L’11 ottobre è stata la Giornata Internazionale delle Bambine (International Day of the Girl Child). Ogni anno viene scelto un argomento importante di cui discutere, per cui combattere, e garantire una vita migliore alle bambine di tutto il mondo. Quest’anno è dedicato all’istruzione: garantire l’accesso all’educazione scolastica, ma anche alle specializzazioni universitarie, è il centro di With Her: A Skilled GirlForce. Dare la possibilità di studiare significa infatti dare autonomia e permettere un accesso al mondo del lavoro, permettere alle donne l’indipendenza economica e professionale.
Moltissime personalità importanti, prima fra tutte Malala, premio Nobel per la pace 2014, lottano per questo diritto fondamentale. Anche personalità del mondo dello spettacolo, come l’attrice Emma Watson, si impegnano con le Nazioni Unite per sensibilizzare su questo tema. Scoprite con noi tutti i dettagli di questo importante progetto che può salvare le vite e il futuro di tante bambine!
Credits: Lettera Donna
IL VALORE DELL’ISTRUZIONE
Credits: PourFemme
Secondo quanto riportato dall’ONU “Raggiungere la parità di genere attraverso l’emancipazione delle donne e delle ragazze riguarda anche loro, considerati gli svantaggi e le discriminazioni a cui sono sottoposte in tutto il mondo ogni giorno. Tale questione merita dunque un’attenzione specifica e politiche o programmi mirati, allo scopo di raggiungere un’adeguata consapevolezza delle sfide affrontate dalle più piccole.”
Credits: Unicef
In molti Paesi infatti le donne non hanno ancora il diritto all’istruzione. Tantissime bambine non possono andare a scuola, e accedere all’università per loro è impensabile. Questo comporta moltissimi problemi. Primo fra tutti, il fatto che le giovani non hanno la possibilità di comprendere che la loro non è una condizione accettabile, e che ciò che stanno subendo è pura ingiustizia.
Credits: Faro di Roma
Save the Children ha affermato, in un comunicato stampa pubblicato sul suo sito ufficiale, che “se tutte le adolescenti del mondo potessero portare a termine la scuola secondaria entro il 2030 potrebbero essere evitati 50 milioni di matrimoni che coinvolgono bambine e ragazze”.
Credits: iSchool
Nei Paesi in via di sviluppo questo problema porta le donne a non avere mai delle qualifiche accademiche necessarie per accedere a posizioni lavorative importanti. Il loro destino è quindi quello di fare lavori non qualificati, spesso da operaie, venendo sottopagate e sfruttate con orari di lavoro indescrivibili. Secondo quanto riporta il sito delle Nazioni Unite, il 90% delle bambine e adolescenti che vivono in questi Paesi andranno incontro a “paga minima o inesistente, abusi e sfruttamento”.
Credits: ONU
solo attraverso l’istruzione le bambine possono garantirsi un lavoro privo di abusi e sfruttamento
Secondo Save The Children nel mondo ogni anno “12 milioni di bambine e ragazze, più di 1 su 5,” diventano spose bambine, ovvero sono costrette a sposare uomini molto più grandi senza aver raggiunto la maggiore età.
Credits: Lettera Donna
“Se a livello globale i matrimoni precoci proseguiranno ai ritmi attuali saranno 134 milioni le minorenni che si sposeranno entro il 2030”. Questo fenomeno è purtroppo causato, nella maggior parte dei casi, da condizioni di povertà estrema: “affidare” la figlia alla responsabilità del marito significa avere una bocca in meno da sfamare.
Negli anni ho letto tanti articoli, quello che subiscono le donne, le bambine..in alcune parti del mondo è indicibile, dove ci sono guerre o povertà subiscono veramente atrocità incomprensibili, ve ne dico che mi ha sconvolta, la testimonianza di una ragazza sopravvissuta ad uno stupro di gruppo alla quale hanno poi messo dentro..un piccolo ordigno che le ha lacerato, distrutto completamente apparato riproduttivo e urinario, adesso vive con delle “protesi” esterne…che altro non sono che dei sacchetti, tra dolori lancinanti, relative impossibilità su più fronti e devastazione psicologica.
Lei è solo una tra le tante.
Tra infibulazione, polveri decisamente non sottili che gli mettono in vagina per non fargli provare il minimo piacere ma che le lacerano…cera calda sulle parti intime..e tanto altro ancora.
