L’INDICE GLICEMICO: QUANTO SI ALZA LA GLICEMIA DOPO AVER ASSUNTO UN ALIMENTO?
L’indice glicemico è la velocità con la quale i carboidrati vengono digeriti, assorbiti e riversati nel sangue sotto forma di glucosio.
Corrisponde quindi alla velocità con la quale si alza la glicemia dopo aver consumato un determinato alimento. Un cibo viene assorbito più o meno velocemente in base alla sua composizione in termini di macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi), digeribilità, tipo di carboidrati contenuti, quantità di fibre e presenza di amminoacidi.
In generale gli alimenti a basso indice glicemico sono caratterizzati dalla presenza di fibre, alti quantitativi di acqua, carboidrati complessi, presenza di grassi e di proteine.
LA DIETA A BASSO INDICE GLICEMICO: OTTIMA PER MANTENERE SOTTO CONTROLLO LA GLICEMIA
Questo tipo di dieta evita bruschi innalzamenti della glicemia dopo il pasto. Comprende l’assunzione di alimenti a basso indice glicemico e delle associazioni di cibi ben precise.
È una dieta che dà ottimi risultati in chi soffre di alterazioni glicemiche (come nei casi visti in precedenza), ma può essere adottata da tutti, poiché si tratta di un’alimentazione equilibrata e ricca in fibra.
ALIMENTI E INDICE GLICEMICO: QUALI EVITARE E QUALI PREFERIRE
Gli alimenti a basso indice glicemico sono i cereali e i derivati integrali (pasta integrale, pane integrale, ecc), i legumi, frutta e verdura (con alcune eccezioni), latte e derivati senza zuccheri aggiunti e fonti proteiche come carne, pesce e uova.
Gli alimenti ad alto indice glicemico, che quindi vanno evitati, sono i cereali raffinati (come pane e pasta bianchi), zucca, barbabietole, carote cotte, banana, cachi, datteri, frutta essiccata e sciroppata e tutti gli alimenti contenenti zucchero, come dolci, succhi di frutta, yogurt alla frutta, miele e zucchero da tavola.
MAI MANGIARE LA FRUTTA DA SOLA
La frutta contiene naturalmente zuccheri, quindi se assunta a digiuno può causare un innalzamento della glicemia.
Per questo motivo è meglio consumarla dopo i pasti principali o in uno spuntino che includa anche alimenti a basso indice glicemico (per esempio in associazione ad uno yogurt bianco o con un pacchetto di cracker integrali).
PIÙ FIBRA C’È, MEGLIO È
La fibra non è mai abbastanza nella dieta a basso indice glicemico. Infatti si raccomanda di includere sempre una bella porzione di verdura nei pasti principali e di consumare la pasta integrale in abbinamento a un sugo di verdure e/o legumi, per abbassarne ulteriormente la velocità di assorbimento (per esempio pasta integrale con ceci e pomodori).
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I PRO E I CONTRO DELLA DIETA A BASSO INDICE GLICEMICO
La dieta a basso indice glicemico permette di migliorare la glicemia, di aumentare il senso di sazietà e di ridurre la quantità di insulina iniettata (nei diabetici di tipo 1). Inoltre ha un ruolo preventivo nei confronti delle comuni “malattie del benessere” come diabete, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica e obesità.
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Tuttavia nella dieta a basso indice glicemico viene solo considerata la qualità dei carboidrati, mentre è fondamentale anche capire qual è la giusta quantità in base alle esigenze personali.
Per questo motivo è bene affidarsi a un professionista per avere una dieta fatta su misura.
È SEMPRE CONSIGLIABILE RIVOLGERSI A UN PROFESSIONISTA PER UNA DIETA SU MISURA
In ogni caso va sempre chiesto un parere al proprio medico curante o al proprio diabetologo prima di intraprendere qualsiasi tipo di dieta.
Ricordiamo infine che questo tipo di alimentazione va abbinata ad un’attività fisica costante e programmata e che avere un peso corporeo nella norma è fondamentale per gestire al meglio una condizione di glicemia alta.
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Dott.ssa Anna Gerbaldo
DIETISTA
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Ragazze, chi tra voi ha mai riscontrato la glicemia alta? C’è qualcuno che già segue una dieta a basso indice glicemico? Conoscevate questo tipo di alimentazione? Raccontatecelo nei commenti!