La dieta chetogenica è ricca di proteine e povera di carboidrati, molto discussa perché diversa da tutte le altre diete low-carb, in quanto si basa sulla produzione di sostanze acide, chiamate chetoni, dalle quali deriva il suo nome.
Non è solo una dieta per dimagrire, ma viene seguita anche come cura alternativa per l’epilessia farmaco-resistente e per alcuni tipi di tumore.
Ma come funziona la dieta chetogenica e quali sono le sue regole? Ce lo spiega la nostra dietista, la dottoressa Anna Gerbaldo.
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COS’È LA DIETA CHETOGENICA?
La dieta chetogenica è un regime terapeutico che mantiene l’organismo in uno stato metabolico di chetosi.
LA DIETA CHETOGENICA INDUCE E MANTIENE L’ORGANISMO IN UNO STATO DI CHETOSI
La chetosi viene generata dall’alimentazione e induce il corpo a bruciare i grassi di scorta, subito dopo aver consumato lo zucchero presente nel sangue. Il nostro corpo dunque metabolizza i glicidi, ovvero zucchero e carboidrati, per poi ricorrere alle scorte presenti nell’organismo, sottoforma di grassi.
La chetosi si genera per la presenza dei corpi chetonici, sostanze derivanti dall’aumento dell’ossidazione dei grassi. In condizioni fisiologiche normali il livello di chetoni in circolo è trascurabile, ma può aumentare in seguito al digiuno prolungato o ad una dieta fortemente ipoglucidica (quindi a bassissimo contenuto di carboidrati).
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COSA SONO I CORPI CHETONICI?
I corpi chetonici sono l’acetone, l’acetoacetato e il beta-idrossibutirrato. Sono sostanze che vengono prodotte a partire dall’ossidazione dei grassi dai depositi tissutali.
Uno schema della produzione dei corpi chetonici.
L’acetone viene prodotto solo in piccolissime quantità e viene eliminato con la respirazione.
L’acetoacetato e il beta-idrossibutirrato vengono invece utilizzati per soddisfare le richieste energetiche di tessuti come i muscoli e il cuore, per poi essere eliminati a livello renale.
IL CERVELLO IN GENERE UTILIZZA IL GLUCOSIO COME FONTE DI ENERGIA
Di solito il cervello utilizza come fonte energetica i carboidrati, in particolare il glucosio, ma in alcune condizioni, quando questa sostanza non è disponibile, riesce ad adattarsi e ad utilizzare i corpi chetonici.
Curiosità: nel cervello le informazioni possono viaggiare ad una velocità che può raggiungere i 430 km/orari.
COM’È NATA E COME SI È EVOLUTA LA DIETA CHETOGENICA?
Negli anni ’20, nel tentativo di trovare terapie dietetiche idonee a migliorare il controllo dell’epilessia, iniziarono le prime osservazioni sul ruolo del digiuno dell’utilizzo dei corpi chetonici come prevalente fonte energetica. Nel 1921 il dott. Wilder della Mayo Clinic, propose di standardizzare le modalità di induzione della chetosi con un regime ricco in grassi e povero in carboidrati.
In foto il dott. Wilder Russell. Credits: @discoverysedge.com
La dieta chetogenica si è ritenuta efficace per il trattamento dell’epilessia farmaco-resistente nei bambini, e oggi viene utilizzata per il trattamento di alcuni tipi di tumore (in particolare quello cerebrale), in alcune malattie neurodegenerative, nell’obesità complicata e/o grave.
Anche Amy Lee, la cantante degli Evanescence, soffre di epilessia.
Se negli anni ’90 la chetosi veniva indotta con il digiuno, quindi in ospedale, oggi l’impostazione dietetica è definita dal rapporto in grammi tra i nutrienti (chiamato “rapporto chetogenico”) e può, sotto controllo medico, essere eseguita a domicilio.
La Mayo Clinic è una delle più importanti organizzazioni per la ricerca e la pratica medica. Credits: @besthealthday.com
DIETA CHETOGENICA: ALIMENTI CONCESSI E MENÙ COMPLETO
Nella dieta chetogenica gli alimenti concessi sono quelli ricchi di proteine. I carboidrati devono essere ridotti al minimo, al fine di mantenere la chetosi, mentre la dieta è estremamente alta in grassi, al fine di garantire un adeguato apporto energetico.
La versione tradizionale di questa dieta prevede come fonti principali di grassi panna, burro, margarina, maionese, olio, olive, lecitina di soia, nocciole e avocado, oltre ad altri alimenti come carne, pesce, uova, formaggi ed alcuni tipi di verdure (che devono essere indicate dal professionista).
Gli alimenti che invece non possono essere assunti sono cereali e derivati, patate, legumi, frutta, bevande zuccherate, alcolici e dolci. Ultimamente si è diffusa invece una dieta chetogenica non tanto ricca di grassi, quanto di proteine, mantenendo sempre un quantitativo di carboidrati molto basso.
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Per monitorare l’aderenza alla dieta, e in particolare per capire se si è in chetosi, si utilizza la chetonemia (la misurazione dei chetoni nel sangue) o la chetonuria (la misurazione dei chetoni nelle urine).
La chetonemia è un esame del sangue simile alla misurazione della glicemia.
La dieta chetogenica deve essere seguita con rigore, infatti anche un solo sgarro può compromettere lo stato di chetosi. Questo regime alimentare può essere seguito utilizzando prodotti naturali, attraverso un’accurata selezione degli alimenti che si possono e non si possono mangiare, oppure esistono anche pasti/snack sostitutivi, sia dolci che salati.
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Un approccio misto, che prevede sia l’utilizzo dei pasti sostitutivi che del pasto con alimenti naturali, può contribuire a migliorare la compliance (quindi l’aderenza alla dieta) e la piacevolezza della proposta. Non si tratta quindi di una dieta “fai da te”, ma devono esserci precise quantità di ogni macronutriente (carboidrati, grassi e proteine).