Un film tanto discusso quanto atteso è già disponibile su Netflix da qualche settimana e dopo pochissimo tempo dalla sua uscita ha fatto ben discutere di sé. I pareri sono altalenanti, la critica sembra essere divisa in due: chi lo acclama con entusiasmo e chi invece tende a definirlo un film mediocre e neanche ben fatto.
Indiscusso è tuttavia il polverone che ha sollevato! Come forse alcune di voi sapranno, Fino all’osso è un film sui disturbi alimentari, interpretato da Lily Collins, la quale ha vissuto un’esperienza simile sulla propria pelle durante gli anni dell’adolescenza!

In questo post abbiamo deciso di raccontarvi tutte le curiosità attorno a questo film, le interviste fatte alla protagonista e qualche aneddoto! Ovviamente niente spoiler per chi non l’ha ancora visto! Insomma curiose di saperne di più? Iniziamo subito!

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DI COSA TRATTA IL FILM?

Fino all’osso, il cui titolo in lingua originale è To the bone, si propone di trattare uno tra i temi che da sempre sono considerati estremamente delicati e difficili da rappresentare attraverso una filmografia.

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La trama è ovviamente molto forte e vede come protagonista Ellen, una giovane ragazza di 20 anni, affetta da una grave forma di anoressia sin dall’adolescenza. La famiglia “sgangherata” non è in grado di trovare una soluzione definitiva al problema e dopo vari tentativi opta per un dottore che utilizza dei metodi sicuramente innovativi e non convenzionali per curare, all’interno di una sorta di casa famiglia, giovani affetti da bulimia e anoressia.



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Da questo momento iniziano le vicissitudini di Ellen che dovrà fare i conti con la realtà dei fatti: toccare il fondo e poi guarire!

LA STORIA DI CHI HA VISSUTO L’ANORESSIA SULLA PROPRIA PELLE

Ad interpretare Ellen è proprio Lily Collins che, all’età di 28 anni, vanta una carriera davvero ricca di successi. Per calarsi nei panni di Ellen, Lily, ha dovuto perdere più di 9kg, scelta probabilmente difficile per chiunque, ma ancor di più per chi ha alle spalle un passato di anoressia e disturbi legati all’alimentazione.

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Ebbene la figlia del celebre cantante Phil Collins, più volte ha dichiarato senza vergogna, di aver sofferto di anoressia. Il divorzio dei genitori, l’assenza del padre sempre in giro per il mondo, hanno fatto sì che l’adolescenza di Lily non fosse affatto rose e fiori.

Ne parla infatti proprio nel suo libro autobiografico Unfiltered, scritto per raccontare la sua esperienza oltre che per iniziare una lotta contro questa malattia che purtroppo affligge tantissime giovani donne e non solo!

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Le condizioni di salute di Lily si erano poi aggravate a tal punto da andare incontro all’interruzione del ciclo mestruale per ben due anni.

La paura di perdere tutto ha preso il sopravvento!

Ma come ha raccontato più volte in varie interviste rilasciate, la paura di perdere tutto, di compromettere l’opportunità di avere una famiglia e una carriera, le hanno fatto cambiare rotta e iniziare il processo di guarigione.

UN’ESPERIENZA INTIMA CHE VIENE RACCONTATA

Quello che Lily Collins ha più volte dichiarato è che, in quanto attrice, ama interpretare ruoli in cui è in grado di riconoscersi, soprattutto per arrivare il più possibile a un pubblico quanto più vasto. E questo film è stato per lei occasione di rappresentare e mostrare a tutti quello che si prova ad attraversare una fase così buia della propria vita.

