Ciao a tutte!

Molte volte, purtroppo, sui giornali, in televisione ma anche e soprattutto su internet, si sente parlare di body shaming, fenomeno che consiste nell’insultare e nel denigrare le persone prendendosi gioco di una caratteristica che fa parte del loro aspetto fisico. “Sei grassa” “Scimmia pelosa” “Pelle e ossa”, sono solo alcuni degli esempi di insulti che i body shamers rivolgono ai propri bersagli, che possono provocare profondi disagi psicologici e che, nei casi più gravi, possono anche avere conseguenze fisiche, innescando meccanismi come autolesionismo, disturbi alimentari e depressione. Le vittime di body shaming possono essere persone di ogni genere, non solo, ad esempio, colleghi di lavoro, amici o compagni di classe, ma anche…le celebrità che popolano lo star system.

In alcuni casi, però, le star vittime di body shaming hanno usato il loro potere mediatico per protestare e proporre, con il loro esempio, delle alternative agli standard di bellezza canonici, ancora, sotto molti punti di vista, troppo severi, rigidi e spesso causa di disagio per coloro che non vi rientrano.  Queste celebs, così, sono state in grando di dare una potente risposta a tutti coloro che li avevano presi in giro, proponendo un atteggiamento body positive, ovvero positivo nei confronti del proprio corpo! In questo post, allora, vi parleremo di alcune celebrity dall’atteggiamento body positive e che si impegnano, con il loro operato, a diffondere l’amore ed il rispetto per se stessi e per gli altri! Volete sapere chi sono? Allora continuate a leggere il post ;-)!

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MELISSA MCCARTHY

Nota specialmente per la sua interpretazione di Sookie nel telefilm Gilmore Girls, Melissa McCarthy è anche doppiatrice, sceneggiatrice e…stilista! Melissa ha, infatti, creato una linea di abbigliamento tutta sua, in risposta al fatto che, moltissimi stilisti, si sono rifiutati di realizzare per lei i vestiti per gli eventi mondani in quanto plus size.

ClioMakeUp-Celebrity-Messaggio-Positivo (11)Via Pinterest

La linea di Melissa, chiamata Melissa Seven7, comprende taglie che vanno dalla 34 alla 64, rivelandosi dunque non solo dedicata alle taglie forti, ma ad un target femminile molto più vasto di quello coperto normalmente dall’industria della moda!



Come lei stessa ha affermato: “Sembra davvero strano che i capi – per la maggior parte – si fermino ad una determinata taglia. Le donne no! Perché, quindi, dovrebbero farlo i vestiti?”

ZENDAYA

Anche la cantante Zendaya la pensa come Melissa McCarthy e, a sua volta, ha realizzato una linea di abbigliamento (Daya by Zendaya) che copre lo stesso range di taglie, per aiutare sia chi ha difficoltà a trovare vestiti abbastanza grandi che abbastanza piccoli!

Zendaya, inoltre, si batte da sempre contro le eccessive e fuorvianti modifiche di fotoritocco presenti sulle fotografie di magazine e riviste, criticando i falsi canoni di bellezza che possono creare e cercando di demolirne i falsi modelli proposti, che rischiano di influenzare specialmente le persone più giovani!

ClioMakeUp-Celebrity-Messaggio-Positivo (10)Via Pinterest

KATE WINSLET

Da bambina e da adolescente, Kate Winslet ha subito bullismo e body shaming per via del suo peso, sentendosi anche suggerire di abbandonare il suo sogno di diventare attrice poiché, il suo aspetto, non le avrebbe permesso di fare carriera.

ClioMakeUp-Celebrity-Messaggio-Positivo (6)Credits: celluloidportraits.com

Kate, ora, usa la sua esperienza per dare coraggio a chi, come lei, viene preso in giro per le proprie caratteristiche fisiche, ricordando che il proprio valore di esseri umani non dipende affatto da questi fattori!

Ragazze, non abbiamo ancora terminato! Celebrity messaggio positivo e spinta ad amare se stessi sono il focus anche della pagina successiva! Vediamo chi, con il proprio talento e simpatia, è di ispirazione per tantissime persone! Basta andare a pagina 2!

