Ciao a tutte!

Ogni anno attendiamo con ansia l’arrivo, in primavera, del festival cinematografico di Cannes. Per due settimane la Croisette ospita molte tra le più note stelle dello show business, costituendo un vero e proprio fenomeno mediatico – oltre che un immancabile appuntamento con lo stile. Ciò è dovuto non solo alle creazioni cinematografiche che vi vengono mostrate e premiate, ma anche alle strategie promozionali attuate dagli organizzatori del festival e dai suoi protagonisti.

Quest’anno, per celebrare il 70esimo anniversario del festival, si è scelto di dare un tributo ad una delle più grandi protagoniste del cinema italiano dello scorso secolo. Un bell’orgoglio per il nostro paese e per la sua tradizione cinematografica non vi pare? Peccato che, a ragione, questo omaggio non è stato apprezzato all’unanimità e, soprattutto, non è stato privo di polemiche e di discussioni! Il motivo? Il poster rappresenta una giovane Claudia Cardinale… con qualche chilo in meno rispetto alla realtà. Era proprio necessario l’uso snellente di Photoshop anche in questo caso? Scoprite tutto nel post!

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C’ERA UNA VOLTA CLAUDIA CARDINALE…

Era il 1959, e una bellissima Claudia Cardinale, all’epoca ventunenne, veniva immortalata da un fotografo sconosciuto mentre danzava, spensierata e a piedi scalzi, su un tetto di Roma.

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Molto probabilmente, all’epoca dello scatto, la ragazza non poteva nemmeno immaginare il successo che, da pochi anni a quella parte, l’avrebbe travolta, tanto meno che quella foto sarebbe diventata uno dei simboli del fiducioso ottimismo che permeava l’Italia negli anni ’60.



Cliomakeup-claudia-cardinale-photoshop-cannes (4)Claudia Cardinale agli esordi

Se negli anni ’50 Sophia Loren e Gina Lollobrigida hanno dominato il panorama cinematografico italiano, nel decennio successivo è stata Claudia Cardinale ad emergere e distinguersi, non solo in Italia, ma anche in tutto il resto del mondo. Affermandosi non solo come attrice, ma anche come una delle donne più belle del mondo, lavorando per registi iconici quali Federico Fellini, Luchino Visconti e Sergio Leone.

Cliomakeup-claudia-cardinale-photoshop-cannes (6)Luchino Visconti, Claudia Cardinale e Jean Sorel alla première di “Vaghe stelle dell’orsa”, nel 1965

…E LA PROMOZIONE DEL FESTIVAL DI CANNES 2017

Non deve meravigliare dunque che, per festeggiare la 70esima edizione del festival di Cannes, sia stata scelta proprio quella celebre foto, di per sé estremamente adatta nel comunicare sensazioni quali la spensieratezza, la leggerezza e, soprattutto, l’allegria trasmessa dalla sua protagonista.

Cliomakeup-claudia-cardinale-photoshop-cannes (8)Non è la prima volta che il festival francese omaggia il cinema italiano: nel 2014, infatti, è stato scelto come volto promozionale Marcello Mastroianni

In molti, però, hanno trovato sin da subito qualcosa di strano in questo tributo: la fotografia, infatti, a sfondo completamente rosso, ha sì come protagonista indiscussa la Cardinale, ma c’è qualcosa che non torna. Le gambe appaiono molto più snelle, la caviglia allungata e affusolata e una la vita è magicamente estremamente sottile. La domanda sorge spontanea: era proprio necessario?!

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L’INSURREZIONE DEL WEB

Questo lavoro di post produzione ha scatenato immediatamente molte critiche sul web. Stravolgere quella fisionomia che tanto ha contribuito a rendere Claudia Cardinale celebre e apprezzata, ha aiutato davvero a rendere migliore il manifesto del festival di Cannes 2017? Non ci siamo ancora liberati dei fasulli canoni estetici contemporanei imposti dalle pagine patinate?