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Bellezze, non abbiamo ancora finito di raccontarvi tutto quello che abbiamo scoperto su questo film, a pagina due troverete tutte quante le polemiche attorno alla pellicola e le critiche che le sono state mosse. Curiose di saperne di più? Se la riposta è sì, voltate subito pagina! 🙂

14 COMMENTI

  1. È giusto, giustissimo, parlarne!!
    Allora non guardiamo più il tg perché i ragazzi possono emulare i pazzi che fanno stragi o che amazzano la moglie perché vogliono il divorzio.
    Io ho studiato nel particolare, corso con un esperto psichiatra, i disturbi della mente tra cui bulimia e anoressia, i modi che adottano le ragazze e i ragazzi (perché anche loro ne soffrono a dispetto di ciò che si può pensare) per non mangiare. Eppure non ho questi problemi: quindi non è una moda, una vanità o che altro, è un problema che nasce dal profondo e non c’entra nulla con il fatto che se ne parli.
    Bisogna parlarne ma il grosso problema è che immagini sui giornali o alle sfilate, modelle di questo brand di vestiti o di make-up, sono estremamente false e lontane dalla realtà che una ragazzina cerca di perseguirle perché in un momento molto delicato della sua vita, che sia un trauma o la semplice adolescenza, e vedendo queste donne magari super fighe pensa che può diventarlo anche lei, diventare bella e apprezzata. Poi il supporto genitoriale fa il resto: se non spiega, lascia a se la ragazza o il ragazzo, lascia solo, il gioco è fatto e si ha un malato in più.

  2. Ho visto il film e mi è piaciuto molto, mi ha stupita. Lily Collins la adoro, è da sempre una delle mie icone in fatto di stile, credo stia migliorando anche come attrice. In questo film è perfetta.
    Devo ammettere che alcune scene mi hanno messo ansia, una in particolare che non voglio spoilerare, ma anche vedere la figura di Lily così scarna…ha avuto molto coraggio a ridurre così il suo corpo dopo aver già attraversato quest’esperienza in passato, non molti avrebbero accettato di farlo.
    Per quanto riguarda le polemiche, io penso che se a qualcuno possa mai venire in mente di emulare ciò che si vede di sbagliato in tv, allora è già evidente che c’è qualche problema. Questi argomenti non possono diventare un tabù perché è rischioso mandarli in onda, è giusto che se ne parli, le persone devono essere messe davanti alla realtà dei fatti.
    Se nel film vengono mostrate alcune tecniche per fare determinate cose e tu spettatore ne trai spunto, allora non hai capito il vero scopo del film. È ovvio che se una persona cerca di emulare un comportamento sbagliato vuol dire che ha un problema, e non c’è miglior campanello d’allarme di questo. Al contrario, una persona perfettamente sana di mente se vede certe cose è in grado di riconoscere cosa va bene e cosa no. Se c’è un problema va affrontato, bisogna parlarne e di conseguenza aiutare quella persona.
    E poi basta con questa cosa che le malattie mentali vengono romanticizzate in tv, non è vero niente. Solo in America si ha questo pensiero, se viene trattato un problema viene di conseguenza romanticizzato. Non è vero! Si parla di una tematica perché va affrontata, punto. Se in America pensate che tutto sia romanticizzato mi dispiace ma siete voi che avete un problema, perché avete questa visione del mondo in cui tutto deve essere commercializzato. Allora se la pensassimo tutti così in tv mandiamo solo film cui la trama rappresenta la classica ragazza di fretta che svolta l’angolo e si scontra con uno sconosciuto che dopo si rivela l’amore della sua vita. Ma per favore! Ci lamentiamo che la tv non dà contenuti, però poi se viene introdotto un argomento serio “Ah no, questo non va bene, non permetto che i miei figli vedano certe cose, è sbagliato mostrare certe cose” e bla bla bla

  3. sono pienamente d’accordo con te! allora in quest’ ottica si dovrebbe parlare solo di cose “positive”, bullismo no, perchè poi ne traggono spunto, droga no, perchè provano curiosità e si drogano, anoressia no, perchè smettono tutti in massa di mangiare, e via discorrendo!
    nel momento in cui una persona prova “interesse” o in qualche modo subisce il fascino (passami il termine) per questi comportamenti ha GIA’ un qualche problema alla base!