51 COMMENTI

  1. Parole sante quelle pronunciate da Meryl Streep , se ho 50 non posso dimostrarne 20 … eppure con tutte ste facce rifatte ce ne sono molte di donne che vorrebbero essere così … Zendaya frequenta anche lei Sephora ? Ahah . Buongiorno ragazze / i

  2. La cosa strana della moda è che nasce per le donne, ma sembra che alcuni stilisti la creino solo per se stessi. Capi immettibili, improponibili anche per le Star….e poi le taglie, ridicoli a rifiutarsi di creare un abito solo perché fuori dai loro standard, brava Melissa e brava Zendaya, a patto che i prezzi siano accessibili, perché credo che oltre ad avere problemi a trovare capi che non siano simil sacchi di patate o per chi è molto minuta da dover vestirsi con le taglie 0-12…un ulteriore problema siano i prezzi, le taglie fuori dagli schemi standard che impone la moda..costano spesso di più, se una maglietta basic da H&M o zara con 8 euro la trovi..una taglia xxs o xxl deve sborsarne il doppio.
    Drew Barrimore è proprio così, naturale, acqua e sapone, su instagram è perennemente struccata, coi capelli come i miei…da pazza

  3. Sono pienamente d’accordo. Basta giudicare le persone perché magre o grasse, bionde o more. Sono stanca di questa superficialità dilagante. Dovrebbe partire anche dai così detti media, i primi a discriminare, creando categorie a parte nei concorsi, ridicolizzando noi donne. E gli stilisti….creano vestiti importabili e a dir poco orrendi. E i negozi teglie forti…ma che vuol dire taglia forte??? Una 44 è una taglia forte mentre una 42 è debole??? Non capisco ma non voglio capire

  4. sai quante mamme ho sentito denigrare le figlie adolescenti per un kg in più, in alcuni casi addirittura inesistente … dirgli “se fossi in te quella brioche non la mangerei” o ” quei pantaloni ti fanno il culo enorme” ecco a quei genitori io toglierei la patria potestà!

  5. da stilista posso confermare che, a meno che non si parli di grandi marche low-end (bonprix, pimkie visto che copiano), per le proprie linee ognuno sfutterà il proprio guso estetico per quanto riguarda il design. i marchi di grande distribuzione che appartengono alla fascia ecnomica medio-bassa (facit e forse desigual) e media costano “tanto” un po’ per il nome e un po’ anche per definire lo status sociale. se invece si opta per un’azienda che non sfrutta i ragazzini e le donne dei paesi in via di sviluppo e non ruba i territori agli indigeni per produrre i propri abiti (vedi benetton) è più normale che il prezzo salga. io, ad esempio e a prescindere dalla taglia, visto che non ho ancora un’azienda, se faccio un vestito lo faccio con le mie mani seppure in serie, quindi tra manodpera, stoffa e tempo diciamo che per una tuta farei spendere intorno agli 80 euro circa. purtroppo il prezzo alto non significa sempre qualità, ma quando ci sono fonti credibili che provano il contrario un’eccezione si può fare. e non parlo di me ma delle aziende slavery-free, ecosostenibili e quant’altro che purtroppo non si può dire che appartengano alla realtà italiana. per quanto riguarda la distinzione tra plus-size e non, non piace neanche a me. sarebbe bello che quando vai a fare shopping sei sicura che potrai provare tutto esattamente come la tua amica che ti ha acmpagnata, per dire. e di slito i vestiti plus-size sono quelli da madre-casalinga-rassegnata-ma-felice americana che ha 40 anni e ne dimostra 60 (e lo dice un’accanita sostenitrice dello stile “ho preso i vestiti dall’armadio della nonna”).

