Negli ultimi tempi, sono stati resi pubblici alcuni dati preoccupanti che mostrano come l’AIDS sia in continuo aumento tra i giovani, a causa di rapporti sessuali non protetti. Vuoi per i passi da gigante compiuti dalla medicina (“di AIDS non si muore più”), vuoi perchè, in qualche modo, di AIDS non si parla più, abbiamo letto su alcuni quotidiani che nel 2017 i contagi dell’HIV sarebbero aumentati del 40% rispetto all’anno precedente. Il sesso sicuro è quindi passato di moda?

Anche i dati delle ricerche su Google confermano che la maggior parte delle persone cerca informazioni sul sesso non protetto soprattutto in relazione ai rischi legati ad una gravidanza. Come se restare incinte fosse il pericolo più grande di un rapporto sessuale senza profilattico, quando, purtroppo, lo è la morte.

Così oggi abbiamo pensato di riproporvi alcuni dei film più importanti e che più hanno contribuito alla sensibilizzazione nei confronti del “Virus”, come lo si chiamava in tempi tutt’altro che lontani, e quindi dell’importanza del sesso sicuro. Se l’argomento vi sta a cuore, andate avanti a leggere.

cliomakeup-sesso-sicuro-film-aids-1Una delle più celebri pubblicità progresso sull’AIDS. Credits: @today.it

COS’È L’AIDS E PERCHÈ NON SI “CURA”

AIDS sta per sindrome da immunodeficienza acquisita; è una malattia del sistema immunitario umano causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). La malattia limita quindi l’efficacia del sistema immunitario: si è più suscettibili sia alle infezioni, sia a patologie come cancro. Oggi, la maggior parte dei contagi avviene attraverso la penetrazione non protetta durante un rapporto sessuale.

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L’EPIDEMIA DI AIDS DEGLI ANNI NOVANTA È CONSIDERATA TRA LE PIÙ DRAMMATICHE DELLA STORIA MODERNA

In assenza di terapie, l’infezione da HIV porta a contrarre la malattia e ha una mortalità del 100% pur nella variabilità dei tempi di sviluppo della malattia; quella degli anni Novanta è considerata infatti una delle epidemie, se non la singola epidemia, più drammatica della storia moderna.



Agli inizi, lo sforzo della medicina volto ad individuare una cura è stato immane, tanto che oggi se ci si affida a professionisti esperti si può avere, anche da sieropositivi, una aspettativa e una qualità di vita pari a chi soffre di altre patologie croniche. I farmaci antiretrovirali che devono essere assunti hanno pesanti effetti collaterali. Tuttora non esistono né una cura né un vaccino contro l’HIV.

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(Fonte: Wikipedia)

ABBIAMO ABBASSATO LA GUARDIA CON L’AIDS?

GRAN PARTE DELLE PERSONE SIEROPOSITIVE NON SA DI ESSERLO. E IL CONTAGIO SI DIFFONDE

“Di AIDS non si muore più” è un’espressione comune su cui si può ampiamente discutere, ma è indubbio che di AIDS non si parli più. Sparite le campagne pubblicitarie scioccanti, ma efficaci, degli anni Ottanta, pare che proteggersi anche in caso di rapporti occasionali sia passato di moda, così come fare il test dell’HIV dopo aver fatto sesso senza preservativo.

Un’enorme percentuale di persone non sa di essere sieropositiva e fa il test solo dopo la comparsa dei primi sintomi, il che può avvenire dopo anni, e nel frattempo potrebbe aver contagiato altri partner. (Fonte: Corriere.it)

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“Magic Johnson lui è un mito uno sceso dalla luna / Ma di fronte a questo mal non ti serve la fortuna / Freddie Mercury che voce anche lui finito male / Per capire come viaggia fatti un giro in ospedale / Questo virus è un bastardo ma non deve aver la meglio / Guarda bene dove vai apri gli occhi resta sveglio” Cantava Jovanotti in Sai qual è il problema, nel 1994

In Italia, la Lombardia è la regione più colpita (Milano in testa), e la fascia d’età su cui si concentra l’incremento dei contagi è tra i 25 e i 29 anni. (Fonte: Corriere.it)

E non a caso: è una generazioni che non ha vissuto sulla propria pelle i tempi in cui un test positivo era una condanna a morte, e ogni giorno l’AIDS mieteva qualche vittima, che si trattasse di una star internazionale o di un proprio parente o compagno di classe.

