Il Natale è ormai alle porte e, ancora prima, il periodo dell’avvento. Domani inizia ufficialmente il conto alla rovescia per il grande giorno e sicuramente avete già comprato o realizzato il calendario dell’avvento per i piccoli di casa. Però c’è un’altra tradizione che potrebbe rendere ancora più magica l’attesa del Natale. Quale? Quella dell’elfo sulla mensola, arrivata da qualche anno anche in Italia, complice il colosso Amazon.
Una famiglia “adotta” un elfo di Babbo Natale che, per tutto il periodo dell’avvento sarà gli occhi e le orecchie di Santa Claus, oltre che fare tante marachelle… Volete saperne di più su questa tradizione? Allora continuate a leggere il post!
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L’ELF ON THE SHELF: UNA TRADIZIONE FATTA DI DETERMINAZIONE
The Elf on the Shelf (in italiano l’elfo sulla mensola) è una tradizione americana legata a una leggenda secondo la quale, nel periodo dell’avvento, un elfo di Babbo Natale arriva nelle case e osserva ciò che accade, riportando tutto al suo “Boss” ogni notte, per aiutarlo a tenere traccia dei bimbi buoni e dei monelli.
L’elfo, secondo la tradizione, rimane fino alla Vigilia di Natale e, per tutto questo lasso di tempo, non è possibile toccarlo perché altrimenti perderebbe la magia.
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Questa leggenda è stata riproposta nel 2004 nel libro per bambini, The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition, scritto da Carol Aebersold e Chanda Bell, madre e figlia, che pare l’abbiano scritto davanti a una tazza di tè raccontando la tradizione con cui loro erano cresciute.
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La loro idea venne però rigettata dagli editori, secondo i quali i libri in rima non funzionavano per il mercato e non era un messaggio positivo quello legato al non poter toccare l’elfo.
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Dopo i rifiuti, nel 2005 madre e figlia decidono di auto-pubblicarsi e di confezionare il libro insieme a un elfo giocattolo. In questo modo la magia diventava più “concreta” e i genitori potevano far apparire l’elfo in varie parti della casa, come accade nella storia raccontata dal libro.
Le autrici hanno perseverato, si sono rimboccate le maniche e hanno venduto i libri dal retro delle loro auto, portando in giro questa tradizione. La svolta arriva nel 2007, quando diventa virale una foto di Jennifer Garner che cammina per la strada con una scatola dell’Elfo sulla Mensola. Da quel momento, tutti lo vogliono!
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LE REGOLE DEL GIOCO? NESSUNA, MA L’ELFO NON SI TOCCA!
Non ci sono regole e ci si può sbizzarrire al massimo per le attività da far fare all’elfo. C’è solo una regola importante: non si deve mai toccare l’elfo, altrimenti la magia svanisce, l’Elfo non può andare e tornare dal Polo Nord e raccontare a Babbo Natale quanto si è stati buoni.
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Anche se non si può toccare l’elfo, ogni giorno i bimbi si divertono a cercarlo per vedere dove si è nascosto, cos’ha combinato e raccontargli ciò che desidererebbero dire a Babbo Natale. E la notte, quando i bambini dormono, l’elfo vola da Babbo Natale per fargli il resoconto della giornata, per poi tornare al mattino e farsi trovare ogni volta in un posto diverso.
La nostra ChiaraB ha proposto una versione non ufficiale dell’elfo sulla mensola alla sua nipotina: elfetta di Flying Tiger affiancata da una porticina per volare al Polo Nord.
Il fatto che non si possa toccare l’elfo può in certi casi essere un problema. Perché l’elfo oltre a farsi trovare sempre in un posto diverso della casa, si diverte anche a fare dispetti divertenti.
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Ecco allora che i genitori che gestiscono il blog I Thing We Could Be Friends si sono inventati i guanti magici per spostare l’elfo. Questi, specificano gli inventori, hanno una regola: possono essere usati solo dagli adulti e in casi di emergenza. E, dopo aver spostato l’elfo, bisogna portarlo il più vicino possibile all’albero di Natale.
Credits: @ithinkwecouldbefriends.com
Credere alle fiabe, a babbo Natale ed in generale mantenere l’innocenza infantile è sempre una bellissima cosa soprattutto in un mondo dove l’accesso alle informazioni in età precoce ha smaliziato un po’ troppo l’infanzia …però .. è proprio necessario importare tradizioni anglosassoni ? Continuare il processo di colonizzazione ? In ogni regione italiana ci sono miriadi di tradizioni da coltivare, molte simili a questa, e che non portano tutto il merchandising con sè, perché poi alla fine di questo si tratta.
MA ANCHE NO. E’ INQUIETANTE CON QUELLO SGUARDOOOO!!!!
Concordo, è tutto merchandising, che noia.
A me da piccola I doni li portava Gesù bambino, e gli elfi per me sono quelli solenni e poetici del Signore degli anelli. Purtroppo babbo natale è dappertutto e ho dovuto propinarlo per forza ai miei figli, ma anche se questo elfetto è simpatico, non aggiungerò una tradizione che ancora una volta non c’entra niente con l’attesa della nascita di Gesù. Invece ho fatto cosi: dato che in un momento di follia mi sono auto regalata per il mio compleanno il calendario dell’avvento di look fantastic, l’ho svuotato, (riponendo i suoi tesori per godermeli con calma 😉 e l’ho decorato e riempito di giocattolini e decorazioni natalizie, ho preparato la corona dell’avvento con le quattro candele, così ogni sera tra un regalino e una preghierina con le candele accese i miei figli potranno aspettare il Natale con uno spirito aperto a quella che è la sua reale natura…
Sono perfettamente d’accordo con te. Per noi cattolici il Natale ha un significato ben preciso, ed è giusto che decidiamo, in base al nostro credo, cosa portarci nelle case e cosa no in questo periodo dell’anno.
La leggenda dell’elfo è carina, ma non mi rappresenta.
Mi auguro di non leggere qui commenti su quanto siamo “bigotte”. Di solito in questa piattaforma le followers sono educate.
Prova però a scrivere il tuo commento sulla pagina Facebook di Clio, e vedi cosa arriva.
Una tradizione che non conoscevo, interessante!
Facebook pullula dei peggio leoni da tastiera!
Ehm…sempre avuto fin da bambina (ho 50 anni), sulla mensola in cucina.
Da noi esiste una tradizione diversa: i doni (e i dolci) ai bambini li porta Santa Lucia (che da grandi scopriranno che è la mamma) la notte più lunga dell anno: fra il 12 e il 13 dicembre.
Da noi veniva risa la figra di San Nicola (da ci ha origine Babbo Naale) ma non ora doni
E’ davvero magica e ricca
San Nicola (è da lì che viene Babbo Natale ) non è anglosassone. lo è la versione della Coca Cola.
Ha origini cristiane ed è San Nicola di Myra che era n vescovo.
Lo hanno reso una figura commerciale, ma oggigiorno, non è così la sua origine.
Solo soldi soldi soldi… uno schifo!
Sì e il ricordo di bambina si è rinnovato con il figlio, essere Santa Lucia, vedere la gioia e gli occhi brillare…
Sembra Pinocchio…
bella storia ma, come gia’ scritto, non legata alle nostre tradizioni. Poi sono d’accordo sul fatto che abbia uno sguardo inquietante 😐 mi ricorda un po’ gli gnomi da giardino che da bambina mi facevano paura e non mi sono mai piaciuti! (adoro invece david gnomo..)