  6. da stilista posso confermare che, a meno che non si parli di grandi marche low-end (bonprix, pimkie visto che copiano), per le proprie linee ognuno sfutterà il gusto estetico che ha per quanto riguarda il design. i marchi di grande distribuzione che appartengono alla fascia ecnomica medio-bassa (facit e forse desigual per dare l’esempio della fascia di prezzo) e media costano “tanto” un po’ per il nome e un po’ anche per definire lo status sociale. se invece si opta per un’azienda che non sfrutta i ragazzini e le donne dei paesi in via di sviluppo e non ruba i territori agli indigeni per produrre i propri abiti (vedi benetton) è più normale che il prezzo salga. io, ad esempio e a prescindere dalla taglia, visto che non ho ancora un’azienda, se faccio un vestito lo faccio con le mie mani seppure in serie, quindi tra manodpera, stoffa e tempo diciamo che per una tuta farei spendere intorno agli 80 euro circa. purtroppo il prezzo alto non significa sempre qualità, ma quando ci sono fonti credibili che provano il contrario un’eccezione si può fare. e non parlo di me ma delle aziende slavery-free, ecosostenibili e quant’altro che purtroppo non si può dire che appartengano alla realtà italiana. per quanto riguarda la distinzione tra plus-size e non, non piace neanche a me. sarebbe bello che quando vai a fare shopping tu sia sicura che potrai provare tutto esattamente come la tua amica che ti ha accompagnata, per dire. e di solito i vestiti plus-size sono quelli da madre-casalinga-rassegnata-ma-felice americana che ha 40 anni e ne dimostra 60 (e lo dice un’accanita sostenitrice dello stile “ho preso i vestiti dall’armadio della nonna”).

  7. “Le tue parole fanno male
    Sono pungenti come spine
    Sono taglienti come lame affilate
    E messe in bocca alle bambine
    Possono far male
    Possono ferire
    Farmi ragionare, sì
    Ma non capire, non capire”

    Così cantava Cesare Cremonini in una canzone di qualche anno fa.
    Pensa che mentre leggevo il tuo commento la stavo ascoltando…..coincidenza?

  8. Il tuo lavoro è artigianale ed è giusto che te ne venga riconosciuto il merito, anche economicamente, a differenza di tante marche che appunto paghi il nome….e li fanno fare ai ragazzini, bene che vada

  9. Da bambina e poi ragazza-donna plus size concordo con tutto ciò… Però è difficile vedersi sempre “belle”… A volte mi vesto e penso: oggi sono ok! Ma poi esco e mi ritrovo accanto ragazze magre e carine che anche se indossano uno straccio stanno bene, e mi sento comunque a disagio…

  10. L’Haute Couture è spesso concettuale. È molto vicino all’arte e l’artista ritrae sempre se stesso, perché è ciò che conosce. Per vestirsi c’è il prêt-à-porter, e per chi vuole spendere meno, le catene di abbigliamento.

    Detto questo, mi trovi d’accordo sui genitori che spesso portano i figli a non stimarsi. Discorso per me, completamente legato al fatto che fare i figli non è per tutti, in realtà lo è per molti meno.
    E qui si collega pure qualcos’altro legato all’educazione.
    L’educazione che troppo spesso manca in tutti noi. E non solo nelle parole che feriscono, ma nella sostanza. Dovremmo essere educati alla bellezza. E quando dico bellezza lo intendo nel senso più ampio del termine. Bellezza intesa a doppio senso come verità (Keats), bellezza nella cultura, nell’equilibrio, bellezza in noi e negli altri. Se aspirassimo a questo tipo di bellezza per noi e la vedessimo negli altri accadrebbe che noi tenderemmo sempre a migliorarci (senza snaturarci) e negli altri ci concentreremo sui loro lati belli, invece che su quelli brutti.
    Ciò che accade nella realtà è che rincorriamo la bellezza nel modo errato. Sottolineiamo i difetti altrui, perché abbiamo un certo concetto di bellezza, più o meno condiviso dagli altri. Esasperiamo i nostri difetti per il dissidio tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. E cerchiamo di raggiungere il nostro ideale nei modi peggiori, con la finzione (filtri sulle foto, photoshop, “scorciatoie” alimentari) . Non so se ho espresso bene ciò che volevo dire.

  11. Ma come si fa a denigrare quella coccolosità incarnata che è Melissa McCarthy solo perché non è magra? Stesso discorso vale per la nostra Clio XD
    E ovviamente, in quanto portatrice sana (sinusiti a parte) di naso importante e storto non posso che adorare Meryl Streep, visto che è soprattutto grazie al suo fascino (ma anche a Cate Blanchett) che ho messo da parte tutti i propositi adolescenziali di un ritocchino.
    C’è poi da dire che, senza andare a scomodare le linee di moda create apposta per taglie xxs o xxl, tante volte guardando certe sfilate mi sono ritrovata a pensare che l’abito in questione sarebbe stata meglio a qualcuno con parecchie più curve (non solo di seno) rispetto alla modella!