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Una delle ultime foto di Freddie Mercury

Naturalmente, l’AIDS non è l’unica malattia che si può contrarre con un rapporto sessuale non protetto, ma dopo aver letto diversi articoli allarmanti, e che riportano le cifre succitate, abbiamo deciso di dire la nostra proponendovi alcuni dei film più toccanti su questo tema. Pellicole che sono come un pugno nello stomaco e che ci mostrano gli effetti di una malattia che, per come stanno andando le cose, è ancora lontanissima dall’essere debellata.

THE HOURS (2002)

È il film che tutti ricordiamo per Nicole Kidman che interpreta Virginia Wolf ma è anche un film che parla di amore e di una malattia che, ancora nel 200e, non perdonava. Il cast del film è stellare: oltre alla Kidman, che per questo ruolo ha vinto l’Oscar, abbiamo Meryl Streep e Julianne Moore, mentre Ed Harris interpreta Richard Brown, ex amante di Clarissa/Meryl Streep e malato di AIDS.

cliomakeup-sesso-sicuro-film-aids-5-the-hoursLa donna nel film gli organizza una festa celebrativa dopo che l’uomo, poeta, ha ricevuto un riconoscimento alla sua carriera. Prima di morire, Richard confessa alla donna l’amore che ha sempre provato per lei, citando le parole lasciate da Virginia Wolf prima del suo suicidio. Indimenticabile l’interpretazione di una Meryl Streep al massimo, nel ruolo di una donna. “Molestata, distratta, tormentata da una passione mascherata da compassione,  incredibilmente consapevole che la sua stessa vita le sta sgocciolando tra le dita.” scrive The Guardian.

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LE FATE IGNORANTI (2001)

Continuiamo con un film italiano che tocca moltissimi temi importanti, tra cui l’AIDS. Diretto da Ferzan Özpetek, e con Margherita Buy protagonista accanto a Stefano Accorsi, parla della vita della donna (medico specializzato nella cura dell’AIDS) dopo la morte improvvisa del marito in un incidente che scoperchia tutti i suoi segreti come un vaso di Pandora. Antonia/Margherita scopre così la doppia vita del marito, che condivideva di fatto un’esistenza parallela accanto a Michele (Stefano Accorsi) e alla sua comunità.

cliomakeup-sesso-sicuro-film-aids-7-le-fate-ignorantiUna famiglia allargata dove spicca la figura di Ernesto (Gabriel Garko), malato terminale di AIDS.

cliomakeup-sesso-sicuro-film-aids-8-le-fate-ignoranti“Quando ti si rompe un bicchiere la persona che ami se n’è andata via” Credits: @dagospia

PHILADELPHIA (1993)

Non esistono parole per descrivere la forza devastante, la dolcezza e la passione con cui, in Philadelphia, vengono raccontate la vita e la morte del giovane omosessuale Andrew Beckett, malato di AIDS. La magistrale interpretazione di Tom Hanks si colloca nel 1993, nel periodo in cui le vittime della malattia hanno raggiunto il culmine.

cliomakeup-sesso-sicuro-film-aids-10-philadelphiaIn quegli anni, quasi chiunque aveva un conoscente, un amico o un parente morto di AIDS; chiunque poteva raccontare o ascoltare storie di famiglie spezzate, esistenze distrutte da una diagnosi che non lasciava speranze. Forse per questo era davvero difficile guardare Philadelphia fino in fondo, e impossibile guardarlo senza piangere. Tom Hanks per il film perse 12 chili, per rendere al meglio l’inesorabile decadimento fisico provocato dalla malattia, e la sua capacità di trasformare un essere umano in un fantasma.

cliomakeup-sesso-sicuro-film-aids-9La trama è incentrata su vicende realmente accadute: la storia di un avvocato affetto da AIDS che fa causa all’azienda che lo aveva licenziato per la sua malattia, e affronta a testa alta il lungo e penoso processo nonostante fosse ormai in fin di vita.

