Ciao a tutte!
Probabilmente, come tutte noi, sarete in trepidante attesa dell’arrivo dei prodotti Kat Von D in Italia. E se siete anche fan dell’artista che sta dietro tutti i trucchi del brand, forse avrete notato che, prima su Instagram e poi su YouTube, ha dato il via ad una denuncia, che è diventata poi anche polemica, sul tema dei dupe, e di quando questi diventano plagi, nel mondo dei prodotti cosmetici.
Chi produce prodotti quasi-uguali-a-quelli-da-sogno è il nostro salvatore o sta sabotando chi ha avuto un’idea geniale? Perché odiamo i “tarocchi” della moda, ma adoriamo quelli del make-up? Dobbiamo farci degli scrupoli quando acquistiamo un prodotto “copiato”? O è solo una questione di prezzi?
Ecco cosa (forse) ci insegna questa disputa diventata virale online!
KAT VON D CONTRO MAKEUP REVOLUTION: IL POST INSTAGRAM
Tutto nasce da un post su Instagram di Kat Von D, in cui paragonava una delle sue palette più famose, la Shades + Lights Eye Contouring, con la Ultra Eye Contour Light and Shade di Makeup Revolution.
E la caption di Kat non era proprio “delicata”, dal momento che si concludeva con hashtag come: #cheapass (“str*nzi dozzinali”) #comeupwithyourownshit (“fate uscire la *vostra* di m*rda”) #lazyfucks (“f*ttuti pigri”) #morelikemakeupripoff (“più che altro un furto di make-up”)
Da quel momento…un polverone. Ma non contro la Makeup Revolution, bensì contro Kat Von D!!!! Gli utenti si sono più che altro scagliati contro di lei perché, poter avere un’alternativa economica (parliamo di circa 12€) ad un prodotto costoso (45€), per l’utente, è di solito una manna dal cielo. Sì, ma in nome del risparmio, siamo disposte a pagare il “prezzo” di un plagio? È questo ciò su cui Kat Von D ha cercato poi di mettere l’accento – ma ci arriviamo.
LA REAZIONE DEGLI UTENTI ALLA DENUNCIA DI KAT VON D
I commenti, al post di Kat, sono stati tantissimi (quasi 11.500), e quasi tutti infuocati nei confronti dell’artista. Il mood generale dava della “drama queen” a Kat Von D: “È come prendersela con un brand perché il suo illuminante è brillante e rotondo, tanto quanto l’illuminante di un altro brand”; “Makeup Revolution è famoso per produrre dupe, fattene una ragione”; “Forse, distratta dal fatto di star vivendo di rendita sulle idee altrui, il tuo ego non si accorge di non essere il primo/unico brand ad aver prodotto una palette di ombretti neutri e opachi”.
Ma non solo! Un altro tipo di critiche riguarda, ovviamente, il prezzo: “Forse se i suoi prodotti fossero più economici, la gente non avrebbe bisogno di dupe”.
Infine, c’è chi ha cercato di mettere le cose in chiaro sotto vari punti di vista: “Kat io ti adoro. Davvero, sei adorabile. 1. Makeup Revolution fa dupe di prodotti di ogni brand. Non solo del tuo. 2. Qualcuno non può permettersi di spendere più di 50$ per il proprio make-up. 3. Stai traendo massimo profitto sia per te stessa che per la tua linea di make-up. 4. Solo perché esiste un dupe, non significa che la gente smetterà di comprare l’originale, soprattutto se i vostri ingredienti sono così diversi. 5. Seriamente Kat piantala con questo dramma. Stai perdendo fan a destra e a sinistra”.
E giuriamo di non aver selezionato i commenti più incattiviti, ma semplicemente di aver dato uno sguardo generale alle reazioni a questo post diventato velocemente virale.
Altri commenti-esempio vanno dal “certa gente non può permettersi make-up così costoso, personalmente adoro i dupe come questo”, a “perché sono così irritata da te Kat, fattene una ragione”, fino al “credo che tutto ciò non sia professionale (…) insultare altri brand di make-up è infantile, essendo un grande brand di make-up questa dovrebbe essere una questione di affari, non un dramma liceale”.
LA RISPOSTA SU YOUTUBE DI KAT VON D: “DUPE” O PLAGIO?
Non soddisfatta della reazione al suo sfogo, Kat Von D ha risposto alla sua audience attraverso un video su YouTube in cui ha spiegato qualcosa che, forse, per gli utenti del make-up, potrebbe sembrare inedito e banale insieme.
Kat, infatti, spiega come trovi controverso questo “universo dei dupe”: una cosa è, infatti, realizzare una palette di colori opachi o di colori neutri, un’altra è scegliere esattamente le stesse nuance e, soprattutto, disporle nella stessa identica maniera, scegliendo un nome evidentemente copiato da un altro brand – come è successo per la Shades + Lights Eye Contouring e la Ultra Eye Contour Light and Shade.
La Ultra Eye Contour Light and Shade di Makeup Revolution. Prezzo: circa 11/12€
Ognuno tira come puo’ l’acqua al suo mulino..lei difende il suo brand accusando la Revolution di plagio…si va beh…scendi dal pero bellina…io acquisto e acquistero’ sempre la revolution, perche’ cmq ha un prezzo accessibile, e gli ombretti sono validi…non tutte possono comprare prodotti a prezzi del genere! E come ho gia’ detto, io, spendo volentieri 50 euro x una crema viso, ma non di certo x una palette che sia sua o di altri..:)) poi ognuno è libero di spendere i propri soldi come meglio crede…
Kat mi sta diventando sempre più antipatica, ma comprerò lo stesso i suoi prodotti xé sembrano validi. Lo saprò quando li proverò. Invece di Makeup Revolution ho provato delle palette e le trovo buone.
Comunque concordo con Kat, che si spingono troppo nel copiare la disposizione dei prodotti. Anche nel caso di Too Faced é troppo spudorata la copia. Dupe ok, ma a volte vann troppo nel plagio.
A me fa comodo, xé so cosa vogliono copiare in modo rapido, xò nn penso sia giusto essere cosi espliciti.
Anch’io, essendo una studentessa, non potrei permettermi degli ombretti da 50€, quindi avere dei dupe a basso prezzo mi fa molto comodo… Però so che, a differenza di me, c’è molta altra gente che ha esigenze diverse e che è disposta a sborsare tali cifre. Quindi penso che alla fine la perdita dei brand sia relativa; mi spiego: se voglio un prodotto di qualità e ci tengo davvero spendo quei 50 € (o quello che sono ) per una palette di marca, se invece le mie esigenze si limitano ad avere una palette di neutri da usare quella sera ogni tanto comprerò make-up revolution, ben consapevole (secondo me) che la qualità è inferiore. Quindi penso che, comunque, chi è disposto a comprare il prodotto originale lo faccia indipendentemente dal fatto che esista un suo dupe a basso prezzo, anche perché, diciamocelo: io ho la naked chocolate di mur e la qualità mi pare accettabile per quello che costa, ma comunque non altissima od eccelsa, però mi è molto utile quando voglio un trucco sui toni del neutro per alcune occasioni… certo sul fatto che poi alcuni dupe di mur siano un pochino “spudorati” anche nel packaging (vedi blushing hearts e lip lava-melted lipstick) forse è vero, però, secondo me, si distinguono comunque dagli originali sul piano della qualità (e questo, a parer mio, non è un dettaglio trascurabile)… dipende da cosa si è disposti a spendere e da quello che si vuole avere… detto ciò mi sembrano un po’ troppo forti i toni con cui kat ha esordito, non è certo l’unica make-up artist deii cui prodotti esistano dupe più o meno simili… 🙂
E poi, detto sinceramente, se io, kat von d, fossi convinta e sicura di aver prodotto una palette di ottima qualità e ad un prezzo più che adeguato, non mi preoccuperei della presenza di dupe economici e (da me katgiudicati) dalla qualità di gran lunga inferiore.