  12. Guarda caso tutte queste donne che si distinguono dai soliti, noiosi, brutti, fintissimi modelli imposti dai social sono sempre le più belle, a mio avviso 🙂 Curare la propria immagine deve essere piacevole e creativo, senza quell’inutile ansia per stravolgerci.
    Frase trita e ritrita, ma vera: il mondo è bello perché è vario.
    E a voi, body shamers: rivedete la vostra linguaccia cattiva prima di cominciare a insultare. Fate la pace con voi stessi, e non rompete l’anima agli altri 😉

  13. La veritá é che siamo ossessionati dall’apparenza e che tutto quello che non é conforme ci sentiamo in diritto di criticarlo, pensiamo di avere sempre qualcosa da dire, abbiamo un’opinione su tutto e tutti e sappiamo sempre quello che va bene.
    Questa é la mia esperienza pesavo 80kg e mi dicevano perche non ti chiudi la bocca e smetti di mangiare, esattamente in questi termini. Adesso ne peso 55 e mi dicono “guarda che se non mangi scompari”. Il punto é io mi sento bene adesso con il mio corpo, con la mia taglia 40, ma vi assicuro che prima con la mia 46 io non mi sentivo poi cosi inadeguata e grassa come gli altri volevano farmi sentire.
    Io sto cercando di imparare che se non ho niente di gentile da dire di o ad una persona non dico niente.

  14. Zendaya in tuta e scarpe da tennis una di noi! Finalmente una foto di una star vestita come una qualsiasi mortale 😛

  15. ecco perchè mi piace questo forum! a volte come oggi .. accade che leggendo il commento di una persona, vi legga esattamente ciò che penso e che è talmente radicato nel mio essere che neanche riesco ad esprimerlo in modo chiaro a parole… grazie Colette! se ci fossero più persone che la pensano così il nostro mondo non sarebbe così triste gretto e insensibile… io la vera bellezza la vedo nell’arte, dove è bella anche una donna grassa o il vecchio mendicante visto con gli occhi dell’artista che lo riempie di nobiltà… Buona giornata 🙂

  16. L’ iniziativa di Melissa e Zendaya la trovo lodevole, però chissà che prezzi avranno…io ogni volta che entro in negozi per ragazze curvy noto che ogni vestito costa almeno 30€ che nella media! Non é corretto..
    Nei brand normali invece spesso e volentieri mi sento dire “abbiamo solo fino alla 46″…

  17. É proprio vero..succede anche a me! E quando mi capita di fare shopping con le mie amiche magre(con cui cmq vado molto d accordo per fortuna e non c é invidia o altro) mi rendo conto che per loro é più facile acquistare l esatto modello che desiderano, xk nn hanno problemi di taglie..e trovano modello prezzo e taglia che più gli piace. Io invece rivolto sempre tutto il negozio alla ricerca delle taglie giuste (che puntualmente non ci sono)

  18. Non sono affatto sorpresa. Dai gusti musicali e cinematografici che traspaiono dai tuoi commenti ci avrei scommesso che concordavi con me.

  19. Io ho sempre trovato, trovo e troverò folle, pazzesco, assurdo, chi si diverte a prendere in giro, quindi: offendere e mortificare, una persona.
    Non ho mai capito cosa ci fosse di così divertente. cosa?! qualcuno me lo spieghi, anzi, me lo dovrebbero spiegare coloro che lo fanno. Immagino che tutti tacerebbero omertosamente.
    Ricordo il periodo delle medie e delle superiori… gentaglia che offendeva chicchessia per il gusto, spero almeno questo, di farlo.
    che si chiami body-shaker che si chiami bullismo, li si ferma solo facendosi vedere indifferenti alle loro parole, non mortificati.
    Possa passare la battuta stupida del compagno pirla, che sicuramente avremo ricevuto tutti, io compresa. Non deve invece passare il continuo insulto. “Chi sei tu per parlare così a me?” “Chi?”.
    Alle media c’era un idiota patentato che se la prendeva con le ragazzine timide, semplici, e con una in particolare. Lei taceva, lui la mortificava, lei piangeva, lui rideva. Durante un intervallo, io e altre due compagne, timide ma non così timide da permettere a qualcuno di offendere la nostra persona, stoppammo l’idiota patentato che vedendo il suo gioco mortificato… smise e ne se andò per i fatti suoi.
    Riassumendo: se sei una vittima, reagisci! Nessuno può permettersi di umiliarti, a maggior ragione chi non ti conosce come un compagno, un collega, uno su internet. Se non sei una vittima ma uno spettatore: reagisci! Non farti sempre i fatti tuoi.

