BISOGNA SEMPRE LAVARE I VESTITI PRIMA DI METTERLI LA PRIMA VOLTA? E COME FARLO?
- Lavare i vestiti nuovi prima di indossarli è praticamente un obbligo, ragazze.
- Pensate, infatti, al ciclo di produzione del capo che avete acquistato, e capirete quanto sia importante lavare sempre i vestiti nuovi dopo averli comprati.
- I vestiti in negozio, che sia fisico o uno store online, vengono a contatto con sostanze allergizzanti come gli acari, e batteri (tenetevi forte: sono stati trovati anche batteri fecali con alcune analisi su jeans e pantaloni nuovi).
- Non solo, bisogna lavare i vestiti nuovi perché da alcuni test sono emerse quantità sopra la soglia tollerata di sostanze inquinanti e -in taluni casi- anche cancerogene (in quest’ultimo caso, purtroppo, non c’è lavaggio che tenga).
- Per non rovinare i capi appena acquistati, bisogna procedere in maniera delicata, per esempio seguendo le indicazioni per lavare i vestiti in maglia.
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Non è una fissazione: sembra proprio che lavare i vestiti nuovi sia un obbligo, visto che alcuni test effettuati su capi a campione hanno evidenziato la presenza di allergeni, come gli acari della polvere e batteri in quantità non trascurabile. Queste ricerche hanno fatto emergere come sia necessario lavare i vestiti prima di indossarli la prima volta anche per la presenza di sostanze inquinanti e -talvolta- cancerogene (per quest’ultimo problema, però, non c’è soluzione se non cambiare negozio da cui comprare i capi, preferendo store a km 0 o con certificazione dei tessuti). Vi aspettiamo qui sotto per scoprire nel dettaglio perché lavare i vestiti nuovi prima di indossarli e come lavare i capi appena comprati per non rovinarli.
TEST SUI VESTITI NUOVI: COSA POSSONO CONTENERE I TESSUTI
Ve ne avevamo già parlato sul Blog: da alcune ricerche di enti super partes, tra cui Greenpeace, è emerso che su taluni vestiti provenienti dai Paesi dove la manodopera è sottopagata e sfruttata erano presenti sostanze pericolose come ftalati e formaldeide: è per questo che si è parlato per molto tempo dei motivi per cui sarebbe meglio non comprare su Shein (protagonista dell’inchiesta) ma non solo. In generale è consigliato acquistare vestiti prodotti in Unione Europea, dove la normativa è molto più stringente.
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Ricerche hanno dimostrato come sui vestiti nuovi siano presenti quantità elevate di coloranti, sostanze allergizzanti come acari o nichel (per esempio su bottoni o cerniere, anche se la direttiva UE lo vieta) e persino batteri anche fecali, ipoteticamente trasferitasi sui capi dopo diverse prove in camerino (o a casa propria, nel caso di vestiti acquistati online e poi resi).
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LAVARE I VESTITI NUOVI PRIMA DI INDOSSARLI, CI SONO DIFFERENZE TRA CAPI DEL NEGOZIO E ONLINE?
Come potete immaginare, non c’è una grande differenza tra capi acquistati online e in negozio per quanto riguarda la necessità di lavare i vestiti nuovi. Per quanto riguarda la presenza di sostanze nocive sui vestiti nuovi, ragazze, purtroppo non c’è lavaggio che tenga: potrebbe ridursi la loro concentrazione, ma è difficile che spariscano del tutto. C’è poi da considerare che durante il lavaggio queste sostanze finiranno comunque nelle falde acquifere.
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SELEZIONIAMO BENE DOVE COMPRIAMO PERCHÉ ALCUNE SOSTANZE NON SI ELIMINANO CON I LAVAGGI DEI VESTITI NUOVI
I PFAS, acronimo inglese che sta per “perfluorinated alkylated substances” sono composti chimici altamente inquinanti. Si tratta di sostanze tossiche che non si degradano né decompongono e che possono avere effetti a lungo termine su bambini e adulti: ecco perché sarebbe bene scegliere con attenzione dove comprare i vestiti. E controllare, soprattutto, dove vengono prodotti i capi che compriamo.
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Per quanto concerne, invece, la presenza di batteri e allergeni possiamo eliminarli lavando i vestiti nuovi prima di indossarli. Non c’è un dato che dimostri che i capi di negozio siano più o meno contaminati rispetto a quelli acquistati online: prendiamoci sempre del tempo per lavare i capi prima di metterli la prima volta, indipendentemente dalla loro provenienza. A maggior ragione questo vale per i vestiti comprati di seconda mano, in negozi vintage o su piattaforme come Vinted.