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Nella prossima pagina vi parliamo di altri tre film che in un certo senso ci insegnano l’importanza del sesso sicuro per proteggersi dall’AIDS. Girate pagina per scoprirli!

45 COMMENTI

  1. Quella pubblicità era stupenda, grazie a te per averla ricordata. Siamo felici che il post ti sia piaciuto, un abbraccio.

  2. Brave ragazze un bellissimo post. Non conosco i numeri ma è vero che dagli anni 80 abbiamo fatto un passo indietro riguardo all’informazione su questa malattia. Inoltre anche se l’HIV/AIDS è sicuramente il pericolo più grande anche le altre STD come la clamidia e la gonorrea non devono essere sottovalutate.

  3. Ragazze, complimenti per il post. Purtroppo i ragazzi di oggi (non generalizziamo che non sono tutti così, ma la tendenza è quella) sono per la maggior parte menefreghisti e saputelli. Prevenzione non se ne fa più, le pubblicità progresso non le danno più. Sono nata ne 1990, ma non so se è perché mi sono informata io o perché le pubblicità progresso nonostante tutto mi si siano impiantate nel cervello l’AIDS è un qualcosa che mi è sempre rimasto in testa. Anche i film che avete messo nel post sono film meravigliosi (un paio non li conoscevo) che raccontano quella che era la situazione. Un altro che mi sento di raccomandare è Rent.
    Dovrebbero ricominciare davvero con le pubblicità progresso e la prevenzione che c’era in quegli anni senza evitare che la situazione degeneri come allora.

  4. Purtroppo ti capisco,ci sono molte ragazze che perché prendono la pillola allora diventano ancora più promiscue. Non sto condannando per forza la promiscuità però bisogna appunto usare il profilattico, non ci sono scuse.
    Ho una cara amica, carissima, che sta attraversando un periodo “di divertimento” e con alcuni ragazzi non ha usato protezione (senza pillola) e la sua unica momentanea preoccupazione era “e se sono rimasta incinta?” e io le ho detto: “ma a parte un bambino non sarebbe peggio prendere malattie gravi come l’AIDS?” Mi ha guardato come dire “che cavolate spari” e la sua risposta è stata “ma figurati, non nessuna malattia, impossibile”. Ma io dico, come fa ad esserne sicura dopo averlo incontrato su un sito di incontri e la prima volta che lo vede ci va a letto senza preservativo? Basta vedere quello che ha fatto l’uomo di cui hanno parlato tanto alla TV che ha contagiato tantissime donne volontariamente, rassicurandole pure con esami del sangue finti. Perciò come faccio a fidarmi del primo che incontro? Se proprio voglio andarci a letto il preservativo è d’obbligo, se non vuole allora non si fa niente, con l’AIDS non si scherza, da quella non si guarisce.
    Tutto questo per dirti che ci sono tanti che pensano che “a loro non possa mai capitare”.

  5. Purtroppo in certi ambienti è ancora vivo il pregiudizio che sia “la malattia dei gay e dei drogati”. Anche se le cifre smentiscono clamorosamente – qualora ce ne fosse bisogno. Ciao Giulia!

  6. Grazie mille, anche per aver ricordato le altre malattie pericolose che si possono contrarre se non ci si protegge. Un bacio!

  7. Ottimo post, si dovrebbe insistere molto di più sulla prevenzione; ora il pericolo del contagio non spaventa più come una volta (erroneamente, aggiungo) perché i ragazzi vagamente sanno che la sieropositività può essere tenuta sotto controllo e non degenerare in AIDS, probabilmente pensando che ciò possa bastare a condurre un’esistenza del tutto identica a quella vissuta prima di contrarre il virus. Credo sarebbe opportuno spiegare ed approfondire cosa accade contraendo il virus, gli spot citati furono efficacissimi, sarebbe magari il caso di riproporli, tali e quali, e tanto andrebbe spiegato ai ragazzi dalle medie in poi, visto che i ragazzini ormai hanno voglia di bruciare le tappe, avendo i primi rapporti sessuali prima che i genitori riescano a spiegar loro qualcosa…