La penso esattamente come te! Stavo scrivendo la stessa cosa. Alla fine se vuoi una buona palette lo sai che devi metterci 50 euro. Un dupe è un’alternativa low cost come tante.
Che super post. Clio. Grazie.
Allora, per me Kat ha ragione. Un conto è un prodotto simile un conto è una copia. Pure io sarei incavolata. E io il tarocco lo odio ovunque. Infatti non ho mai preso nulla di finto, figuriamoci i prodotti di make up revolution.
Se voglio spendere di meno ci sono Brand più abbordabili ma che non hanno copiato pari pari.
Certo chi si lamenta del prezzo dei prodotti make up in genere non ha tutti i torti
Se si pensa che in quantità il prezzo di un fondotinta di lusso è quanto quello di un super vino, sui 1200. (Basta fare la conversione di ml in cl e vedere il prezzo) e non so da cosa possa essere giustificato. Non parliamo dei correttori… andiamo su cifre esorbitanti.
Però potremmo smettere di comprarli e rivolgerci a Brand meno costosi (dove purtroppo però non sempre ma abbastanza, la qualità cala, magari non in resa ma sicuro in ingredienti.)
Per D&G… io i loro pezzi li ho sempre trovati border con il pacchiano.
Mentre un cappotto Max Mara è Per Sempre.
Secondo me, invece di prendersela con aziende che fanno dupe come la revolution, dovrebbe prendersela con chi fa dei veri “fake”, che poi vengono venduti su siti cinesi….quelle sono copie esatte anche dei suoi prodotti…stessi colori, stesso packaging…, se se la prendesse in questo caso avrebbe piu’ che ragione….
esatto !!! in ogni caso se fosse strasicura della qualita’ dei prodotti non si preoccuperebbe cosi tanto….
La revolution fa dupe non copie esatte dei prodotti…i tarocchi sono ben diversi…
Per me ha ragione al 100%. È vero che la qualità di Mur corrisponde al suo prezzo (bassa per me, ho la palette a forma di cioccolato bianco e l’avrò usata 5 volte, qualità infima per me), ma mettevi nei panni di chi ha investito tempo e risorse in un progetto: non vi roderebbe vedere un prodotto spudoratamente copiato al vostro? Non vi farebbe infuriare vedere, per esempio, la vostra tesi di laurea copiata? Anche se sapeste che la vostra è migliore, non vi farebbe incavolare che qualcuno possa anche in minima parte “godere” del vostro lavoro? Questa è la mia opinione ovviamente. Piuttosto che una palette “liberamente ispirata” di Mur, a questo punto sono meglio le palettine di essence, sia qualitativamente che eticamente.
Vabbè. Manca il nome originale e un colore a destra invece che a sinistra? I tarocchi sono quelli contraffatti e magari pure pericolosi, lo so. Sta di fatto, che la polemica di Kat è sensata. La proprietà intellettuale va tutelata in ogni campo. Però in teoria se ci sono gli estremi, perché non si intraprende un’azione legale? La Nivea ha rotto le balle a Neve per meno mi sembra. E ha perso fortunatamente.
Secondo me siamo borderline col plagio. Alla fine é vero che sono troooppo simili e palesemente copiate ma non completamente nel pack esterno quindi forse non ci sono gli estremi, altrimenti si sarebbero svegliati prima credo. Quello che brucia é che MUR lo fa apposta, cioé il suo scopo é proporre la stessa palette economica. E lei dice ho pensato io la composizione, i colori, la disposizione, l’idea é mia…loro la vendono col loro marchio!
Certo é anche vero che la qualitá é diversa, gli ingredienti sono diversi, i prezzi sono diversi.
Qualcuno può voler spendere qurlla cifra, altri no. Qualcuno vuole comprare un prodotto di qualitá, qualcuno si accontenta perché tanto le voglio solo provare.
Però potrebbero essere meno spudorati!
E’ tutto soggettivo…io la palette che dici tu, quella a forma di cioccolato bianco la trovo fantastica! E’ quella tra le varie che ho, usata maggiormente…e sempre x me, ha un’ottima qualita’…
Purtroppo no, la Nivea ha vinto in primo grado contro la Neve (cfr. sentenza n. 9103/2015 del Tribunale di Milano). Mi auguro che Neve vinca in Corte d’Appello, comunque, perché nessun consumatore può confondere due brands così diversi per filosofia, prodotti, prezzi e distribuzione, solo perché i nomi del marchio hanno la stessa origine etimologica (laddove però “niveus” è aggettivo e “neve” è sostantivo, con buona pace della multinazionale della paraffina). Ma gli estremi del plagio non ci sono secondo me, con buona pace del convincimento del Giudice di prime cure. Ma sorvoliamo, non è questo l’argomento del topic. Io comprendo la rabbia di Kat Von D: Make Up Revolution salva capre e cavoli ed evita contenziosi solo per il packaging e per l’inci, dato che i colori e la disposizione delle cialdine è la stessa rispetto a quelli delle palettes più “blasonate”. Si investe del denaro per poi perdere in termini di profitto e di ritorno di immagine per una scopiazzatura furbetta, e quindi capisco il giramento di scatole. Già mi incavolo io su efp quando mi copiano personaggi e trame delle mie fanfiction (e parliamo di scrittura amatoriale, ove non si guadagnano soldi), figuriamoci se ci perdessi in termini di soldi: è il “furto” dell’idea che infastidisce, soprattutto. Cioè: io mi spremo le meningi per ideare qualcosa di nuovo ed arriva il primo furbetto che mi copia l’idea? Non è una bella cosa. La proprietà intellettuale va protetta, hai ragione.
Non la penso come te. é vero che ci guadagnano sopra perchè a loro far produrre quella palette costa 1/3 di quello che te la fan pagare, che i colori che girano sono sempre gli stessi ma questo non toglie che l’idea di quel prodotto è loro!
Non dovrebbe esistere il prodotto uguale a 3 euro. Se non si vuole spendere quella cifra, non si dovrebbe poter acquistare un prodotto identico a 3 euro. Magari simile ma non spudoratamente copiato.
Insomma la consumatrice non dovrebbe associare la palette di MUR a quella originale.
Noooo ma allora cosa avevo letto nella mail che aveva mandato Neve??? Ho letto male. Tifo per loro. La Nivea può pure fallire per me.
Mi fa piacere trovarci d’accordo.
Non trovo corretto giustificare questo scopiazzamento per i prezzi bassi come leggo.
Sebbene resto del parere che i prezzi dei brand professionali e di lusso siano davvero eccessivi. E mi piacerebbe un post sul costo reale dei prodotti (non intendo solo materie prime, ma tutto ovviamente specificato per voce) per capire quanto davvero paghiamo. Capisco se Clio non voglia farlo. È un argomento spinoso. E lei ci lavora. Grazie Luisa.
Esattamente… alla fine se compro mur so che la qualità e gli ingredienti sono quello che sono rispetto al corrispondente originale.. questione di cosa si vuole e di ciò che si è disposti a spendere… certo, molti loro dupe sono proprio troppo simili in termini di packaging… 🙂
Figurati, cara. La vittoria di Neve c’è stata in termini morali, per il forte sostegno ricevuto, sul web, da parte delle consumatrici (tra cui pure la sottoscritta, dato che su Facebook ho espresso il mio parere come consumatrice affezionata e non come legale, dato che Neve ha già i suoi validissimi difensori), che non hanno mai smesso di acquistare dall’azienda piemontese.
No infatti. Brava Luisa.
