ASOS E LE LINEE DI ABBIGLIAMENTO BODY POSITIVE

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Credits: Insider

Asos è uno dei più famosi e-commerce di moda al mondo! Si possono trovare moltissimi marchi, oltre a prodotti realizzati proprio dal brand Asos. Ma una novità in particolare ha scosso il fashion system. Infatti, l’online shop ha deciso di creare una linea di abbigliamento body positive che possa soddisfare ogni esigenza!

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Credits: Twitter



tutte le donne hanno la cellulite, perché non mostrarla?

Si può trovare di tutto, dall’abbigliamento all’intimo, disponibili in tantissime taglie. E c’è molto di più! Asos ha infatti deciso di non ritoccare più le foto delle sue modelle. Si pensa forse che essere magre e toniche significhi anche essere prive di smagliature e cellulite? Certo che no! Ogni donna ha dovuto combattere con questi piccoli problemi estetici, ma questo di certo non ci rende meno belle, dunque perché nasconderli?

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Credits: Pinterest

SAVAGE X FENTY MOSTRA CHE OGNI DONNA È BELLA E SENSUALE

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Credits: Hypebae

Rihanna è una delle celebrità che più di tutte si sta battendo per la diversità! Partendo dalla sua linea di makeup, Fenty Beauty, con un range di tonalità davvero ampio per ogni pelle, Riri ha deciso di espandersi e realizzare una collezione di intimo femminile super sexy e provocante, ma adatto ad ogni tipo di fisico: Savage X Fenty!

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Credits: Klonblog

Lei in prima persona ha provato cosa si prova ad avere sia un fisico magro che uno in carne, e di certo non ha perso né fascino né bellezza con qualche chilo in più! Ha quindi voluto trasmettere questo messaggio di auto-accettazione anche attraverso i suoi prodotti, pensati per far sentire sensuali e bellissime tutte le donne! Come se non bastasse, alla sua sfilata hanno partecipato anche modelle col pancione, davvero meravigliose e raggianti!

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Credits: Insider

COSA SIGNIFICA DAVVERO BODY POSITIVITY

La body positivity non è solo una tendenza moda, è un vero e proprio modo di pensare e di conoscere gli altri! Un brand body positive non si rivolge infatti a un solo tipo di donna e a un’unica taglia, ma a tutte le donne nella loro diversità. Questi marchi realizzano dunque dei capi che si possano adattare facilmente ad ogni fisico, proponendo inoltre una vastissima gamma di taglie! 

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Credits: iDiva

Ognuna di noi ha provato un sentimento di disagio indossando un vestito troppo stretto, un tubino o una minigonna, e questi brand cercano di evitare tali sensazioni producendo capi adatti a tutte, pensati solo per farci sentire belle!

Ragazze, se siete interessate a sapere di più sulla body positivity, qui potrete trovare qualche informazione!

1) CELEBRITY BODY SHAMING: LE STAR DAL MESSAGGIO POSITIVO!

2) LE MERMAID THIGHS, LE GAMBE DA SIRENA: LA NUOVA FRONTIERA DELLA BODY POSITIVITY!

3) L’EDUCAZIONE ALIMENTARE DELLE BAMBINE TRA MITO DELLA MAGREZZA E OBESITÀ INFANTILE

4) L’OSSESSIONE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL CORPO PERFETTO CON LA CHIRURGIA PLASTICA RACCONTATA IN UN VIDEO

LahN

 

Ragazze, anche voi apprezzate lo splendido messaggio di autostima promosso da questi brand? Cosa ne pensate dei canoni di bellezza fisica imposti dalla moda? Credete nel valore del self-love e dell’auto-accettazione? Secondo voi il fashion system si sta finalmente aprendo alla diversità e a tutte le forme del corpo femminile? Siamo curiose di conoscere le vostre opinioni sull’argomento, quindi scrivete tutto nei commenti! Un grande abbraccio dal vostro Team💖!

22 COMMENTI

  1. Posso fare polemica? Secondo me dovremmo proprio affrancarci dalla necessità di essere belle a tutti i costi, mi spiego: di fatto NON siamo TUTTE belle, lo siamo chi più e chi meno ma esistono anche persone esteticamente brutte la cui bellezza non dipende necessariamente dalla taglia dei pantaloni. Il vero lavoro su noi stesse è accettarsi per quello che siamo senza per forza voler stravolgere il nostro corpo o la nostra faccia, ovviamente se la salute ci accompagna.

