Gli anni ’90 sono in assoluto uno dei trend più alla moda della stagione. Li abbiamo visti ritornare sotto molte declinazioni, dagli iconici mom jeans, ai crop top fino ad arrivare alle t-shirt stampate.

Quest’anno infatti, la moda ha concentrato tutta la sua creatività sulle magliette, rispolverando dei ricordi a noi molto cari. Che siano infatti di band o più minimali, le magliette possono essere abbinate a qualsiasi outfit, e lo renderanno assolutamente stiloso e… molto anni Novanta!

In moltissimi negozi possiamo trovare tantissime ispirazioni in questo senso, ma la cosa che vi renderà davvero uniche sarebbe riuscire a recuperare le magliette originali di quel periodo: quelle sì che vi daranno una marcia in più!

Oggi vi vogliamo mostrare le t-shirt più attuali (anche) oggi e come abbinarle. Siete pronte? Iniziamo!

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LE MAGLIETTE CHE FANNO BENE

Il grande ritorno delle t-shirt anni ’90 è stato acclamato anche da grandi stilisti come Dolce & Gabbana, Dior e Karl Lagerfeld. In alcuni casi, le magliette create da questi famosissimi stilisti, hanno avuto anche un ruolo nella beneficienza, devolvendo parte delle vendite ad associazioni no profit. Proprio con questo intendo vari brand hanno deciso di creare delle magliette per l’occasione.

Magliette create per fare del bene, devolvendo i ricavati in beneficienza

TONI & GUY

Toni & Guy, per festeggiare il loro 20esimo anniversario, hanno deciso di realizzare una t-shirt in collaborazione con Happiness. La maglietta con il suo motto ci vuole ricordare ogni giorno di ripeterci “che siamo favolose, non solo esteticamente”.

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Filippa Lagerbäck è stata una delle madrine delle magliette di Tony & Guy



I soldi ricavati dalle vendite sono stati devoluti alla Dynamo Camp, un luogo dove i bambini, affetti da gravi malattie, possono ritrovare l’allegria e la felicità dopo le operazioni.

BOOBS SHIRT

La maglia con le tette diventata famosissima e indossata da tantissime celebrità è stata creata dal brand Made in UK, Never Fully Dressed. Non è solo bella, ma fa anche del bene, perché 5£ su ogni vendita vengono devoluti all’associazione Mind Charity.

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LE MAGLIETTE PRO GIRL POWER

In questi anni c’è stato un grande ritorno del pensiero “Femminista” e verso il “Girl Power”.  Sopratutto nella moda, si è sviluppato un pensiero sempre più forte di unità tra donne, e di non tolleranza per le discriminazioni di sesso e di genere di qualsiasi tipo.

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Immagini via Pinterest

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“Fight like a Girl” 💪🏼

È per questo motivo, che è molto bello e importante vedere che nella moda ci sia un messaggio di sorellanza così forte, che rende unite tutte le modelle e le stiliste. Venendo anche appoggiato da moltissimi stilisti di sesso maschile che hanno fatto sfilare le loro modelle con addosso magliette a favore di questo pensiero.

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DIOR E IL MESSAGGIO FEMMINISTA

È l’esempio perfetto la casa di moda Dior, dove Maria Grazia Chiuri, direttore creativo, ha creato una “semplicissima” maglietta bianca con sopra stampata la frase: «We should all be feminists». Ovvero, “tutti dovremmo essere femministi”.

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Durante la sfilata di Dior

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Jennifer Lawrence indossa Dior sulla copertina di Harper’s Bazaar

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Rihanna e Chiara Ferragni indossano la maglietta di Dior

Questo motto, è entrato completamente a far parte della mentalità dietro l’impero della moda e durante l’ultima NYFW le modelle hanno sfilato in passerella indossando delle magliette tutte con un messaggio femminista.