E a proposito di Neve, Clio e Team ci recensite Grungelic???
Luisa tu hai preso qualcosa?
La risposta sta nella foto degli swatch, i colori della palette di KVD sono netti, scriventissimi, quelli della MUR sono visibilmente più tenui, pur scriventi lo sono di meno e si vede anche una maggiore polverosità, visibile dai contorni meno netti. Ora, chi compra un dupe fa una legittima scelta sulla spesa, sul costo del prodotto, se la palette di KVD costasse 15 euro quella dupe non la comprerebbe nessuno! Tutto qui. Detto questo l’artista ha ragione, siamo ai limiti del prodotto tarocco, ma alla base c’è una scelta legata al costo. Poi sulla qualità non si discute quella di Kat è migliore per packaging e qualità del prodotto. Buona domenica a tutte/tutti!
ciò che ha detto e scritto Kat non è sbagliato ma non ha ragione al 100%!
mi spiego meglio: è vero, dietro un prodotto lanciato sul Mercato c’è un’idea, lavoro ecc, ma chi compra “quell’idea, quel lavoro”, non lo fa SOLO per l’Ottima Qualità e la resa, ma anche per il piacere d’avere un prodotto di quel Marchio/Brand e tutto ciò che rappresenta!
non necessariamente un prodotto costoso è migliore di uno lowc cost…
Ho un bel rossetto Dior e altri lowcost, ma nonostante l’indiscutibile qualità di Rouge DIor, l’ho acquistato per il semplice Vezzo di aprire un “rossetto Dior”, un piccolo vezzo di Lusso!
è assolutamente Normale che a lei scocci non poco che qualcuno le faccia concorrenza, ma mi pare una Discussione Sterile…non perderà certo clienti!
io comprerò il suo Eyeliner, ma non solo per l’ottima qualità…potrei prendere quello di NYX altrimenti, ma per il Piacere di possedere un suo Prodotto, che è anche di qualità!
secondo voi perché negli anni si è costruita un Personaggio?
Lei non ha inventato nuovi colori, ma solo una determinata disposizione che ad alcune Persone potrebbe fare visivamente più comodo di una Naked 1 o Basic!
stesso discorso per la Moda, Per il Cinema…se volessi SOLO vedere un film, aspetterei e col Prezzo di 2 Biglietti comprerei il DVD, ma adoro andare al Cinema, sedermi in quelle Poltrone e guardare il Mega schermo col mio ragazzo, mangiando patatine!
se compro una “louis Vuitton neverfull” non lo faccio di certo perché è più Capiente…
Probabilmente sono fortunati che non ci sono i presupposti per la denuncia, altrimenti i vari brand avrebbero già coalizzato per farla chiudere o almeno cambiare la disposizione e qualche colore, ritirare quelle palette o qualcosa del genere. La cosa è troppo palese e per loro che ci mettono l’idea non è giusto.
Ti dico solo che non vedo l ora di trovare lo stand all OVS dalle mie parti. So che non è giusto….ma mi guardo il mio orticello e me ne frego, anche se so benissimo che non è lo stesso prodotto. Bisogna solo esserne consapevoli.
Hai ragione da una parte, perchè potrei volere concedermi un vezzo e quindi compro KVD, non il dupe. Ma secondo me il punto della critica è che propongono la tua idea, uguale spiccicata, ad un prezzo inferiore.
Un conto è scegliere di andare al cinema o comprare il DVD, un altro è fare un film e trovare lo stesso film fatto da attori diversi e magari anche meno bravi al cinema dell’oratorio. é chiaro che uno sceglie in base alle proprie priorità e quindi non smetterà di vendere ma rimane il fatto che le hanno copiato l’idea.
Ancora no, ma gli ombretti sono proprio bellini
La cosa di Make Up Revolution che a me, personalmente, fa storcere il naso non è il discorso “dupe” in generale.
Mi spiego.
Poniamo che quest’anno vada di moda il particolare rosso arancio della marca X che ne fa un rossetto. Non sono sicura che mi doni, e per non spendere invano 30 e passa euro ne acquisto il dupe della marca economica Y. OK. Ma si tratta pur sempre di un colore rosso arancio e chi mi vede estrarre il rossetto Y dalla borsa vede un rosso arancio, non fa automaticamente l’associazione: rossetto Y=rossetto X.
Ora: pensiamo al particolare concept delle palette Naked di Urban Decay, famose in tutto il mondo per come è stato rivoluzionato il concetto di ombretti nude. Le palette hanno una precisa disposizione delle cialdine, cromaticamente accostate le une alle altre secondo uno schema ben preciso (anche in termini di utilizzo, per saper bene abbinare i colori sulle palpebre). Arriva Make up Revolution e cosa fa: produce delle palette dal packaging diverso ma, all’interno, con la stessa, identica, esatta disposizione delle benedette cialdine di ombretti e dagli stessi, identici, esatti colori.
Bene.
Arriva la consumatrice che conosce a memoria persino i nomi delle singole cialdine delle palette della UD e vede in un espositore quelle medesime cialdine (inci a parte, ma solo noi ecotalebane ci facciamo caso… ;-P ) dagli stessi colori e nella stessa disposizione e cosa pensa? “Uh, che bello! la Urban Decay identica che mi costa 5 volte meno!”.
Ed ecco che il marchio furbetto ha giocato su questa associazione di idee per guadagnarci.
Ed ecco perché a me, personalmente, questa cosa non piace.
Parere personale: ognuno è libero di fare come meglio crede 😉
Io concordo con KVD per il fatto del concept, dai non prendiamoci in giro: le palette che la MUR fa sono palesemente identiche a quelle a cui si ispirano (o, meglio, che vogliono copiare). È anche vero che, però, queste alternative esistono per chi non può permettersi trucchi dal prezzo elevato; ma, a mio parere -sia per il make-up che per la moda- se una persona non può permettersi un determinato articolo per il prezzo, ne prende un altro diverso dal prezzo inferiore! Ad esempio: se non posso permettermi la Chanel 2.55, non compro il tarocco, bensì mi accontento (che ne so) di una MK altrettanto bella e di qualità ma dal prezzo, dal concept e dalla borsa in se totalmente diversi! Io sono d’accordo con Kat e Stefano.
è questo che intendo e che sto dicendo in tutti i post. Magari non sono molto brava con le parole. In pratica è una sorta di concorrenza sleale: tendono, anzi vogliono, essere sovrapponibili al brand originale. Poi possiamo dire che la qualità del pack e degli ombretti è diversa, che l’inci è diverso, che il target di consumatore è diverso (ma forse neanche così tanto) ma sta di fatto che stai usando una mia idea per vendere.
Esatto: e certo che è concorrenza sleale, proprio per lo stratagemma logico che sta alla base. Sanno che le consumatrici di trucco CONOSCONO i brand costosi e ci marciano sopra, consapevolmente.
Davvero tanto
Sono reati differenti: quello che dici tu è contraffazione, questo furto di proprietà intellettuale.
Ragazze io credo che questo sia un vero e proprio plagio. E non c’entra il discorso del dupe, non è quello il punto, la questione è se è eticamente corretto che un’azienda che si occupa esclusivamente di plagi (non dupe) abbia diritto di esistere. Esempio cretino: canzoni. Quante cause note e meno si fanno per presunti plagi più o meno palesi ed individuabili? Tante. Perché qui il discorso dovrebbe cambiare. Un plagio è un plagio, non è ammesso mai. Da sempre mi chiedo se i brand plagiati palesemente denunciassero la MUR. Non è che, perché ti si offre un prodotto più accessibile a tutti visivamente uguale all’originale, ringrazi e basta. Non è etico.
