LOUIS VUITTON E L’INCITAMENTO AL DIGIUNO

Ciò che ha raccontato Ulrikke riguardo quello che le è accaduto al mattino successivo, è ancora più sconcertante. La responsabile del casting, infatti, era deliberatamente venuta a controllare che la modella non stesse mangiando. Come riporta Ulrikke: “Aveva dato il buongiorno a me e alle altre ragazze e poi mi ha guardato, per poi far cadere lo sguardo sul mio piatto inesistente, e poi guardarmi di nuovo. Stava controllando se stessi mangiando del cibo”.

cliomakeup-modella-troppo-grassa-louis-vuitton-11Credits: coveteur.com

La responsabile del casting CONTROLLAVA CHE IO NON STESSI mangiando

Nonostante gli sforzi della modella per andare incontro alle (assurde) richieste che le erano state fatte, il giorno stesso Ulrikke è stata comunque licenziata e mandata a casa. Secondo quanto ha riportato, infatti, Louis Vuitton ha contattato il suo agente primario danese per comunicargli la decisione di escluderla dalla sfilata, sottolineando che la ragazza aveva creato delle difficoltà per via della sua schiena, della sua faccia e della sua pancia, definite come “gonfie e problematiche”.

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Credits: theguardian.com



LO SFOGO DATO DALL’UMILIAZIONE DI ULRIKKE

Il trattamento subito da Ulrikke, e soprattutto le motivazioni che sono state alla sua base, l’hanno spinta dunque a denunciare la situazione, non per vendicarsi del brand e screditarlo, ma per via dell’umiliazione che ha ricevuto, che ha percepito come crudele ed insensata.

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Ulrikke ha condiviso il suo sfogo anche su Instagram

Ulrikke ha infatti detto: “Una tale mancanza di rispetto e di decenza mi hanno permesso di decidere che non lavorerò mai più a condizioni di questo tipo. Non posso accettare la “normalità” nel comportamento di persone del genere. Trovano piacere nell’esercitare il potere su delle giovani ragazze, e vanno all’estremo forzando su di te un disturbo alimentare.

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Foto della sfilata della collezione Cruise condivisa su Facebook da Ulrikke. Via Facebook @ Ulrikke Louise Lahn Høyer

Le taglie dei vestiti che si vedono sulle passerelle sono fatte per donne che hanno dei disturbi alimentari

Le taglie dei vestiti che si vedono sulle passerelle sono fatte per donne che hanno dei disturbi alimentari. Andate a vedere le sfilate voi stessi, anche i pantaloni più piccoli e più attillati stanno larghi alle modelle che assumono”.

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Le foto sono state accompagnate dalla didascalia “Cruise Style”. Via Facebook @ Ulrikke Louise Lahn Høyer

LA RISPOSTA DI LOUIS VUITTON ALLA DENUNCIA

Dopo il post-denuncia di Ulrikke, non si è fatta attendere la risposta della direttrice del casting della sfilata Cruise, Ashley Brokaw. Dopo aver dichiarato di aver parlato di questo incidente direttamente con il BOF, The Business of Fashion, ha specificato che l’episodio è stato frutto di un’incomprensione.

cliomakeup-modella-troppo-grassa-louis-vuitton-5Ashley Brokaw. Credits: businessoffashion.com

Brokaw ha infatti detto: “Prima che Ulrikke venisse a fare la prova dei vestiti, ci era stato detto che i suoi fianchi misuravano 92 cm. Questo andava bene a tutti e noi abbiamo detto all’atelier di realizzare qualunque capo si dovesse creare per lei. Abbiamo detto che le avremmo creato un look e che la volevamo nello show. Lei è venuta a Parigi, le abbiamo fatto un cappotto che corrispondeva alle misure del suo corpo, e l’abbiamo confermata per la sfilata.”

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La misurazione dei fianchi di Ulrikke a Parigi. Via Facebook @ Ulrikke Louise Lahn Høyer

Brokaw però ha detto che due settimane dopo, quando Ulrikke è andata a provare i vestiti a Tokyo, il cappotto “non vestiva bene”, aggiungendo: “Una volta arrivati a Tokyo eravamo molto limitati su quello che potevamo fare. Non avevamo un atelier per rifare le cose, e non avevamo molte altre opzioni da usare su di lei, sebbene avessimo provato a metterle altre cose, ma niente funzionava. Così si è creata una situazione che è stata devastante su ogni fronte”.

