a un armadio. Così come è una perdita di tempo cercare di trovare posto a ciò che non si utilizza più. La soluzione è dunque liberarsene.
#2 NON RIORDINARE STANZA PER STANZA, MA PER CATEGORIA
Un’altra regola di Marie Kondo è quella di non riordinare stanza per stanza, ma di mettere in ordine per categoria. Secondo lei, infatti, se si riordina ogni stanza in modo separato, si finisce con il rimanere intrappolati in un circolo vizioso in cui, senza rendersene conto, non si fa altro che sistemare sempre le stesse cose. Un incubo in cui forse in tante ci siamo ritrovate.
RIORDINA
GLI OGGETTI PER CATEGORIA
Meglio allora concentrarsi sulle categorie e porsi degli obiettivi ben precisi. Per esempio, si può partire dai vestiti, passare agli utensili da cucina, alle cose da bagno, ai libri, alle fotografie e via dicendo. In questo modo il riordino dovrebbe essere molto più semplice!
#3 TIENI SOLO GLI OGGETTI CHE TI DANNO GIOIA E BUTTA VIA IL RESTO
Come avevamo anticipato, alla base del metodo di Marie Kondo c’è il buttare via gli oggetti che non regalano emozione. Per un riordino efficace bisogna quindi selezionare le cose da conservare se ci rendono felici. Se un oggetto che possediamo “ci fa battere il cuore”, ci dona emozioni positive e ci fa stare bene, va conservato.
Il resto invece, tutto ciò che non provoca nessun tipo di emozione positiva, va eliminato senza ripensamenti. Ovviamente, se si tratta di qualcosa che potrebbe dare gioia o almeno essere utile a qualcun altro, non gettatelo in pattumiera. Vale sempre la regola del riciclo! Quindi ciò che è in buone condizioni può essere donato in beneficenza, venduto online, a un mercatino, o regalato all’amica che lo apprezzerà.
Ma perché è così difficile staccarsi da certi oggetti? Perché ci sono alcune barriere psicologiche che si manifestano con l’attaccamento a oggetti fisici. Come spiega la Kondo in un’intervista a Donna Moderna, “la chiave per superare questo ostacolo è chiedersi perché è difficile lasciare andare qualcosa“, domandandosi per esempio se la si conserva perchè si ha timore di perderne la memoria. Oppure se si tiene un oggetto, anche se non piace, perché si ha paura di non trovare un valido sostituto. Una volta comprese le motivazioni, sarà più facile capire cosa tenere e cosa eliminare.
#4 SISTEMA L’ARMADIO RADUNANDO TUTTI I VESTITI IN UN PUNTO
Per riordinare i vestiti, la Kondo consiglia di tirare fuori tutti gli indumenti e radunarli in un punto come il pavimento o il letto. Quindi, per fare la famosa pulizia dell’armadio, lo scarto di ciò che non indossiamo più, dobbiamo passare in rassegna non solo l’armadio, ma anche cassetti, comò e ogni scatola o contenitore in cui conserviamo i vestiti per il cambio di stagione.
Bisogna quindi prendere tutti i vestiti e ammucchiarli in un punto, dando il via alla selezione; li si prende in mano uno per uno e si decide il loro destino, senza tentennamenti. Il consiglio è quello di allenarsi ad individuare ciò che dona un’emozione positiva, che regala gioia, partendo dai vestiti fuori stagione e applicando lo stesso criterio a tutte le categorie d’abbigliamento: intimo, calze, pantaloni, maglioni…
#5 CON IL METODO MARIE KONDO CREI SPAZIO PIEGANDO I VESTITI COME FOSSERO ORIGAMI
Sempre per quanto riguarda i vestiti, il metodo di Marie Kondo prevede di piegarli come fossero origami. Alla base c’è sempre il rispetto dell’oggetto, una cura volta a trasmettere amore e gratitudine a quel capo d’abbigliamento per il servizio che ci fornisce.
L’obiettivo di questo modo di piegare i vestiti è ottenere un rettangolo da posizionare in verticale dentro cassetti o scatole, per poter poi visualizzare a colpo d’occhio ciascun capo e avere uno spazio più organizzato. Ma come fare a ottenere questo rettangolo che “sta in piedi” da solo? Per una maglietta, per esempio, vanno piegati entrambi i bordi verso il centro per ottenere un rettangolo. A questo punto, si piega il rettangolo in due o tre sezioni che portano ad ottenere un rettangolo più piccolo, compatto e che “sta in piedi”.
Secondo la Kondo bisogna trovare l’approccio adatto a ciascun indumento, il suo “punto magico”. Questo sweet spot, come lo chiama lei, lo si individua soltanto provando varie modalità di piega, perché cambia a seconda del tessuto e delle dimensioni di ciò che dobbiamo piegare. Infine, se piegati correttamente in modo da trovare il sweet spot, i vestiti non si spiegazzeranno.
E ora andiamo all’ultima pagina, per scoprire le altre 5 regole del metodo di Marie Kondo!