  2. L’ideale sarebbe che i brand tenessero conto, oltre la varie taglie, della forma del corpo delle donne. Se una ragazza è una clessidra, che abbia la 40 o la 48 più o meno le andrà bene una certa tipologia di abito. La stessa cosa per le altre forme del corpo. Quindi sì, è giusto accettare il proprio corpo, certo mantenendosi al meglio però e non per una questione di bellezza ma per una questione di salute. Non per far polemica, però quando si parla di obesità o di anoressia è bene non accettarsi, ma migliorare per la salute appunto.

  3. Mi sembra che ci si sia dimenticato di come si è evoluta la distribuzione della moda da 60 anni a questa parte con l’avvento del pret a porter. Io credo che, ampliando il discorso a tutto l’abbigliamento, da quando si è instaurato il pret a porter e da quando (ancora più recentemente) c’è stato il boom di catene di abbigliamento low cost, per forza di cose le forme e le taglie si siano standardizzate, non si può pensare di comprare una maglia a 10€ che sia in grado di vestire tutte le fisicità e tutte le taglie, perchè dietro il design di un capo così universale, ammesso che esista poi questo design universale, pur mantenendo la mano d’opera a livelli di sfruttamento, c’è un lavoro non indifferente. Le nostre nonne, il cui armadio non traboccava di capi come il nostro, in boutique, provavano dei modelli “standard”, ma poi irrimediabilmente ogni negozio aveva il suo sarto che modificava il capo modello seguendo le misure della cliente. Chiedere dei vestiti totalmente inclusivi cozza proprio con il principio di pret a porter.
    Dicendo questo non mi ergo a paladina del fisico perfetto, perchè anche io avendo un fisico vagamente a pera devo portare a far adattare i “capi buoni” dalla sarta, invito solo a ragionare su come l’attuale distribuzione della moda non si confaccia ad una totale inclusività, e le ragioni, come prevedibile, sono esclusivamente economiche. Che poi, alla fine, questi brand che tanto si fanno acclamare, siamo sicure che riescano a vestire a pennello tutte le donne? Io ne dubito…

  4. La bellezza è un concetto troppo soggettivo secondo me, parlando di bellezza esteriore, perchè su quella interiore il discorso sarebbe troppo ampio e non c’entra con l’argomento trattato… Trovo comunque giusto partire dal fatto che di base ogni donna è bella perchè lo è a modo suo. Ognuno di noi, uomo o donna che sia, ha qualcosa di bello, magari non tutto il fisico al 100% ma qualcosa sicuramente ce l’avrà, se non per tutti per qualcuno si, altrimenti non esisterebbero le coppie, staremmo tutti da soli a schifarci a vicenda…

  5. Si e però basta con sta storia della salute. Lo sappiamo, MA dobbiamo vestirci anche mentre stiamo dimagrendo o ingrassando o guarendo o whatever. Il non trovare vestiti da mettermi MENTRE faccio un percorso per tornare più in salute mi fa passare la voglia, diciamolo chiaro e tondo.

  6. Sono abbastanza d’accordo sulla soggettività della bellezza, ma su questo e sulla tua conclusione di schifarci a vicenda, secondo me il discorso verte più sui gusti personali e ciò non significa che se uno non è bello/conforme ai gusti del momento sia condannato a non essere amato da nessuno.
    Quando penso alla bellezza, penso a quella “oggettiva”, ad esempio Giancarlo Magalli non è un fusto, non ha la chioma folta, non ha lo sguardo magnetico e via dicendo, ma va bene così perché ha altre qualità. Invece, soprattutto per le donne, si deve per forza trovare un finto contentino parlando di bellezza.

