CHE COS’È L’ELF ON THE SHELF? DA DOVE NASCE LA TRADIZIONE DELL’ELFO DI NATALE SULLA MENSOLA?

  1. Dell’Elf on the Shelf, letteralmente l’Elfo sulla mensola, si sente parlare sempre più spesso ormai da qualche anno.
  2. Se siete genitori, anche voi vi siete chiesti almeno una volta cos’è l’Elf on the Shelf e se sia il caso di riproporre questa tradizione dell’Elfo di Natale ai vostri piccoli.
  3. Così come il Calendario dell’Avvento per bambini, anche l’Elfo di Natale ci accompagna verso il 25 dicembre partendo proprio dalla prima domenica d’Avvento.
  4. La storia dell’Elfo di Natale è diventata famosa grazie a un libro che si intitola proprio The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition in cui si spiega cosa fa l’Elfo sulla mensola e come ricreare questa tradizione natalizia che ci permette anche di addobbare casa per Natale in maniera originale!
  5. Vedremo insieme anche dove comprare il pupazzo dell’Elfo di Natale per provare l’Elf on the Shelf insieme ai nostri bambini.

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Credits: @foodnetwork Via Instagram | Una suggestiva immagine degli Elfi di Natale

Il Natale è ormai alle porte e, ancora prima, il periodo dell’Avvento. Tra poco inizierà ufficialmente il conto alla rovescia per il grande giorno e sicuramente avete già comprato o realizzato il Calendario dell’Avvento per i piccoli di casa. Però c’è un’altra tradizione di Natale che potrebbe rendere ancora più magica l’attesa del Natale. Quale? Quella dell’Elfo sulla mensola, arrivata da qualche anno anche in Italia, complice l’uscita di un interessante libro e -ovviamente- i social. Una famiglia “adotta” un Elfo di Babbo Natale che, per tutto il periodo dell’Avvento sarà gli occhi e le orecchie di Santa Claus, oltre a divertirsi a fare tante marachelle… Volete saperne di più su questa tradizione? Allora continuate a leggere il post per scoprire tutto sull’Elf on the Shelf!

ELF ON THE SHELF: COME NASCE LA RECENTE TRADIZIONE NATALIZIA CHE È GIÀ UN MUST PER LE FAMIGLIE

The Elf on the Shelf (in italiano l’Elfo sulla mensola) è una tradizione americana legata a una leggenda secondo la quale, nel periodo dell’Avvento, un Elfo di Babbo Natale arriva nelle case e osserva ciò che accade, riportando tutto a Santa Claus ogni notte, per aiutarlo a “tenere traccia” dei bimbi buoni e dei monelli. L’Elfo di Natale rimane fino alla Vigilia di Natale e, per tutto questo lasso di tempo, non è possibile toccarlo perché altrimenti perderebbe la sua magia.cliomakeup-elf-on-the-shelf-pupazzo-toyland
Toyland®, Elves Behavin Badly Pupazzo Elfo di Natale. Prezzo: 12,99€ su amazon.it

Questa leggenda è stata riproposta nel 2004 nel libro per bambini The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition di Carol Aebersold e Chanda Bell, madre e figlia, che pare l’abbiano scritto davanti a una tazza di tè raccontando semplicemente la tradizione con cui loro stesse erano cresciute.



L’ELF ON THE SHELF NASCE GRAZIE ALLA PERSEVERANZA DELLE SUE AUTRICI

La loro idea venne però rigettata diverse volte dalle case editrici, che sostenevano il poco successo dei libri in rima e che non erano convinte della bontà del messaggio per i più piccoli, visto che la tradizione dell’Elfo sulla Mensola prevede che il piccolo aiutante di Babbo Natale non si possa toccare.

cliomakeup-elf-on-the-shelf-libroCarol Aebersold e Chanda Bell, The Elf on the Shelf – Una tradizione natalizia Edizione illustrata con Elfo. Prezzo: 33,15€ su amazon.it

Dopo i rifiuti ricevuti, nel 2005 madre e figlia decidono di auto-pubblicarsi e di confezionare il libro insieme a un elfo giocattolo. In questo modo la magia diventava più concreta e i genitori potevano, da subito, far apparire l’Elfo in varie parti della casa, come accade nella storia raccontata dal libro.

cliomakeup-elf-on-the-shelf-libro-femminaCarol Aebersold e Chanda Bell, The Elf on the Shelf – Una tradizione natalizia Edizione illustrata con Elfo Femmina. Prezzo: 29,67€ su amazon.it

Le autrici hanno perseverato, si sono rimboccate le maniche e hanno venduto i libri dal retro delle loro auto, portando in giro questa tradizione. La svolta arriva nel 2007, quando diventa virale una foto di Jennifer Garner che cammina per la strada con una scatola dell’Elfo sulla Mensola. Da quel momento, tutti lo vogliono!