LE MINACCE ALLA DIRETTRICE DEL CASTING

La Brokav ha anche confessato che, dopo la denuncia di Ulrikke, sia lei che la sua famiglia hanno cominciato a ricevere minacce, alcune delle quali anche molto gravi, e di aver esposto la situazione al Business of fashion, affermando: “Sono in questo business da più di 20 anni, e non ho mai sperimentato nulla di simile. È terribile”.

cliomakeup-modella-troppo-grassa-louis-vuitton-6Ashley Brokaw. Credits: thetimes.co.uk

Ragazze, volete leggere altri articoli che parlano delle controversie della moda? Allora non perdetevi:

1) 5 VERITÀ NASCOSTE DEL MONDO DELLA MODA: IL LATO OSCURO DEL FASHION

2) SFIDA ALLE LEGGI DELLA MODA CON UNA SFILATA ANTI-VICTORIA’S SECRET NEL CENTRO DI NY

3) LE MODELLE TRANSGENDER CHE HANNO RIVOLUZIONATO MODA E PASSERELLE

4) FRANCIA: L’ANORESSIA NELLA MODA SI COMBATTE CON UNA LEGGE

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Alla fine, Ulrikke ha lanciato un messaggio molto importante riguardo questa sua brutta esperienza, ovvero: “Sono contenta di avere 20 anni e non 15, non è il mio primo approccio a questo mondo e non sono insicura, perché non ho dubbi che altrimenti sarei rimasta ferita e che ciò avrebbe compromesso la mia vita adulta”. Credits: le21eme.com

Ragazze, che cosa ne pensate di quello che è successo a Ulrikke? Pensate che abbia ragione lei o quanto dichiarato da Ashley Brokaw, o che la verità stia nel mezzo? Secondo voi il fashion system rimarrà ancorato a determinati requisiti, oppure gradualmente si arriverà ad un cambiamento definitivo e più inclusivo? Diteci la vostra nei commenti! Un bacione dal TeamClio!

29 COMMENTI

  1. Potremmo far sfilare i vestiti direttamente sulle grucce così non ci sono problemi di obesità. Questa è follia pura, nel mondo reale i vestiti Gucci li vogliono le ragazze e le donne con taglie normali, non la 36 o la 38, che seppur esistono, rappresentano l’1 per cento della popolazione.

  2. la butto lì: ma se dopo questo fantomatico digiuno l’avessero presa e non scartata, la ragazza avrebbe ugualmente denunciato l’accaduto????????
    Poteva rifiutarsi nel momento in cui le hanno proposto il digiuno, invece lei comunque l’ha accettato! Il problema è sorto quando è stata spedita a casa.
    Io concordo in pieno sul fatto che sia sbagliato, non vorrei essere fraintesa…
    Ma come mai queste denunce arrivano sempre dopo un “no”?
    Detto questo, chiaramente si tratta di meccanismi malati e vergognosi… che comunque le modelle, per lavorare, accettano…
    Scusate se sono politicamente scorretta, ma avrei apprezzato molto di più una ragazza che, indignata, avesse rifiutato il diguno e se ne fosse andata di sua spontanea volontà.

  3. Io sono stufa che quando una personalità in vista o un’azienda fa qualche gaffe, si cerca subito di rimediare gridando al malinteso ed equivoco. La situazione descritta dalla modella e da quella donna non sembrano proprio coincidere su ogni fronte, la ragazza dice che non le hanno preso le misure prima dello show, quell’altra afferma di si.. boh solo loro sapranno com é andata davvero, sta di fatto che comunque è stata licenziata indebitamente secondo me, ammettiamo anche che aveva viso e stomaco gonfi come dice la responsabile.. Non è che non ti permettono più di entrare in un cappotto!

  4. Io mi chiedo: posto che il mondo della moda e delle sfilate sono terribili, in cui le ragazze vengono spinte ai limiti dell’anoressia, e questo è cosa nota, cosa spinge una ragazza a voler diventare una modella e sfilare a queste condizioni? Secondo me è questa la vera domanda. Ulrikke ha denunciato l’accaduto solo perché non è stata presa, altrimenti avrebbe continuato senza dire nulla. Finché ci sono ragazze che si sottopongono senza problemi a questi trattamenti la situazione sarà così. E’ come dire che ormai per lavorare devi prestarti a fare di tutto e di più venendo sottopagato, finché ci sono persone che accettano queste condizioni i datori di lavoro non si fanno problemi a scartarti se non rientri nei loro canoni. Gli stati dovrebbero intervenire ed obbligare le modelle a una visita medica in cui il medico impedisce di sfilare a tutte le modelle sottopeso e sottonutrite.