  8. Purtroppo molte persone se la fanno facile e se dici: “io userei il preservativo con chi non conosco, non posso sapere se ha delle malattie come l’AIDS o la sifilide in primis” ti guardano malissimo come minimo e ti danno della pazza ipocondriaca, della esagerata. Sembra quasi che il preservativo sia da sfigati!!
    Non c’è proprio niente da esagerare, è una constatazione. Se una persona l’hai appena conosciuta o non la conosci proprio non puoi andarci a letto senza protezione, punto. Un bimbo è la cosa meno grave che possa capitare. Un po’ di testa e di responsabilità servirebbe agli adolescenti ma anche ai miei coetanei e a quelli più grandi di me.
    Io non ho mai visto oppure non le ricordo perché ero piccola, queste pubblicità e in effetti ora non ce ne sono molte a questo riguardo. Ultimamente c’è una pubblicità, anche interpretata da Cristiana Capotondi che riguarda l’uso del preservativo per i rapporti occasionali.
    Meno male, chissà che si stia muovendo qualcosa.
    Mi piacerebbe molto vedere il film con Matthew McConaughey e Jared Leto. In Philadelfia Tom Hanks ha vinto anche l’Oscar, meritatissimo, è tra i miei attori preferiti.
    Speriamo che aumentino le campagne sensibilizzazione a riguardo.

  9. io purtroppo conosco gente (di quasi 30 anni!) che basta ci sia la pillola e si sentono protette/i, pensano che se sei una “brava persona” certe cose non te le prendi, io sono allibita quando mi dicono ste robe

  10. Purtroppo oggigiorno le pubblicità progresso che c’erano negli anni 90 che ricordo, non ci sono più e soprattutto a scuola non se ne parla più. È terribile tutto ciò. TREMENDO. E così stiamo tornando agli anni 80, quando la malattia si propagava tantissimo e velocemente perché non si conosceva nulla di come si trasmetteva e delle conseguenze.
    Io ricordo che a scuola, diplomata nei primi anni 2000, ci sono stati diversi incontri sul sesso sicuro e sulle conseguenze ma oggi non si fanno perché considerato un tabù. Manco il medioevo.
    E la cosa che mi sconcerta che nemmeno in famiglia se ne parla. Io, se fossi madre e sapessi che a scuola con mio figlio nn se ne parla, glielo spiegherei io e sarei la prima a comprare il preservativo.
    E i preservativi sono troppo cari comunque! Per la loro importanza, non dico che dovrebbero essere gratis, ma quasi.
    La cosa che mi fa incavolare, è che la ricerca si è fermata. Ma come? Come direbbe mio papà “sono capaci di andare sulla luna e non sono capaci di trovare la cura a queste cose”.

  11. Non c’è già informazione nelle scuole e molti genitori non hanno voglia di spiegare il sesso ai figli, è questa la verità. C’è una disinformazione paurosa. Paradossalmente viviamo in un’epoca in cui basta un click per avere accesso al sapere eppure c’è un ignoranza dilagante. A parte poi che non capisco come si possa fare sesso senza preservativo con una persona che non conosci, ma che schifo! Non lo so, forse sono vecchia per queste cose (quasi 30 anni), ma davvero non capisco come si possa conoscere una persona una sera in discoteca e farci sesso senza magari nemmeno conoscerne il nome, e per di più senza protezione! E questo vale per tutti, uomini e donne. Farà sorridere ma ho un’amica che era solita girare con i preservativi in auto perché diceva “non si sa mai!” e aveva proprio ragione. Se proprio devi fare sesso col primo sconosciuto che passa per strada, almeno proteggiti.

