Secondo l’American Society of Plastic Surgeons, gli interventi chirurgici che riguardano il sollevamento e il lifting del seno sono aumentati del 75% negli ultimi 10 anni. E la stragrande maggioranza delle pazienti è rappresentata dalle neomamme, che vogliono migliorare l’aspetto del loro seno post parto.

Anni fa aveva fatto scalpore la foto di Giselle Bunchen, paladina di parto naturale, annessi e connessi, “beccata” mentre si intrufolava alla chetichella nello studio di un chirurgo plastico parigino, allo scopo di farsi dare una “sistematina” al seno dopo la gravidanza.

Difatti, se già durante la gestazione l’aspetto del seno può cambiare radicalmente, è dopo il parto che di solito si verifica la trasformazione più significativa. Se volete saperne di più, andate avanti a leggere il post!

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IL SENO DURANTE LA GRAVIDANZA

Già durante la gravidanza, il seno cambia e spesso diventa più grande: la responsabilità è degli ormoni, nello specifico estrogeni e progesterone, coinvolti nella produzione del latte materno. C’è qualcosa che si può fare, soprattutto se il nostro seno è già abbondante?

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Certo, avere una dieta sana e tenere sotto controllo il peso, seguendo i consigli del ginecologo che ci ha in cura, ci aiuta a non ingrassare troppo a livello generale, ma non c’è nulla che si può fare per gli ormoni. L’unica cosa su cui si può intervenire, per far sì che il seno si mantenga bello e sodo, oltre la ginnastica è un reggiseno che ci dia il giusto sostegno e che sia confortevole. Acquistare un nuovo reggiseno è quasi d’obbligo durante la dolce attesa!



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Ma veniamo ai capezzoli, che anch’essi possono essere soggetti a cambiamenti durante la gravidanza: possono diventare più sporgenti e anche più scuri, sempre per questioni ormonali. Di solito, tornano del colore naturale dopo il parto.

I CAPEZZOLI POSSONO DIVENTARE PIÙ SPORGENTI E SCURI, I SENI ASIMMETRICI

Inoltre, i due seni possono apparire molto diversi: certo, nessuna di noi li ha perfettamente uguali e simmetrici, ma durante gravidanza e allattamento la differenza tra i due potrebbe risultare più evidente.

Questo perchè il seno più piccolo ha meno tessuto mammario ed è quindi meno ricettivo nei confronti degli ormoni coinvolti (Fonte: parents.com)

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Candice Swanepoel

Infine, durante l’allattamento Il maggior flusso sanguigno tende a portare in evidenza i vasi circolatori.

COME CAMBIA IL SENO DOPO IL PARTO

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Come dicevamo, il seno durante la gravidanza può apparire più grande e gonfio, di conseguenza può essere anche leggermente dolorante. La tensione della pelle può provocare le smagliature, che si verificano quando collagene ed elastica si estendono oltre il punto “di non ritorno”. Anche in questo caso, il risultato finale dipende in massima parte dal fattore genetico e dall’elasticità naturale della nostra pelle.

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Questi cambiamenti permangono generalmente anche dopo il parto, e possono aggiungersene altri, non sempre piacevoli!

DOLORE AL SENO DURANTE L’ALLATTAMENTO

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A volte il dolore al seno subito dopo il parto, e durante l’allattamento materno può essere provocato da un gonfiore tutto sommato “normale”: significa che il seno è pieno di latte e va svuotato, allattando il bambino o usando il tiralatte. Ma quando il dolore al seno e la sua dimensione aumentano troppo, e il seno appare caldo e duro, potrebbe trattasi di un ingorgo.

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Le immagini che mostrano l’allattamento al seno come un momento idilliaco rispecchiano la realtà? Certo, ma solo fino a un certo punto. L’allattamento materno non è solo “rose e fiori” ed è molto importante, in caso di problemi, rivolgersi subito ad una professionista competente.