LE REGOLE DEL GIOCO? NESSUNA, MA L’ELFO DI NATALE NON SI TOCCA

Non ci sono regole per l’Elf on the Shelf e ci si può sbizzarrire al massimo per le attività da far fare all’Elfo di Natale. C’è solo un divieto importante: non si deve mai toccare l’Elfo, altrimenti la magia svanisce, e l’aiutante di Babbo Natale non può andare e tornare dal Polo Nord e raccontare a Santa Claus quanto si è stati buoni.

cliomakeup-elf-on-the-shelf-elfiCredits: @allaboutballoonslimited Via Instagram | Un’immagine che mostra come si divertono gli Elfi di Babbo Natale in casa nostra

Anche se non si può toccare l’Elfo, ogni giorno i bimbi si divertono a cercarlo per vedere dove si è nascosto, cos’ha combinato e raccontargli ciò che desidererebbero dire a Babbo Natale. E la notte, quando i bambini dormono, l’Elfo sulla Mensola vola da Babbo Natale per fargli il resoconto della giornata, per poi tornare al mattino e farsi trovare ogni volta in un posto diverso.

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Credits: @tpetuk Via Instagram | L’Elfo sulla Mensola in realtà sta ovunque in casa, non solo sulle mensole, eheh!

Il fatto che non si possa toccare l’Elfo può in certi casi essere un problema. Perché lui oltre a farsi trovare sempre in un posto diverso della casa, si diverte anche a fare dispetti divertenti. Ecco allora che i genitori che gestiscono il blog I Thing We Could Be Friends (ithinkwecouldbefriends.com) si sono inventati i guanti magici per spostare l’Elfo. Questi, specificano gli inventori, hanno una regola: possono essere usati solo dagli adulti e in casi di emergenza. E, dopo aver spostato l’Elfo, bisogna portarlo il più vicino possibile all’albero di Natale. Se non avete i guanti magici, basterà usare un paio di guanti rossi natalizi!

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Cari genitori, non abbiamo finito! Andate a pagina 2 per scoprire altri dettagli su questa dolcissima tradizione e trovare spunti per le “monellerie” da far fare al vostro Elfo di Babbo Natale.

13 COMMENTI

  1. Credere alle fiabe, a babbo Natale ed in generale mantenere l’innocenza infantile è sempre una bellissima cosa soprattutto in un mondo dove l’accesso alle informazioni in età precoce ha smaliziato un po’ troppo l’infanzia …però .. è proprio necessario importare tradizioni anglosassoni ? Continuare il processo di colonizzazione ? In ogni regione italiana ci sono miriadi di tradizioni da coltivare, molte simili a questa, e che non portano tutto il merchandising con sè, perché poi alla fine di questo si tratta.

  2. A me da piccola I doni li portava Gesù bambino, e gli elfi per me sono quelli solenni e poetici del Signore degli anelli. Purtroppo babbo natale è dappertutto e ho dovuto propinarlo per forza ai miei figli, ma anche se questo elfetto è simpatico, non aggiungerò una tradizione che ancora una volta non c’entra niente con l’attesa della nascita di Gesù. Invece ho fatto cosi: dato che in un momento di follia mi sono auto regalata per il mio compleanno il calendario dell’avvento di look fantastic, l’ho svuotato, (riponendo i suoi tesori per godermeli con calma 😉 e l’ho decorato e riempito di giocattolini e decorazioni natalizie, ho preparato la corona dell’avvento con le quattro candele, così ogni sera tra un regalino e una preghierina con le candele accese i miei figli potranno aspettare il Natale con uno spirito aperto a quella che è la sua reale natura…

  3. Sono perfettamente d’accordo con te. Per noi cattolici il Natale ha un significato ben preciso, ed è giusto che decidiamo, in base al nostro credo, cosa portarci nelle case e cosa no in questo periodo dell’anno.
    La leggenda dell’elfo è carina, ma non mi rappresenta.
    Mi auguro di non leggere qui commenti su quanto siamo “bigotte”. Di solito in questa piattaforma le followers sono educate.
    Prova però a scrivere il tuo commento sulla pagina Facebook di Clio, e vedi cosa arriva.

  4. Ehm…sempre avuto fin da bambina (ho 50 anni), sulla mensola in cucina.
    Da noi esiste una tradizione diversa: i doni (e i dolci) ai bambini li porta Santa Lucia (che da grandi scopriranno che è la mamma) la notte più lunga dell anno: fra il 12 e il 13 dicembre.
    Da noi veniva risa la figra di San Nicola (da ci ha origine Babbo Naale) ma non ora doni
    E’ davvero magica e ricca

  5. San Nicola (è da lì che viene Babbo Natale ) non è anglosassone. lo è la versione della Coca Cola.
    Ha origini cristiane ed è San Nicola di Myra che era n vescovo.
    Lo hanno reso una figura commerciale, ma oggigiorno, non è così la sua origine.

  6. Sì e il ricordo di bambina si è rinnovato con il figlio, essere Santa Lucia, vedere la gioia e gli occhi brillare…

  7. bella storia ma, come gia’ scritto, non legata alle nostre tradizioni. Poi sono d’accordo sul fatto che abbia uno sguardo inquietante 😐 mi ricorda un po’ gli gnomi da giardino che da bambina mi facevano paura e non mi sono mai piaciuti! (adoro invece david gnomo..)

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