NEOFOBIA ALIMENTARE DI CHE COSA SI TRATTA? COME POSSIAMO INTERVENIRE?

  1. La neofobia alimentare è descritta come un rifiuto verso nuovi alimenti.
  2. I cibi non accettati sono costituiti soprattutto da frutta e verdura.
  3. L’apprendimento precoce può favorire l’accettazione.
  4. Per ridurre il rischio di neofobia alimentare nei bambini è importante che i genitori diano il buon esempio seguendo una dieta varia.
  5. È possibile continuare a riproporre i cibi non accettati, ma sempre senza forzature e magari preparandoli in modo diverso.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro

La neofobia alimentare è una condizione che interessa circa il 20-30% dei bambini, la quale può avere delle ripercussioni anche sulle abitudini alimentari dei futuri adulti. Partiremo dalla descrizione di questo fenomeno per poi soffermarci sulle strategie che possono essere d’aiuto per favorire l’accettazione di nuovi alimenti e sugli errori da evitare.

Ragazze, siete curiose di capire che cos’è la neofobia alimentare e come affrontarla? Allora non perdetevi questo post! Siete pronte? Iniziamo subito!

PRIMA DI TUTTO CAPIAMO CHE COS’È LA NEOFOBIA ALIMENTARE

Prima di tutto è bene capire che cos’è la neofobia alimentare. È definita come il rifiuto irrazionale e compulsivo di provare nuovi alimenti e nuovi sapori.

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Credits: Foto di Pexels | Ron Lach



LA NEOFOBIA ALIMENTARE é UN RIFLESSO PRIMITIVO INNATO

Si tratta di un riflesso primitivo innato di protezione il cui scopo è ridurre il rischio di mangiare sostanze indesiderate che possono rappresentare un pericolo orientandoci verso la scelta di alimenti familiari che abbiamo appreso essere sicuri.

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Credits: Foto di Pexels | John Finkelstein

Attualmente nel contesto di una società in cui la sicurezza alimentare rappresenta un requisito imprescindibile, la neofobia alimentare apporta più che altro degli svantaggi. Infatti, il rifiuto di sperimentare nuovi alimenti incide negativamente sulla qualità della dieta andando a ridurre la varietà.

NEOFOBIA ALIMENTARE NEI BAMBINI

La neofobia alimentare nei bambini è comune. La neofobia alimentare è, infatti, un fenomeno che coinvolge circa il 20-30% dei bambini.

Questa condizione può presentarsi durante lo svezzamento per raggiungere un picco tra i 2 e i 6 anni. Successivamente il rifiuto verso i nuovi alimenti tende a diminuire progressivamente con la crescita.

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Credits: Foto di Pexels | Mikhail Nilov

Nonostante la neofobia alimentare interessi soprattutto le scelte dei bambini a tavola, questa può comunque avere delle ripercussioni sulle abitudini alimentari dei futuri adulti.

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Credits: Foto di Pexels | Adonyi Gábor

La neofobia alimentare sembra manifestarsi soprattutto con il rifiuto di frutta e verdura, ma non solo. Infatti, può interessare anche altre tipologie di alimenti come quelli ricchi di proteine.

LA NEOFOBIA NON VA CONFUSA CON LA SELETTIVITÀ

Neofobia alimentare e selettività non sono la stessa cosa.

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Credits: Foto di Pexels | Cottonbro

Con il termine selettività o pickiness, si fa riferimento a una scelta mirata dei cibi. Questa problematica, anch’essa piuttosto comune durante l’infanzia, consiste nel rifiuto a un’ampia gamma di alimenti familiari che può persistere anche successivamente in età adulta.

ACCETTAZIONE DI NUOVI CIBI E ALLATTAMENTO AL SENO

Attraverso il latte materno il bambino incontra un’ampia varietà di sapori e odori che lo preparano e lo aiutano ad accettare successivamente nuovi alimenti.

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Credits: Foto di Pexels | Kristina Paukshtite

Infatti, la maggior parte delle preferenze viene appresa già nel periodo prenatale e durante l’allattamento poiché il latte materno contiene sostanze che impartiscono gusti e aromi la cui variabilità dipende dalla dieta della mamma.

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Credits: Foto di Pexels | Icaro Mendes

Per fare in modo che i bambini sperimentino attraverso il latte materno i sapori che derivano da alimenti fondamentali per una sana alimentazione è importante che già la mamma li consumi.

Ragazze, siamo solo all’inizio. Come affrontare la neofobia alimentare? Ne parleremo nella pagina successiva. Continuate a leggere!

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