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LA MAGLIETTA BOYCOTT DI DOLCE & GABBANA

Accusati ferocemente per aver vestito con i loro modelli l’odiata first lady Melania Trump, Dolce & Gabbana hanno deciso di intraprendere un “auto-sabotaggio” sui social. Hanno creato una nuova linea di magliette #boycott Dolce & Gabbana, per esprimere il loro pensiero che è totalmente anti odio.

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Gli stilisti Dolce e Gabbana alla fine della loro sfilata, con indosso la loro maglietta #boycott

È Domenico Dolce ad affermare che “oggi boicottare vuol dire boicottare il bello e noi siamo per il bello assoluto. La cosa più importante è l’amore, amare la famiglia, amare il proprio lavoro, amare la bella vita […]”.  Così, “l’affare” internazionale si è trasformato in business globale e nella creazione di una nuova linea di moda per Dolce & Gabbana. Come spesso accade gli haters non hanno avuto la meglio su di un tale colosso della moda!

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Ragazze, nella prossima pagine vi faremo vedere le ispirazioni più fashion per abbinare le vostre t-shirt. Scoprirete quali sono i due trend degli anni ’90 che ancora continuano a darci ispirazione per i nostri outfit… e se siete fan di quegli anni (ma non solo) correte a pagina 2!

16 COMMENTI

  1. Io ne ho una nera che adoro, presa ad una rappresentazione di Cats il musical. Ha gli occhietti gialli avanti e la scritta cats dietro (avendo 3 gatti neri ..)

  2. Sapete qual’è il grosso grosso problema che in questo periodo mi impedisce di indossare t-shirt e ricreare qst outfit? Sono troppo freddolosa! Ragazze io ho già il maglione, altro che t-shirt! Se ne riparla a fine maggio… So che molte riutilizzano capi estivi in inverno associandoli a trench e co, ma io non sono il tipo. Preferisco un unica cosa calda che molti strati. Infine la t-shirt sotto il vestito proprio non mi piacr

  3. Vedo che la mia amara constatazione non è piaciuta…peccato…si poteva aprire un dibattito (senza insulti ecc)

  4. Per Natale sto già comprando magliette, spesso hanno un costo abbastanza contenuto e sull’e-commerce se ne trovano di bellissime!

  5. Preferisco le magliette con le rock band oppure con delle stampe che mi piacciono (tipo le ali!) mentre evito quelle con scritte e disegni banali e ritriti. E comunque le uso in estate.

  6. Scusate ma oggi sono polemica (non con il Team, eh 😀 ).
    La maglietta sotto ai vestitini ( o gli scamiciati O_O ) la mettevo a cavallo tra le elementari e le medie, nei primissimi anni 2000, che incubo, e la ricordo nei telefilm cult come Beverly Hills 90210 se non erro.
    Per quanto riguarda le t-shirt con messaggi femministi indossate dalle modelle, mi sembrano solo paraculate, soprattutto se indosso a gente che lavora con l’immagine, dov’è l’applicazione del messaggio femminista se una è ricca e famosa in virtù del piacere che provoca negli uomini? Bah.
    E per me non regge neanche il discorso della beneficenza, sai che differenza £5 su 40 che costa la maglia, molto più onesta e altruista Mac con i rossetti Viva Glam.
    Per non parlare poi delle maglie “musicali”: adesso è di moda, quindi tutte con le stesse maglie senza aver mai ascoltato o gradito una canzone, povero Darwin, dalle scimmie agli umani alle pecore.
    L’unica maglia che apprezzo è quella D&G perché è dichiaratamente un’operazione di marketing e non prende in giro gli acquirenti.

  7. Pensa un po, io non mi permetterei mai di indossare la maglia di un gruppo che non ascolto! Si corre anche il rischio di indossare una cosa che non rappresenta il nostro pensiero… Oppure magari uno per strada ti ferma e ti fa “adoro Kirk Hammett” e tu manco sai chi è… Coerenza.