  5. La responsabile del casting ha fatto un tentativo a dir poco maldestro di salvarsi la faccia. Se le ragazza in questione porta una 38 (e direi proprio che è la sua taglia), dubito che uno o due cm sui fianchi possano incidere su UN CAPPOTTO. ma neanche su un paio di pantaloni ultra iper mega skinny! Ho lavorato per una maison di altissima moda e ho anche conosciuto una delle ragazze che apre sempre le sfilate, e l’ho sempre vista mangiare. Ovviamente non schifezze o fast food, quello è ovvio, ma era molto tranquilla e sicuramente non fissata in questa maniera per i cm. e ripeto: di sicuro non è un cm che cambia la vestibilità di un vestito.

  6. Nulla di nuovo sotto al sole. Purtroppo è così anche il mondo della danza..per esperienza diretta della mia sorellina che è diplomata ballerina professionista ma per fortuna fa altro da dieci anni. Vanno ringraziati i marchi che fanno sfilare modelle- i normopeso e ci vuole una legge per gli altri. Per tutelare la salute di migliaia di ragazze e ragazzi. Ok alcuni giovani saranno fragili e noi semmai no..ma non c’entra io …voglio la regolamentazione in materia!!

  7. Vado sull’instagram di questa modella e scopro che tutto questo casino è successo a maggio 2017… Non che cambi qualcosa, ma dall’articolo sembra che sia successo ieri

  8. In parte vero quanto dici…in parte forse lei aveva bisogno di quei soldi. Credimi se non avessi bisogno dei soldi non avrei lasciato la mia città di origine visto che sono del sud no? Ad ognuna i suoi compromessi sob

  9. è istigazione all’anoressia che è una MALATTIA però qui ci vengono fornite due versioni un po’ discordanti :/

  10. Dipende. Ci sono compromessi e compromessi. Secondo me cambiare città per quanto possa essere triste scomodo o tutto quello che vuoi non è paragonabile a episodi di questo tipo. Capiamoci sono modelle quello è il loro lavoro e chiaramente devono stare ad alcune condizioni, ma credo che ci sia un limite, che è dato dalla salute.

  11. Avete già pungere già pubblicato la vicenda in questione questa estate. Inoltre, mi permetto di dire una cosa: la ragazza in questione fa la modella, non la panettiera, quindi sa di dover rispettare determinate misure perché altrimenti i vestiti per le sfilate, che sono tutti taglia 38, non le entrano e lo stilista non può mandarla in passerella nuda. Oltretutto lei stessa scrive di avere una taglia 34-36 (quindi 38-40, che NON vuol dire avere una 38) e lo testimonia la misura dei fianchi che appare nella foto sul metro da sarta. Con 92 cm hai una 40, che non è la taglia che ti è stata chiesta per sfilare, punto. Nessuno la obbliga a fare questo mestiere.

  12. no non sei politicamente scorretta, hai perfettamente ragione … se le avessero dato l’OK per sfilare non ci sarebbe stato nessun problema. Sa più di vendetta che di denuncia,sarebbe stata denuncia se, al momento in cui le avessero detto di bere solo acqua, lei avesse risposto con un bel mavaffa e avesse detto preferisco andare a servire hamburger da McDonalds. Così è “non mi avete dato il lavoro? Adesso vi denigro sul web” Chissà quante volte ha dovuto bere acqua per una settimana prima di sfilare, visto che dice che è pratica normale nel mondo della moda, ma guarda caso nel momento in cui le hanno negato il lavoro, bere solo acqua diventa sopruso …

  13. La sfilata di Vuitton dimostra chiaramente come in certi casi si esageri. Vedere quelle gambe così magre, senza muscoli nè forme è proprio brutto.
    Non posso credere che un bel corpo, magari di una taglia 40 o 42, con un po’ più di curve e forme, sia meno belle da vedere in passerella di questi scheletri che camminano.
    Una ragazza di un metro e 70 (minimo, perchè le modelle sono anche più alte) di una taglia 40/42 è comunque magra e secondo me potrebbe tranquillamente vestire un abito d’alta moda.
    Non capisco cosa ci si trova nella magrezza così estrema. E’ brutta da vedere.