  12. Sono molto d’accordo con l’intento di questo post.
    E’ vero, il problema dell’aumento esponenziale di casi è dovuto al fatto che non se ne parla più.
    Se si ascoltano parlare i ragazzi di oggi, sembra quasi che l’Aids non faccia più paura.
    Sbagliato.
    E’ terrificante quanto prima, solo che non si vuole accettare l’idea. Il classico infilare la testa sotto la sabbia (“tanto a me non succede”).
    Nessuno vi salverà la vita se non lo fate prima voi stessi.
    Caso eclatante degli ultimi tempi, a Roma, un uomo malato, ha nascosto la verità alla sue partners e ne ha contagiate la maggior parte. Alcune di loro, non erano nemmeno “occasionali” ma erano relazioni vere e proprie.
    Non fidatevi. Mai. Non mettete la vostra vita nelle mani di un’altra persona.
    Uno dei problemi negli anni 90 della diffusione del virus è stato anche considerarla quasi esclusivamente una malattia dei gay-uomini (si, all’epoca l’idea generale era quella di persone di serie B, non fatevi accecare dai colori neon del periodo.) e quindi non era poi chissà che problema.
    Fortunatamente però prima la ricera aveva maggiori fondi a cui attingere e la malattia stava anche mietendo vittime eccellenti.
    E’ stata la paura a spingere la medicina, motivo per cui, “oggi che di AIDS non si muore più” la malattia sta riprendendo il sopravvento.
    Ora non è più cosi, in Italia la ricerca fatica ad avere fondi, l’informazione in merito è quasi azzerata e la continua ricerca delle forti emozioni nei giovani sta facendo il resto. Si è meno consapevoli e questo sta spianando la strada ad un sacco di problemi, tra cui l’aids.

  13. Bel post. Mi è piaciuta l’idea di abbinare un tema urgente e importante con i film. Vorrei solo aggiungere una cosa: nella storica pubblicità sulla diffusione dell”AIDS si diceva chiaramente che per difendersi bisognava “Evitare i rapporti occasionali o almeno CERCARE DI PROTEGGERSI con il preservativo”. Questo per dire che il profilattico non è una protezione assoluta, bisogna ricordarlo, può rompersi, essere messo male… È certo meglio di niente, ma la verità è che un rapporto occasionale sarà sempre un rischio, per la nostra salute e anche a volte per i nostri sentimenti… Il discorso è complesso ma volevo approfittare del post almeno per accennarlo… Più che educazione sessuale sarebbe bello si facesse educazione all’amore… Baci a tutti e buona fortuna a tutti quelli che come me, sono genitori di adolescenti.

  14. Forse è il caso che un po’ di persone rimettano i piedi per terra, leggo di preoccuparsi di come proteggersi per avventure occasionali, di come affidarsi ai preservativi, come andare in giro con pacchi di preservativi, ecc….
    Cominciamo con il metterci il preservativo al cervello, torniamo a fare l’amore con persone con cui abbiamo trovato affinità sensuali e che abbiamo idea di chi e come sono; il resto viene da solo.

  15. Ciao, da genitrice (assolutamente imperfetta) ti posso dire che hai ragione, ma che spiegare il sesso ai figli non basta se poi percepiscono dai genitori un atteggiamento diverso da quanto invece predicano; se un ragazzo non percepisce un’immagine autorevole a cui affidarsi magari preferirà dar retta al primo youtuber che predica sesso non protetto sotto effetto di droghe.
    Penso la scuola abbia un peso fondamentale perché lì si ha il senso di come i giovani si stiano evolvendo e di cosa percepiscano del mondo che li circonda; io ho trent’anni in più rispetto ai miei figli ed i costumi sono molto cambiati, cerco di renderli informati e consapevoli, ma francamente a volte rimango stupefatta di fronte a certi episodi che capitano a ragazzini della loro età e lì mi sento davvero impreparata…

  16. Se vi piace leggere vi consiglio “più grandi dell’amore” di Dominique Lapierre che è stato scritto negli anni 80 e parla di due filoni paralleli: tutta la parte della ricerca scientifica riguardo l’HIV e l’AIDS di quegli anni (da quando hanno individuato i primi sintomi nelle comunità omosessuali in America, fino allo sviluppo dei farmaci); la parte ambientata in India che ha come protagonista una suora dell’ordine di Madre Teresa di Calcutta.