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La rete si è scatenata, accusando di sessismo e bodyshaming l’industria cinematografica rappresentata dal festival di Cannes, in quanto l’episodio è stato visto come una distorsione e, in un certo senso, anche violazione del corpo femminile.

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Altri ancora, invece, hanno visto nel manifesto un goffo (e non necessario) tentativo di riadattamento estetico di un’immagine. Ma, a conti fatti, altro non ha fatto che snaturarla.

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Ma, secondo voi, Claudia Cardinale, come l’ha presa?

Ragazze, non abbiamo ancora terminato! Nella pagina successiva, la risposta di Claudia Cardinale alle modifiche della locandina del festival di Cannes 2017 sarà il tema centrale, e vi diremo anche che cosa ne pensiamo a riguardo! Scoprite cos’è successo a pagina 2!

25 COMMENTI

  1. Mah, secondo me Claudia cardinale era stata contattata dall’agenzia che ha realizzato l’immagine e dunque già sapeva. Non penso proprio che sia stata colta alla sprovvista. Detto questo, sicuramente la sua risposta è stata politicamente corretta e volta al quieto vivere. Tuttavia, anche senza entrare nella questione morale, nella foto mi sembra snella a sufficienza anche per questa epoca, non vedo proprio la necessità di ritoccare di più.

  2. mi sembrava che la foto di cannes fosse poco naturale, c’era qualcosa che non andava nell’asse del corpo. ora che ho visto l’originale ne ho la conferma. stringendo la vita hanno fattodue errori, non uno: hanno sminuito il fotografo ed il soggetto e hanno completamente appiattito la foto, perchè, diciamocelo, avere la vita perfettamente divisa a metà dall’asse di simmetria e simmetrica allo stesso tempo è piuttosto raro.

  3. La foto naturale era splendida. La foto ritoccata..è un tarocco,punto.
    La risposta della Cardinale mi sembra studiata a tavolino, perché non voglio crederci che non si renda conto del messaggio che passa, che non basta essere bellissime, meravigliose…bisogna essere “un sogno”, spiegalo a quelle ragazzine/ragazze/donne che si vedono bruttine…
    La risposta non mi è piaciuta, certe volte le polemiche vanno sollevate….scaraventate anzi, chissà se avrebbe dato la stessa risposta se le avessero ingrossato le caviglie, appioppato un pò di cellulite….
    Per me ha perso parecchio…
    Un’altra categoria…Geena Davis, Drew Barrimore, Kate Winslet, Emma Thompson…❤

  4. Direi che la risposta più sensata l’ha data la diretta interessata, su tratta di un lavoro di grafica, non ha la pretesa del realismo

  5. A parte le gambe, mi sembra che abbiano (anche sulla vita, non mi pare l’abbiano stretta) lavorato più che altro lavorato sulle pieghe del vestito e gonfiato la gonna.come per dare l’impressione Bo…. Che volasse? Fosse più dinamica??? Non lo so, la foto originale mi piaceva di più senza quella gonna cosí gonfia. La domanda che mi sorge spontanea è perché l’hanno fatto? Lei è un mito, non ha bisogno del potoshop. Comunque il putiferio mediatico che è scaturito mi sembra un po’ eccessivo. Ogni giorno su riviste di qualsiasi giornale donne vengono photoshoppate molto più pesantemente alla fine

  6. Anche per me la vita potrebbe starci nell’ottica di aumentare il senso di torsione e quindi di movimento ma le gambe mi sembrano rachitiche.

  7. A me personalmente non piace questo manifesto, sembra più che altro un lavoro di photoshop venuto molto male, come se fosse fatto da un principiante… non ci sono le proporzioni giuste nel corpo, uno snaturanento di una foto che non aveva nessun bisogno di ritocchi

  8. 1. Anche secondo me la risposta della Cardinale è per quieto vivere
    2. Non affrettiamoci sempre a dire che il femminismo non c’entra perché al femminismo (come movimento politico e di opinione nato alla fine dell’Ottocento e proseguito nel Novecento) TUTTE dobbiamo molto, tutti i diritti che abbiamo conquistato, dal voto alla possibilità di assentarci dal lavoro per maternità ecc. anche se vanno poi riconquistati ogni giorno, li dobbiamo a quelle donne!
    3. La foto era più bella prima.
    Buon fine settimana!