Penso che Kat abbia centrato il punto… di dupe (inteso come prodotto dalla tonalità quasi uguale) è pieno il mondo e nessuno potrebbe lamentarsene visto che i colori, gira che ti rigira, sono sempre quelli… Una cosa ben diversa è appropriarsi di un’idea, di un concetto che è costato ore, giorni, persino mesi di duro lavoro… Dai nel caso di make up revolution TUTTO è spudoratamente copiato, dal nome al pack fino alla disposizione identica dei colori! Ovviamente la gente fa bene a comprarsi il dupe se non ha disponibilità economica (o voglia di investire soldi in trucco), però Kat ha tutte le ragioni di lamentarsi
Vorrei capire perché il mio commento è stato spammato.. Non mi sembra di aver scritto nulla di offensivo. Se ho sbagliato chiedo perdono, ma almeno vorrei capire DOVE avrei sbagliato…
Dunque, la questione è un po’ controversa. Prodotto simile, un dupe appunto : stesso colore (che ne so, blu notte o rosso ciliegia), finish quasi identico ma packaging diversissimo e di durata differente! Altra Questione è un prodotto dal packaging identico, disposizione delle cialdine identica colori identici ma resa è durata diversa. È vero che non tutti si possono permettere le palette costose, chi acquista un dupe o in questo caso una “perfetta copia esteriore” sa benissimo che la durata o la pigmentazione non saranno uguali al 100% ma si accontenta. Kat Von D ha completamente ragione per quanto riguarda la questione “estetica” perché esteticamente è identico. La qualità però non lo è (si intuisce dagli swatch).
Mi sono sempre chiesta comunque come mai UD e Too Faced non abbiano mai protestato per i dupe “un po’ troppo identici”, forse non conviene avviare una battaglia legale per via della qualità diversa?
I toni di Kat Von D sono molto accesi, non so però se riuscirà a “spuntarla : dipenderà dalla legislazione americana (perché, dato il putiferio scatenato, secondo me la questione finirà in tribunale) e cosa per essa significhi dupe e cosa significhi plagio.
Concordo in toto! Non si può negare che MR abbia successo soprattutto con i famosi copycat, palette imitative di brand famosi. Non nascondiamoci dietro al fatto che i dupe fanno comodo ai consumatori che cercano un’alternativa a prezzo contenuto, o al fatto che la qualità non sia la stessa. Quelli di Kat (ma potrei dire UD o Too Faced) non saranno colori innovativi, ma la palette é stata pensata e sviluppata da loro. Per cui c’è poco da girarci intorno, si chiama furto di proprietà intellettuale.
Esatto… penso che, se ce ne fossero gli estremi legali, mur avrebbe già chiuso… evidentemente non ci sono
Secondo me più che un discorso di etica si tratta di una questione legale. Purtroppo ciò che è eticamente scorretto per me potrebbe essere corretto per qualcun altro. Però, evidentemente, se mur non ha ancora chiuso si vede Chet non ci sono gli estremi legali per un’accusa di plagio. È effettivamente un comportamento un po’ scorretto: nessuno ti vieta di creare un dupe con gli stessi colori, ma in un ordine/disposizione diversi e in un packaging differente. Tuttavia, a quanto ne so, esistono degli enti appositi a cui appellarsi per proteggere la proprietà intellettuale. Probabilmente questi hanno decretato che non ci sono gli estremi per un’accusa di plagio o all’azienda “danneggiata” non conviene intentare un processo… Purtroppo sono questioni molto spinose e tecniche… sarebbe bello che qualcuno che se ne intende potesse spiegare con chiarezza se ci sono gli estremi per plagio 🙂
Esatto! È quello che penso anch’io! Anche perché poi fare causa è una questione, vincerla è tutt’altro…
Vada come vada io ho la dupe a casa, è ottima per il basso prezzo che ha.. e io compro too faced e Anastasia.. quindi ve la consiglio 🙂
Considerando anche il costo di una battaglia legale, i tempi non brevi e la pubblicità che andrebbero a fare a MR o ad altri brand imitativi! Probabilmente e fortunatamente non hanno un danno tale che li porti a sostenere una spesa simile.
Raggruppare insieme tonalità da usare insieme! Caspita che ideona! Nessuno ci aveva mai pensato prima! Qualcuno dia un nobel a kat von d!!
Ma vafanc….
Per me è una politica un po sterile, il dupe avrà colori simili ma la resa sarà diversa. Chi compra il dupe probabilmente non comprerebbe mai l’originale. Io ho trovato per esempio un dupe del rossetto di Kendall Jenner di Lancome so che la qualità non è la stessa ma non avrei mai speso 50 euro per l’originale
Boh… Sinceramente non credo la mur stia rubando una fetta dei clienti a kvd. La gente che compra i prodotti kvd, lo fa indipendente mente dai prodotti mur, e così la gente che compra i dupe mur è gente che comunque non è disposta a spendere certi prezzi per il make-up e quindi comunque non avrebbe mai comprato i prodotti di kvd.
Inoltre sinceramente io ho le tre iconic della mur è la sweet Peach della tuoi faced. Tutta questa differenza di qualità che giustifichi un prezzo 9 volte maggiore la non c’è la vedo. Quindi forse secondo me, se i brand cominciano a tenere la mur, sarebbe ora che si impegnassero un po’ di più a fare in modo che la qualità dei loro prodotti sia in linea con i prezzi ben maggiori che propongono. Ben diversa è invece la questione dei fake. Quelli non li concepisco
Dunque dunque. Io detesto i tarocchi in generale: una copia pari pari ma di qualità scadente e low cost non è semplicemente un furto senza vergogna di un’idea creativa su cui si è lavorato con attenzione, ma è soprattutto uno spreco di denaro (fosse anche 1 euro). Concordo sul fatto che i grandi marchi di moda e make-up abbiano dei prezzi veramente eccessivi (molte cose non le compro per questo, oppure in certi casi compro usato), ma rubare tutto il design per rifarlo con le pezze e rivenderlo a poco mi sembra robetta da furbacchioni incapaci in cerca di soldi facili, il che è patetico.
Per quanto riguarda i dupes, beh… Lo spettro dei colori è di tutti. Quindi finché si trovano due colori simili o identici, le maison costose hanno ben poco da lagnarsi; tra l’altro, molte di loro hanno il monopolio su particolari mix di pigmenti, così come sulle fragranze dei profumi, ragion per cui non troveremo facilmente un rossetto identico al 100% a Ruby Woo o a Rouge Noir.
Quindi, per quanto le accuse di “cheap shit” da parte dei grandi brand verso i low cost possano essere in parte atteggiamento di superiorità da ricconi, sono d’accordo con Kat sulla questione del plagio: almeno la MUR si poteva sbattere a pensare un nome e un packaging diversi!!!
Se ne può fare un discorso etico e discuterne a volontà, ma la verità è che non si può parlare di palette “tarocca”. Sarebbe stata tale se avesse avuto lo stesso identico nome, lo stesso identico logo e l’avessero spacciata per quella di KVD. C’è una piccola differenza: una cosa è punibile dalla legge, l’altra no. E’ giusto che se ne parli ma Kat ha fatto una cavolata enorme, ha sbagliato i toni e ha praticamente spedito gran parte dei suoi fan a comprare la versione più economica, perchè si sa, i dupe fanno gola a tutti. Ogni brand ha il proprio concept e sceglie il modo migliore per pubblicizzare un prodotto, poi sta al cliente scegliere quale acquistare. Anche quello della MUR è un concept tra l’altro, sicuramente diverso, ma sempre un concept ben studiato.