  8. Oddio, la maglietta sotto al vestito elegante è uno di quei trend degli anni ’90 che avevo completamente dimenticato e che speravo di non ricordare mai.
    Odiavo quell’abbinamento e come ulteriore beffa mi toccava vederlo ovunque sulle riviste e nei film.

    L’umorismo di D&G mi è piaciuto, mitici.

  9. Io non ho visto nessun insulto, anzi, sei tu che dici che chi ascolta metal non può ancoltare altro e dai contro a quelle che ascoltano sia il metal che il latino-americano, come quei professori di musica classica vecchio stampo che ti davano le bacchettate sulle dita se ti beccavano a suonare “Smoke on the water” sul pianoforte. Ma alla loro epoca era anche comprensibile, oggi siamo nel 2017.
    Sembra di sentire i “veri goth” che sputano veleno e sentenze su chiunque non sia rimasto fermo a “Bela Lugosi’s death” e agli anni ’80 o quei goth che, orrore! osano indossare qualcosa di diverso dal total black.
    Certo che con discorsi su questo tenore trovi (ovviamente) gente non apprezza l’essere giudicata solo perché esce dallo schema imposto (da chi, poi?).

  10. Ciao Valentina, il sistema ha automaticamente filtrato il commento perché ha riconosciuto un link che in realtà non c’era, ci scusiamo per il disguido e ora lo abbiamo pubblicato a mano.

  11. Ciao! Io ascolto solo hard rock ed haevy metal (e per il 90% prodotto fino agli inizi degli anni 90, perchè, a mio giudizio, dopo quegli anni questo genere ha subito una forte battuta d’arresto, ma vabbè è un altra storia) ma:
    1) quando vado in giro non seguo lo stereotipo del metallaro con capelli lunghissimi, Total Black e borchie (sí ok il bracciale con le borchie lo indosso e ho il chiodo, ma a portare quello sono sobria). Non capisco perché certa gente creda che per ascoltare un tipo di musica uno debba per forza vestirsi in un certo modo, uno può apprezzare l’ottima musica anche se tutti i giorni si veste in ‘borghese’… come dici tu la musica è un’attitudine di vita, che si può seguire anche senza per forza piegarsi ad uno stereotipo nel vestirsi
    2) io personalmente se una canzone non ci va pesante con i bassi e le chitarre elettriche manco la ascolto, però non vedo nulla di me se invece una persona riesce a spaziare tra piú generi e magari ascolta heavy metal e anche despacito e non si veste come una metallara all’uscita di un concerto degli Slayer. Non vedo perché il rock metal debbano essere esclusivi ed uno non possa apprezzare altro (lo ripeto, io non ci riesco, ma non mi scandalizzo se sento qualcuno a cui piacciono sia gli ACDC che rhianna). La musica è per definizione qualcosa per tutti..
    Ps, il mio messaggio non aveva fini polemici od offensivi, spero tu non ci sia rimasta male, è solo uno scambio di idee.

  12. Prima le t-shirt rock erano un tesoro prezioso che possedeva quasi soltanto chi andava al concerto di quella band: ora le trovo da Bershka, trattate in modo che sembrino “vintage”. Vedo le foto di queste it-girl o anche le ragazze che fanno shopping nei punti vendita e mi chiedo: “ma sapranno chi sono gli Slayer, o i Led Zeppelin? Conosceranno la loro musica? E se la conoscono, la apprezzeranno a tal punto di indossare una t-shirt sapendo che è un manifesto di un modo di vivere la musica?” …Sì, perché la t-shirt oggi è come i manifesti di inizio secolo, è un messaggio diretto e spesso schierato. Pertanto va indossata con un minimo di consapevolezza di ciò che si va a “promuovere” (come tanti piccoli uomini sandwich per strada). Ben vengano questi messaggi, commerciali o meno, ma sarebbe bello pensare che le persone che li trasmettono abbiano rispetto e passione per tale messaggio.
    Comunque potrei mettere su Ebay le mie t-shirt rock originali, ci potrei tirar fuori un bel gruzzolo! ;-P

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