  9. polemica sterile e inutile. E la Cardinale da donna intelligente e ironica qual è lo dice chiaramente. È solo cinema.
    Io replico con una battuta di Fellini: la vita è avanspettacolo.

  10. Posto che la foto era più bella prima, forse se ci battessimo per le cose serie con lo stesso ardore con cui a colpi di Twitter difendiamo il girovita della cardinale il femminismo non sarebbe così additato e sminuito. Combattiamo contro chi non assume le donne perché potrebbero andare in maternità, chi le chiama t*oie se osano mettere la gonna, chi usa violenza sulla propria compagna perché crede di possederla come un oggetto. Insegniamo alle nostre figlie ad amare il proprio corpo così com’è e a migliorarci perché lo vogliamo e non perché dobbiamo rientrare in qualche canone.

  11. pure secondo me…. alla fine pure una ciocca di capelli è stato tagliata… è stata modificata tutta la figura…. pure il volto sembra diverso. Concordo. Polemica inutile.

  12. certo che se se ne escono con il “congedo mestruale”…. non incentivano proprio ad assumere le donne. Tu lo sai che il datore di lavoro paga anche quando il dipendente è in malattia? non crediamo che sia tutto a carico degli enti previdenziali. magari. E si aggiunge ovviamente anche lo stipendio di chi va a sostituire. Io vedo una forte disuguaglianza a sfavore del datore di lavoro.

  13. Lo so bene, dal mio commento ammetto di aver trattato la questione superficialmente. non volevo affibbiare la colpa ai datori di lavoro, ma quello che intendevo è che in questo secolo nel nostro paese la maternità è un ostacolo. Queste sono le battaglie giuste da combattere. E “congedo mestruale”mi fa rabbrividire!

  14. Lieta di leggere questo commento. Davvero. Fidati, più verranno messi in croce i datori di lavori, più cercheranno di avere meno problemi su altri fronti.

  15. Mah, secondo me la Cardinale non ha intenzionalmente cercato di veicolare un messaggio sbagliato. semplicemente se ne frega di tutto questo, complice probabilmente una sicurezza di sè che si acquisisce con la maturità ed il fatto che alla fine la sua carriera se l’è fatta ed in un periodo dove non esisteva Photoshop a snellire le gambe e quindi non deve dimostrare nulla a nessuno.

  16. Capisco che si tratti di uno svantaggio per il datore di lavoro, ma se per una persona i dolori mestruali sono veramente un problema debilitante, non sarebbe corretto che avesse la possibilità di soffrire nell’intimità della propria casa anziché in un luogo pubblico?Siamo persone, non ricambi da sostituire ai pezzi più vecchi e meno funzionanti.

  17. Vabbè. Per me è solo un altro strumento di cui in Italia ci si approfitterà. Io soffro di colite, che magari mi viene pure più di una volta al mese mentre non ho dolori mestruali. C’è chi soffre di emicrania. Ma tutti si prendono i giorni di malattia. Quindi se li prende pure chi ha il ciclo doloroso. Perché se hai dolori fortissimi sarà una patologia, la dismenorrea e non capisco perché dovrebbe avere un trattamento privilegiato rispetto ad altre patologie.

  18. Partendo dal presupposto che necessiterebbe uno studio più approfondito. Io non ho notato molto lavoro di photoshop sulla vita, credo abbiano tagliato in malomodo il rigonfiamento che la camicetta fa quando il busto si gira. Se si segue la linea della schiena e si elimina la camicetta in eccesso si ottiene esattamente il manifesto. Il tutto enfatizzato da un forte contrasto tra le ombre e la scelta del colore rosso. Ovvio che però facendo questa operazione non si è tenuto conto del l’anatomia del corpo ma va da sé che bisogna capire il lavoro che sta sotto. Non trattandosi di una rivista di moda non credo l’intento fosse quello di rendere “perfetta” claudia cardinale. In genere quando si crea un volantino o un manifesto c’è una progettazione sotto allucinante. Io prima di esprimermi mi informare sulle reali intenzioni dei creatori e poi discutere se sono riusciti a far passare o meno il loro messaggio.