Qualche riflessione:
– i plagi della moda sono veri e propri plagi perché i capi/le borse/ecc. sembrano proprio identici, sia per foggia che per logo o nome del marchio (quando compare);
– volendo comparare con la moda, più che plagio makeup revolution, per quanto riguarda il packaging, al massimo si può avvicinare a quei vestiti da mercato che riproducono i loghi/nome dei marchi un po’ storpiati,mi viene in mente come esempio una maglietta che invece di “polo sport” aveva la scritta “best sport”: niente di illegale fin qui nemmeno nella moda
– ok con la disposizione dei colori potevano variare un po’, ma come detto sopra cmq non è un vero e proprio tentativo di plagio, perché se così fosse stato avrebbero riprodotto (illegalmente) una palette identica anche come packaging a quella di kat von D spacciandola per originale, cosa che assolutamente non fanno; se fanno due polo identiche verdi e una ha il logo “ralph lauren” e l’altra “ralph laurel” ralph lauren se ne sbatte altamente secondo me
– ok sono copioni, ma il packaging lo fanno un po’ diverso, ci mettono sopra il proprio nome quindi non si spacciano per qualcun’altro, per quanto ci provino i colori sono simili ma non identici, per non parlare degli ingredienti (credo almeno io), perciò niente plagio.
In conclusione: non mi interessa andare in giro con capi finti firmati, trovo tamarro andare in giro con le scopiazzature fatte male da mercato, quindi nei vestiti cerco cose di mio gusto e a portata delle mie tasche. Per quanto riguarda i trucchi è un po’ diverso: non è che vada in giro con la palette in vista, e una volta messi non si vede se sono makeup revolution o l’originale; oltretutto se la resa di un dupe è la stessa di un originale o è comunque buona guardo il rapporto qualità/prezzo più che la marca.. quindi finché le mie tasche non mi permetteranno di comprare kat von d (e non è detto che lo farò se ho prodotti altrettanto validi di fascia economica) andrò in giro con make up revolution con buona pace di Kat!
lo hanno già detto giustamente altre ragazze, ma qui (anche da un p.d.v. legale) è palese che non si tratti di plagio: il logo sulla palette è MUR e non un falso KvD, il pack esterno è completamente diverso…non siamo nell’ambito di un prodotto che si spaccia per un altro, come spesso avviene nella moda! E’ piuttosto, diciamo, una palette che trae ispirazione dalla KvD, a cui somiglia senza esserne una copia esatta…e sinceramente, in un’ottica di libero mercato e concorrenza, io sono liberissima di produrre una palette di neutri opachi, come hai fatto tu, ma con il mio nome ed al prezzo che decido io! KvD non può certo avere un monopolio sul make-up, in cui cmq l’uso dei colori e degli accostamenti credo debba essere il più libero e vario possibile 🙂
Per me è un mistero. Io non riesco a usarla, i colori sembrano tutti i uguali una volta messi sulla palpebra e infine, non meno importante, hanno un inquietante odore di “cinese”/chimico che mi frena ancora di più da utilizzarla. È ovvio che quando parliamo di make up sia tutto molto soggettivo, io Mur la trovo anni luce da too faced, ud o altre marche di alta profumeria.
Però non stiamo parlando di contraffazione, ovvero spacciarsi per quella che non è, ma di plagio, cioè prendere il suo concept e riprodurlo in tutto e per tutto tralasciando quelle due o tre cosine per non avere ripercussioni legali.
Se avesse solo tratto ispirazione avrebbe potuto fare le cialde rotonde, o disporle diversamente o chiamarla con un nome che non centrasse nulla con quello del brand. Invece MUR la ricalca per fare una facile associazione con l’originale e proporla ad un prezzo ridotto.
Legalmente, a quanto pare, non c’è ripercussione per dei motivi spiegati sotto, però, da ignorante del settore, non capisco cosa cambi dal plagio di una canzone.
Non metto in dubbio la qualità dei prodotti KvD..ma credo lei si sia imposta più per il dark gothic style, grafica e personaggio, che rappresentano il vero concept in questione…ne consegue una selezione quasi obbligata di opachi e neutri tra un nero nerissimo,il vero perno …tutti molto belli e ben intervallati, ma in questo caso il vero plagio sarebbe sull ‘oggetto in sé nel suo insieme che sovrasta un po’ il make up…e che duplicato ( l Oggetto) sarebbe anche ridicolo..
Esatto, anche questa è la concorrenza! Che dobbiamo dire allora sull’armani maestro e il nude magique l’oreal? Primo esempio che mi viene in mente di una infinità possibili. L’inci è assolutamente identico, andate a vedere. 50€ uno e 14 l’altro. Forse questo è ancora più grave, e di esempi così ne abbiamo a palate, dovrebbero stare tutti quanti a farsi le guerre! E nessuno potrebbe produrre e commercializzare ciò che per primo ha prodotto quell’inventore tanto tempo prima… saremmo in oligopolio!
Ma in realtà il consumatore sa benissimo COSA è urban decay e cos’è invece MUR! Chi sa a memoria i nomi delle cialdine conosce benissimo la fama, le idee, il brand! È sempre e comunque una scelta consapevole, non stai pensando di indossare UD quando compri MUR!! È solo che chi si può permettere UD la compra, e chi no, comprerà invece MUR senza pensare in ogni caso di comprare UD!
MUR non gioca sull’associazione di idee, perché i consumatori beauty oggi come oggi non sono tontoloni, semmai gioca sul fatto di poter offrire a chi non se lo può permettere, un assaggio di quel millantato prodotto! Un’idea, la possibilità di provare colori simili, ma senza sovrapporre le due cose
Con il tuo commento hai espresso anche il mio parere. Brava. Concordo in pieno!
Sono assolutamente con Kat e non capisco la maggior parte dei commenti.
Magari un giorno qualcuno vi copierà uno scritto, un disegno, una fotografia, una grafica o qualsiasi cosa per cui voi avete speso ore di lavoro, passione ed energie; a quel punto vorrei vedere la vostra reazione. Revolution avrebbe tranquillamente potuto inserire nella palette dei colori un po’ diversi e disporli in maniera differente.
Per qaunto riguarda il prezzo dei prodotti KVD, siete mai state in un laboratorio di chimici cosmetologi? Avete una vaga idea di quante ore di lavoro servano per creare un prodotto di qualità così alta e che sia anche cruelty-free? Io sì, e vi assicuro che possono volerci anche due anni!
Non si può avere tutto ragazze, e Revoliution make up l’ha fatta davvero sporca.
Devo dire che quando vedo le palette MUR mi vengono sempre in mente i cinesi che aspettano con ansia una nuova uscita per poter guadagnare alle spalle di altri Brand con zero fatica e zero impegno.. perché così di fatto è, copiare palesemente gli stessi colori e gli stessi concetti mi sembra anche se legale non corretto. Non comprerei mai una loro palette proprio per il concetto che c’è dietro.. preferisco se non ho soldi da spendere andare magari su una Essence che però ha una sua identità
Devo dire a Stefano Gabbana che mia madre portava una camicetta con fantasia identica negli anni ottanta?
Posso dire la mia? Lei ha ragionissima su tutto davvero, ma sbatterlo sui social mi è sembrato di “spettacolarizzare” la questione. Facevi una denuncia, o quello che ti pare, ma non per forza tutto va messo online. Avresti fatto una figura meno barbina… per il resto io tendo a non comprare mai dupe… preferisco aspettare e prendere l’originale visto che già mi sono scottata col clarisonic (e per 50 euro in meno poi… che deficiente!!). Rabbrividisco al pensare al motivo per il quale MUR può farci pagare la metà un prodotto… tendo sempre a pensare che ci sia dello schifo dentro… ma magari sono fuori io!
