COME FESTEGGIARE LA BEFANA? QUALI SONO LE ORIGINI DELL’EPIFANIA E COME TRASCORERE LA GIORNATA CON I BAMBINI?

  1. Festeggiare la Befana con i bambini è d’obbligo, dopo aver passeggiato con loro per i mercatini di Natale e aver trascorso giornate indimenticabili per concludere l’anno.
  2. Prima di svelarvi alcune idee per festeggiare l’Epifania con i bambini, proveremo a svelarvi tutto quello che c’è da sapere su questa usanza secolare incentrata sulla figura della vecchietta che nella notte tra 5 e 6 gennaio porta dolci ai bimbi buoni e carbone ai più monelli.
  3. Non tutti sanno che la storia della festa della Befana ha alle spalle una tradizione secolare, successivamente legata ai Re Magi.
  4. La Befana viene festeggiata in Italia ma anche in varie parti d’Europa, seppure con delle varianti sul tema. Proprio come le tradizioni natalizie, anche quelle legata alla Befana sono tutte molto interessanti.
  5. Per festeggiare al meglio questa ricorrenza con i più piccoli, è possibile realizzare lavoretti fai da te e cimentarsi in giochi super divertenti con tutta la famiglia.

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Credits: Foto di Unsplash | Donna Spearman

Siete curiose di scoprire con noi tanti spunti su come festeggiare la Befana e tante curiosità sulle origini di questa ricorrenza? Allora iniziamo subito!

FESTEGGIARE LA BEFANA E L’EPIFANIA: LE ORIGINI DELLA TRADIZIONE DELLA VECCHIETTA CHE PORTA DOLCI

Nell’immaginario collettivo, la Befana viene sempre ritratta come una strega: una vecchietta con il naso bitorzoluto, nei e gobba che vola su una scopa con vesti rattoppate.

NEL MEDIOEVO LA Chiesa HA LEGATO L’EPIFANIA AI RE MAGI

Eppure, la tradizione non è nata così e le sue origini sono pagane. Nell’antica Roma la Befana era legata al culto di Diana, che veniva festeggiata 12 giorni dopo il solstizio d’inverno, celebrando la morte e la rinascita della natura.

Nell’Alto Medioevo la tradizione cattolica ha poi collegato l’Epifania al giorno in cui Gesù si rivela come Figlio di Dio agli uomini, rappresentati dai Re Magi. E, non a caso, il termine “Epifania” deriva dal greco e significa appunto “manifestarsi”.

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Credits: Foto di Unsplash | Jonathan Meyer



La leggenda narra che i Re Magi, non riuscendo a trovare la strada per raggiungere la mangiatoia dove era nato il Messia, chiesero indicazioni a un’anziana signora, che si rifiutò di aiutarli e di andare con loro.

Successivamente l’anziana signora si pentì di non aver aiutato e seguito i Magi, così decise di preparare un cesto di dolci e andò a cercarli. Durante il viaggio si fermò in tutte le case, lasciando piccoli doni a tutti i bimbi che incontrava e, da quel momento, si diffuse l’usanza di appendere fuori dalla porta calze e scarponcini, con la speranza che fossero riempiti di dolcetti e doni.

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Credits: Foto di Unsplash | Mike Cox

Ma come si è arrivati al termine “befana”? Pare sia una storpiatura di “epifania”, che con il tempo divenne “befania” e infine “Befana”, entrando a far parte della tradizione cattolica e non.

TRA CARBONE E FALÒ, TUTTE LE TRADIZIONI PER FESTEGGIARE LA BEFANA

L’Epifania è festeggiata in Italia e in varie parti d’Europa e del mondo. In Russia si chiama Babuschka, in Romania, Ungheria e Spagna si aspetta l’arrivo dei Re Magi, che portano i doni. In Francia si prepara la torta dei re, che contiene una fava all’interno: chi la trova diventa il re o la regina della festa. In Islanda, invece, si organizza una fiaccolata, a cui prendono parte anche il re e la regina degli elfi, e il tutto si chiude con fuochi d’artificio e falò.

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Credits: Foto di Unsplash | Chuttersnap

Quello del falò è un antico rituale propiziatorio pagano, praticato per ingraziarsi le divinità. Alla vigilia dell’Epifania venivano bruciate ceste che simboleggiavano il passato, come buon auspicio per il nuovo anno. Questo rituale viene praticato ancora oggi in varie città d’Italia proprio nel giorno della Befana; a Verona c’è il famoso Brusa la Vecia, la Nott de Bisò a Faenza, il Pan e Vin nel trevigiano e in diverse zone del Friuli. Sono decine i nomi, ma la tradizione ha lo stesso scopo: scacciare il passato e auspicare un migliore anno nuovo.

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Credits: Foto di Unsplash | Yousef Salhamoud

E da dove arriva, invece, la tradizione della Befana che porta il carbone ai bimbi “monelli”? Pare che l’usanza, in passato, servisse a far ricordare il rinnovamento stagionale, la già citata rinascita della natura. È stata poi la Chiesa Cattolica ad aver legato la tradizione del carbone al comportamento dei bambini. Attualmente, insieme a Babbo Natale, la Befana è uno dei personaggi più amati dai più piccoli.

Dopo questo viaggio tra leggende e tradizioni, girate pagina e andate a pagina 2: troverete tante idee per intrattenere e festeggiare la Befana insieme a bambini! 

4 COMMENTI

  1. tra il 5 e il 6 gennaio in Friuli si fanno i falò (come citato nell articolo), prende diversi nomi a seconda della zona.. il piu’ famoso è il “Pignarul di Tarcento” . C’è il detto “Se il fum al va a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont. Se il fum al va a soreli jevât,cjape il sac e va al marcjât” ovvero se il fumo va a ovest (soreli a mont, cioè dove tramonta) sarà un anno difficile mentre se va ad est sarà un buon anno

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