REAZIONI COMUNI NEI BAMBINI CHE AFFRONTANO LA PERDITA DI UNA PERSONA CARA

Ogni bambino reagisce a suo modo quando una persona cara non c’è più. I più piccini non mostreranno particolari segni di stress, ma proveranno comunque una sensazione di disagio, difficile da esprimere.

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Credits: Foto di Unsplash| Jordan Whitt

Proprio perché fino ai 3 anni non comprendono il concetto di morte, tuttavia percepiscono la tristezza. L’unico modo per aiutarli è dimostrare più affetto con abbracci, coccole e rassicurazioni.

Fino ai 6 anni i bambini credono che la morte sia un evento temporaneo e ci chiedono quando quella persona tornerà. Vivono l’evento più come un allontanamento e non come qualcosa di definitivo. Provano dolore, ma non comprendono fino in fondo l’accaduto. Dai 5 anni in genere fanno anche domande sulla morte.

di fronte alla morte i bambini vanno sempre rassicurati

Successivamente comprenderanno che si tratta di un evento definitivo. In genere tra i 6 e gli 8 anni lo capiscono, ma non sanno gestire le emozioni, diventando talvolta aggressivi e mostrando rabbia.

Fino agli 11 anni i bambini capiscono che la morte interrompe la vita, quindi che le funzioni vitali si bloccano. Tuttavia, ancora non sanno gestire le emozioni, per cui vanno rassicurati e consolati.

Solo dopo gli 11 anni riescono a elaborare il lutto, sono più consapevoli nella gestione della perdita di una persona cara e delle emozioni.

COME GESTIRE IL PROPRIO DOLORE DI FRONTE AI BAMBINI

Ogni persona affronta la morte a suo modo e molto dipende dal proprio carattere, ma anche dalla preparazione all’evento.

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Credits: Foto di Pixabay| Pexels



In alcuni casi la morte avviene all’improvviso e inaspettatamente (un incidente stradale), per cui si prova un dolore smisurato e incontenibile.

In altri, invece, si giunge pressoché preparati, soprattutto se la persona scomparsa era affetta da una malattia importane e difficile.

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Credits: Foto di Pixabay| Counselling

Certamente in tutti i casi si prova dolore e tristezza. Come comportarsi davanti ai figli? È giusto farsi vedere sempre forti e fieri, duri come rocce? No, affatto, anzi mostrare di piangere è sintomo che la tristezza è normale e che è un’emozione che si può provare.

In questo modo i bambini potranno elaborare allo stesso modo il loro sentimento, mostrando senza vergogna né paura l’emozione che provano.

RACCONTARE UNA STORIA PER SPIEGARE LA MORTE

Per spiegare bene la morte ai bambini bisogna essere chiari e sinceri. Ciò non si traduce con l’essere bruschi o mostrare cinismo, ma solamente che bisogna usare termini comprensibili ai più piccini, affinché comprendano il fenomeno.

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Credits: Foto di Pixabay| Dominix Winkel

Raccontare una storia, soprattutto nei più piccoli, è molto utile. Quella che va per la maggiore è la storia della stellina. Si racconta, infatti, che una persona che non c’è più si trasforma in stella, che si trova in cielo e che ogni notte è lì a osservare le persone care sulla Terra.

Anche paragonare la persona deceduta a un angelo, che diventerà protettore e custode personale, è una buona idea, per far comprendere ai bambini la perdita e l’assenza.

Ragazze, per noi è tutto ma qui potrete leggere altri argomenti a tema mamma:

1) BAMBINI E RISCHI: COME GESTIRLI 

2) COME TAGLIE LE UNGHIE AL NEONATO 

3) I TERRIBILI DUE ESISTONO DAVVERO? 

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Ragazze, ora abbiamo proprio concluso. Vi siete mai trovate nella situazione di dover affrontare il tema della morte con i bambini? Quali sono state le vostre esperienze da piccoline? Fateci sapere tutto nei commenti. Un bacione dal TeamClio!

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