Grande! grande! tutto si “ricicla” prima o poi. E poi pensiamo a cosa avrebbe dovuto dire Mondrian quando Yves Saint Laurent fece uscire nel 1965 la collezione proprio chiamata Mondrian? E non è certo un’ispirazione…. ha semplicemente schiaffato i quadri sui vestiti!!! quindi la fantasia non è farina del sacco del compianto Saint Laurent…
Si è vero, poi copiare un completamente un qualsiasi prodotto per cavalcarne il successo non fa onore, e lì è il consumatore a scegliere se acquistare un plagio, un semplice prodotto simile o l’originale, ma anche la moda appunto spesso copia spudoratamente dal passato…e va anche bene cosi 😉
Secondo me è stato travisato il punto focale. Il brand si posiziona in fascia alta, ma questo non significa che sia giustificata la copiatura. Kat non critica chi decide di comprare i prodotti di MR, ma l’azienda stessa. Sul mercato ci sono tanti altri dupe, ma MR dispone i colori in modo da richiamare i brand da cui ha preso ispirazione. Per cui concordo con te, mi sembra più che normale infastidirsi vedendo una cosa del genere, dopo tutte le ore di lavoro necessarie per realizzare un prodotto!
Qui la questione è più su una sorta di piano etico, ma se pretendiamo di avere il copyright su tutto, parliamo di cose impossibili. La gonna dalla forma cosiddetta a tulipano l’hanno inventata gli antichi egizi millenni or sono, che facciamo, ci priviamo di usarla perché è una copia spudorata? (ovviamente il copyright ha una scadenza, ma le “questioni di principio” no).
I tagli degli abiti, le pose delle modelle, i colori, sono sempre quelli, non si può pretendere che non venga mai fuori qualcosa di simile o persino identico.
Poniamo che la copia sia intenzionale, se è davvero una copia, si risolve per vie legali, quindi qual’è il vero problema? l’esistenza di una cosa molto simile? allora smettiamo di usare le gonne a tulipano, visto che sono spudoratamente copiate dagli antichi egizi.
Se il discorso è che vendono, fatemi capire: se io mi metto alla macchina da cucito e faccio un abito di uno stilista uguale identico, usando lo stesso tessuto, dello stesso colore, va bene perché lo sto facendo io a mano e non lo sto vendendo, o non va bene per questione di principio, anche senza lucro? perché per certi versi sembra che il discorso verta pure su questo. Concludo con una riflessione ovvia e scontata sulle possibilità economiche e relativo risparmio:
1 – C’è gente a cui non avanza niente a fine mese, forse 30 € ogni 2-3 mesi. Quella gente non avrà mai 200 € da spendere di botto, perché magari un giorno ti si rompe la macchina e ciao risparmi. Quindi ti compri la cosa economica sul momento per non rimanere nuda.
2 – La logica del risparmio va bene per gli oggetti di uso comune, non è pensabile per un oggetto di moda che finirebbe sold-out in nemmeno un paio di settimane.
Infatti. Qui non si parla di prezzo o di qualità, qui si parla di un’idea che è stata copiata, sputando su tutto ciò che sta dietro all’idea stessa.
Grazie per le precisazioni molto esaustive…però un dubbio mi sorge : lavorando nella sanità so che i farmaci sono sotto brevetto per un bel pò di anni (mi pare 20 in Italia) e che solo dopo la scadenza di quest’ultimo altre case farmaceutiche possono produrre i famosi generici. Ne deduco quindi che per altre tipologie di prodotti, come i cosmetici, il concetto di brevetto non sia quindi applicabile….dico bene ?
Qui si sta travisando il punto focale; non si parla di qualità o di prezzo, ma di un’idea che è stata deliberatamente presa e copiata.
Magari un giorno qualcuno ti copierà uno scritto, un disegno o qualsiasi cosa per cui hai speso ore di lavoro, passione ed energie; a quel punto vorrei vedere la tua reazione…Avrebbero potuto tranquillamente mettere colori un po’ diversi, cavalcando comunque la moda dei colori opachi, e disporli diversamente!
Ciao! Posso chiederti quale dupe di quel rossetto hai trovato? Piace molto anche a me l’originale, ma ha un prezzo inconcepibile
Le Naked di Urban Decay sono state ‘replicate’ da praticamente tutte i brand (maybelline, max factor, L’Oréal, mua ecc…) Forse ancora prima che dalla Make-up Revolution… Quindi immagino che non ci siano gli estremi legali per una causa o metá dei brand di trucchi sarebbero in tribunale! Credo che la UD se ne sia semplicemente infischiarsene. Alla fine tutti quei ruppe non fanno altro che dare in qualche modo ‘lustro’ all’originale, sottolineando come sia un prodotto molto desiderato! Una volta una commessa in una profumeria mi disse: ‘puoi capire che lo Chanel numero 5 stia passando di moda dal fatto che non ci siano piú tanti tentativi di imitarlo’. E quanti esempi simili ci sono nel mondo della moda? Alla fine per me kvd avrebbe fatto una figura molto migliore se se ne fosse stata zitta come li sono stati i suoi colleghi delle Urban Decay (per fare un esempio) che sono stati molto più pesantemente imitati nel numero di kvd e magari sotto sotto ne hanno anche guadagnato in pubblicità. Sinceramente il mercato va cosí, lo sanno tutti, e fa solo, a mio modo di vedere, la figura della bambina capricciosa a sollevare tutto questo polverone.
Allora diciamo che anche il makeup può essere brevettato, se chi richiede il brevetto ha inventato un prodotto che per caratteristiche e novità si presenta assolutamente innovativo rispetto a ciò che già esiste, e che non sia qualcosa di ovvio che avrebbe potuto fare qualsiasi esperto medio del ramo.. scusami, spero di essere stata chiara sono cose un po’ astratte ed è difficile rendere l’idea in poche righe, e grazie per la domanda!
Il problema è uno solo “la rete”… ora non la ferma più nessuno tu lanci un prodotto e nel giro di pochi giorni te lo trovi rifatto da altre case che lo vendono a 1/10 e tramite internet nel giro di 3 ore migliaia di persone lo conosceranno…i consumatori si sono fatti furbi e la prima cosa è il rapporto qualità prezzo è quindi viene da se quale sarà la decisione finale …con questo devono fare i conti e certo non è una bella pensata quella di KVD di mettersi contro gli utenti della rete così facendo ha perso acquirenti avrebbe fatto meglio a tacere …
Qual è il dupe del Clarisonic che ti ha deluso?
Io ho comprato l’Imetec ma anche secondo me l’originale è una spanna sopra e la stessa cosa per la Chocolate Bar. Preso il dupe di Makeup Revolution ma ha una qualità molto bassa. Ombretti polverosi e niente di eccezionale. Sarei curiosa possedendo la Naked originale di provare il dupe Mur. Allora veramente potrei essere.più sicura della mia opinione.