Il capezzolo, per giunta, può diventare così gonfio e duro che il neonato fatica ad attaccarsi, impedendo così il drenaggio: in questo caso è necessario svuotare un poco il seno prima della poppata. Le ostetriche e consulenti dell’allattamento consigliano inoltre di fare impacchi tiepidi, usando asciugamani puliti, e leggeri massaggi. Lo stesso consiglio di solito viene dato in caso di dotto mammario ostruito, un altro problema molto fastidioso e che va risolto con tanta pazienza, continuando ad allattare, perchè aggravandosi potrebbe portare ad una mastite.

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La mastite è una malattia infiammatoria della mammella; è causata da agenti patogeni e batteri che penetrano attraverso il capezzolo – per questo è necessario fare particolare attenzione alla propria igiene durante l’allattamento ma, come abbiamo visto, anche un dotto mammario ostruito o un ingorgo possono rappresentare la causa scatenante.

In questo caso è strettamente necessario rivolgersi ad un medico, che valuterà il da farsi. Nei casi più gravi, è necessario ricorrere ad una terapia antibiotica (e quindi sospendere temporaneamente l’allattamento) o persino ad un piccolo intervento chirurgico.

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COME CAMBIANO I CAPEZZOLI: GONFIORI E RAGADI

Come dicevamo, anche i capezzoli possono diventare più grandi, sporgenti, e scuri – anche se quest’ultima caratteristica di solito svanisce gradualmente dopo il parto. Ma non solo: la suzione del bambino provoca, molto facilmente e comunemente, screpolature, piccoli tagli fino ad arrivare alle ragadi.

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Questi piccoli fastidi possono spaventare molto le mamme inesperte, che si ritrovano a soffrire le pene dell’inferno mentre allattano un bambino che di fatto ingerisce sangue insieme al latte. È importantissimo, quindi, intervenire tempestivamente rivolgendosi a consulenti dell’allattamento, ostetriche o al proprio ginecologo. Ci sono infatti tanti modi per prevenire, e anche per risolvere in tempi brevi, queste antipatiche situazioni.

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Ragazze, siamo arrivate ai cambiamenti del seno post parto durante l’allattamento: ma cosa succede dopo? Scopritelo girando pagina!

8 COMMENTI

  1. Anxhe io ho preso le pastiglie entrambe le volte..la mia ostetrica dice che sicuro ha influito sul seno tu cosa ne pensi? Si concordo io non ho allattato che poche settimane ma il seno con il piffero che è come prima

  2. Anche io ho potuto allattare max per un mesetto… ma la montata lattea la ricordo (entrambe le volte) come uno dei dolori più forti mai provati. Avevo il seno totalmente ingorgato, duro come il marmo e gonfio come una mongolfiera… lo so io il dolore! Tra borse dell’acqua calda e massaggi alla fine si era sgorgato ma è stato tremendo! Il primo figlio non si è mai attaccato (sicuramente per colpa mia), quindi piano piano il latte se ne è andato da solo. Il secondo invece era famelico, mi è dispiaciuto smettere di allattare e cmq ho dovuto prendere le pasticchette.

  3. Durante le gravidanze ho fatto tutto quello che potevo per limitare i danni, ho allattato entrambi i bambini per un anno ciascuno e, sì, il mio seno non è più tonico come prima, ma una volta ritrovato il mio peso forma non mi sono disperata più di tanto. Non sono nè una modella nè un’attrice per cui non ho preso in considerazione la chirurgia, mi sono armata di un certo ottimismo e pazienza. Credo sia importantissimo non lasciarsi andare dopo le gravidanze e fare quanto possibile per curare il corpo, allo stesso modo però credo sia inutile paragonarmi alla ventenne che ero e dalla quale per mille ragioni sono ora ben lontana…per fortuna non solo fisicamente!

  4. Anch’io ingorgo, mastite, febbrone, pillolette..è stata dura, più psicologicamente che fisicamente..

  5. Sono stata fortunata nessuna smagliatura e non è sceso rispetto a come era prima.
    Ho patito le pene dell’inferno durante l’allattamento a causa delle ragadi. Ringrazio mia cognata che era diventata mamma mesi prima e mi ha aiutata essendoci già passata

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