CHI VIENE COLPITO DALLA SINDROME DI WENDY? ESISTONO DEI MODI PER SUPERARLA?

  1. La sindrome di Wendy, o della crocerossina, colpisce maggiormente le donne e le porta a essere eccessivamente accondiscendenti verso il partner.
  2. La sindrome della crocerossina si chiama anche “di Wendy” perché prende spunto dalla storia di Peter Pan, dove Wendy era una figura molto materna e disponibile.
  3. Come capire se si soffre della sindrome di Wendy? Bisogna provare a essere obiettive e domandarsi se il nostro comportamento non sia eccessivamente remissivo e compiacente. Spesso ci comportiamo da crocerossine perché pensiamo di migliorare il rapporto di coppia, ma non è affatto così!
  4. Non c’è una personalità che viene colpita di più dalla sindrome della crocerossina: tutte noi possiamo cadere in questa trappola una volta nella vita.
  5. Esistono però alcune cause della sindrome di Wendy che possono farci capire perché ci comportiamo da crocerossine.
  6. L’altro “peso” sulla bilancia, nel caso della sindrome di Wendy, è il partner: spesso ci comportiamo in modo materno e amorevole a causa del narcisismo e dell’immaturità dell’altra persona. Purtroppo gli esempi di amore tossico sono più frequenti di quanto si pensi.
  7. Il primo modo per superare questa sindrome è la consapevolezza di soffrirne. Se avete il dubbio di essere vittime della sindrome della crocerossina, non abbiate timore: chiedete aiuto a uno psicologo.

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Credits: Foto di Pexels | Helena Lopes

La sindrome di Wendy o della crocerossina è un insieme di comportamenti che colpiscono uno dei due partner all’interno di una relazione, nella maggior parte dei casi donne. Si riconosce perché si tende a essere remissive e troppo accondiscendenti, lasciando da parte i propri desideri ed emozioni per compiacere l’altra persona. La sindrome di Wendy e quella di Peter Pan sono legate: nel secondo caso, la persona si comporta in modo immaturo e non vuole crescere. La crocerossina per essere tale deve avere sempre un partner opposto che alimenta il suo atteggiamento tossico, ma non sempre chi soffre della sindrome di Wendy riconosce di avere un problema.

Scopriamo insieme come capire di avere la sindrome della crocerossina come guarire dalla sindrome di Wendy e tornare a stare bene. Ci vediamo qui sotto nel post!

COS’È LA SINDROME DI WENDY, QUANDO LE ATTENZIONI VERSO L’ALTRO SONO PERICOLOSE PER NOI

La sindrome della crocerossina colpisce uno dei due partner all’interno della relazione di coppia, più spesso chi ne soffre sono donne e consiste nell’insieme di alcuni atteggiamenti volti alla cura dell’altra persona, svalutando l’importanza dei propri bisogni.

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Credits: @disneyxchildhoods via Instagram



La sindrome di Wendy prende questo nome dalla favola di Peter Pan: il personaggio di Wendy è dolce, assertivo e accondiscendente. Wendy nella famosa storia è una figura materna e comprensiva, ma allora come mai si dice sia l’esempio più lampante della sindrome della crocerossina?

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Credits: Foto di Pexels | Edward Eyer

Il problema, ragazze, è quando questi comportamenti diventano tossici e autodistruttivi. Quando una persona soffre della sindrome di Wendy porta all’estremo i concetti di abnegazione e “sottomissione” affettiva nei confronti del partner.

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Credits: Foto di Pexels | Pixabay

Si può dire che la coppia in cui uno dei due soffre di questa condizione sia -per forza di cose- nociva per la salute mentale di entrambi.

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Credits: Foto di Pexels | Anastasiya Lobanovskaya

Infatti, se esiste una persona con la sindrome di Wendy, di contro il partner avrà atteggiamenti dannosi all’opposto. Si dice che la sindrome di Peter Pan e la sindrome di Wendy siano speculari, e spesso è così.

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Credits: Foto di Pexels | Rosie Ann

Chi si comporta da eterno Peter Pan, cioè in modo egoistico e poco maturo, avrà bisogno di una figura complementare molto materna e accudente.

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Credits: Foto di Pexels | Tan Danh

Il problema della sindrome di Wendy è che cercando di accontentare l’altro si perdono di vista i propri bisogni e la propria individualità. Chi soffre della sindrome da crocerossina trova gratificazione solo se aiuta il partner con un comportamento iperprotettivo.

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Credits: Foto di Pexels | Văn Thắng

Di solito la sindrome di Wendy si sviluppa nei confronti della persona amata, ma non è detto che non possa manifestarsi anche all’interno di altre relazioni: si può essere crocerossine anche verso amici, fratelli o genitori.

LE CAUSE DELLA SINDROME DI WENDY: CI SONO PERSONE PIÙ PREDISPOSTE A SOFFRIRNE?

Non sempre la sindrome della crocerossina è palese, in alcuni casi si manifesta in maniera più nascosta e non è facile riconoscere di avere un problema.

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Credits: Foto di Pexels | Alex Green

Non è detto che se si è “buone” di carattere e accondiscendenti si sia più propense a soffrire di questa condizione: le cause della sindrome di Wendy sono da ricercare nella bassa autostima e nello scarso amore per sé.

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Credits: Foto di Pexels | Luis Fernandes

ALLA BASE DELLA SINDROME DI WENDY C’È SCARSA AUTOSTIMA

Infatti chi si comporta da crocerossina lo fa (ovviamente in modo inconscio) perché crede che solo azzerando i propri bisogni in favore di quelli del partner potrà ottenere amore e considerazione.

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Credits: Foto di Pexels | Pixabay

Questo può essere dovuto anche a comportamenti attuati o subiti durante l’infanzia, ad esempio se si è state iperprotette oppure responsabilizzate troppo presto. Nel primo caso non si è sviluppata autonomia e indipendenza, nel secondo caso si sono assunte prima del tempo responsabilità adulte.

Ragazze, non abbiamo ancora finito. Nella prossima pagina vedremo come capire se si soffre della sindrome di Wendy e come guarire. Ci vediamo a pagina 2!

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