Sei stata chiarissima ! D’altronde in effetti la stessa palette di Kat, disposizione delle cialdine a parte, non ha obiettivamente colori innovativi che non siano stati già visti e rivisti dalla Naked in poi… Alla fine é una palette nude come tante altre…
Secondo me avrà sbagliato i toni ma ha ragione! Fare i dupe va benissimo e per noi che non possiamo permetterci una palette da 50 euro sono un’alternativa perfetta ma basterebbe farli senza copiare nomi e packaging, mantenendo soltanto i colori e il tipo di prodotto
Ma scusa, accade ogni giorno e ogni minuto che un idea autentica e originale venga rifatta e rivenduta a poco, rielaborata ecc. Succede con il make-up, con la moda e con tutto, da sempre! Chi per primo ha ideato il rossetto rosso? Ecco, nessuno avrebbe potuto più produrre uno stick con tubetto e rossetto rosso perché altrimenti copiava l’idea altrui? Oppure la urban decay, la rivoluzione delle palette nude è tutta sua, avrebbe dovuto fare un macello contro tutte le centinaia (migliaia?) di palette nude arrivate dopo, compresa pure questa qui di Kat??? Le catene low cost non potrebbero mai seguire i trend stagionali dettati dalle grandi case allora? Nessuno potrebbe produrre mocassini perché solo Tod’s può? Solo esempi. Però se compro i mocassini da Mango so benissimo che non sto comprando Gucci! I prodotti non si confondono e non sono sovrapponibili, non voglio ingannare nessuno creando una falsa idea sull’oggetto che possiedo. Per questo la tattica di MUR rientra nel legale! Noi tutte quando pensiamo alla qualità però pensiamo a UD, Mac, ecc, non a MUR! Capisco che l’atteggiamento di questa casa cosmetica possa essere per lo meno ”bisbetico”, se lo avesse fatto 2-3 volte magari nessuno avrebbe protestato, però questo rientra nella concorrenza! È sempre così, chi per vendere abbassa i prezzi, e chi per mantenere il suo prezzo alto punta tutto su qualità ed esclusività, è il mercato. Purché non si arrivi a falsificare un marchio, ecco questo è punito
Anche perché così, volente o nolente, ha fatto un’enorme pubblicità a mur: ora anche chi era ignaro (come me xD) che quella paletta di mur fosse un dupe della sua, ora lo sa!
No scusa mi sono espressa male… ho preso un clarisonic da Amazon e non da Sephora. Era sempre clarisonic pagato 50€ di meno ma poi ho scoperto che era fake!!
beh, diciamo che l’intento di fornire al consumatore una versione simile, ma più economica, è evidente, ma può forse sfuggire il fatto che, ribadisco, il consumatore non è tratto in inganno, perchè da numerosi elementi comunque capisce che sta acquistando un prodotto del tutto diverso – ed è questo il discrimine principale. Secondariamente non direi neanche che Mur stia sottraendo clienti a Kat, perchè essenzialmente si rivolge a un pubblico diverso, magari più giovane e con la voglia di sperimentare diversi prodotti e brand senza dover avere possibilità economiche infinite 😉 per concludere, devo dire cmq che, se avessi fatto uscire io quella palette, anche per una questione semplicemente “stilistica” avrei scelto un nome diverso e più originale!
Io sono d’accordo con Kat Von D. Quello che Makeup Revolution fa è copiare pari pari un altro brand e trovo che questo sia come rubare i “diritti d’autore”. Se a me piace un certo prodotto makeup preferisco aspettare per farmi un regalo e comprarmelo quando posso, non prenderei mai un dupe, perché per me la qualità viene prima di tutto. Posso anche spendere solo 12€ per prendere una palette, ma non avrò mai lo stesso risultato di una buona palette che costa di più.
Ma per quello sono d’accordo e sará il motivo per cui legalmente non si può fare niente. Però non capisco perché non valga la stessa cosa per le canzoni..alla fine anche in quel caso non sono identiche peró si può denunciare. Forse perché in un caso c’é “copyright” e nell’altro no?
E’ la prassi di Mur, guarda la collezione “ispirata” ai prodotti di Charlotte Tilbury.
Tanti si dimenticano che prima dei brand ci sono persone e artisti a cui giustamente rode vedere il proprio lavoro svenduto. Hanno copiato tutto, dal nome ai colori, fosse una palette nude random non avrebbe detto niente nessuno, ma come l’hanno fatto loro è ridicolo.
Per i prezzi è tutto giusto quello che scrivi, aggiungo che esistono prodotti economici, validissimi, originali e cruelty-free senza dover per forza cercare il plagio che sa di bancarella.
Ciao TeamClio, in genere io preferisco le palette originali (si sarà capito dal fatto che non ho ancora palette makeup revolution) dato che mi piacciono i packaging originali e mi ispirano più fiducia gli ingredienti delle palette originali, però è bello che ci sia l’alternativa economica perchè boh magari un’appassionata di make up può comprare i suoi prodotti preferiti nella versione originale ed altri nella versione dupe (non è il mio caso visto che ultimamente non faccio shopping, ma era un esempio).
Boh sulla disposizione dei colori e il nome simile non so che dire. Volendo potrebbero almeno cambiare nome. Però la disposizione simile mi piace che ci sia.
Poi un altro motivo per cui non mi ispirano al 100% i dupe di palette è che spesso c’è almeno 1 colore che è leggermente diverso (sono pignola ahaha).
Boh come palette economiche ho alcune vecchie palettine Essence, che non hanno copiato altre palette.
Poi c’è da dire che tendo a non comprare make up on line e quindi magari se le avessi viste dal vivo le Makeup Revolution qualcuna l’avrei presa.
Poi un’altra cosa che mi piace delle palette originali è che spesso c’è il nome del colore sulla palette (boh mi ispira che ogni colore abbia un nome e sia scritto vicino).
Oltre al fatto che una palette originale costosa spesso ha uno specchio (che spesso non uso però mi piace che ci sia).
Poi voglio dire se esistono dupe nell’abbigliamento perchè non dovrebbero esistere nel make up?
Purtroppo, il fatto che per ora si stia nel legale, non è detto che sarà sempre così. Credo che ci sia un vuoto legislativo. Le leggi cambiano e si adeguano alla realtà. Sfortunatamente non sempre vengono applicate, o correttamente interpretate, ma questa è un altra storia.
Zara può copiare un trend (personalmente compro poco da Zara perché ha abbassato la qualità e alzato i prezzi) ma non so se copia i vestiti in maniera spudorata. È come nel make-up: cChanel lancia per dire, il rosso mattone e gli altri seguono a ruota.
Qui si copia il concept che oltretutto é non essenziale in un prodotto make-up.
Io compro l’ombretto, i colori, la texture non come sono presentati. La MUR, copia qualcosa di non essenziale come il nome del prodotto, il packaging, la disposizione dei colori per cavalcare l’onda del successo commerciale di un prodotto.
Sfrutta il bisogno di aver un determinato prodotto, proponendolo ad un prezzo bassissimo. Sfrutta il lavoro di marketing altrui. Non è ispirazione. Quanti comprerebbero gli stessi colori messi diversamente, con un nome differente, con un packaging differente? Molti meno.
Per me qualcosa cambierà. E francamente me lo auguro.
Stai confrontando reati differenti: contraffazione e furto intellettuale. E qui si parla del secondo.
E ovviamente non ti metti nei panni dell’imprenditore, ma resti nei tuoi di consumatrice. Come chiunque purtroppo. Vengono tutti prima, i clienti, i dipendenti, lo Stato. L’imprenditore che rischia, deve cucirsi la bocca.
E Ralph Lauren nell’ipotesi da te paventata, li fa chiudere bottega e basta.
Io capisco il punto di vista di KVD, è la reazione di una persona che ha lavorato sodo per arrivare dove è e creare una brand di reputazione, con prodotti ben pensati, innovativi e di altissima quailtà a detta di tutti. Darebbe fastidio anche a me ritrovare il mio prodotto svenduto e avvilito da altre brands il cui unico merito è copiare i prodotti popolari. Da un altro punto di vista concordo che avrebbe fatto una figura migliore a non commentare e sicuramente non in questi termini, uno perchè “e lasciace sognà” possiamo avere un prodotto molto simile a poco prezzo, due perchè si è tirata la zappa sui piedi dando credibilità alla qualità del prodotto MUR. D’altra parte basta inserire qualsiasi marca su ebay e viene fuori tantissimo di tutto dalle palette di Too Faced a MAC etc., inclusa KVD (per curiosità ho appena fatto la ricerca e ho trovato proprio la shade and light a 5 euro, dalla Cina con furore) persino quelle meno note tipo Huda Beauty, i cinesi l’hanno fatta uguale chissà con che ingredienti e ciofeche, ma c’è a 5 euro. Quindi perchè non prendersela con ebay che permette di vendere ESATTAMENTE lo stesso prodotto spacciandolo per originale?