  17. Di AIDS si iniziava a parlarne quando io ancora ero alla scuola superiore, ho vissuto negli anni più brutti del diffondersi di questa malattia.
    Malattia terribile che dovrebbe farci riflettere e tornare ad evitare troppi rapporti promiscui e naturalmente ad usare il preservativo.
    Vi posso dire con orrore che l’amica più cara di una mia collega, negli anni 90 venne contagiata dal proprio marito che sapeva di essere infetto e taceva

  18. Grazie di questo post penso ce ne sia molto bisogno, non se ne parla più dell’Aids!

  19. Ero piccola, nel momento della diffusione massima. Nell’adolescenza, sapevamo già che dovevamo usare il preservativo x evitare l’Aids… X cui nn ho mai avuto amici e conoscenti, colpiti da questo virus. Poi sinceramente sieropositivi so che ce ne sono molti, ma nn si conoscono casi certi.
    Purtroppo, mi pare che ci stiamo dimenticando che esiste l’AIDS e i ragazzi sottivalutano questo problema. Ma anche gli adulti, stanno dimendicando.Conosco uomini che con i rapporti occasionali, nn si tutelano minimamente (ovviamente nn parlo di prostitute o altro) ma secondo me, prima di affrontare il problema con chi si incontra x la prima volta, bisogna stare attenti…

  20. Ora mi ricordo perché mi è sempre rimasto in testa. Mia madre è sempre stata una di quelle che diceva “Non correre che sudi e poi ti viene la febbre!” e in spiaggia ricordo sempre che mi diceva “Cammina sempre con le ciabatte che possono esserci in giro le siringhe e se le prendi puoi prendere l’AIDS.” tralasciando il discorso etichettato “malattia dei gay e dei drogati”, un paio di siringhe in giro per la spiaggia ricordo di averle anche viste, quindi mi ha sempre fatto paura. Quelle 4 lettere hanno sempre avuto un enorme peso quando pronunciate.

  21. Quoto tutto ciò che hai scritto… I preservativi sono carissimi, dipende dal tipo, ma sono circa quasi 10 euro per un pacchetto da 4 massimo 5 preservativi.

  22. Tranquilla io ho 21 anni e nemmeno io capisco e non avrei nemmeno il coraggio di andare con il primo/a che capita. Non condanno a prescindere la promiscuità però in certi casi è vero che si esagera, indistintamente uomo e donna. Se capita quella volta che hai il colpo di fulmine, l’attrattiva per qualcuno e ci scappa il rapporto occasionale ok, ovviamente proteggendosi. Non capisco però l’abitudine di andare con il primo che capita ogni settimana magari cercando in siti di incontri e incontrarsi solo per quello, senza conoscersi, quasi senza sapere il nome. Oppure in discoteca appartarsi in bagno con uno/a che becchi in pista… Mmmm no, proprio no. Sono scelte eh, per carità ognuno ha la sua testa per ragionare, però non è il massimo dell’igiene e del rispetto verso se stessi in primis.

  23. Nei commenti sto notando un dato che sta sfiorando “l’allarmante”.
    La promisquità, il fare sesso con lo sconosciuto, sono comportamenti che innalzano il rischio, non che lo creano.
    C’è una differenza abissale.
    Oggigiorno fare sesso non protetto è potenzialmente mortale.
    E’ lunga la strada tra il conoscere qualcuno e farci l’amore senza protezioni. Non bastano un paio di mesi di frequentazioni.
    Siate intelligenti voi perchè il vostro partner non lo sarà.
    Non sto dicendo che è impossibile tornare ad amarsi liberamente, dico solo che a prendersi le responsabilità di quello che si decide autonomanente di fare forse in questo caso può salvarvi la vita se non almeno risparmiarvi un’esistenza di tribolazioni, ospedali, analisi e medicine che la metà bastano.

    Se amate la persona con cui state, siate pazienti, fate sesso protetto mentre aspettate il risultato delle analisi (e contro analisi) poi se vi fidate veramente, fatelo, ma pensateci bene perchè la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.

  24. Philadelphia l’ho visto a per la prima volta a scuola durante l’ora di religione. Penso sia l’unica cosa intelligente fatta durante le ore di quella materia!