    Parlando nell’argomento in questione, io non credo alla spiegazione di Vuitton. Mi sembra alquanto improbabile che uno staff di professionisti, dia l’ok ad una modella dopo averle fatto fare già una prova degli abiti e poi improvvisamente, niente più le calzava bene. Quanto poteva essere cambiato il suo fisico da non avere addirittura nulla da farle indossare???
    Ma per piacere.

  14. C’è una sostanziale differenza tra l’essere magre e l’essere pelle ed ossa. Si può essere magre anche con una 40-42, basta guardare alcune atlete, magre e muscolose, belle, toniche. Obiettivamente le modelle pelle ed ossa sono inguardabili come pure quegli abiti per morti viventi. Finiti i tempi di Naomi Campbell, Cindy Crawford e Linda Evangelista e company. Le vere Top erano quelle degli anni 90. Ora i cadaveri.

  15. Non so nemmeno da dove cominciare il discorso.
    Diciamo che sarebbe ora che le case di moda accettassero misure/taglie un po’ più umane che da manichini, anche perché si parla di ragazze che la maggior parte delle volte devono essere alte più di 1.75. Quindi una taglia 38 per una ragazza di 158 cm (come nel mio caso) è un discorso, un conto è su una di 180!
    Per carità, moltissime saranno così di costituzione, però non si può insistere e arrivare ad ammalarsi per accontentare le loro richieste.
    Se non c’è sforzo ben venga, se invece per essere così devono solo bere acqua, no.
    Questo dovrebbero capire le case di moda!
    Comunque la polemica che c’è stata qui, è l’ennesima, e fatalità succede sempre quando vengono rifiutate, come per ripicca. Come è stato detto da altre ragazze qui sotto, se l’avessero tenuta lei non avrebbe denunciato. Sarebbe stato più intelligente denunciarle all’inizio, quando non sapeva ancora se avrebbe sfilato o no. Sicuramente quello che dice lei è vero e la scusa della direttrice è molto ambigua, fatalità sempre incomprensioni ci sono, però se l’avessero accettata le sarebbe andato bene così. Quindi c’è ipocrisia da entrambe le parti.

  16. Secondo me Luis Vuitton ci entra suo malgrado in questa storia. Poteva essere chiunque. Perchè per me il problema non è il brand ma una persona invidiosa e frustrata che occupa, purtroppo, un posto di lavoro che le permette di poter fare il bello ed il cattivo tempo nella vita di ragazze dal poco carattere e/o troppo sognatrici.

    Chiaramente poi è anche vero che si conosce bene solo la storia della modella e che si tende in automatico a parteggiare per lei a causa delle miriadi di storie del genere legate al mondo della moda. Ma l’altro lato della storia non mi sembra sia particolarmente convincente. Soprattutto nella storia delle minacce.
    Comunque benvengano “denunce” del genere. Prima o poi si riuscirà ad abbattere questo muro, bisogna solo dare un colpo dopo l’altro. Niente è per sempre, nemmeno il considerare certe misure “perfette” lo sarà.

  17. Ciao Anna Maria,
    mi sembrano situazioni un po’ diverse… sicuramente tu stai facendo un grosso sacrificio lasciando la tua città, così come tante altre persone nella tua situazione.
    Qui si parla di una sfilata per Vuitton a Tokio, magari, come dici tu, ha bisogno di soldi… magari è la fama che cerca… che sia una cosa o l’altra, ciò non toglie che fino ad ora ha accettato le regole del gioco ed hanno cominciato a non starle più bene quando è stata scartata…
    Io non giudico le scelte degli altri, con la propria vita ciascuno fa quel che vuole, ma la coerenza è un’altra cosa!

  18. Sta parlando di taglie internazionali, mica di taglie italiane! la 38 di cui parlerebbe lei sarebbe una 42, quindi è corretto quando dice 34-36!!!