  7. Ben detto !!! Alla fine il concetto di forme diverse del corpo femminile é vecchio come il mondo e le sarte di una volta lo sanno da molto prima che si parlasse di “mela” “pera” “clessidra” e compagnia cantando. Solo che con il pret à porter, e ancora peggio con il fast fashion, si é totalmente invertita la rotta….loro fanno vestiti standard e siamo noi che dobbiamo sbatterci a provare correndo dietro ai pochi abiti che ci calzano bene. In fondo il motivo per cui certe star sembrano stare bene con tutto é anche perché molto di quello che indossano é cucito o risistemato a mano…
    Ricordo che per la cerimonia della mia laurea mi regalai il lusso, perché ormai di questo si tratta, di un vestito creato su di me da una sarta all’epoca famosa di Torino : pur essendo un modello che in teoria non era l’ideale per una “donna mela” come me, era talmente tagliato alla perfezione sulla mia forma che mi stava da dio comunque. E ricordo anche quante volte da bambina accompagnavo mia mamma a “fare le prove” dei vestiti nell’atelier della sarta del paese che glieli faceva su misura. Sembrava una principessa !
    Peccato si sia persa questa grande ricchezza artigiana e che ormai solo poche persone possano permettersi questo tipo di approccio…

  8. Il tuo discorso da un lato mi convince ma dall’altro penso anche che sia comunque importante valorizzare quello che si ha… Tutte abbiamo pregi e difetti, nel fisico come nel carattere e pensare sempre “tanto sono fatta così” lo trovo un pò pericoloso. Se sono tendenzialmente contro uno stravolgimento totale del proprio corpo tramite la dipendenza dallo sport o peggio ancora la chirurgia plastica, penso anche che sapersi valorizzare e migliorare sia un compito importante per tutti noi. Anche se ammetto che un pò invidio quelle donne dallo stile un pò new age che riescono a sentirsi a loro agio anche con i capelli sfatti, una t-shirt qualsiasi e i sandali birkenstock…

  9. ma infatti, è un discorso che vale sempre e non sempre sono le tg grandi a essere penalizzate! metti la “tg U”: l’incubo di chiunque credo. Ormai il cartellino con la marca viene applicato post produzione e quindi magari brand con posizionamento e quindi prezzi diversi hanno capi prodotti nello stesso stabilimento. Stessa cosa per il trucco: la divagatrice ha raccontato di come molti prodotti di brand diversi si differenziano nel marketing ma non nella produzione e che quindi il prezzo non è un indicatore di qualità e materie prime!
    Quando si parla di multinazionali, ovviamente se si va sull’artigianalità altro discorso…

  10. L’unico capo con la “tg U” che mi va bene è la classica cuffietta per l’inverno in acrilico al 100% stile quella OVS. Te lo dico perchè l’ha comprata ieri mio marito, e anche su di me stava benissimo.
    Scherzi a parte, concordo in pieno con il tuo discorso.

  11. E un bellissimo post che apre una finestra sulla realtà, ma….c’è un ma, le catene della grande distribuzione low cost fanno produrre i capi in modo standardizzato per cui le taglie non corrispondono mai a quelle reali. Donne che soddisfano quelle misure sono poche anche perchè ognuna ha una sua forma precisa…posso farvi un esempio personale: è tutta estate che sto cercando un paio di pantaloni taglio classico (uomo per intenderci) e non c’è niente in commercio che, anche della mia tg dichiarata in etichetta, mi vada bene e il motivo è presto spiegato, intanto anche solo a occhio ci si accorge che le taglie non sono reali, con le lunghezze non ci siamo e attraverso il fondo del pantalone ci passa uno stuzzicadenti. Un altro esempio: il cartellino su tre stendini uno a fianco all’altro “dritto”, “classico”, “largo” da H&M e qui insegnano una confusione sui modelli che causa inadeguatezza. Il modello dritto altro non era che uno slim, quello classico uno skinny e quello largo uno dritto. E’ assurdo, io che ho raggiunto faticosamente negli anni un’autostima che non ho mai avuto mi sono resa conto che quello che “paga” è vendere la quantità, che si fa limando i cm quà e là in modo da ricavare due tre indumenti in più in una metratura di stoffa che, in quella determinata taglia, ne conterrebbe due/tre in meno. La vera contraddizione è scoprire poi che nei negozi dedicati alle tg dalla 46 in su, succede un’altra cosa assai strana, in base ai capi esposti si evince che le donne curvy siano tutte sotto i 160cm, senza nulla togliere a queste altezze, ma io sono 175 e tutti i pantaloni che ho provato in quel genere di negozio mi fanno l’effetto “acqua in casa” insomma sono tutti corti. Se pensate che mediamente una persona della mia altezza dovrebbe avere pantaloni con interno gamba (dal cavallo alla pianta del piede) di almeno 88 cm capite cosa intendo dire. L’unica soluzione rimarrebbe il “fatto su misura” ovvero andare dalla sarta come facevano le donne che venivano da mia mamma a farsi misurare, tagliare, cucire e mettere in prova gli abiti, ma adesso non è più come quando ero una bambina…..pazienza!! andrò alla ricerca del pantalone perduto……chi lo sa, magari troverò qualcosa. In ogni caso è positivo che si parli di questi argomenti perchè il rientrare in taglie non reali ci fa perdere la coscienza di noi stessi e ci fa pensare che siamo brutte, grasse e inadeguate e tutto per ragioni di tipo economico.