    Uno dei miei film preferiti

  25. La promisquitrà non centra un bel nulla. Odio questa parola! La promisquità sessuale è stata inventata dagli antropologi per descrivere quei popoli privi di legami di coppia o matrimoniali dove tutti hanno relazioni con tutti i membri della tribù.
    Queste son solo le conseguenze di una vita sessuale disordinata: rapporti di poche ore se non minuti, senza neanche una presentazione, ubriachi o peggio drogati, senza l’uso di protezioni o anticoncezionali e dovungue.
    Un adulto ( ma anche un minore che ha l’età del consenso) ha diritto ad avere rapporti con che gli pare, ma devono essere sicuri: a parten le gravidanze e le malattie, anche il rischio di essere aggredidi o peggio violentati da chissa chi (uomini e donne e non sto dando la colpa a nessuno), il rischio di essere visto da qualcuno (che non è di certo uscito di casa per vedere due che lo fanno in macchina o nel bagno) e anchedenunciato per atti osceni in pubblico.
    Il sesso si fa con protezioni e anticoncezionali, in pieno possesso delle proprie facoltà e in un contesto di privacy assoluta. In quaesto modo tutelo sia me stesso, sia il mio partner, sia gli altri.

  26. Bravissima! Mi sono loggata solo per appoggiare la tua posizione. In Italia purtroppo trovo che il contesto sociale sia estremamente chiuso nei confronti del tema “sesso” (o almeno lo e’ stato durante gli anni del mio sviluppo sessuale) e preferisca sempre puntare il dito invece che analizzare ed informare serenamente. Siamo esseri sessuati, abbiamo istinti sessuali e non trovo logico utilizzare la repressione come strumento preventivo. Il bombardamento psicologico riguardo all’AIDS che ho vissuto io crescendo pero’ mi ha resa un adulto incapace di anche solo pensare un rapporto sessuale non protetto senza aver prima in mano le analisi che certificano che non ci sia niente per cui preoccuparsi. Ed anche in questo caso, dovrei fidarmi ciecamente della persona che ho di fronte. Quelle pubblicita’ progresso degli anni ’80 e ’90 erano micidiali ma importanti. Perchè il problema non è mica sesso occasionale o meno, ma essere certi che il partner non abbia mai fatto caxxate in vita sua… sinceramente all’età di 32 anni credo di non aver alcun amico che non abbia almeno una volta fatto sesso senza precauzioni. Per cui, occasionale o meno, ragazze pensiamoci bene ed usiamo il cervello!!

  27. Anche peggio in realtà: lui era sieropositivo ma non aveva ancora sviluppato la malattia, mentre lei si era già ammalata e aggravata nel giro di poco tempi. Lei è morta mentre lui stava ancora bene (non so poi).

  28. Corre spiegare cosa intendo per sesso promiscuo. Il farlo con chiunque subito e senza sapere nulla del suo stato di salute. Rischioso non solo per l’Aids ma anche per tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili. Se si conosce bene la salute dei partner (analisi) si rischia meno che con degli sconosciuti o semi-sconosciuti.

  29. E anche del rispetto verso gli altri. Come ho già scritto sopra: nessuno esce di casa per vedere due che lo fanno in bagno, in macchina o al parco. Il sesso è un atto privato e va fatto come tale non davanti a tutti!
    Poi gli incontri occasionali sono anche pericolosi (io non incolpo nessuno perché chi stupra, picchi e deruba è sempre e solo lo stupratore, il ladro e il picchiatore, di gente che si stupra, pesta e deruba da sola non ne ho mai vista) ma uno sconosciuto/a che conosci da tre minuti potrebbe rivelarsi chiunque anche un malintenzionato! Potrebbe volerti picchiare, derubare, stuprare. Non bisogna mai fidarsi di uno sconosciuto in circostanze normali figuriamoci in circostanze così intime.

  30. Applausi applausi applausi. Non ho parole per commentare questo post, necessario, utile, diverso.
    Si, sembra proprio che il sesso protetto non sia di moda. Ma può mai essere di moda la salute? Il bene più prezioso che abbiamo? Ragazze giovani che prendono la pillola… non è solo di una gravidanza che dovete preoccuparvi. È del vostro intero futuro. Del vostro vulnerabile involucro.
    Il cinema può sensibilizzare grandemente. Devo vedere 120 battiti.
    Philadelphia resta un colpo al cuore e allo stomaco devastante.
    Io suggerisco anche dei lavori tratti dal teatro: Angels of America, the Normal Heart e Rent.