  4. Io non ho visto il film, ma penso che lo guarderò sicuramente. Non è facile per me fare questa scelta, ho vissuto questo problema sulla mia pelle e ne sono uscita da 2 anni; per me è stato un periodo breve ma intenso, purtroppo. Penso di non esserne uscita al 100% dal punto di vista mentale, perché ancora non mi vedo assolutamente come mi vorrei, ma ho imparato a capire che si può raggiungere il proprio ‘dream body’ con la salute! La mia voglia di guarire è scaturita dalla volontà di riprendermi tutti gli affetti che volutamente mi erano stati tolti… Comunque conconedo perfettamente con Lily: non è vanità di dire ‘Sono più magra il di tizia’, ci arrivi inconsapevolmente, e poi per mesi e mesi diventa un incubo sentirsi dire ‘Sei magra’ quando prima lo prendevi come un complimento.

  5. D’accordo al 100%. La cosa paradossale poi che certi i genitori tanto si arrabbiano che la TV mostrano immagini sbagliate ai figli, poi sono i primi che, quando hanno una figlia adolescente molto carina, alta, con un bel fisico, la spingono a tutti i costi a mangiare poco, fare palestra in maniera massacrante ecc.. per cercare a tutti i costi di ottenere il loro (non delle figlie) modello di bellezza! Sai quanto casi ho visto in giro? Ci si arrabbia sempre che sono gli altri a dare un messaggio sbagliato ai figli, si trova il pelo nell’uovo e anche nelle trasmissioni, i film, pubblicità piú innocue; però poi ci si dimentica Delle cosa fondamentale: che gran parte delle cose i figli le imparano guardando i genitori ed i loro comportamento. Ma d’altronde è molto più facile dare la colpa al telefilm, TG, cartone animato di turno, che riflettere sui messaggi che invece noi trasmettiamo agli altri

  6. Bravissima, sono i genitori che trasmettono la loro visione del mondo ai propri figli. Come per la questione dell’adozione alle coppie omosessuali: “Eh no perchè si rischia che il bambino venga bullizzato perchè non ha una mamma e un papà come tutti gli altri”. Ma cosa!? I bambini prendono in giro perchè sei tu genitore che non gli hai insegnato come comportarsi. Se le coppie omosessuali venissero viste come una coppia normale come le tutte le altre, i bambini imparerebbero dai propri genitori che non c’è nulla di male ad avere due genitori dello stesso sesso e non discriminerebbero nessuno

  7. Ecco, la tua ultima frase, non avrei saputo dirlo meglio. Era perfettamente ciò che intendevo. E dico pure, ben vengano questi film se riescono a portare a galla un problema che era passato inosservato, permettono di affrontarlo e di trovare una soluzione

  8. Io ho visto 13. Bello e avvincente! Non ti vuoi piú staccare dallo schermo. Aspetto con ansia la seconda stagione

  9. Guarderò il film, il tema mi ha interessato molto in passato e ho letto diversi libri a riguardo. Quello mi è rimasto più impresso è la facilità con cui si può instillare insicurezza e dubbio sul proprio corpo a una persona troppo sensibile. A volte basta un semplice “cicciona” dal bulletto di turno o una “simpatica” presa in giro dei parenti per cominciare a scivolare nell’ossessione.

  10. ho appena finito di vedere il film, ho ancora le lacrime agli occhi… veramente bellissimo e veramente bravissima Lily Collins… il finale però mi ha lasciata un pò “spiazzata” cioè quando è uscita la scritta “to the bone” ero tipo:”ah è già finito? finisce così?”

  11. Io ho visto il film e parlo da persona che ne ha sofferto, e ritengo che sia un film che può capire veramente fino in fondo chi ha avuto questo disturbo.

  12. Ho visto il film e in merito alle solite critiche trite e ri-trite dico che anche se una persona non ne soffre o non ne ha sofferto può assolutamente capire. Basta un minimo di intelligenza e visto che ritengo che il mondo sia pieno di gente intelligente lascio stare proprio i commenti cretini…
    E’ un male che ti logora dentro, non avevo idea di alcune cose, purtroppo ho avuto una compagna di classe davvero stupenda che ne ha sofferto ma lei non ce l’ha fatta. E’ un bene che se ne parli e non credo affatto che ci sia della vanità dietro…è un’altro tipo di sentimento che ti spinge a smettere di mangiare.

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