  19. I punti sono diversi, alla prova le avevano dato l’ok…dubito che per la pangia gonfia non si chiuda un cappitto, incommentabile la signora che è andata a controllare se stesse mangiando, ma scherzi?
    Le taglie tutte 38? Non è così, “spaziano” dalla 34 alla 40…avrebbero dovuto controllare la circonferenza in sede di prova.
    Punto fondamentale…le sfilate di LV sono da denuncia, le modelle sono in evidente stato di malnutrizione ed il comportamento della gran signora è l’esempio di ciò che fanno normalmente, restrizione sul cibo, restrizioni da denuncia!
    Queste grandi dame..sono le stesse che passano alle ragazze le pastigliette per non sentire la fame, le stesse che gli spiegano che ogmi tanto possono abbuffarsi se poi si ficcano due dita in gola e se per te è normale…fai parte di quel circuito malato e mi dispiace per te, che tu ne sia vittima o carnefice.

  20. Vuitton è un brand che amo molto, amo entrare in boutique ed essere circondata dal marchio, ogni volta che faccio un acquisto ne sono entusiasta. Vestiti, scarpe, borse: per me sono eccezionali! Detto questo ormai siamo abituati a quello che succede nel mondo delle modelle, sarebbe ora che TUTTE le modelle si unissero in questa battaglia! Non vedo cosa ci sia di male in una taglia 40 bella e soda che sfida e ti fa davvero vedere come calza l’abito. Anziché certi manichini che si vedono alle fashion week!

  21. Però non capisco, lei nella prima dichiarazione dice proprio “anche se non ero nella mia “forma da passerella” più magra”, quindi boh, spero che questa esperienza le abbia insegnato a guardarsi meglio e capire quale è la giusta magrezza: se è stata lei la prima a dire di non esserlo abbastanza, il problema stava a monte..

  22. Ecco queste cose mi fanno arrabbiare. E non venirmi a dire la solita solfa che ci sono ragazze magre di costituzione che sono così , che mangiano e sono sane… Quando sei una modella di 1.80 e ti dicono che con la 38 sei troppo grassa, allora la modella che la maison cerca è sicuramente sottopeso. Perché sí con quell’altezza, una taglia 36 non ci arrivi solo se sei magra di costituzione (e ve lo dice una magra di costituzione, che porta una taglia bassa, ma sono anche decisamente più bassa). Per questo io sostengo le campagne per far sfilare modelle un attimo meno scheletriche (e non dico una Ashley Graham, ma una ragazza alta che porta magari la 40, 42?). E io dico questo non perché le donne normali si sentono abbattute nell’autostima da queste donne magrissime bellissime sempre in forma e quindi mettiamoci una modella più simile alla donna normale,,
    lo dico per le modelle stesse, perché non è giusto che una donna sia costretta per lavorare a digiunare. Uno potrebbe obbiettare che uno non la obbliga a fare la modella e che molte sue modelle che hanno ottenuto il posto, non si lamentano. Però questa ragazza per arrivare dov’è è sicuramente molti anni che sfila, ci ha investito tempo, è la sua ambizione. È giusto che anche alle modelle sia consentito di lavorare in condizioni di dignità minima (e quando il tuo datore di lavoro ti invita al digiuno non lo sei) perché essere modella è un lavoro come tutti gli altri, che richiede una minima tutela dei diritti, come tutti gli altri. Riguardo al fatto che se avesse ottenuto il posto non si sarebbe lamentata, mi pare un atteggiamento comprensibile: dopo aver pento cosí tanto per ottenerlo, si sarebbe guardata bene dal lamentarsi per non perderlo. Perché sí una modella che si lamenta di ciò che è stata costretta a parlare perde il posto, e questo non è nemmeno giusto. Se queste donne cominciassero tutte a parlare, magari qualcosa cambierebbe, ma i colossi della moda sono così Pontenti che non è consentita la minima lamentela

  23. Quindi pensano che una donna dopo 24 ore senza mangiare è pronta per sfilare magari tutto il giorno sui trampoli.

    In 200 anni non è cambiato niente, una volta c’erano i corsetti adesso c’è il digiuno.

  24. Polemica rivoltante a parte, mi chiedo come nel 2018 si possa ancora pensare che la magrezza esasperata sia il migliore dei canoni estetici da esibire in passerella… boh!

  25. Sarebbe bello che la normalità fosse vedere sfilare ragazze più simili (come taglie) ai comuni mortali…
    Nei maschi questa cosa non succede secondo me, i pelle e ossa non fanno vendere!!! Idem dovrebbe essere x le donne

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