  19. La foto secondo me era decisamente più bella prima. Il ritocco la rende molto più “qualsiasi”, una qualunque modella magra di oggi invece di una diva di allora. Non condivido al 100% il fatto che è “solo cinema” e le vere battaglie sono altre, perché a questo punto il discorso vale per tutto, il femminicidio è in un certo senso “più importante” della parità dei salari, ad esempio, ma non vuole certo dire che dovremmo occuparci solo di quello. Detto questo, nel momento in cui la Cardinale dà la sua opinione e non si oppone a questa modifica, secondo me questo chiude la questione. Alla fine è la sua immagine e ha il diritto di scegliere come gestirla, anche se può non piacerci.

  20. Io ci vedo un discorso completamente diverso nelle modifiche fatte alla foto : a me sembra che i ritocchi tirino fuori un modello di donna più “internazionale” e sicuramente molto più francese mentre la foto é chiaramente più mediterranea…i lunghi capelli neri, le gambe un pochino più tozze e più corte otticamente del busto… La foto originale é più “paesana”, seppure meravigliosa, quella ritoccata é più elegante, più borghese.
    Voluto o no dal suo autore é questo che io ci vedo. E c’entra ben poco con il femminismo. Poi che sia giusto o meno snaturare la realtà delle foto é una diatriba infinita ma a me piace tirare fuori da ciò che fotografo l’idea che mi é venuta in mente quando ho deciso di scattare. Ad esempio ieri ho fotografato una spiaggia e ci ho visto in alcuni dettagli un’immagine un pò belle époque. Ho lavorato un pò con i filtri e con la grana e ho cercato di ricreare quello che i miei occhi avevano visto e non l’immagine nitida che mi ha rimandato la macchina fotografica. Penso semplicemente faccia parte dell’arte fotografica moderna, o almeno é una corrente di quest’ultima.

  21. Mi dispiace che tu soffra di colite, conosco una ragazza che ne soffre e la descrive come una sofferenza lancinante. Tuttavia non sono d’accordo con la tua idea: penso che anziché opporsi a quello che, in teoria, dovrebbe rappresentare un diritto, dovremmo proiettarci tutti verso un obiettivo comune, quello dell’ottenimento di un benessere ottimale per tutti. Anziché dire “se io non ho una cosa non la possono avere nemmeno gli altri”, credo che dovremmo ragionare secondo un “allora anche io mi merito lo stesso diritto”.

  22. mah… non credo di essere io a ragionare male qui. Io non sono una di quelle persone che pensa solo ai propri problemi. Ti ripeto, la dismenorrea è una patologia e non vedo perché debba essere trattata in maniera privilegiata. E non ambisco neanche che ad altre patologie vengano riconosciuti giorni al di fuori di quelli per malattia, permessi e ore extra accumulati. Non voglio un diritto ingiusto. Per nessuno. L’obiettivo comune è cercare di essere produttivi al massimo. Questo diventerebbe l’ennesimo modo di lavorare di meno, grazie a medici compiacenti. E poi ti ripeto, spiegami cos’ha di diverso la dismenorrea per essere trattata così. Poi ne parliamo. Perché se uno sta male, c’è “la malattia”. Per tutti. E tutti hanno più o meno qualcosa. Allora sai che bellezza per l’impresa. Questa settimana, ho il congedo mestruale, quella dopo, il permesso bimbo, poi la malattia, poi il congedo “emicrania”, “ginocchio della lavandaia”…. e intanto porto lo stipendio a casa, restandoci a casa.

  23. Bravissima. Io non faccio foto, ma disegno. E disegno ciò che vedo, non ciò che è. Mi sembra che si stia esagerando.

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