La Giornata Internazionale della Donna, che cade ogni anno proprio l’8 marzo, è stata istituita per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state oggetto, e sono ancora, in quasi tutte le parti del mondo.

È una giornata durante la quale riflettere sui passi ancora da compiere, ma anche un modo per ricordarsi da dove veniamo noi donne e dove stiamo andando, nella speranza, prima o poi, di vivere in un mondo in cui non sarà il genere a determinare gli obiettivi da raggiungere.

Così anche noi oggi, nel nostro piccolo, abbiamo pensato di celebrare questo giorno raccontandovi 5 storie di donne straordinarie provenienti da epoche, Paesi e contesti molto diversi. L’argomento vi ha incuriosite? Allora via con il post!

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1AMELIA EARHART, LA STORIA DI UNA DONNA CON LE ALI

2PEGGY GUGGENHEIM FU UNA FORZA TRAINANTE NEL MONDO DELL’ARTE DOMINATO DAGLI UOMINI

3JULIA CHILD, ICONA DELLA CULTURA POPOLARE STATUNITENSE, CUOCA, SCRITTRICE E PERSONAGGIO TV

4MICHELLE OBAMA, UNA LUCE POSITIVA SUL RUOLO DELLE DONNE E DELLE MINORANZE NELLA SOCIETÀ

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Michelle Obama, Becoming. La mia storia. Prezzo: 21,25€ su amazon.it

5BEBE VIO, LA STORIA DI UN’ATLETA CON IL CORAGGIO DI LOTTARE

5 COMMENTI

  1. Il film su Julia Child l’ho visto tanti anni fa, non ne ricordo i dettagli ma mi era piaciuto, quasi quasi me lo riguardo. Il libro di Michelle Obama invece l’ho regalato a mia madre e le è piaciuto tantissimo, come torno a casa glielo rubo!
    A proposito di grandi donne ci tengo a menzionare Rosalind Franklin, vittima di una delle pagine più tristi nella storia della scienza. Rosalind fu una grande chimica specializzata in cristallografia, una branca che permette di “immobilizzare e fotografare” molecole. Sue sono le prime immagini mai esistite della molecola di DNA, queste furono letteralmente rubate (o comunque fornite a sua insaputa) ai famosi Watson e Crick che grazie ad essere rivelarono al mondo intero la struttura della molecola della vita e vinsero il Premio Nobel. Il lavoro di Rosalind non fu mai riconosciuto fino a pochi anni fa e, anzi, ricerche più recenti sui vecchi appunti dei vari protagonisti di questa storia suggeriscono che sia stata in realtà proprio lei a interpretare le foto e a scoprire quindi per prima la struttura del DNA. Rosalind, a causa del suo essere donna, non fu mai trattata come una vera scienziata ma piuttosto come una mera tecnica di laboratorio, al massimo assistente di uno scienziato uomo. Watson nella sua autobiografia ne lamenta il suo non enfatizzare le proprie caratteritiche femminili, non avere attenzione per l’abbigliamento e anzi vestirsi come un’adolescente, non indossare mai un rossetto a contrasto dei suoi capelli neri, “era facile immaginarla come il prodotto di una madre insoddisfatta che l’aveva spinta eccessivamente verso una carriera professionale piuttosto che rischiare di sposare un uomo noioso”, “doveva andare o essere messa al posto suo, cosa non facile visti i suoi modi belligeranti”, “se solo fosse stata in grado di controllare le proprie emozioni…”. Ho il libro sotto mano, ci sono pagine intere dedicate al solo denigrarla.

  2. Che bello questo post. Grazie davvero …il mio augurio a tutte le giovani donne è di non dover mai essere umiliate per il fatto di essere donne!

  3. Anche io ho pensato a lei ed inevitabilmente anche a Marie Curie e Rita Levi Montalcini, le grandi donne della scienza…

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