La vergogna è un tipo di emozione molto comune che, prima o poi, è inevitabile provare, più o meno intensamente, durante il corso della vita.
Non sempre è un limite, ma, anzi, ci può proteggere e segnalare una buona capacità di giudizio. Ci sono casi in cui, però, la vergogna mortifica e può diventare dolorosa.
In questo post il Dott. Giuseppe Femia, Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta. Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) e dell‘Associazione di Psicologia Cognitiva (APC), Socio Sitcc – Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva ci aiuterà a fare chiarezza, spiegandoci che cos’è la vergogna, quali sono le sue caratteristiche principali, come si manifesta, perché si prova e tanti utili suggerimenti pratici su come gestirla.
L’argomento è proprio quello di cui avevate bisogno in questo momento? Lasciamo la parola al Dott. Femia.
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PARTIAMO DALLE BASI: CHE COS’È LA VERGOGNA
“La vergogna è un’emozione ‘sexy’ che serve a valutarsi in modo modesto, non è sempre un limite, spesso protegge e segnala una buona capacità di giudizio, talvolta crea una spirale che mortifica e inibisce.
Spesso il pudore è sensuale, dunque normalizzare questo tipo di emozione sembra fondamentale. Non è solo negativa! Tuttavia, la vergogna è un’emozione che spesso riscontriamo in quadri di disturbi di ansia e fobia sociale o in situazioni in cui temiamo il mostro del giudizio da parte degli altri che altro non è che il nostro stesso severo modo di valutarci e criticarci: adeguati o goffi e stupidi e incapaci?
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La vergogna sorveglia lo scopo della nostra buona immagine. Quando questo scopo è minacciato ci allarmiamo e ruminiamo sul nostro valore personale rimproverandoci. Spesso alla vergogna segue la meta-vergogna che valuta la stessa vergogna come una caratteristica terribile che merita un cattivo giudizio, qualcosa da nascondere: quando ci vergogniamo vorremmo scomparire.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA VERGOGNA E COME SI MANIFESTA
Spesso la vergogna si manifesta con rossore e inibizione o nascondimento. Alle volte diventa una sorta di protezione rispetto alla grandiosità o alla tendenza a disinibirsi senza temere il giudizio altrui.
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Essere indifferenti a ciò che gli altri penseranno di noi spesso è un segnale di scarso funzionamento psichico o della presenza di narcisismo e scarso controllo. Non dimenticando alcune forme di narcisismo in cui la vergogna gioca un ruolo cruciale sia nella genesi che nel mantenimento del disagio.
PER CHE COSA SI PROVA VERGOGNA
Per cosa proviamo vergogna? Spesso proviamo vergogna per difetti fisici, per la nostra voce, per una nostra debolezza, per non essere super espansivi, per vulnerabilità e debolezze che noi stessi giudichiamo come sgradevoli o meritevoli di disprezzo.
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La vergogna spesso diventa problematica, in eccesso produce comportamenti di evitamento sul piano sociale innescando credenze fisse di inadeguatezza, scarsa autostima, goffaggine con la convinzione di non essere all’altezza con il timore costante di essere criticati, disprezzati e derisi”.