  20. Che meraviglia queste donne, io le seguo più meno quasi tutte perchè mi piace guardare persone che sento vicine a me, ovviamente non vicine in tutto, ma vicine perchè ” normali ” e a loro agio con la loro normalità. Ecco “normale” è una parola poco amata oggi, invece è la più bella, perchè secondo me ci fa capire che la straordinarietà risiede in cose molto meno complicate di quanti si possa immaginare. Detto questo credo che oggi ci sia poca educazione alla sensibilità, alla normalità e soprattutto all’imperfezione, ecco l’imperfezione non è accettata, che sia un naso, che siano le labbra piccole, un seno troppo ingombrante, un peso superiore a quello che ci indicano i canoni e così la pressione di dover essere perfetti può rendere le persone eccessivamente insicure o eccessivamente “tigri” per cui io che riesco ad essere “migliore” denigro te che sei troppo poco qualcosa, per sentirmi più forte e da qui nasce il bullismo, il body shaming e più.

  21. Verissimo, purtroppo soprattutto negli anni difficili dell’adolescenza è possibile non avere abbastanza consapevolezza di se’ e autostima per poter reagire a chi si incunea proprio nelle tue insicurezze. In questo probabilmente gioca un ruolo cruciale l’educazione ricevuta in famiglia: insegnare ai bambini l’autostima è uno dei compiti più difficili, ma anche più importanti, di un genitore.

  22. Per quanto riguarda lo shopping si dovrebbe prendere esempio dal Regno Unito. Ci sono taglie dalla 34 alla 54 e linee tall e petit

  23. Carina la linea di vestiti di Zendaya ma le spese sono esorbitanti!
    Comunque la mia opinione è che se stiamo sempre a parlarne è perché siamo tutti, nessuno escluso, ossessionati dall’apparenza fisica, anche e soprattutto chi manda messaggi di accettazione, che però – se posti nel modo giusto, come in questo raro caso – sono una buona cosa.
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    https://www.youtube.com/channel/UCen9NZSKZpQf9_tMPHL1Cdg

  24. Io adoro adoro e adoro sul serio tutte queste donne!
    Ognuna di loro per una loro caratteristica, mi affascina. Ammiro moltissimo Kate Winslet, Meryl Streep, Melissa McCarthy e naturalmente Clio.

  25. Come hai ragione!!! Il body shaming più tagliente e efficace arriva spesso proprio dalla famiglia e dagli amici….con frasi sibilline, frequenti, dolorose, che piano piano minano la fiducia della persona colpita dalle loro “attenzioni” sfociando in molti casi in vere e propri disturbi dell’alimentazione. Il dramma é che manca proprio un’educazione su questo argomento, ci sono genitori che lo fanno senza rendersi conto del danno che fanno e nessuno gliene parla. Pensano che i figli per essere in salute e essere “adeguati” debbano adeguarsi ai canoni imposti dai media, senza riflettere sul concetto di normopeso o di tipologia di donna. Di post come questo dovrebbe essercene uno al giorno su ogni quotidiano nazionale e magari piano piano le cose migliorerebbero!!!
    Concordo anche su Drew Barrymore, una stupenda donna con fisico a mela che sprizza energia e allegria da tutti i pori. E’ un esempio da seguire, anche per come sa valorizzare il suo corpo con i vestiti giusti senza rinunciare a osare.

  26. Come si fa a dire a Kat e Winslet “Non farai mai l’attrice “? La mia indimenticabile rose è bellissima sembra uscita da un dipinto .ah l’invidia! E clio io ti trovo in splendida forma sinceramente

  27. Uscita da un dipinto! Hai pronunciato la frase perfetta per lei! Ha un sguardo così forte, penetrante, deciso, e al contempo languido…uno sguardo capace di “bucare” la tela, se davvero si trovasse in un dipinto

  28. Da femmina mi sento orgogliosa di queste donne stupende!
    Ragazze, sbattevene le balls delle cattiverie che dice o pensa la gente..raglio d’asino non sale al cielo!
    Grande la nostra Clio! 😉

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