  31. GRAZIE. Grazie per questi post. Io resto SCONVOLTA quando leggo e sento certi discorsi. Trovo INACCETTABILE che le nuove generazioni siano così spavalde da credere di essere immuni da tutto. È vero che la giovinezza non aiuta ad essere previdenti ma non è possibile che su internet cercano informazioni solo sulle frivolezze. Io a mio fratello ho fatto una testa così sulle malattie sessualmente trasmissibili già quando aveva 14 anni e ho sempre continuato negli anni, poi quando un po’ di tempo fa quando è uscito il discorso ha detto che non sapeva queste cose, ho ribaltato il tavolo dalla rabbia perché non è accettabile che non si informi e che non sappia certe cose. Sono andata su internet e gli ho fatto vedere i volti delle persone malate ed è rabbrividito. Per me con le persone funziona solo sconvolgerli perché pensano che questo non li toccherà mai. Io sono sempre stata terrorizzata dalle malattie in generale, quelle sessuali peggio ancora perché spesso ti accorgi di averle solo quando è tardi..FATE I CONTROLLI! Io ho sempre fatto diecimila analisi non richieste dal ginecologo, ogni anno controllavo le malattie sessuali pur avendo solo relazioni stabili e quasi sempre con pillola anticoncezionale più preservativo.

  32. Hai ragione. Anxhe se purtroppo le storie di mogli (o mariti) contagiate dal proprio stesso marito che ha avuto relazioni fuori dal matrimonio, si sprecano..

  33. Io conosco personalmente almeno due donne contagiate dai mariti, dopo vent’anni di matrimonio impeccabile..purtroppo non si conosce mai veramente nessuno e questo mi preoccupa tantissimo

  34. Volevo solo aggiungere che il problema non sono solo rapporti occasionali. Purtroppo esistono persone malate che hanno matrimoni o relazioni da anni e contagiano chi sta con loro. Purtroppo esistono i tradimenti anxhe nelle relazioni migliori e non sempre si scoprono nel modo migliore. Conosco personalmente due donne che dopo 20 e 30 anni di matrimonio hanno scoperto le infedeltà del marito con una visita di controllo dal ginecologo, una per un brutto papilloma e l’altra per una malattia, credo clamidia. Inutile descrivere il devasto che ha portato in casa questa scoperta. E entrambi i mariti erano infedeli da anni, non solo con rapporti occasionali. Quindi purtroppo non si è mai al sicuro..neanche a casa propria..io
    Ho i brividi se ci penso

  35. Ah beh guarda concordo pienamente, però a volte a tutto ciò trovi chi ti risponde che “con i suoi orifizi fa quello che vuole” ….MMM OK. xD

  36. Quelli della Durex costano tanto, soprattutto alle macchinette, al supermercato e in farmacia risparmieresti, ma ne approfittano alle macchinette perché sanno che tanti si vergognano andare alla cassa con i preservativi…

  37. Brave ragazze, veramente un post utile, soprattutto considerando le tante ragazze giovani che vi leggono. Un solo appunto: spesso ci si può infettare in tanti modi, non sempre è necessaria la penetrazione (vaginale o anale). Se non si è sicuri sulla salute nostra e del partner, è bene proteggersi anche prima, durante i “preliminari”. Ah,un’altra cosa: una volta ad un congresso sull’argomento (studio medicina), ho sentito un ragazzo sieropositivo dire che, con le dovute cure, ed una carica virale bassa, non si può infettare. Non è assolutamente vero!! La probabilità non è mai zero, mai! Per cui mettete sto preservativo, meglio lui che una vita tra controlli medici, paura di infettare e di contrarre anche solo un raffreddore. Scusate quella che forse può sembrare saccenza, ma basta veramente poco. E brave ancora alle ragazze del team per il post.
    p. s. Philadelphia è un film di una forza pazzesca, consigliato anche da una che non ama i film strappalacrime!

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