  12. Sono d’accordo con te Ivy, io sto facendo uno dei due percorsi e mi sono resa conto che non c’è quasi niente che mi vada bene in commercio….per fortuna ho recuperato capi dall’armadio che mi sono tornati giusti!!

  13. E’ giusto quello che dici e lo condivido, ma bisogna imparare a vedere e capire quello che possiamo valorizzare, la parte più difficile dell’accettarsi è questa. le tendenze moda non aiutano purtroppo!!

  14. Beh, cara mia, mi sa che non hai capito a cosa si riferiva il mio discorso sulla salute. Spesso e volentieri adesso con il body positive e discorsi vari, ci sono modelle chiaramente obese che si fanno passare per felici, dicendo che bisogna accettarsi così. Sembra che esistano solo le anoressiche o le obese, da un eccesso all’altro. Quello ho detto che è sbagliato. A me non sembra di aver scritto: “le obese non possono vestirsi” “le taglie comode non devono farle”!

  15. Non posso che darti ragione! Se una donna non è per forza Adriana Lima ma si cura e si veste bene farà comunque sempre una bella figura! Non mi piacciono le donne che si trascurano! Per dire, può piacere o no come programma, però se guardate “Ma come ti vesti?!” con Enzo e Carla, alla fine loro sanno sempre come valorizzare tutte le donne! Mi piace tanto!

  16. Questo é anche verissimo ! Se va di moda il tubino e lo si trova ovunque ma io ho un fisico a mela non mi metto certo a infagottarmi come una salsiccia ma cerco altri modelli più adatti, anche se significa una ricerca più laboriosa. E non penso nemmeno che la soluzione sia voler entrare a tutti i costi nelle ridicole taglie che ci propina per esempio Zara dove una L vale come una S di molte altre marche. Valorizzare i proprio pregi per me vuol anche dire innanzitutto capire i propri limiti e solo in un secondo tempo cercare di rinforzare le proprie qualità. Solo che ci vuole tempo per arrivarci…e anzi il percorso é sempre in divenire…

  17. Non mi sono spiegata perché quello che hai capito tu non è quello che intendevo dire, ci riprovo 🙂
    Sono d’accordo con te su quanto sia giusto e sano valorizzarci e dare il meglio di noi (sempre per essere soddisfatte noi in primis e non perché ce lo impone il fidanzato, la società eccetera) ma ad un certo punto dobbiamo pure fare i conti con la realtà e capire che la bellezza esteriore non è per forza un merito e non è per forza necessario, e va bene così. Così come non ci sforziamo per definire Magalli bello, perché dobbiamo fare voli pindarici per dire che siamo tutte belle? Intendo questo.

  18. Hai ragione. Il body positivity dovrebbe essere un punto di partenza verso uno stile di vita più sano, invece quello che si vede nei social come instagram è una continua auto-celebrazione di condizioni patologiche anche piuttosto gravi. E non penso che quelle modelle siano veramente felici (non ho capito perché poi sono sempre ritratte in lingerie e mai vestite normali).

  19. Meno male che mi hai capita, perché qua ti linciano immediatamente senza prima capire il vero discorso, mettendomi in bocca parole che non ho detto che è una cosa che non tollero. Lo dico perché ultimamente si vuole far passare per bello anche ciò che non è sano. Le modelle, o meglio, i manichini da passerella che sembra che patiscano la fame non sono belle però non si può passare da queste, a certe donne obese, perché obese sono, dicendo che loro si accettano così! Ci credo che non vogliono dimagrire, finché le pagano per essere così! Se dimagrissero paradossalmente perderebbero il lavoro. Allora io dico, perché non far sfilare donne normali, con taglie normali e soprattutto creare linee di abiti che si adattino alle varie forme del corpo? Quella sarebbe la vera rivoluzione, ovviamente impossibile…

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