Siamo una razza che merita l’estinzione, non siamo degni.
Nel mio piccolo cerco di educare mia figlio e mio figlio al rispetto, di chiunque, e a non girarsi mai dall’altra parte, a non sottomettersi, a rialzare la testa ed a sostenere lo sguardo, sempre.
Questo mondo non può più cambiare, siamo andati troppo oltre e non c’è più tempo, se qualcuno davvero da lassù ci osserva..non sta guardando un gran bello spettacolo.
Perche’ non educare direttamente gli uomini ad avere rispetto per la donna? E per se stessi? ( visto che nel mondo ci sono anche indicibili violenze sui bambini, costretti a lavorare in situazioni veramente dannose e orribili fin da piccoli). Se e’ vero che la donna ha diritto a crearsi un futuro migliore, e’ anche giusto che l’ uomo in quei paesi sia educato a rispettare e condividere. Sia uomo che donna devono essere capaci di auto sostenersi ed essere indipendenti. Poi mi piacerebbe aggiungere che la poverta’ in quei paesi l’abbiamo creata ” noi” paesi piu’ ricchi, sfruttando e spremendo quel territorio fino alla fine. Abbiamo creato il problema ed ora cerchiamo di pulirci la coscienza facendo campagne di sensibilizzazione….tutti hanno diritto ad una vita degna, uomini e donne..
Esatto, come ho scritto sotto educo mia figla e mio figlio idem…al rispetto verso chiunque, sempre, nonché al rispetto verso se stessi..
Beh’ hai ragione. I risultati non li so con esattezza, ma almeno abbiamo fatto passi enormi rispetto a secoli fa o anche solo gli anni 70′.
Per non parlare della disparita’ salariale a svantaggio delle donne.
Hai ragione, il rispetto deve essere insegnato a tutti verso tutti, iniziando dagli oggetti inanimati. Perchè se si impara a rispettare anche un sasso poi si rispetteranno tutti gli esseri viventi, umani compresi. Se si inizia a giustificare i figli che danneggiano e distruggono, si insegna che esistona categorie più degne e meno degne di ridpetto, che poi con il tempo posso anche degeberare: il banco di scuola diventa un cane, il cane un bambino più piccolo/ con aspetto e interessi diversi, il bambino una donna/nero/omosessuale/una qualsiasi etnia e religione.
Siamo nel 2018 ma se hai interessi, abitudini e modi di fare diversi ecco che ti saltano adosso perchè sei sbagliato. Una mia amica è stata sfottuta a 24 anni perché odia il caffé, un’altra mia amica perché a 14 anni andava a cavallo anzichè fare danza o ginnastica, una bambina di mia conoscenza perchè a 7 anni ha scritto una lettera di benvenuto per i bambini di prima e anzichè piegarla a busta come le sue compagne l’ha arrotolata a pergamena (la maestra in pratica le ha dato dell’esibizionista!).
Basta che diamine!
Sulle bambine poi ci sono ancora un sacco di atteggiamenti educativi misogini che nel 2018 dovrebbero essere già scomparsi. Un esempio: una bambina che alle medie (o anche in quarta/quinta elementare) non si trucca, non pensa alla moda, ecc… è vista come meno matura rispetto a una coetanea che lo fa (e che magari è pure troppo avanti!), per molti adulti pizzicare cosce e natiche di bambine e ragazze è considerato uno scherzo lecito e non un gesto diseducativo e fastidioso ( a mio parere è una molestia).
C’è ancora un sacco da fare, partiamo dai bambini e rendiamo questo mondo migliore!
Concordo in pieno
Ecco perché spesso e volentieri penso che l’animale peggiore è l’essere umano, nessun animale fa qualcosa per cattiveria.
Terribile che nel 2018 ci siano ancora condizioni simili… Però sono sicura che l’ignoranza che regna nei paesi del terzo mondo faccia comodo ai potenti dei paesi sviluppati… Proprio ieri mia mamma mi ha detto che ha letto un libro, della storia di una guerra, raccontata da una bambina, tra due tribù africane, dove facevano stragi proprio per odio razziale. E chi è stato a indurre il seme dell’odio razziale ad una delle due tribù? I belgi. Perché ovviamente c’erano interessi di tipo economico sotto…
L’unico modo per evitare tutto questo sarebbe educare i bambini fin dalla nascita a rispettare TUTTI quanti, compresa la natura e gli oggetti.