Anch’io ho dato ragione a Kat Von D, più perchè capisco il suo punto di vista che non per motivi legali o etici. Non però sono d’accordo sul fatto che il dupe debba per forza essere di qualità nettamente inferiore. Io ho comprato un dupe del foreo a un quarto del prezzo e mi sono stupita della qualità eccellente del prodotto, anzi lo preferisco perchè ha molta più superficie con i “penduncolini”. Per quanto riguarda il make up, spendo per i prodotti di base che mi piacciono tipo mascara o fondo, ma credimi pondero tantissimo la spesa e voglio essere sicura della qualità del prodotto (grazie Clio e amiche del blog) perchè è anche vero che si possono spendere un sacco di soldi per prodotti di qualità mediocre. Però per quanto riguarda i trend tipo il pesca, per fare un esempio corrente, preferisco comprare prodotti a poco prezzo che comunque hanno una qualità ragionevole, mi sono sempre trovata bene con marche tipo kiko, Sleek e anche MUR. OK il prodotto non
sarà della stessa qualità ma per usarlo occasionalmente per 1 mese o 2 fino a quando non si esaurisce il trend mi va bene spendere 10 euro e non sprecarne 50.
ah scusa allora della mia risposta non avevo capito che eri stata ingannata! No in questo caso ti dò ragione… ho fatto anch’io lo stesso commento sui prodotti cinesi venduti su ebay. Ma Amazon non offre una garanzia sui prodotti venduti in maniera ingannevole? Se compri spesso su internet ti consiglio di pagare con paypal, sei coperta su questo tipo di truffe.
Si dice che l’imitazione è la più sincera delle adulazioni …
Esatto, la palette di kat secondo me non è brevettabile perché non risponde al requisito di novità, almeno sul piano brevettuale… 🙂
Capisco che la Kat si sia arrabbiata e, scusate, fa bene: dopo tutto il lavoro che c’è dietro
per la produzione di un articolo, trova uno che lo fa uguale e per di più scadente (perché comunque il risultato e la resa non è mai uguale e nemmeno la qualità)….personalmente
queste cose mi fanno incazzare perché sono una mancanza di rispetto oltreché è scorretto,
inoltre è fare soldi su idee e prodotti altrui, ed è sbagliato…ognuno usi la propria creatività e faccia il suo. Ho già segnalato diversi seller che su Ebay vendono prodotti Anastasia Beverly Hills come originali e poi non lo sono, mandano un fake totale, hanno garantito che fosse originale e io come una cretina ci sono cascata, odio i fake con tutto il cuore, li ho presi perché via mail il seller mi aveva garantito che erano prodotti originali scontati solo per quella settimana, (foto e annuncio lo erano, foto originali con logo originale, poi arriva a casa un fake con logo e prodotto contraffatto e immaginatevi gli ingredienti) stupida io che ci ho creduto, ho reso tutto e segnalato, ma non avrei mai comprato un fake, soprattutto perché la qualità e la resa non sono mai le stesse, quindi non serve a nulla risparmiare, secondo me….meglio mettere da parte i soldi e magari aspettare un po’ di più e comprare l’originale….almeno io mi armo di santa pazienza e aspetto, non sono milionaria e non posso permettermi certe cifre, però il fake trovo sia veramente scorretto e irrispettoso del lavoro altrui.
Io ti inviterei ad uscire dai tuoi panni di consumatrice e metterti in quelli dell’imprenditore.
Il consumatore non è ingannato, ma la mur beneficia di una eco commerciale di un prodotto che non ha contribuito a creare e sta derubando un imprenditore.
La palette X diventa oggetto del desiderio nel periodo Y, desiderio alimentato da campagne pubblicitarie, fondato su un prodotto sul quale si è lavorato dall’inizio alla fine e che crea certe aspettative.
Chi compra la Copia di MUR, in fondo si aspetta che sia il più possibile simile al prodotto che è stato copiato. Quindi sfruttano pure le aspettative che sono state alimentate, non da loro, e se vengono deluse, come ho potuto constatare dai commenti, hanno il paracadute del prezzo basso a giustificazione.
Si appropriano di un intero processo produttivo. Però visto che il consumatore non è “ingannato”, chissene… Non va bene ragionare in maniera così univoca. Non c’è proprio la volontà di mettersi nei panni del prossimo.
E’ un evidente vuoto legislativo, che mi auguro sia al più presto colmato.
L’imprenditore viene sempre per ultimo, dopo il consumatore, che non vuole proprio mettersi nei panni dell’altro perché gli conviene economicamente, dopo i lavoratori che sono stra tutelati checché se ne dica, dopo lo Stato che chiede solo tasse senza offrire servizi adeguati.
Scusa l’avvelenamento, ma noto proprio una forte indifferenza, per non dire malevolenza verso chi si mette in discussione e si assume i rischi del caso.
esattamente, la palette di Kat (come nessuna palette di ombretti) non è protetta da copyright!
veramente parlo non solo in veste di consumatrice, diciamo che l’argomento mi interessa anche professionalmente…E so mettermi benissimo nei panni del prossimo (questo invece attiene alla sfera morale, non ritengo la sede adatta ad approfondire), ma stavolta penso proprio che sia come ho già detto: il prodotto di Mur è chiaramente ispirato all’altro, ma rimane completamente diverso, si rivolge a un pubblico diverso e semplicemente offre ulteriori alternative sul mercato. Ragionando come fai tu, neanche Zara allora avrebbe il diritto di produrre capi che fanno riferimento ai trend lanciati dalle grandi case di moda, eppure non mi risulta che venga insultata su instagram! 😉
leggo adesso questo tuo commento amaro: se parlavi di me, quando citavi l’indifferenza e tutto, ti assicuro che cmq comprendo benissimo e condivido il tuo discorso sui “tartassamenti” che subisce il (piccolo) imprenditore, soprattutto in Italia, ma ritengo che non si attagli a questo particolare caso. Buona serata
Mi riferivo a tutti coloro che si preoccupano solo se il consumatore venga danneggiato o meno, mentre non ci si domanda se l’imprenditore non viene derubato dei frutti dei suoi sforzi.
Credevo di aver illustrato bene il concetto. Avendo scritto tu che il cliente non è ingannato da Mur, partiva tutto il discorso sull’imprenditore che è il soggetto beffato in questo contesto.
Leggendo l’altra tua risposta, si evince sempre che parli in termini di consumatore. Parli di alternative per il mercato. La Mur non si ispira, nè segue un trend come Zara per la quale il packaging e il prodotto- vestito combaciano ovviamente, ma ruba un’idea di prodotto sfruttandone senza diritto il successo commerciale.
Voglio vedere se propone un prodotto non copiato quanti se lo comprano. Credo molti di meno. È evidente il furto perpetrato ai danni delle aziende cosmetiche che hanno investito in ricerca di mercato, design e pubblicità.
Giusto.
E’ successo diverse volte anche a me, ultimamente.
Una volta avevo inserito un link e ho pensato fosse quello il motivo.
Altre volte forse era un po’ lunghetto.
E’ rimasto un mistero anche per me comunque 🙁
Io sinceramente quando e se cerco un dupe lo faccio per avere lo stesso colore a un prezzo più basso ma non mi aspetto di certo la stessa qualità, mi sorge spontanea una domanda, qualora un brand riesca invece a copiare anche la stessa performance perché riesce ad un prezzo molto inferiore rispetto all’originale?
Si certo ne ho due simili uno di L’Oréal e l’altro color pops ora non mi ricordo il tono vado a vedere e ti dico