A COSA SERVE PRATICARE L’ARTE DEL VIVERE BENE DA SOLI: PERCHÉ DOVREMMO PROVARE A SEGUIRE QUESTA FILOSOFIA COREANA

Come si può facilmente immaginare, la filosofia honjok si sposa molto bene con il momento storico che stiamo vivendo e, in generale, può essere un grande aiuto anche nella vita di tutti i giorni qui in Occidente.

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Credits: Foto di Unsplash | Valery Rabchenyuk

Spesso, infatti, ci si ritrova da sole dopo la fine di una lunga storia d’amore, a soffrire (comprensibilmente) non solo per il termine della vita a due, ma anche perché non si riesce ad apprezzare a tutto tondo la propria compagnia.

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Credits: Foto di Unsplash | Aiony Haust



Imparare a stare bene con sé stessi è un viaggio lungo una vita, indubbiamente, eppure i suggerimenti dell’honjok possono esserci molto utili per iniziare a impostare una diversa visione del mondo da sole.

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Credits: Foto di Unsplash | Ryan Moreno

Praticare l’honjok non significa, però, vivere in maniera isolata da tutto e tutti: i giovani coreani, per esempio, hanno creato comunità digitali dove scambiarsi pareri e consigli sulla vita in solitaria, per apprezzarne i vantaggi e godere al 100% della possibilità di essere e fare ciò che ci fa stare bene.

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Credits: Foto di Unsplash | Creative Christians

Certo, oltre alla capacità di vivere da soli è importante anche conoscersi nel profondo: una pratica che potrebbe essere utile se affiancata a questa nuova visione della vita è per esempio la meditazione mindfulness.

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Credits: Foto di Unsplash | Sonnie Hiles

In realtà i concetti di base delle due non sono così diversi: imparare a sintonizzarsi con il proprio io per apprezzarne la compagnia.

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Credits: Foto di Unsplash | Mike Von

ACCETTARE LA SOLITUDINE SECONDO L’HONJOK PER CONNETTERSI CON IL PROPRIO IO, MA SENZA ISOLARSI DAL MONDO ESTERNO

Stare da soli non significa essere soli: sembra una sottile differenza ma se ci pensate non lo è. La filosofia honjok ci insegna ad apprezzare i momenti in solitaria, siano essi “transitori” oppure di natura più “permanente” (si pensi ad esempio a un trasferimento lontani da casa).

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Credits: Foto di Unsplash | Cait Ellis

Passare momenti in solitaria è un ottimo modo per conoscersi a fondo, senza “dover rendere conto a nessuno” se non a sé stessi.

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Credits: Foto di Unsplash | Kristina Wagner

ESSERE SOLI SECONDO L’HONJOK SERVE A CONOSCERSI E DIVENTARE AUTONOMI

Inoltre stare da soli è importante per sviluppare autonomia e indipendenza, ma attenzione: non significa assolutamente isolarsi in maniera volontaria e continuativa. Praticare l’honjok significa avere gratitudine e gioia per i momenti passati in solitudine, ma non invita affatto a tagliare i ponti con il mondo esterno.

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Credits: Foto di Unsplash | Gian Cescon

Il messaggio dell’honjok, piuttosto, è quello di sintonizzarsi con il proprio io, i propri desideri e ambizioni, apprezzando il tempo passato con se stessi, per poi comunicare all’esterno obiettivi e aspettative. Imparare ad ascoltarsi, invece che ad ascoltare gli altri.

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Credits: Foto di Unsplash | Gabrielle Henderson

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Via Giphy

Ragazze anche per oggi è tutto. Conoscevate già la filosofia dell’honjok? E come vi sembra l’approccio coreano alla vita in solitaria? Potrebbe esservi utile a vivere meglio i momenti di solitudine? Fateci sapere nei commenti, un bacione dal TeamClio!

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