IL GRANO SARACENO, DALL’ELEVATA PRESENZA DI FIBRA
Il grano saraceno appartiene alla famiglia delle Poligonacee e si caratterizza in particolare per l’elevata presenza di fibra.
Il grano saraceno si presenta sotto forma di chicchi di piccole dimensioni e di forma tetraedrica da consumare tal quali oppure da trasformare in sfarinati per poi ricavare pasta o prodotti da forno.
Credits: Foto di Pexels | Vie Studio
In Europa i principali produttori di grano saraceno sono i paesi dell’Est, mentre in Italia questo pseudocereale è coltivato soprattutto in Valtellina.
É, infatti, uno degli ingredienti chiave di piatti tradizionali di questo territorio come la polenta taragna e i pizzoccheri.
L’AMARANTO, DALL’ELEVATO TENORE DI PROTEINE E FIBRA
La pianta da cui deriva l’amaranto appartiene alla famiglia Amaranthacee. I chicchi di amaranto sono dei piccoli granelli il cui colore tende al giallo.
Questo pseudocereale si contraddistingue soprattutto per l’elevato tenore in proteine e fibra alimentare.
LA QUINOA, DALL’ELEVATO CONTENUTO DI PROTEINE
La quinoa è ricavata dalla pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae.
Credits: Foto di Pexels | Vie Studio
Questo pseudocereale si presenta sotto forma di semi di piccole dimensioni e di forma circolare. Il colore della quinoa può variare e comprende il giallo, il rosso e il nero.
La quinoa si distingue per l’elevato contenuto di proteine e per la qualità biologica di questi nutrienti. Infatti, l’amminoacidi lisina, in genere carente nei cereali, si ritrova in quantità doppie in confronto a quello contenuto nel grano.
BUONI MOTIVI PER SPERIMENTARE GLI PSEUDOCEREALI
I carboidrati rappresentano la nostra principale fonte di energia e, in accordo con le linee guida per una sana alimentazione, circa metà delle calorie giornaliere dovrebbero provenire da questi nutrienti.
GLI PSEUDOCEREALI CI AIUTANO A VARIARE
Non limitarsi solo a pasta, pane e i cereali in chicco come riso, orzo e farro, ma inserire anche gli pseudocereali tra le proprie scelte è un ottimo modo per rendere la dieta più varia e limitare la monotonia a tavola.
Credits: Foto di Pexels | Harish P
MODALITÀ DI COTTURA
Come primo step è necessario risciacquare gli pseudocereali sotto l’acqua corrente. Dopodiché possiamo versarli in una pentola insieme all’acqua oppure del brodo.
In genere si suggerisce di utilizzare un quantitativo di acqua pari al doppio del peso degli pseudocereali, per non sbagliare è consigliabile seguire le indicazioni riportare sulla confezione.
Credits: Foto di Pexels | Live On Shot
I tempi di cottura indicati sono di circa 40 minuti per l’amaranto e 30 per grano saraceno e quinoa. Tuttavia, anche per le tempistiche meglio rispettare quanto suggerito dal produttore.
Volete sperimentare gli pseudocereali, ma il tempo di cottura vi sembra troppo lungo? Nessun problema, possiamo ovviare a questo inghippo semplicemente sfruttando la pentola a pressione, uno degli elettrodomestici che ci semplifica la vita.
In alternativa è possibile optare per la cottura al vapore o anche preparare dei popcorn speciali tostando gli pseudocereali in una padella.
IDEE PER PORTARE IN TAVOLA GLI PSEUDOCEREALI
Gli pseudocereali sono degli alimenti molto versatili con i quali possiamo divertici a sperimentare diversi abbinamenti.
Credits: Foto di Pexels | Bulbfish
Sono perfetti per preparare piatti invernali come zuppe, minestre e minestroni, ma non solo. Infatti, gli pseudocereali possono essere un’ottima base per realizzare insalate estive accompagnandoli a verdure di stagione e ad altri ingredienti graditi.
Credits: Foto di Pexels | Alesia Kozik
In alternativa possiamo utilizzare gli pseudocereali per creare delle polpette, burger o sformati vegetali.
Ragazze, se vi interessa il tema di una sana alimentazione ecco i post che non potete perdervi:
1) MENÙ ESTIVO: ECCO COME REALIZZARLO
2) 5 BUONI MOTIVI PER MANGIARE I LEGUMI E NON FARSELI MANCARE IN ESTATE
3) COME SOSTITUIRE IL PESCE NELLA DIETA? COSA MANGIARE AL SUO POSTO?
FONTI
Linee guida per una sana alimentazione Revisione 2018 CREA Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione, 2018